Ecclesiologia/Catechismo presbiteriano/7

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Ritorno


Capitolo 7: Il rapporto della chiesa presbiteriana con altre denominazioni cristiane e con il mondo

7.1 Il Cattolicesimo romano

292. La chiesa è rimasta pura attraverso i secoli?

No, persino durante il tempo degli apostoli, la chiesa subisce la seduzione di innumerevoli eresie e superstizioni di ogni genere. Gli stessi vescovi di Roma, poi, pretendendo di essere successori dell'apostolo Pietro, gradualmente sottomettono al proprio controllo la maggior parte delle altre chiese e, con l'andare del tempo, acquisiscono le caratteristiche stesse dell'Anticristo [58], come era stato predetto.

293. Quand'è che la chiesa di Cristo si è liberata dal giogo di Roma?

Diverse chiese e individui hanno cercato, in tempi diversi, di liberarsi dal giogo oppressivo della chiesa di Roma. Alcuni hanno avuto, in questo, parziale successo, mentre molti altri sono stati perseguitati e altri ancora distrutti. Iddio, in seguito, fa sorgere Martin Lutero che, assistito dai principi tedeschi, eleva la sua protesta contro l'autorità illegittima del Papato. Da allora, la chiesa di Cristo è stata una chiesa protestante.

294. È corretto applicare il termine “protestante” alla chiesa presbiteriana?

Sì, è possibile attribuire ad essa questo termine, insieme alle altre chiese riformate.

295. Perché queste denominazioni sono chiamate “protestanti”?

Perché esse ancora aderiscono alla solenne protesta elevata dai riformatori del XVI secolo contro gli errori e la corruzione della chiesa di Roma.

296. Elenca alcuni fra gli errori e corruzioni della chiesa di Roma, contro i quali la chiesa di Cristo ha protestato.

A. La chiesa di Roma nega che le Sacre Scritture siano la sola regola sufficiente della fede e della condotta.

  • Isaia 8:20 - “Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c'è luce”.
  • Atti 17:11 - “Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così”.
  • 2 Timoteo 3:16,17 - “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera”.
  • Giovanni 5:39 - “Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me”.

B. Essa riceve le tradizioni orali come se avessero uguale autorità nelle questioni religiose con le Sacre Scritture. Sostituisce così alla Parola di Dio l'autorità umana.

  • Matteo 15:3-6 - “Ma egli rispose e disse loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? ... Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione.”.
  • Galati 1:8 - “Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto”.
  • Colossesi 2:8 - “Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo”.
  • Proverbi 3:5,6 - “Confida nell'Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento, riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri.”.
  • Apocalisse 22:18 - “Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro”.

C. Essa rende l'apostolo Pietro il fondamento della chiesa, distruggendo così il solo e vero fondamento che è stato posto in Sion.

  • 1 Corinzi 3:11 - “...nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo”.
  • Atti 4:12 - “in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salva”.

D. Insegna che il papa di Roma è il supremo capo visibile della chiesa universale, negando così la dottrina fondamentale che solo Cristo è il supremo capo della chiesa.

  • Efesini 1:22 - “ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa”.
  • Colossesi 1:18 - “Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa”.

E. Insegna a pregare in una lingua incomprensibile [59] alla maggior parte dei fedeli rendendo la preghiera stessa disutile.

  • 1 Corinzi 14:9,11,14,19 - “Così anche voi, se con la lingua non proferite un parlare intelligibile, come si comprenderà ciò che è detto? Sarebbe infatti come se voi parlaste all'aria ... Se dunque io non comprendo il significato del suono, sarò come uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me. ... perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa. ... Ma nell'assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole in altra lingua”.

F. Rende a Maria un culto simile a quello reso a Dio, il che è idolatria [60].

  • Matteo 4:10 - “llora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"»”.
  • Filippesi 2:9-11 - “Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”.

G. Insegna ai suoi membri a pregare santi ed angeli come se fossero mediatori o intercessori mentre, come insegna la Scrittura, non vi è che un unico mediatore fra Dio e l'uomo.

  • Apocalisse 19:10 - “Allora io caddi ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo, io sono un conservo tuo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia”.
  • 1 Giovanni 2:1 - “Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto”.
  • 1 Timoteo 2:5 - “Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo”.
  • 1 Corinzi 8:6 - “per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui”.

H. Nel culto si avvale di immagini e rende l'adorazione ad elementi dei sacramenti ed immagini di santi, il che è idolatria.

  • Esodo 20:4,5 - “Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Noon ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano”.

I. Insegna la dottrina della transustanziazione [61] che è tanto assurda quanto idolatra.

  • 1 Corinzi 11:26-28 - “Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice”.

L. Insegna la dottrina del Purgatorio [62], che ha origini pagane, offende il sacrificio perfetto di Cristo ed è contraria allo specifico insegnamento delle Sacre Scritture.

  • 1 Giovanni 1:7 - “...ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”.
  • 2 Corinzi 5:2 - “Poiché in questa tenda noi gemiamo, desiderando di essere rivestiti della nostra abitazione celeste”.
  • Filippesi 1:23 - “...perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore”.
  • Apocalisse 14:3 - “Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono, davanti ai quattro esseri viventi e davanti agli anziani; e nessuno poteva imparare il cantico se non i centoquarantaquattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra”.

M. Insegna la pratica superstiziosa dell'esistenza di tempi e luoghi sacrii

N. Promuove pratiche penitenziali che suggeriscono che sia possibile guadagnarsi in quel modo dei meriti presso Dio [63].

O. Si assume il potere di impartire dispense [64] ed indulgenze [65], il che vuol dire sostituirsi a Dio.

P. In contrasto con le Sacre Scritture, essa insegna la necessità e la virtù del celibato [66] dei sacerdoti. Contro questi e molti altri errori della chiesa di Roma, la Chiesa presbiteriana, insieme alle altre chiese riformate, rende testimonianza che si tratta di pratiche anti-cristiane e tendenzialmente distruttive per l'anima dell'uomo.

297. Con quale altro titolo ci si riferisce di solito a questa chiesa?

O Chiesa cattolica-romana, Cattolicesimo oppure “chiesa del papa”, o papismo.

298. Perché non bisognerebbe mai riferirsi ad essa come alla “chiesa cattolica”?

Perché, come abbiamo già mostrato, il termine cattolico significa sia universale che ortodosso e questo è piuttosto da applicarsi a tutte le vere chiese e non soltanto ad una comunione particolare di chiese, come quella romana o anglicana [67].

299. Consideri allora che sia del tutto sbagliato applicare il termine “cattolico” alla chiesa romana?

Sî, per diverse ragioni.

L'uso di un tale termine è in sé stesso assurdo.

Non è un termine distintivo, come non lo sarebbe il termine cristiano, perché si applica ugualmente anche alle altre chiese.

E' ingiusto considerare sé stessi in questo modo, perché quando chiamiamo la chiesa romana “cattolica”, ne conseguirebbe che noi, come tutte le altre chiese, siamo eretici o scismatici.

Non è caritatevole verso loro stessi, perché li incoraggia nel loro errore e dà loro un argomento plausibile contro le altre denominazioni cristiane [68].

300. In quale senso la chiesa romana può essere considerata una vera chiesa?

La chiesa romana può essere considerata vera chiesa solo in quanto è reale e non fittizia. Non si può considerarla, però “vera” chiesa nel senso di “autentica”, il che implicherebbe che essa insegni dottrine vere e giuste, o conformi all'ordinamento ed alla disciplina stabiliti dalla Parola di Dio. In questo casi la Chiesa romana non solo non è la vera chiesa, ma non può neanche pretendere di avere il carattere di chiesa autentica.

7.2 Il governo prelatizio della chiesa

301. Che opinione bisognerebbe avere di quelle chiese che, sebbene abbiano un credo ortodosso, hanno adottato la forma prelatizia [69] di governo della chiesa? Esse debbono essere considerate come chiese di Cristo, ma non in perfetta sintonia, quanto a loro costituzione ed ordinamento, con la Parola di Dio, e quindi imperfette [70].

302. Perché chiami questa forma di governo “prelatizia”, piuttosto che episcopale?

Per la stessa ragione, in parte perché ci rifiutiamo di parlare di quella romana come della chiesa cattolica. Di fatto, credendo che la nostra forma di governo sia meglio in armonia con l'episcopato primitivo ed apostolico, affermiamo che il termine “vescovo” (cioè episcopos, da cui episcopale) fosse stato originalmente dato dallo Spirito Santo solo come sinonimo di presbitero e quindi applicato coerentemente a questo in tutto il Nuovo Testamento. (Vedasi la domanda 92).

303. Chiamando questa forma di governo “prelatizia” (invece che episcopale), intendi forse dare a questa denominazione cristiana un termine dispregiativo, una valutazione negativa?

Certamente no, dato che, così facendo, usiamo termini che pure sono costantemente utilizzati dai loro stessi scrittori in maniera positiva. L'uso di questo termine è semplicemente un modo per distinguere questa denominazione dalle altre.

304. Potresti citare alcune delle ragioni per cui affermi che questo sistema di governo ecclesiastico viene contestato dai presbiteriani?

A. I presbiteriani contestano alle chiese prelatizie il potere che pretendono d'avere di stabilire per decreto quali riti e cerimonie praticare per il culto di Dio, come pure di istituire uffici nella chiesa. Cristo solo, come Re e Capo della chiesa, è Colui che possiede una tale autorità.

  • Proverbi 30:6 - “Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo”.
  • Apocalisse 22:18 - “Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro”.
  • 1 Corinzi 6:12 - “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non mi lascerò dominare da cosa alcuna”.

B. Sebbene i presbiteriani non neghino la correttezza, o respingano l'uso, di tutte le forme di preghiera, o di amministrazione delle ordinanze, essi obiettano che si imponga l'uso di una liturgia fissa ed ufficiale che escluda le preghiere estemporanee. Essi credono che l'utilizzo di una liturgia rigida prevenga l'esercizio dei doni spirituali, induca nella devozione formalismi e morte spirituale, ed impedisca l'adattamento del culto alle circostanze della chiesa e degli individui [71].

  • Atti 1:24,25 - “E pregando, dissero: «Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto per ricevere la sorte di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda si è sviato per andare al suo luogo».”.

C. I presbiteriani obiettano che la facoltà che si assumono i prelati di stabilire per la chiesa giorni da considerarsi sacri, non solo è priva di giustificazione biblica, ma positivamente sbagliata, perché interferisce con la debita osservanza del Giorno del Signore, nasce spesso da motivazioni non appropriate e conduce necessariamente a molti e grandi mali.

  • Vedi Galati 4:9-11

D. I presbiteriani obiettano che, nel battesimo, si interpongano fra i genitori e i loro figli dei padrini o delle madrine [72]. Di questa pratica non c'è ombra di prova nel Nuovo Testamento, né nella pratica della chiesa, per i primi cinquecento anni dopo Cristo. Era sconosciuta dai Valdesi e deve essere considerata come una dei molti usi superstiziosi introdotti nella chiesa progredendo in essa la decadenza.

E. I presbiteriani contestano, per la stessa ragione, l'uso del segno della croce [73] nel battesimo, anche perché è associato con le superstizioni e l'idolatria della chiesa romana, in cui è considerato essenztiale nell'ordinanza del battesimo ed è applicata ad ogni passo della vita religiosa, e onorato formalmente e pubblicamente.

F. I presbiteriani contestano il rito della confermazione perché non possono per esso trovare alcun precedente autorevole nella parola di Dio e nei periodi più puri della storia della chiesa. E' infatti superflua e non risponde ad alcuno scopo pratico. Essi, infatti, considerano la forma della sua amministrazione come un insegnamento pericoloso e non scritturale e perché pure serve a promuovere, nella mente dei giovani, speranze illusorie e auto-giustificanti [74].

G. I presbiteriani contestano la pratica di inginocchiarsi nell'atto di ricevere gli elementi della Cena del Signore, perché è contraria alla postura assunta da Cristo e dagli apostoli, pratica questa sconosciuta per secoli dalla chiesa cristiana. Essa si oppone alla gioia, gratitudine e rapporto d'affetto che questa ordinanza esprime. E' inoltre un residio del rituale papista dell'adorazione dell'ostia. Fu conservata, infatti, nella Chiesa anglicana contro i desideri di gran parte dei suoi più dotti teologi.

H. I presbiteriani fanno obiezione all'amministrazione regolare della Cena del Signore in privato, perché si oppone al carattere sociale di questa ordinanza. Questa pratica non trova precedente alcuno nelle Scritture, promuove idee superstiziose delle virtù inerenti di questo sacramento ed è passibile di grandi e molteplici abusi. Verosimilmente, inoltre, comporta un danno sia ai viventi che ai morenti che così la ricevono.

I. I presbiteriani fanno obiezione all'inchino invalso nel culto pubblico quando si pronuncia il nome di Gesù. Anche questo non trova precedente alcuno nelle Scritture. Esso attribuisce un qualche potere superstizioso ad uno fra i molti titoli del nostro benedetto Redentore. Sembra implicare che la seconda Persona della gloriosa Trinità abbia titolo a speciale adorazione. Dato che è stato introdotto la prima volta nel quindicesimo secolo, non dovrebbe essere conservato fra il popolo cristiano riformato.

L. I presbiteriani, per una ragione simile, contestano la pratica della preghiera rivolta ad est; dell'indossare, quando si legge al pulpito o durante le preghiere, di una stola bianca; di riferirsi al tavolo della Cena del Signore come di un altare, della stessa Cena del Signore come di un sacrifizio e del riferirsi ai ministri cristiani come a preti. Questi termini, sono di origine pagana, giudaici nello spirito, incoerenti rispetto all'intero sistema dell'Evangelo e distruttori di una delle sue più importanti caratteristiche.

M. I presbiteriani, inoltre, protestano nel modo più solenne contro la lettura dei libri apocrifi durante il culto di Dio, cosa che si continua a fare nelle chiese prelatizie a tutt'oggi in molti giorni sacri. Questi libri non fanno parte della parola ispirata di Dio, contengono false dottrine, affermazioni scorrette, e non poche cose tese produrre ridicolo più che edificazione. Gli stessi prelatisti li considerano, inoltre, non canonici e molto discutibili in gran parte di ciò che contengono [75].

305. Dato che gran parte di queste cerimonie appaiono non importanti in sé stesse, perché sono considerate base di seria contestazione?

Perché tali osservanze incoraggiano la superstizione ed il culto volontario; si oppongono alla sufficienza delle Scritture come unica regola della fede e della condotta, come pure a quella libertà che Cristo ci ha reso liberi. Esse sostengono il principio pernicioso e non scritturale che gli uomini possano innocentemente e con profitto fare delle aggiunte a ciò che Cristo ha istituito ed ai termini di comunione della Sua chiesa, essendo queste cerimonie considerate mistiche e significative.

306. Vi sono altre cose che i presbiteriani obiettano ai prelatisti?

Sì, fanno obiezione al potere che ritengono di avere di ordinare ministri ed altri funzionari ecclesiastici come qualcosa di cui siano investiti esclusivamente i prelati. Questo non è scritturale e annulla la Parola di Dio, conducendo al dispotismo spirituale.

  • 1 Timoteo 4:14 - “Non trascurare il dono che è in te, che ti è stato dato per profezia, con l'imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani”.
  • Matteo 20:25-27 - “E Gesù, chiamatili a sé, disse: «Voi sapete che i sovrani delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano il potere su di esse, ma tra di voi non sarà così; anzi chiunque tra di voi vorrà diventare grande sia vostro servo; e chiunque tra di voi vorrà essere primo a sia vostro schiavo”.

Ancora, essi obiettano la distinzione non scritturale fra la consacrazione dei prelati all'ordinazione dei presbiteri all'opera del ministero evangelico, cosa che non è in alcun modo autorizzata dalla Parola di Dio.

Inoltre, essi fanno obiezione alla dottrina che, mediante il battesimo d'acqua, il bambino sia rigenerato, reso membro di Cristo e figlio di Dio; come pure a varie altre cose contenute nei canoni autorizzati da quella chiesa e riportati nel Book of Common Prayer.

  • Giacomo 1:18 - “Egli ci ha generati di sua volontà mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature”.
  • 1 Pietro 1:23 - “...perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno”.

Infine, essi lamentano l'estremo lassismo di molte delle chiese prelatizie in merito al carattere di chi viene ammesso alla loro comunione e privilegi, come pure le difficoltà che trovano molti dei loro pii ministri nel cercare di far applicare nella loro chiesa la disciplina biblica.

7.3 Il congregazionalismo

307. Sotto quale luce i presbiteriani considerano quelle chiese che adottano la forma indipendente o congregazionalista di governo ecclesiastico?

Per quanto riguarda le dottrine che sono considerate dai presbiteriani le dottrine della grazia, noi consideriamo le chiese congregazionaliste come vere chiese. Sono però difettose, non pienamente in accordo con la Scrittura per quanto riguarda il governo della chiesa e la disciplina [76].

308. Elenca alcune fra le ragioni per le quali i presbiteriani sollevano serie obiezioni a quel sistema di organizzazione ecclesiastica.

A. I presbiteriani obiettano ai congregazionalisti il fatto che l'indipendenza assoluta di una comunità cristiana distrugga l'unità e il potere della chiesa.

  • 1 Corinzi 12:12,26,27 - “Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell'unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo. (...) E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme. (...) Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua”.
  • Giovanni 18:36 - “Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servi combatterebbero affinché io non fossi dato in mano dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui»”.

B. I presbiteriani obiettano ai congregazionalisti che essi si oppongono alla costituzione della chiesa apostolica, in cui esistevano corti ecclesiastiche come vincolo di unione fra le chiese.

(vedi capitolo 4).

C. I presbiteriani fanno obiezione al congregazionalismo perché distrugge la distinzione originaria nella Scrittura fra governanti o ufficiali ed i membri della comunità.

  • Ebrei 13:17,24 - “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio. (...) Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d'Italia vi salutano”.

D. I presbiteriani fanno obiezione al congregazionalismo perché quel sistema indebolisce la chiesa nei suoi caratteri distintivi e nella stessa sua organizzazione tanto da non eseguire in modo appropriato il dovere di estendere il regno di Dio attraverso il mondo [77].

  • Matteo 18:19,20 - “Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»”.

E. I presbiteriani fanno obiezione al congregazionalismo perché, nel governo della chiesa, concede un potere molto vasto – e quindi non scritturale – ai membri della comunità. (Vedi il capitolo 3).

F. I presbiteriani obiettano al congregazionalismo il fatto che esso priva il pastore, o qualsiasi membro di chiesa aggravato di particolari problemi non risolvibili a livello locale, il privilegio di fare appello a corti giudicanti superiori. Atti 15:2 - “Essendo perciò sorta una non piccola controversia e discussione da parte di Paolo e Barnaba con costoro fu ordinato che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per tale questione”.

7.4 La dottrina della successione apostolica

309. A quale altra dottrina, comune sia ai cattolici-romani che ai prelatisti, fai obiezione?

Alla dottrina della successione apostolica.

310. Non è forse importante che ci sia una successione regolare di ministri consacrati in modo biblico?

E' importante come questione di buon ordine, ma non è essenziale alla salvezza delle anime, dato che una successione interrotta non potrà mai influire sull'efficacia della divina Parola, oppure che una successione ininterrotta può anche santificare dottrine d demoni o l'opera delle tenebre [78].

Vedi 1 Timoteo 4:1; Romani 3:12; Efesini 5:11.

311. Esistono coloro che credono nell'assoluta necessità, al fine di ottenere la salvezza stabilita nel Patto, di tale successione? [79].

Sì, la chiesa papista e larga parte delle chiese episcopaliane in Inghilterra ed America.

312. Che cosa si intende con questa dottrina della successione apostolica?

Con la dottrina prelatizia della successione apostolica si insegna che (1) Cristo abbia delegato ogni potere agli apostoli e che gli apostoli lo abbiano a loro volta delegato all'ordine dei prelati come personale e perpetua successione. Si sostiene poi che (2) questi prelati siano, così, la fonte di ogni grazia e autorità spirituale, (3) che essi soli abbiano il potere di ordinare ministri, tanto che senza di essi non vi possa essere alcun valido ministero; (4) che essi soli possiedano ed impartiscano i doni dello Spirito Santo; e (5) che senza di loro, ogni predicazione e sacramento sono vani, illusori e privi delle benedizioni promesse da Cristo [80].

313. Può questa dottrina essere provata dalle Sacre Scritture?

No. Chi la sostiene non pretende nemmeno che questa dottrina si trovi nelle Scritture. Si concede che essa non sia chiaramente rivelata nella Parola di Dio, ma che essa dipenda dalla tradizione e dall'autorità dei padri della chiesa [81]. Questa dottrina, al contrario, è di fatto denunciata da Cristo stesso, si oppone alle dichiarazioni, ammonimenti e precetti delle Scritture, alle loro promesse e profezie, ad i suoi fatti e decisioni, come pure al solo e rimanente mandato del ministero [82].

314. E' possibile che questa successione personale sia stata preservata in una concatenazione valida ed ininterrotta?

Per poter dimostrare una cosa del genere bisognerebbe provare che l'ordinazione di ogni prelato nell'intera successione fosse valida, in primo luogo come forma di ordinazione; in secondo luogo quanto ai soggetti dell'ordinazione; e in terzo luogo, quanto ai ministri dell'ordinazione, il che è impossibile [83].

315. Potrebbe essere provata come fatto storico questa successione personale? Al contrario, non può essere provato che l'apostolo Pietro, primo anello della catena, sia stato mai a Roma, o che mai fosse vescovo di Roma, o che mai avesse eletto un proprio successore in quanto tale. Né può essere stabilito che a Roma originalmente vi fossero uno o due vescovi, é chi fossero i primi successori in quella chiesa. E' però certo che molti avvenimenti non validi [84] siano incorsi in quella successione, nei suoi rami romano, anglicano o americano, come pure nelle altre chiese prelatizie. Di fatto questa catena è stata spezzata in numerose occasioni e in innumerevoli modi [85].

316. I prelati sono realmente e di fatto successori degli apostoli?

Di fatto, i prelati non sono successori degli apostoli. Essi non sono apostoli nel vero senso di questo titolo, che era limitato ai Dodici; né per quanto riguarda la vocazione, che veniva in modo immediato da Cristo; né nelle doti del loro ufficio, che erano soprannaturali; né nell'ufficio stesso, che era sovrintendenza ed istruzione del mondo intero; né nei loro doveri, che implicavano l'insegnamento dottrinale, la cura ed il governo di TUTTE le chiese [86].

317. Potrebbe questa dottrina essere sostenuta sulla base della ragione?

No. Essa è quanto mai irragionevole, (1) perché sostituisce alla Parola di Dio teorie umane; (2) al cristianesimo spirituale l'organizzazione visibile ed il ministero della chiesa; (3) alle dottrine e grazie interiori ordinanze, riti e formalità; (4) alla supremazia e funzione di Cristo come unico capo, l'autorità della chiesa; (4) alla salvezza stessa dei mezzi alieni per conseguirla e dare efficacia alla verità [87].

318. Questa dottrina conduce necessariamente al papismo?

Questa dottrina conduce necessariamente al sistema papista perché (1) investe la chiesa con ogni autorità; (2) perché soggioga il laicato ed il ministero ai prelati; (3) perché affida ai prelati l'interpretazione della Parola di Dio; (4) perché ha sempre formato la base sulla quale il sistema papista poggia le sue pretese assolutiste; (5) perché, dovunque è prevalsa, ha condotto all'introduzione delle dottrine e pratiche corrotte della Chiesa romana; (6) e perché sta ora conducendo in modo esteso agli stessi risultati [88].

319. Le tendenze ed i risultati di questa dottrina portano all'intolleranza?

Che questa dottrina porti all'intolleranza nello spirito e nella pratica, è provato (1) dalla storia in ogni epoca, (2) dal carattere e dalla pratica di molti prelati antichi e moderni; (3) dalla sua tendenza inerente ad escludere il laicato da ogni giurisdizione ecclesiastica: (4) a consolidare uno spirito dispotico e ad esigere autorità assoluta su persone, condotta, ed opinioni dei suoi aderenti; (5) dal suo spirito amaro, settario e privo di carità verso ogni altra denominazione; (6) dalla chiara opposizione che manifesta verso le libertà civili e religiose [89].

320. Quali ulteriori obiezioni si possono fare a questa dottrina della successione apostolica?

Le si deve obiettare il fatto che implichi necessariamente che (1) la Chiesa di Roma sia vera, cattolica, apostolica ed indefettibile [90] nella dottrina e nella pratica, e (2) che tutte le altre chiese, essendone da essa scomunicate, sono tagliate fuori dalla chiesa di Cristo; (3) e perché è scismatica, conducendone gli aderenti, come gli antichi eretici, a tagliarsi fuori da ogni altro cristiano, (4) ad asserire che essa sola LA chiesa cattolica di Cristo, (5) ed a negare che ogni altro ramo della chiesa abbia un valido ministero o ordinanze efficaci [91]; e (6) perché contraddice alla carità, alla spiritualità ed al carattere divino dell'Evangelo [92].

321. Questa dottrina !a dobbiamo respingere solo perché queste pretese sono avanzate dai prelatisti?

Al contrario, i presbiteriani potrebbero loro stessi avanzarle e molto più ragionevolmente. Infatti, dato che (1) tutti i loro ministri sono propriamente vescovi; (2) alla Riforma i loro vescovi erano stati ordinati da quelli che erano in autorità; (3) possono innegabilmente tracciare la loro successione attraverso il Cattolicesimo romano, i valdesi, le chiese coledee [93], fino al tempo stesso degli apostoli; (4) come in quei tempi i vescovi erano presbiteri, ed agivano sotto un unico e solo mandato divino. E' quindi chiaro che, sebbene la loro successione ministeriale è certa e non può essere messa in questione, quella dei prelati non può essere dimostrata.

322. Perché, allora, non dobbiamo gloriarci di questa successione?

Perché sono veri vescovi di Gesù Cristo solo coloro che sono chiamati da Dio, che ricevono il Suo Spirito e che predicano la Sua verità nella sua purezza e completezza. Questo è il principale segno distintivo della chiesa di Gesù Cristo [94].

323. Quali mali sorgono dalla pretesa che questa ininterrotta successione di prelati è essenziale ad una vera chiesa, ad un vero ministero e ad ogni speranza di misericordia come stabilita nel patto?

Questa dottrina distruggerebbe tutte le chiese esistenti e così, ogni speranza di salvezza, dato che non esiste chiesa che possa dimostrare una tale successione. Essa, inoltre, promuove arroganza ed ambizione fra il clero, tiepidezza, formalismo ed ipocrisia fra il laicato, come pure carnalità, contesa ed animosità fra tutte le denominazioni protestanti. Essa rafforza il papismo concedendo i suoi principi essenziali e le sue più arroganti pretese. Rafforza poi l'infedeltà, coinvolgendo il cristianesimo in una dottrina non scritturale, in una tendenza dannosa, in una questione senza reale base e, nel suo ragionamento, assurda.

7.5 I vantaggi e le rivendicazioni della Chiesa presbiteriana

324. Quali rivendicazioni ha la Chiesa presbiteriana per tutti i suoi membri?

La Chiesa presbiteriana è: (1) scritturale nel suo carattere, ordinanze e dottrine; (2) apostolica nelle sue forme, ministero, ed ordinamento del suo governo e culto; (3) adatta ad assicurare la libertà religiosa e la prosperità di tutti i suoi membri, come pure (4) adatta ad estendere le benedizioni della salvezza fino agli estremi confini della terra.

325. Quali altri vantaggi la Chiesa presbiteriana possiede, per raccomandarla a tutti i suoi membri?

Nella sua forma di governo essa provvede ampiamente, secondo la Parola di Dio, (1) a preservare ordine, (2) di libertà da ogni confusione, (3) di pace ed unità, (4) di libertà da scismi e da divisioni, (5) di verità come si trova in Cristo Gesù; (6) di libertà da ogni errore ed eresia; (7) di pietà; (8) di libertà da ogni scandalo e profanità; (9) di equità e giustizia; (10) di libertà dalla cattiva amministrazione, sorgente sia da ignoranza, arbitrarietà o tirannia; (11) di onore e di purezza nelle ordinanze di Cristo; (12) libertà dal disprezzo, contaminazione e profanazione; (12) di conforto, vivificazione ed incoraggiamento dei santi in tutte le vie di Cristo; e dell'onore di Dio e del nostro Signore Gesù Cristo, in ogni servizio del santuario.

326. Cita alcuni fra i vantaggio di cui godono i membri della Chiesa presbiteriana.

(1) Essi possiedono il diritto di scegliersi il proprio pastore ed anziani; (2) essi non sono né soggetti al dispotismo spirituale del sacerdozio, né all'anarchia ed ad abusi nel governo; (3) essi possono portare ogni questione - sia riguardante eventuali infedeltà dei suoi ministri ed anziani, negli altri uffici e membri della chiesa, o riguardante errori dottrinali - di fronte alle corti della chiesa, composte in proporzione uguale da pastori e da rappresentanti del popolo, scelti da esso stesso, affinché siano investigate e al riguardo si giunga ad una decisione; (4) essi hanno la facoltà ed il privilegio, quando sono messi in questione i loro diritti come cittadini di Sion, di fare appello ad una corte ecclesiastica superiore.

327. I principi della prassi presbiteriana sono in perfetto accordo con i principi della libertà civile?

Sì, (1) nel fatto che tutti i suoi membri e ministri sono uguali; (2) nel suo amore per la semplicità e per l'ordine; (3) nella sua opposizione ad ogni distinzione non necessaria; (4) nel suo considerare gli interessi ed i desideri sia dei ministri che dei suoi membri; (5) nel carattere pubblico di tutte le sue azioni e decisioni; (6) nel modello che possiede per l'eservizio del principio della rappresentanza; (7) nella protezione che accorda alle persone e carattere dei più poveri fra i suoi membri; (8) nell'ebergia con la quale le sue varie imprese sono portate avanti; (8) in breve, nella sua perfetta unità combinata con la sua diffusa ed universale influenza, essa manifesta tutti i principi e le caratteristiche della vera libertà, civile od ecclesiastica che sia.

  • Matteo 28:19,20 - "Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen»".

328. Quali doveri hanno i membri della chiesa presbiteriana verso i membri di altre chiese cristiane?

Essi dovrebbero (1) rispettare le loro opinioni religiose e pratiche; (2) evitare ogni fanatismo e pregiudizio; (3) astenersi da ogni indebita e faziosa controversia come pure nascosto malcelato proselitismo; (4) reciprocare atti di cortesia cristiana e generosa considerazione; e (5) cooperare con loro nella promozione di ogni buona parola ed opera.

329. Che cosa rivendica la Chiesa presbiteriana rispetto ai suoi membri?

Essa rivendica (1) di essere considerata come chiesa pura e verace; (2) di predicare la pura Parola di Dio e di amministrare correttamente i sacramenti; (3) come chiesa intera e perfetta, di avere quella forma, ordine e ministero apostolico che può essere tracciato fino a Cristo ed ai Suoi apostoli. Sebbene la sua disciplina sia migliore, essa non vuole essere considerata come la sola forma di governo che conferisce validità alle ordinanze od alla speranza di salvezza.

7.6 Il rapporto della Chiesa presbiteriana con il mondo

330. In che rapporto la chiesa sta con il mondo?

Cristo ha dato alla chiesa la funzione di essere "sale della terra", cioè che, come il sale preservi la terra da prematura distruzione. Essa pure deve essere "colonna e sostegno" della verità e fungere come associazione missionaria per inviare in tutto il mondo insegnanti e predicatori affinché tutte le nazioni siano raccolte in Cristo.

  • Matteo 5:3 - "Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? A null'altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini"
  • 1 Timoteo 3:15 - "...affinché, se dovessi tardare, tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità".
  • Matteo 28:19 - "Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

331. Qual è il dovere della Chiesa come sale detta terra?

In quanto la terra viene preservata solo a motivo della chiesa, è dovere della chiesa conservare fedelmente la propria purezza ed essere in ogni cosa di buon esempio. Se non lo facesse, perdendo così il suo "sapore", il giudizio di Dio cadrebbe sul mondo.

  • Matteo 24:22; 5:13 - "E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati. ... «Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? A null'altro serve che ad essere gettato via e ad essere calpestato dagli uomini".

332. Qual è il dovere della chiesa come base della verità?

E' dovere della chiesa, come sostegno della verità, (1) preservare e far circolare le Sacre Scritture, nella loro purezza ed integrità; (2) combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi; (3) onorare l'insegnamento di Dio, nostro Salvatore, manifestando verso gli altri un comportamento degno dell'Evangelo affinché tutti vedano le sua buone opere e glorifichino il Padre nostro che è nei cieli.

Vedi 2 Timoteo 2:2; Giuda 3; Tito 2:10; Matteo 3:16.

333. Qual è il dovere della chiesa come colonna della verità?

E' dovere della chiesa, come colonna della verità, considerare sé stessa come organizzazione missionaria stabilita da Cristo per la promozione della gloria di Dio nell'evangelizzazione del mondo.

  • Vedi Romani 12:5-8; Apocalisse 22:17; Galati 4:18; 2 Corinzi 12:15; Atti 13,15.

334. Che cosa ha promesso Cristo al riguardo del futuro destino della chiesa?

Cristo ha promesso che tutte le nazioni saranno piene della conoscenza del Signore e che, quando sarà entrata in essa la pienezza dei Gentili, i Giudei saranno ristabiliti nei privilegi che si erano pregiudicati, essendo resi pienamente partecipi delle benedizioni dell'Evangelo.

  • Romani 11:25-27 - "Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili, e così tutto Israele sarà salvato come sta scritto: «Il liberatore verrà da Sion, e rimuoverà l'empietà da Giacobbe. E questo sarà il mio patto con loro quando io avrò tolto via i loro peccati»".
  • Matteo 28:19 - "Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

335. Quale influenza della chiesa è adatta ad esercitare sulla condizione del mondo?

In quanto ogni miseria sulla terra è sorta dal peccato umano, essa perdura con lo scorrere del tempo. Il cristianesimo, però, diffondendosi su tutta la terra, è chiamato ad esercitare un'influenza tale che povertà e malattie siano sensibilmente diminuite e ciò che ne rimane sia alleviato dall'esercizio della fede in Dio e dalla solidarietà con il nostro prossimo. La prosperità e la felicità delle persone, attraverso l'esecuzione di quei doveri che gli uomini si devono reciprocamente, non potrà che aumentare allorché molti si vedono ristabilire nella comunione con Dio, ottenendo così, secondo le Sue promesse, innumerevoli benedizioni. La chiesa, inoltre, è chiamata a promuovere pace, amore e verità fra tutti. Tutto questo è tale da favorire, fra le nazioni, produzione e disponibilità di risorse, come pure un decremento delle spese superflue. Salute e ricchezza, la diffusione dell'industria, della moderazione e della moralità sono altresì promosse. Essa crea, stabilendo fiducia fra le persone, buoni rapporti di vicinato e di amicizia. Si diffonderà così saggezza, disponibilità, rispetto, umiltà e prudenza fra tutti i ranghi e le classi della società.

Vedi Efesini 5:6; Isaia 32:15-18; Apocalisse 3:20; Giobbe 36:11; Romani 13_7-10; Luca 2:14; Giacomo 2:15; Salmo 117:17; Proverbi 15:6; Efesini 6:3; 1 Tessalonicesi 4:11,12; Matteo 5:5-9; Proverbi 14:34.

336. Perché, allora, è dovere speciale ed imperativo della Chiesa presbiteriana e di ogni suo membro quello di impegnarsi con tutte le sue forze nella grande opera di diffondere l'Evangelo attraverso il mondo?

Dato che è il grande fine e dovere della chiesa quello di agire come associazione missionaria, questo deve essere pure il grande fine e dovere della Chiesa presbiteriana come ramo della Chiesa cattolica. Dato poi che è la forma più pura di Cristianesimo, che deriva tutte le sue dottrine, prassi e culto, dalla pura Parola di Dio, essa deve operare diligentemente per la sua estensione fino agli estremi confini della terra.

Note

  • [58] Non si intende dire qui che un particolare personaggio storico debba o possa identificarsi con l'Anticristo, ma solo che manifestano caratteristiche tipiche di come l'Anticristo viene descritto dalle Scritture. (Ed.)
  • [59] Il testo di questo catechismo risale a prima dei cambiamenti avvenuti nella Chiesa cattolica con il Concilio Vaticano II. La pratica della messa in latino, però, sta ritornando in auge. (Ed.)
  • [60] I sofismi con i quali lo si vorrebbe giustificare non cambiano la sostanza pratica delle cose. (Ed.)
  • [61] La dottrina che afferma come il pane ed il vino della Messa si trasformino realmente nel corpo e nel sangue di Gesù, sebbene la loro apparenza resti invariata. (Ed.)
  • [62] Invenzione del Cattolicesimo che immagina esistere una condizione nella quale le anime che sono morte in stato di grazia debbano ancora espiare per un certo tempo la pena per i loro peccati. (Ed.)
  • [63] Sacramento cattolico-romano che include contrizione, confessione dei propri peccati ad un sacerdote, l'accettazione di una pena e l'assoluzione. Dopo aver completato queste pratiche, si afferma che solo cosi si possa essere riconciliati con Dio. Le chiese protestanti insegnano che una riconciliazione basata su di questo siano opere meritorie e non grazia. (Ed.)
  • [64] Un'esenzione da un voto, una legge ecclesiastica, o altro obbligo simile concesso in casi particolari da un ufficiale cattolico-romano. (Ed.)
  • [65] La remissione di castighi temporali ancora dovuti per un peccato dal quale si sia stati sacramentalmente assolti. Le indulgenze sono state spesso concesse a pagamento per finanziare la chiesa cattolica-romana. Questa pratica era particolarmente odiosa per i Riformatori, (Ed.).
  • [66] L'obbligo di non sposarsi; cfr. 1 Timoteo 4:3.
  • [67] Il termine “anglicano” si applica in particolar modo in Inghilterra alla Chiesa episcopale, oppure Chiesa di Inghilterra. (Ed.)
  • [68] L'ambiguità sussiste anche quando un protestante pronuncia il credo apostolico. Dicendo “Credo nella chiesa cattolica”, egli non intende “la chiesa romana”, ma la chiesa davvero universale. (Ed.)
  • [69] Letteralmente, l'aggettivo “prelato” significa: “preferito”, “insignito di una carica, preposto a un ufficio”, da cui il sostantivo “prelato” è passato a significare: “sacerdote investito di cariche o funzioni superiori nella gerarchia ecclesiastica”, o “ciascuno dei membri del clero secolare o religioso fornito di giurisdizione ordinaria in foro esterno”, ed anche: “vescovo, arcivescovo o altro religioso insignito di dignità episcopale che partecipa al governo della Chiesa”. Si ha anche: “prelatura”, cioè: “dignità e ufficio di prelato”. In pratica, qui si riferisce al sistema episcopale della Chiesa di Inghilterra e chiese ad essa associate. (Ed.)
  • [70] Dal tempo in cui è stato composto questo catechismo, le Chiese episcopali, o episcopaliane, hanno assunto caratteristiche organizzative e dottrinali molto diverse al loro stesso interno. Fra di esse si possono trovare comunità e tendenze le più diverse, come più tendenti al Cattolicesimo romano, al liberalismo, all'evangelicalismo, al carismaticismo, al presbiterianesimo riformato. Non essendo omogenee, non si può oggi dare di esse una valutazione univoca. (Ed.)
  • [71] L'uso rigido di una liturgia fissa ufficiale non è più oggi imposta a tutte le comunità episcopaliane, molte delle quali, in ogni caso, si prendono le loro libertà, assumendo semmai la liturgia ufficiale come modello generico di riferimento. I moderni “Book of Common Prayer” prevedono comunque maggiore libertà liturgica rispetto ad un tempo, assumendo così il carattere facoltativo e maggiormente libero delle liturgie in uso nelle chiese riformate storiche. (Ed.)
  • [72] Questa usanza è invalsa anche in molte chiese riformate, diventando solo una tradizione senza particolare valore se non sociale. L'idea è che i padrini e le madrine condividano la responsabilità della cura di quei bambini, soprattutto quando essi non potessero più onorarle. (Ed.)
  • [73] Il segno della croce, oltre ad essere un segno di riconoscimento dei cristiani nell'antichità, era stato imposto durante le controversie trinitarie per segnalare l'rtodossia trinitaria delle pratiche cristiane e distinguerle da quelle praticate dagli anti-trinitari. E' vero che, però, diventa spesso una pratica superstiziosa. (Ed.)
  • [74] Il rito della confermazione, però, si è diffuso oggi pure in gran parte delle chiese presbiteriane e riformate. Esso si dice che rappresenti la risposta consapevole del credente che così dichiara di comprendere e di aver personalmente accolto ciò che è rappresentato nel suo battesimo da infante, come pure il suo ingresso a membro confessante effettivo della chiesa. E' vero altresì che molto spesso è diventato una formalità priva di sostanza e che di fatto indebitamente promuove – in chi altrimenti non lo sarebbe – il senso di “essere a posto” con Dio. (Ed.)
  • [75] La Chiesa di Inghilterra omette nelle letture pubbliche del culto 211 capitoli della Bibbia, sostituendoli con 101 capitoli presi dai libri apocrifi. Le Omelie aggiunte agli articoli della Confessione di fede della Chiesa di Inghilterra, considerano Baruch come un profeta ed espressamente attribuiscono il libro di Tobia allo Spirito Santo. (Ed.)
  • [76] Naturalmente qui si considerano solo le differenze organizzative delle chiese. È talvolta necessario però anche esaminare come queste chiese stiano al riguardo delle dottrine fondamentali della grazia, perché spesso sono cadute in forme tali di liberalismo la loro caratteristica di chiesa la perdono proprio a quel livello! Inoltre, nonostante la forma di governo che professano di avere, di fatto intrattengono a livello locale, regionale o nazionale forme associative con altre comunità che, benché non portino il nome che i presbiteriani danno loro, in pratica si equivalgono.
  • [77] Per estendere il regno di Dio, la chiesa ha bisogno di lavoro d'équipe, cooperazione e disciplina. Questa non è stata la storia del Congregazionalismo e l'ha reso quindi non adatto a lavorare su piano mondiale. (Ed.)
  • [78] La chiesa cattolica-romana ha posto una tale enfasi sulla presunta successione apostolica delle proprie cariche ecclesiastiche tanto da essere cieca e complice di accreditare al suo interno dottrine di demoni e opere delle tenebre * ["Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni" (1 Timoteo 4:1); "E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele" (Efesini 5:11)] . * [Ed.] .
  • [79] L'essenza della questione è: "E' necessario, per essere salvati, essere membri di una chiesa che vanti di avere avuto successione ininterrotta dei suoi ministri dal tempo degli apostoli?" (Ed.).
  • [80] Si veda l'opera stessa dello Smyth: "Lectures on the Prelatical Doctrine of the Apostolic Succession".
  • [81] Vedasi piena comprova di questa posizione in Lectures,. pp. 73, 83, 87, 99, 103, 133, 134, 136.
  • [82] Ibid. Lect. VI e VII.
  • [83] Ibid. Lect. V.
  • [84] Affermazioni senz'alcun fondamento nella verità. (Ed.)
  • [85] Vedi ibid. Lect. VIII, e IX.
  • [86] Vedi ibid. Lect. X.
  • [87] Vedi ibid. Lect. XIV.
  • [88] Vedi ibid. Lect. XI, XII.
  • [89] Vedi ibid. Lect. XIII
  • [90] Incapace di errare * [Ed.] .
  • [91] Che producono i risultati desiderati * [Ed.] .
  • [92] Vedi Ibid. Lect. XV, XVII, XVIII, XIX.
  • [93] Antico ordine monastico in Irlanda, Scozia ed Inghilterra, vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Culdee
  • [94] Vedi ibid. lez. XX e XXI.*