Confessioni di fede/Elvetica/06

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Indice generale

Confessione di fede elvetica del 1566

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VI. La provvidenza di Dio

Tutto è sotto il controllo di Dio. Noi crediamo che Dio saggio, eterno e onnipotente conserva e governa mediante la sua provvidenza tutto ciò che esiste in cielo, sulla terra e in tutte le creature.

Davide infatti testimonia e dice: “Il SIGNORE è superiore a tutte le nazioni e la sua gloria è al di sopra dei cieli. Chi è simile al SIGNORE, al nostro Dio, che siede sul trono in alto, che si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra?” (Sl. 113:4-6). Similmente, in un altro passo, dice: “Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fon do tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno” (SI. 139:3-4). Anche s. Paolo rende testimonianza e dice: Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo” (At. 17:28). E ai Romani: “Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno” (Ro. 11:36).

S. Agostino ha quindi fatto un’affermazione vera e secondo le Scritture nel libro sul Combattimento di Cristo, c. Vili, là dove dice: “Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro” (Mt. 10:29). Parlando in questo modo, ha voluto mostrare che ciò che vi è fra gli uomini di più vile e di sprezzato viene nondimeno governato dalla potenza infinita del Signore.

La Verità dice infatti che egli nutre anche gli uccel li del cielo, riveste anche i gigli del campo e che tutti i capelli del nostro capo sono contati, ecc. (Mt. 6:26.28 10:30).

Idee errate. Condanniamo quindi gli epicurei, i quali negano la provvidenza di Dio e tutti gli altri che dicono, bestemmiando, che Dio resta nel recinto del cielo e non si cura affatto di noi e delle nostre cose. Anche il profèta reale Davide li condanna, dicendo: “Fino a quando gli empi, o SIGNORE, fino a quando gli empi trionferanno? Fanno discorsi arroganti, tutti i malfattori si vantano. Schiacciano il tuo popolo, o SIGNORE, e opprimo no la tua eredità. Uccidono la vedova e lo straniero, ammazzano gli orfani. Dicono. «Il SIGNORE non vede, il Dio di Giacobbe non se ne preoccupa». Colui che ha fatto l’orecchio forse non ode? Colui che ha formato l’occhio forse non vede” (SI. 94:3-7,9).

Dio opera attraverso mezzi. Noi non disprezziamo quindi come inutili i mezzi attraverso i quali la provvidenza di Dio opera, ma insegniamo che dobbiamo accettarli solo nella misura in cui la parola di Dio ce li raccomanda. Per cui riproviamo a ragione le affermazioni temerarie di coloro che so sostengono che se tutto avviene grazie alla provvidenza di Dio, tutti i nostri sforzi e le nostre iniziati ve sono inutili e che basta lasciare governare il tutto alla provvidenza divina, senza darci pena o preoccupazione di alcuna cosa o senza che mettiamo mano all’opera. Infatti, anche se s. Paolo era sufficientemente persuaso di navigare sotto la provvidenza di Dio che gli aveva detto: “Bisogna che tu mi renda testimonianza anche a Roma” (At 23:11), e che gli aveva promesso e detto, inoltre, che nessuno di quelli che erano sulla sua nave sarebbe perito a causa della tempesta e che neppure un capello del loro capo sarebbe caduto, ciò non dimeno, vedendo che i marinai cercavano di abbandonare la nave, lo stesso s. Paolo disse al centurione e ai gendarmi: “Se questi non restano sulla nave, voi non potete essere al sicuro” (At 27,24.34).

La ragione è che, come Dio ha stabilito il fine di o cosa, così ha ugualmente ordinato l’inizio e i mezzi attraverso i quali giungere a quel fine, I gentili e i pagani attribuiscono il governo delle cose alla cieca fortuna e agli avvenimenti incerti, ma s. Giacomo non vuole che diciamo: “E ora a voi che dite: ((Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos’è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: “Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest’altro” (Gm. 4.13-15). E s. Agostino: Tutto ciò che gli uomini vani credono avvenire nella natura per caso, non avviene se non grazie alla parola di Dio, dato che nulla avviene senza il suo comando. Così potrebbe sembrare un caso fortuito il fatto che Saul, il quale cercava le asine di suo padre, incontri il profeta Samuele, ma il Signore aveva già in precedenza detto al profeta: “Ti manderò domani un uomo della stirpe di Beniamino, ecc.” (I Sa. 9:16).