Come cerva che assetata (Salmo 42)

 

1.

Come cerva che assetata

brama l'acqua di un ruscel,

l'alma afflitta e contristata

desioso volgo al ciel.

E ti cerco, o Dio d'amor,

e ti narro il mio dolor,

ed aspetto la parola

che rigenera e consola.

 

2.

Ma tu tardi allor mi chiede

dei nemici tuoi lo stuol:

" A che vale la tua fede?

Il tuo Dio ti lascia sol!,,

Ed il dubbio, notte e dì,

in me penetra così,

che resister più non giova

al torrente della prova.

3.

O mio cuor, non dubitare,

ma confida nel tuo re!

Quand'ei sembra più tardare,

non temere: Egli è con te.

L'ora attesa al fin verrà

che vittoria ti darà,

e all'Iddio tre volte santo

leverai di lode un canto.

Spartito


Il canto dei salmi nella Chiesa cristiana