Confessioni di fede/Westminster/Confessione di fede/cfw22/cfw22-6

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22:6 Il voto non deve essere fatto a una qualunque creatura, ma unicamente a Dio (455), e perché venga accettato, esso deve essere fatto volontariamente, con fede e (piena) consapevolezza del dovere (che impone), in segno di riconoscenza per la misericordia ricevuta e per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno. Così (attraverso il voto) noi ci vincoliamo più strettamente a (assolvere) doveri necessari o ad altre cose, nella misura in cui e per tutto il tempo in cui essi possano condurci convenientemente (ai fini previsti) (456).

Testo originale

Inglese Latino
VI. It is not to be made to any creature, but to God alone: and that it may be accepted, it is to be made voluntarily, out of faith and conscience of duty, in way of thankfulness for mercy received, or for the obtaining of what we want; whereby we more strictly bind ourselves to necessary duties, or to other things, so far and so long as they may fitly conduce thereunto. VI. Non est ulli creaturæ, sed Deo soli nuncupandum, et quo gratum illi esse possit acceptumque, est quidem lubenter, e fide, officiique nostri conscientia suscipiendum, vel gratitudinis nostræ ob accepta beneficia testandæ causa, vel boni alicujus, quo indigemus, consequendi; per hoc autem nosmet ad officia necessaria arctius obligamus; vel etiam ad res alias quatenus quidem et quamdiu istis subserviunt.

Riferimenti biblici

  • (455) '"Fate voti al SIGNORE, al Dio vostro, e adempiteli; tutti quelli che gli stanno attorno portino doni al Tremendo" (Salmo 76:11); "Poi nostro padre disse: "Tornate a comprare un po' di viveri". ... E noi rispondemmo: "Non possiamo scendere laggiù; se il nostro fratello più giovane verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo vedere la faccia di quell'uomo, se il nostro fratello più giovane non è con noi"" (Genesi 44:25,26).
  • (456) "Quando avrai fatto un voto al SIGNORE tuo Dio, non tarderai ad adempierlo poiché il SIGNORE, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto e tu saresti colpevole; ma se ti astieni dal fare voti, non commetti peccato. Mantieni e metti in pratica la parola uscita dalle tue labbra: opera secondo il voto che avrai fatto volontariamente al SIGNORE tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunciato" (Deuteronomio 23:21‑23); "Come sacrificio offri a Dio il ringraziamento, e mantieni le promesse fatte al SIGNORE;" (Salmo 50:14); "Giacobbe fece un voto, dicendo: «Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi ... e questa pietra, che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; di tutto quello che tu mi darai, io certamente ti darò la decima" (Genesi 28:20‑22); "Fece un voto e disse: «O SIGNORE degli eserciti, se hai riguardo all'afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al SIGNORE per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sulla sua testa»" (1 Samuele 1:11); "Entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò le mie promesse. e promesse che le mie labbra hanno pronunciate, che la mia bocca ha proferite nel momento della difficoltà" (Salmo 66:13,14; 132:2‑5).

Commento

Il voto non deve essere fatto [dichiarato pubblicamente e solennemente] a una qualunque creatura, ma unicamente a Dio, e perché venga accettato, esso deve essere fatto volontariamente, con fede e (piena) consapevolezza del dovere (che impone), in segno di riconoscenza per la misericordia ricevuta e per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno. Così (attraverso il voto) noi ci vincoliamo più strettamente a (assolvere) doveri necessari o ad altre cose, nella misura in cui e per tutto il tempo in cui essi possano condurci convenientemente (ai fini previsti).