Corsi/Essere cristiani/15

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Indice generale

Essere cristiani (J. I. Packer)

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Il Credo, o Simbolo apostolico. Credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo figlio unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese nel soggiorno dei morti, il terzo giorno risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, padre onnipotente.  Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.

15. L’una, santa ed universale Chiesa cristiana


C'è una stretta logica teologica che giustifica il fatto che il Credo confessi la fede nello Spirito Santo e poi proceda a presentare la Chiesa prima ancora di parlare della salvezza (il perdono, la risurrezione, la vita eterna). Infatti, sebbene il Padre e il Figlio abbiano amato la Chiesa, e il Figlio l'abbia redenta, è lo Spirito Santo che di fatto la crea, inducendo la fede; ed è nella Chiesa, attraverso il suo ministero e comunione, che normalmente si può giungere a godere della salvezza.

Sfortunatamente, a questo punto ci si divide prendendo due strade diverse. Sia i Cattolici-romani che gli Evangelici affermano il Credo, eppure sono divisi. Perché? Fondamentalmente per una divergenza di fondo sul come comprendere l'espressione "Io credo nell'una, santa, ed universale Chiesa cristiana", o, come dice il testo del Credo niceno: "una santa Chiesa, cattolica ed apostolica".

I problemi del Cattolicesimo romano

La dottrina ufficiale della Chiesa cattolica-romana presenta la Chiesa di Cristo come quell'unico corpo organizzato di persone battezzate che sono in comunione con il Papa di Roma e riconoscono l'insegnamento e l'autorità di governo della gerarchia episcopale. Essa è santa perché produrrebbe uomini e donne sante, e viene preservata da peccati gravi. Essa è cattolica perché si estende in tutto il mondo e conserverebbe la pienezza della fede; ed apostolica perché i suoi ordini ministeriali sorgerebbero dagli apostoli e la loro fede. Questo, include dottrine non bibliche come l'assunzione di Maria e la sua immacolata concezione, il sacrificio della Messa, e l'infallibilità del Papa. Tutto questo sarebbe una "sana derivazione" delle sue radici apostoliche. Di conseguenza, le comunità cristiane non cattoliche-romane, per quanto abbiano l'apparenza di chiese, non possono essere considerate strettamente parte della Chiesa. Così dice il Cattolicesimo.

I cristiani evangelici mettono tutto questo in questione sulla base dell'insegnamento della Bibbia. Secondo la Scrittura, essi dicono, la Chiesa è la grande comunione di credenti, sparsi in tutto il mondo, il cui capo è Cristo. È santa perché è consacrata a Dio (sebbene sia capace di deplorevoli peccati); è cattolica (o universale) perché abbraccia tutti i cristiani di ogni luogo e tempo; è apostolica perché si adopera a conservare la dottrina apostolica pura ed integra. Papa, gerarchia, e dottrine extra-bibliche non possono essere considerate questioni non essenziali, ma di fatto sono elementi che deformano ed alterano la verità. Se la Chiesa cattolica-romana è una Chiesa unita (il che alcuni riformatori dubitavano), essa lo è nonostante questi extra, non a causa d'essi. In particolare l'infallibilità appartiene solo a Dio che ci parla nella Bibbia, non alla Chiesa né ad alcuno dei suoi ministri, e qualsiasi insegnamento presentato dalla Chiesa deve poter essere verificato confrontandolo attentamente con la Parola di Dio scritta.

Alcuni cristiani evangelici considerano la dichiarazione successiva del Credo, cioè "la comunione dei santi" come la spiegazione stessa che il Credo fornisce di ciò che debba essere la Chiesa, cioè la comunione, la fratellanza, di tutti i cristiani, senza considerare alcuna struttura gerarchica o particolare organizzazione. Di solito, però, considerare questa espressione come una dichiarazione della vera unità in Cristo della Chiesa "militante qui sulla terra" con la Chiesa trionfante, come indicato da Ebrei 12:22-24 è discutibile. Può ben essere che questa frase significasse originalmente comunione nelle cose sacre (parola, sacramenti, culto, preghiere), ed affermare il punto vero, ma distinto, che nella Chiesa davvero si condivide la vita di Dio. La concezione "spirituale" della Chiesa come comunione, prima ancora di essere istituzione, però, può essere confermata dalla Scrittura, senza fare appello a questa frase, qualunque ne possa essere il senso.

Il Nuovo Testamento

Che il Nuovo Testamento presenti chiaramente la concezione evangelica è indiscutibile. Il problema semmai è se si considera di fatto il Nuovo Testamento come l'ultima parola! La Chiesa appare in rapporto trinitario come la famiglia di Dio il Padre, il corpo di Cristo il Figlio, e il tempio (la dimora) dello Spirito Santo. Fintanto che vengono amministrati i sacramenti del Signore e viene esercitata la supervisione ministeriale, esso non insiste su alcuna norma organizzativa. La Chiesa è la società soprannaturale del popolo di Dio redento e battezzato, che guarda con gratitudine alla prima venuta di Cristo, ed attende con speranza il Suo ritorno. La condizione attuale e la prospettiva futura della Chiesa può essere descritta con le parole di Colossesi 3:3,4 "la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria". A questa speranza ci rivolgono l'attenzione i sacramenti, il battesimo, prefigurando la risurrezione finale, la Cena del Signore, anticipando "la cena delle nozze dell'Agnello" (Apocalisse 19:9).

Per il momento, però, tutte le chiese (come quelle di Corinto, Colosse, Galazia, e Tessalonica, per non guardare più avanti) tendono ad errare, sia per quanto riguarda la fede che la condotta, ed hanno bisogno di costante correzione e riforma ad ogni livello (intellettuale, devozionale, strutturale, e liturgico), ad opera dello Spirito Santo, attraverso la Parola.

La teologia evangelica del risveglio, enunciata per la prima volta nel 17° e 18° secolo, e l'attuale insorgenza del "rinnovamento carismatico" a livello mondiale, ci rammenta qualcosa che le dispute cattoliche-romane e protestanti, nel loro concentrarsi sulla verità dottrinale, tendono a dimenticare, cioè che le chiese devono sempre essere aperte all'immediatezza della signoria dello Spirito Santo, e che un disordinato vigore in una comunità è preferibile di gran lunga ad un pulito e corretto "sonno di morte".

La Chiesa locale

La verifica decisiva della condizione della Chiesa è ciò che avviene nella comunità locale. Ogni comunità è un'espressione visibile della Chiesa universale, chiamata a servire Dio e l'umanità con ogni umiltà e, forse, umiliazione, mentre vive nella prospettiva della gloria. Ripiena di Spirito per il culto e la testimonianza, attiva nell'amore e nella cura sia di coloro che ne sono membri che di coloro che le si pongono all'esterno, sostenendosi e propagandosi da sola, ciascuna comunità deve essere un "reparto d'assalto" del contrattacco divino per la riconquista di un mondo ribelle.

Domanda: la vostra comunità cristiana come sta andando?

Per lo studio biblico ulteriore

Natura e destino della Chiesa: 1 Pietro 2; Efesini 2:11-4:16.

Domande per l'approfondimento e la discussione

  • In che modo la Chiesa cattolica-romana usa il Nuovo Testamento in modo diverso dalle chiese evangeliche? In che modo questo influisce su ciò che pensa sulla Chiesa?
  • In che modo Packer definisce "la comunione dei santi"? Sei d'accordo su ciò che dice? Perché o perché no?
  • Qual è la funzione di una comunità cristiana locale in rapporto con la Chiesa universale?

(15, continua) Scrivete i vostri commenti, risposte, e domande all'indirizzo di EMail: paolocastellina@hotmail.it Vi risponderò volentieri!