Confessioni di fede/Elvetica/26

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Indice generale

Confessione di fede elvetica del 1566

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XXVI. La sepoltura dei fedeli e la cura che si deve avere per i defunti; così pure, il purgatorio e l’apparizione degli spiriti

La sepoltura dei corpi

La sacra Scrittura ci ordina di seppellire onestamente e senza superstizione i corpi dei fedeli, come templi dello Spirito Santo, che noi crediamo dover risuscitare nell’ultimo giorno; e dobbiamo ricordare e fare onesta menzione di coloro che si sono addormentati nel Signore e prenderci cura delle loro ve­dove e dei loro figli orfani, esercitando nei loro riguardi tutti i doveri della pietà, nei quali consiste tutta la cura che noi inse­gniamo si debba avere dei defunti.

La cura dei morti

Non approviamo quindi i cinici, che non tengono in alcun conto i corpi dei morti o li get­tano nella terra con grande negligenza o disprezzo, non fanno mai alcun lodevole ricordo dei defunti e si curano ben poco an­che delle donne e dei figli che essi hanno lasciato. D’altra parte, non approviamo neppure coloro che si prendono un’ec­cessiva cura dei morti e che piangono i loro morti come i pa­gani e fanno dei sacrifici per essi e borbottano certe preghiere in cambio di soldi, credendo che con simili uffici e doveri pos­sano liberare i loro parenti e amici dai tormenti, nei quali pen­sano che siano gettati immediatamente dopo la loro morte e che ne possano essere liberati mediante simili stupidaggini e incantesimi. Ma condannando tali abusi noi non vituperiamo il pianto moderato che l’Apostolo (1 Tessalonicesi 4:13) ci consente, ritenendo che sia cosa molto inumana il non essere toccati da alcun do­lore.

Lo stato dell’anima che è partita dal corpo

Noi crediamo infatti che i fedeli passano direttamente da questa morte corporale a Cristo e che a motivo di ciò non hanno alcun bisogno dei suffragi dei vivi o delle preghiere per i morti né di qualsiasi altro dovere del genere. E crediamo al­tresì che gli increduli vengono precipitati direttamente nell’in­ferno, dal quale non possono mai essere liberati o uscire con nessuna preghiera o qualunque altro dovere dei vivi [Luca 16:29-30].

Il Purgatorio

Del resto, tutto quello che alcuni insegnano riguardo al fuoco del purgatorio è assolutamente contrario agli articoli della fede cristiana: “Credo nella remissione dei peccati e nella vita eterna”, e contraddice direttamente la totale purificazione che noi abbiamo ottenuto in Gesù Cristo e queste affermazioni del Signore che dice: In verità, in verità vi dico, chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha inviato ha la vita eterna e non sarà condannato, ma è passato dalla morte alla vita (Giovanni 5:24); così pure: “Chi è lavato non ha bisogno di lavare se non i piedi ma è tutto mondo e voi siete mondi” (Giovanni 13:10).

Apparizioni di spiriti

Riguardo a ciò che si dice degli spiriti o delle anime dei de­funti che essi appaiono talvolta ai vivi e chiedono loro dei suf­fragi per essere liberati, noi mettiamo tutte queste apparizioni nel novero delle beffe, illusioni e astuzie del diavolo, il quale, potendosi trasfigurare in angelo di luce, si sforza con tutte le sue forze di distruggere la vera fede o di metterla in dubbio (2 Corinzi 11:14). Ora, nell’Antico Testamento, il Signore ha proi­bito di consultare i morti e di avere dei rapporti con gli spiriti (Deuteronomio 18:11). Inoltre, come dice la verità evangelica, a quell’epulone, che era nelle pene eterne e che chiedeva di poter ritor­nare con i suoi fratelli, gli è stato negato, quando gli è stato detto: “Essi hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli. Se non ascoltano Mosè e i profeti, non crederanno neppure ad uno che sarebbe risuscitato dai morti” (Luca 16:29-30).