Dio mio, Dio mio, perché (Salmo 22:1-10)

1.
Dio mio, Dio mio, perché m’hai Tu lasciato?
Perché te'n stai lontan?
Dalla salute mia, dall’angosciato
Mio grido e dal mio affan?
Mio grido e dal mio affan?

2.
In tutto il di’ T’invoco, e non rispondi,
e nella notte ancor
Non ho posa veruna: Tu t’ascondi.
Da me, nel mio dolor!
Da me, nel mio dolor!

3.
Eppur Tu se’ pietoso, e gli antenati
Nostri in Te confidar.
E da tutti i lor mal fur liberati
Quand’essi a Te gridar.
Quand’essi a Te gridar.

4.
Ma un verme io sono, e non un uomo e l’onta
Mi copre, e fa soffrir.
Contro di me la beffa ognun tien pronta,
E ognun vienmi a schernir,
E ognun vienmi a schernir.

5.
Dicendo: "Ei si rimette nel suo Dio,
Lo liberi il Signor
Se pure Ei lo gradisce; e s’egli è pio
Lo tragga dal dolor!
Lo tragga dal dolor!


6.
Certo Tu se’l mio Dio, quel che mi ha tratto
Della madre dal sen;
Fin dalla fanciullezza Tu mi hai fatto
Sempre, o Signor, del ben,
Sempre, o Signor, del ben.

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Tempo di Riforma - a cura del past. Paolo Castellina  - Scrivici cliccando qui