Apologetica/Cattolicesimo/Il culto delle statue: differenze tra le versioni

Da Tempo di Riforma Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
(Creata pagina con "Ritorno ---- = Il culto delle statue è sempre idolatria = IL CULTO ALLE STATUE È SEMPRE IDOLATRIA. NON HA ALCUNA IMPORTANZA NÉ CHI È RAFF...")
 
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1: Riga 1:
[[Apologetoica/Cattolicesimo|Ritorno]]  
 
[[Apologetica/Cattolicesimo|Ritorno]]
 
----
----


Riga 32: Riga 34:
"Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato" (Atti 16,31)
"Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato" (Atti 16,31)


[[Category:Apologetica]][[Category:Cattolicesimo romano]]
[[Category:Apologetica]] [[Category:Cattolicesimo romano]]

Versione attuale delle 10:35, 28 mar 2022

Ritorno


Il culto delle statue è sempre idolatria

IL CULTO ALLE STATUE È SEMPRE IDOLATRIA. NON HA ALCUNA IMPORTANZA NÉ CHI È RAFFIGURATO NELLE STATUE, NÉ LE DISPOSIZIONI DI CUORE DI CHI DÀ CULTO ALLA STATUA

Il vicario generale della diocesi cattolica di Cadice e Ceuta, che è una sede della chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Siviglia, ha ospitato una processione di induisti in onore del loro dio Ganesh all’interno del santuario di "Nostra Signora d'Africa", che è un luogo di culto cattolico di rito romano ubicato nella città spagnola di Ceuta, exclave spagnola situata sulla costa marocchina.

In sostanza, dove viene dato culto a un pezzo di legno che raffigura Maria, viene dato culto anche a un pezzo di legno che raffigura un dio induista. Non c'è nessuna differenza, tanto è comunque culto a un pezzo di legno e non ha nessuna importanza chi rappresenta.

Le statue dei santi cattolici e degli dei pagani hanno una cosa in comune: sono entrambe statue che ricevono culto religioso, pertanto violano entrambe il secondo comandamento.

Non ha alcuna importanza che la statua raffigura Gesù o un dio pagano, perché Dio non accetta comunque il culto che gli viene dato mediante statue.

Chi si ostina a dare culto a una statua, anche se lo fa con la chiara consapevolezza che la statua non è Dio e con l'intento di dare culto a Dio, commette comunque peccato di idolatria e si attira comunque l'ira di Dio. Non sarà studiare la spazzatura apologetica che difende la legittimità del culto delle immagini che ti salverà dalla maledizione divina contro chi viola il secondo comandamento.

"Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno" (Geremia 10,8)

Non ci si può neanche appellare alla propria sincerità di cuore, perché agli occhi di Dio chi pecca anche pensando di fare qualcosa di giusto è colpevole comunque.

"Quando giunsero all'aia di Nakon, Uzzah stese la mano verso l'arca di DIO e la sostenne, perché i buoi inciamparono. Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Uzzah, e là DIO lo colpì per la sua colpa; ed egli morì in quel luogo presso l'arca di DIO" (2Samuele 6,6-7)

Uzzah era sincero di cuore, voleva impedire che l'arca cadesse a terra, era mosso da un sentimento religioso nobile agi occhi degli uomini. Tuttavia per Dio era colpevole, perché l'arca non doveva essere toccata con le mani, ma solo dai leviti con dei lunghi manici. Dare culto a una statua, anche facendolo con la sincerità di cuore di voler onorare Dio, è comunque un peccato che attira l'odio di Dio, come è scritto in Esodo 20:5:

"Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano" (Esodo 20:4-5)

La soluzione? Abbandonare ogni forma di culto a statue ed immagini, ricevere il Signore per sola fede e ottenere così la certezza della salvezza di non andare in perdizione. Sulla base delle promesse di di Dio di vita eterna per i suoi figli, scritte in Giovanni 3,16 e Atti 16,31.

"Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3,16)

"Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato" (Atti 16,31)