Corsi/Essere cristiani/30

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Indice generale

Essere cristiani (J. I. Packer)

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Il Credo, o Simbolo apostolico. Credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo figlio unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese nel soggiorno dei morti, il terzo giorno risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, padre onnipotente.  Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.

Essere cristiani

30. Il battesimo e la vita del corpo

Che cos’è un cristiano?

Il battesimo ce lo dice: non semplicemente uno che “si comporta bene” e “fa del bene”, ma qualcuno che è convertito ed impegnato verso il Cristo vivente, una persona rigenerata, lavata dai suoi peccati dal sangue di Cristo e nella quale ora dimora lo spirito di Cristo.

Che cos’è la Chiesa?

E’ sempre il battesimo che ce lo dice: non un semplice club, un’associazione, o un gruppo organizzato di interessi, ma un organismo soprannaturale di credenti, tanto uniti al loro Maestro, ed attraverso di Lui l’uno con l’altro, che tutti sono veramente “membra”, cioè “parti dell’unico corpo”, “componenti”, quel corpo di cui Cristo è “la testa”, il Capo. Come vi è un unico corpo, un solo Signore, ed una sola fede, dice Paolo, così vi è un solo battesimo (Efesini 4:4ss); uno, perché il battesimo sempre significa unione per fede con il Signore in quell’unico corpo.

Con il termine “membro di chiesa” normalmente intendiamo una persona che è stata accolta a far parte di una comunità cultuale; con il termine “corpo di cristiani” di solito noi intendiamo una denominazione1[1]. Il Nuovo Testamento, però, non conosce né “membri di chiesa”, né corpi di cristiani, solo membri di Cristo, del Suo corpo. Il nostro modo di parlare trova le sue origini nella Bibbia, ma in qualche modo se n’è allontanato. Nella Bibbia, il corpo di Cristo è essenzialmente una comunità di gente comune che insieme vive una nuova e straordinaria vita, perché il Signore risorto li ha toccati e fatti propri, ed ora ne è in controllo. Quando parliamo di “corpo” e di “membra”, è questo che dovremmo avere in mente.

L’etica del corpo

La “vita di corpo” è il termine che di solito si usa per indicare la rete di relazioni e rapporti a cui Cristo chiama e fa si che le membra del corpo edifichino. Come segno di incorporazione in ciò che è stato chiamato “il corpo mistico del Figlio di Dio, la compagnia benedetta di tutto il popolo fedele”, il battesimo non solo ci impegna alla nostra personale conversione, ma pure, insieme ad essa, a praticare l’etica della vita di corpo nella famiglia cristiana. La Bibbia parla di quest’etica prima nei termini di valorizzazione e poi di servizio.

(1) Valorizzazione. “Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è né Giudeo né Greco, non c'è né schiavo né libero, non c'è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:27,28). Le distinzioni razziali, sociali, economiche, culturali e sessuali che normalmente operano come freni all’accettazione ed all’apprezzamento degli altri, non possono essere abolite, ma i limiti che impongono devono essere trascesi. Nel corpo di Cristo, tutti devono accogliere e valorizzare gli altri “perché siamo membra gli uni degli altri” (Efesini 4:25). Tutti coloro che Dio considera Suoi figli, devono essere accolti come nostri fratelli; tutti coloro che con noi sono membra del corpo di Cristo noi dobbiamo considerare tanto quanto le membra del nostro stesso corpo (vedi 1 Corinzi 12:25ss; Efesini 5:28ss). E’ Gesù stesso che sottolinea fortemente come sia necessario un pratico interesse per i più umili e bisognosi fra i Suoi discepoli, proprio perché sono Suoi discepoli, e questa è una virtù di vitale importanza, elemento necessario del vero cristianesimo (vedi Matteo 10:42; 25:34-45; cfr. Giacomo 1:27).

Magari potreste non vederlo realizzato nella realtà di cui voi avete esperienza, ma Iddio si aspetta che questa nuova società che è la Chiesa sia esempio supremo di amore, buona volontà, disponibilità, ed amicizia. Che altrimenti noi ci staremmo a fare come Chiesa?

(2) Servizio. Servizio è amore in azione. Paolo dice: “…dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l'edificazione di se stesso nell'amore” (Efesini 4:16). Il concetto di Agape nella Bibbia è più che conversazioni amabili e dolci sorrisi; la sua misura è il male che tu eviti di infliggere, ed il bene che tu procedi a compiere. In che modo, dunque si “costruisce”, cioè, si edifica la Chiesa nell’amore? Quando “ogni parte funziona in modo appropriato” nella koinonia. Koinonia significa dare e ricevere secondo la formula del “ciascuno secondo la sua capacità, ciascuno secondo il suo bisogno”. Ciò che noi, per grazia di Dio, abbiamo ricevuto, è per condividerlo, non per accumularlo per noi stessi!

Questa è la diakonia (servizio, ministero) alla quale è chiamato ogni cristiano. Ci sono stati dati pastori ed insegnanti, Paolo dice: “per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo” (Efesini 4:12). I doni (cioè le capacità di servizio) che ogni cristiano riceve dallo Spirito Santo, devono essere usati completamente per il bene degli altri.

Chiamati a servire

L’azione di “edificare” (costruire) il corpo di Cristo, è un’impresa che può solo essere fatta assieme agli altri: o avanziamo tutti insieme verso la maturità della somiglianza con Cristo, attraverso il servizio reso l’uno all’altro (laici e pastori senza distinzione), oppure separatamente saremo stagnanti. Moltissimo dipende da come noi abbiamo accolto la vocazione al ministero cristiano che il battesimo fa chiaramente echeggiare.

Per lo studio ulteriore

Servire bel corpo di Cristo: Efesini 4:7-16; 1 Corinzi 12:14-13:13).

Domande per lo studio e l’approfondimento

  • (1) Qual è la fonte e la forma che assume la “vita straordinaria” del cristiano?
  • (2) La Bibbia dice che in Cristo non vi sono distinzioni razziali, sociali, o sessuali. In che modo allora dovremmo agire l’uno verso l’altro?
  • (3) Perché l’autore dice che o avanziamo insieme o ristagniamo separatamente? Pensi che abbia ragione? Perché?

1[1]Ad es. la “Chiesa evangelica riformata”, la “Chiesa evangelica battista”, la “Chiesa evangelica pentecostale”, ecc.