Confessioni di fede/Westminster/Catechismo minore/cmw047

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Indice generale

Catechismo minore di Westminster

Domande:1- 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 -80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97 - 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 104 - 105 - 106 - 107-  

47. D. Che cosa si proibisce nel primo comandamento?

R. Nel primo comandamento si proibisce la negazione o la negligenza nel rendere culto e nel glorificare il vero Dio come Dio e il nostro Dio, come pure rendere a qualsiasi altro il culto e la gloria che sono dovuti a Lui soltanto.

Riferimenti biblici

  • "Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene" (Salmi 14:1);
  • "...perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato" (Romani 1:21);
  • "Io sono il SIGNORE, il Dio tuo, che ti fece risalire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, e io la riempirò. Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha ubbidito" (Salmi 81:10-11);
  • "...essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura" (Romani 1:25-26).

Commento

Che cosa si proibisce nel primo comandamento? Nel primo comandamento si proibisce il negare, oppure il non rendere il debito culto e gloria al vero Dio come Dio, e come nostro Dio; e dare il culto e la gloria che spetta solo a Lui ad altri. Il primo comandamento, nell'affermare chiaramente la persona di Dio, come si è rivelata nella Bibbia, e i suoi legittimi diritti sulle sue creature umane, implica da parte nostra precise responsabilità nell'opporci a certe tendenze (fondamentalmente atee e agnostiche) sempre più prevalenti oggi. Nel contesto di una società 'laica' e 'neutrale' anche i credenti vengono tentati a non manifestare pubblicamente la loro fede ('discrezione', 'pace religiosa', riserbo su questioni considerate 'private'), oppure a considerare la propria come un'opzione religiosa fra tante, da cui il conseguente atteggiamento 'non settario' e relativista, la tendenza a pregiudicare la propria fede mischiandola o 'armonizzandola' con altre. Si cerca così di intimidire chi osa professare apertamente la sua fede chiamandolo 'fanatico', o 'settario'. Chi però rinunzia ad affermare con chiarezza la fede biblica, 'annacquandola' o 'adattandola' al clima prevalente, infrange il primo comandamento. Lo stesso avviene per chi trascura, neglige i doveri verso Dio e la comunità dei credenti, lasciandoli ai margini della sua vita. Dio ha pretese totalizzanti che mal si adattano alla mentalità moderna: il credente però, rifuggendo dal conformarsi a questo mondo, deve saper affermare con coraggio e con intelligenza la fede "una volta per sempre tramandata ai santi", quella fede per la quale i martiri dei secoli passati hanno dato la vita. Se non c'è che un unico Dio vivente e vero, allora bisogna rendere il nostro culto solo a Lui. Se questo Dio si è fatto conoscere a noi tramite la sua Parola ispirata (la Bibbia), dovremmo fare attenzione a non confonderlo con gli idoli.

  • What is forbidden in the first commandment? The first commandment forbiddeth the denying, or not worshiping and glorifying the true God, as God, and our God; and the giving that worship and glory to any other which is due to him alone.
  • Quid est quod prohibetur mandato primo? In primo mandato prohibetur veri Dei abnegatio, neglectusque ipsum tanquam Deum, Deumque nostrum colendi ac glorificandi; prout etiam cultum ac gloriam illi soli debita alii cuivis tribuere aut exhibere.