Ecclesiologia/Catechismo presbiteriano/2

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Ritorno


2. Il governo della chiesa

2.1 Il governo della chiesa in generale

53. Che cosa si intende per "governo della chiesa"?

Nel suo senso generale, "governo" significa direzione, conduzione, regolamento o controllo. In riferimento ad uno stato o nazione in particolare, "governo" significa quel sistema di regole fondamentali e principi ai quali esso è soggetto.

54. La chiesa cristiana, nella sua forma visibile, comporta un sistema di governo suo proprio?

Sì, la chiesa cristiana, essendo un regno di carattere spirituale, il cui solo Re, Capo e Governatore è il Signore Gesù Cristo, è regolata da un sistema di leggi, stabilite da Lui stesso e secondo le quali di diritto dovrebbe essere governata. La chiesa, quindi, ha un proprio potere, ad essa inerente, di auto-regolazione e direzione.

  • Isaia 9:5 - "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l'impero, e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno. Principe della pace".
  • Colossesi 1:18 - "Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa".
  • Efesini 1:22 - "...ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa".
  • Matteo 23:8-10 - "Ma voi non fatevi chiamare maestro, perché uno solo è il vostro maestro: Il Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli. Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: Il Cristo".

55. In quale rispetto la chiesa è esclusivamente il regno di Cristo?

La chiesa è esclusivamente il regno di Cristo perché: (1) è stata istituita da Lui stesso; (2) è soggetta alla Sua autorità; (3) è regolata dalle Sue leggi; (4) è animata dal Suo Spirito; (5) è dedicata a promuovere il Suo onore e gloria; (6) è benedetta dalla Sua presenza e (7) è protetta dal Suo potere, come Capo sopra ogni cosa della chiesa.

56. Dove si trova, dunque, quel sistema di leggi mediante le quali deve essere governata la chiesa?

Nella Parola di Dio, l'unica regola infallibile per la fede e la condotta cristiane.

  • Isaia 8:20 - "Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c'è luce".
  • Apocalisse 22:18 - "Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro".
  • Ebrei 8:5 - "...i quali servono di esempio ed ombra delle cose celesti, come fu detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», egli disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte»".

57. Perché una tale forma di governo è necessaria alla chiesa?

Perché la chiesa cristiana è una società, e nessuna società può esistere senza leggi ed un ordinamento; e perché la chiesa, non avendo alcun potere o autorità civile, esige un'autorità spirituale sufficiente per preservarne l'ordine, esercitare disciplina su quanti lo pregiudicano, espellere i ribelli, come pure incoraggiare e sostenere i fedeli.

  • Ebrei 13:17 - "Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio".
  • Isaia 33:20,23 - "Contempla Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa, i suoi piuoli non saranno più divelti e nessuna delle sue funi sarà strappata (...) Le tue corde sono allentate, non tengono saldamente l'albero e non spiegano più le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli zoppi stessi prenderanno parte al saccheggio".

58. Da che cosa deriva questa autorità della chiesa?

Il potere della chiesa deriva da Dio Padre; è impartito attraverso il Mediatore, Gesù Cristo; è conferito da Gesù Cristo; e deve essere esercitato da quei ministri ai quali Cristo ha affidato il governo spirituale della Sua chiesa.

59. Che cosa si intende per il diritto divino del governo della chiesa?

Per diritto divino del governo della chiesa ci viene insegnato che non è risultato del buon senso e iniziativa umana, ma è qualcosa di sanzionato dall'approvazione di Dio, stabilito da atti di Dio e applicato dai precetti di Dio.

60. In che modo il Cattolicesimo romano e gli episcopaliani interpretano questo principio?

Il Cattolicesimo romano e gli episcopaliani sostengono che la particolare loro forma di governo ecclesiastico, non solo sarebbe stata stabilita da Dio, ma è così essenziale all'esistenza della chiesa che senza di essa non vi può essere vera chiesa.

61. I presbiteriani, rispetto alla loro forma di governo ecclesiastico, sostengono allo stesso modo questo tipo di diritto divino?

No, non ci sono presbiteriani che si rendano colpevoli di questa stravaganza.

62. In quale senso i presbiteriani sostengono il diritto divino del loro sistema di governo?

I presbiteriani sostengono che una particolare forma di governo ecclesiastico, nei suoi principi essenziali. è stata stabilita dall'autorità di Cristo e che è preciso dovere di tutte le chiese adottare questa forma. Essi, però, non credono che l'intera piattaforma del governo ecclesiastico sia stabilita in dettaglio della Parola di Dio, né che differenze in tale organizzazione, possano distruggere o viziare essenzialmente, il carattere di una chiesa.

64. Sono state adottate da chiese diverse di cristiani professanti diverse forme di governo ecclesiastico?

Sì, vi sono state diverse forme di governo ecclesiastico adottate da diverse denominazioni di cristiani professanti.

2.2 La forma presbiteriana di governo della chiesa

64. Quale forma di governo credi che meglio si accordi con l'insegnamento delle Sacre Scritture, e che quindi abbia propriamente titolo di richiamarsi al diritto divino?

Quel tipo di governo ecclesiastico che va sotto il nome di Presbiterianesimo.

65. Qual è l'origine della parola "Presbiterianesimo"?

Questa parola è tratta dalle Sacre Scritture, laddove i ministri della chiesa sono chiamati presbiteri o anziani.

  • Atti 14:23 - "E dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, avendo pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore nel quale avevano creduto".
  • 1 Timoteo 4:14 - "Non trascurare il dono che è in te, che ti è stato dato per profezia, con l'imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani".

66. C'erano, al tempo degli Apostoli, chiese che erano chiamate con nomi diversi e che pure affermavano di essere chiamate vere chiese di Cristo, come la Chiesa episcopaliana, la Chiesa cattolica romana ecc. ?

No, non leggiamo di tali nomi nelle Sacre Scritture.

67. Con quale nome erano chiamati, in quel tempo, i credenti nel Signore Gesù Cristo?

I credenti erano dapprima chiamati discepoli, e poi cristiani, e le loro chiese si distinguevano dal nome del luogo dove erano collocate.

68. Quando sono stati, quindi, introdotti, i vari nomi con i quali la chiesa è oggi distinta?

Sono stati introdotti in epoche diverse, sorgendo al riguardo opinioni differenti su questo argomento.

69. Quand'è che è stato applicato il termine "presbiteriano" a coloro che oggi portano questo nome?

Quando quei principi scritturali su cui si fonda la pari dignità dei ministri e da cui dipende il governo della chiesa sulla base di presbiteri o anziani, erano stati sovvertiti o negati, questo nome è stato adottato per sostenere l'attaccamento di coloro che lo portano a questi principi, e quindi a quella forma di governo ecclesiastico ed a quelle dottrine che sono sanzionate dalle Sacre Scritture, in opposizione a quelle forme e dottrine che sono fondate su autorità umane e che ne hanno usurpato il posto.

70. I presbiteriani riconoscono un qualsiasi uomo come loro capo o fondatore tanto da portare il suo nome come segno distintivo delle loro chiese?

No, essi non chiamano alcuno sulla terra loro maestro, né riconoscono un qualsiasi altro fondamento del loro sistema di fede e di governo, diverso dalla Parola di Dio.

71. Quali sono i principi essenziali della forma di governo presbiteriana?

(1) Cristo come Capo supremo della chiesa; (2) la pari dignità ed uguaglianza dei suoi ministri; (3) il ministero degli anziani con funzione di governo come rappresentanti del popolo; (4) l'elezione dei ministri delle chiese particolari da parte dei loro stessi membri; (5) l'autorità delle sue diverse corti [4] (o consigli).

72. Che cos'è, inoltre, essenziale per la costituzione della chiesa presbiteriana?

È essenziale alla costituzione della Chiesa presbiteriana (1) che tutti i suoi pastori (ministri) abbiano uguale dignità ed autorità; (2) che il governo e la disciplina in ciascuna chiesa particolare siano condotti da un collegio di presbiteri o anziani e non da tutti i membri comunicanti; (3) e che tutte le diverse chiese siano unite assieme sotto l'autorità di presbiteri ed altre corti [5] di revisione o controllo, quando le circostanze lo ritengono utile e necessario.

73. È quindi necessario, al fine di costituire una particolare chiesa presbiteriana, che essa sia connessa formalmente con un presbiterio?

È stata certamente dottrina costante della Chiesa presbiteriana, fondata sulla Parola di Dio, che tutte le chiese particolari siano unite assieme sotto un unico governo presbiterale e che quindi tutte le chiese che rimangano in stato di isolata indipendenza o ritornino a questa condizione, non possano essere considerate una vera chiesa presbiteriana.

74. Che cosa intendi quando parli del Signore Gesù Cristo come capo supremo della chiesa?

Quando parlo di Gesù Cristo come Capo supremo della chiesa, intendo che: (1) sotto di Lui l'intero numero degli eletti sarà raccolto in un'unica casa o famiglia di Dio; (2) che è stato Lui a dare alla chiesa universale visibile i suoi ministeri ed ordinanze per raccogliere e perfezionare i Suoi santi in questa vita e fino alla fine del mondo; (3) che Egli, con la Sua presenza ed il Suo Spirito, secondo le Sue promesse, le rende efficaci; (4) e che, inoltre, oltre al Signore Gesù Cristo, non c'è alcun altro capo della chiesa che abbia autorità di legislare per essa, stabilire regolamenti o nominare ministri, vincolando le coscienze dei credenti.

  • Salmo 2:6 - "...e dirà: «Ho insediato il mio re sopra Sion, il mio santo monte".
  • Matteo 28:20 - "...insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen»".
  • 1 Pietro 5:3 - "...e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge".

Vedi anche Matteo 27:22; Colossesi 1:18; Efesini 1:22; Matteo 23:8-10; 2 Tessalonicesi 2:4; Efesini 4:11-23.

Note

  • [4] Ed. Il termine "corte" (d'origine scozzese) fa riferimento a ciò che altrimenti viene chiamato "Sinodo" o "Assemblea generale"
  • [5] Il termine “corte” in questo contesto, trova la sua origine dall'uso che se ne fa nella Chiesa Presbiteriana di Scozia e come tale è passato in molte (ma non tutte) chiese presbiteriane. È legato alla forma di governo monarchica e si può trasporre in ambito cristiano in quanto Gesù Cristo, come Capo della Chiesa, è il suo Re. Nel contesto del sistema di governo monarchico, per “corte” (fra le sue diverse accezioni) si intende: (1) il sovrano con la sua famiglia e con il seguito, comprendente funzionari, dignitari e persone addette all’amministrazione della reggia e al servizio privato dei regnanti; (2) il sovrano e i ministri che fan parte del suo governo; da cui deriva: (3) la corte come organo collegiale o di magistrature internazionali, con funzioni giurisdizionali * [ad esempio: C. di giustizia della comunità europea, C. internazionale di giustizia, C. permanente di arbitrato] ; e (4) complesso di magistrati che formano l’organo giudicante * [ad esempio: c. giudicante, “la C. si ritira per deliberare”] . Nell'ambito del Presbiterianesimo si può quindi usare (in italiano) il termine “corte” per indicare: (1) le persone addette all'amministrazione della chiesa; (2) gli organismi giudicanti, anche detti Tribunali (ecclesiastici). (Ed.)