Ecclesiologia/Donne e ministero cristiano

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Donne e ministero cristiano

Benché la preclusione delle donne da gran parte dei ministeri cristiani risponda ad un'antica tradizione, una migliore comprensione dei testi biblici che sembrano vietarlo ci porta oggi ad accogliere senza riserve le pari opportunità fra uomo e donna anche per quanto riguarda i servizi della Chiesa "per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo" (Efesini 4:12). E' evidente come Dio chiami anche donne a svolgere ogni tipo di ministero nell'ambito della Chiesa e le doti di preziosi doni che solo radicati pregiudizi vorrebbero privarcene. Chi sembra difendere la "sana dottrina" negando alle donne di svolgere ciò a cui Dio pure le chiama, in realtà scambia la fedeltà alla Parola di Dio con fraintendimenti ed equivoci frutto di letture inadeguate di alcuni testi biblici, seguendo discutibili tradizioni culturalmente condizionate, salvo poi, ipocritamente, di permettere alle donne di occupare importanti funzioni ma salvaguardando formalmente il principio della preminenza maschile.

Come si vedrà dalla documentazione che segue, l'apertura alle donne di ogni ministero cristiano non ha nulla a che fare con il "liberalismo" ed il "modernismo" del quale ci accusano quando sosteniamo queste tesi, ma si fonda sul pieno rispetto delle Sacre Scritture come Parola di Dio infallibile ed inerrante, lette con intelligenza teologica e non con ottuso letteralismo. E' ora, quindi, di fare ammenda degli errori del passato, smettendo di idolatrare acriticamente la tradizione o i personaggi che li hanno teorizzati, per aprirci ad uno studio approfondito ed intelligente della Bibbia.

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Non si tratta, così facendo, di "criticare" la Bibbia, ma di comprenderla intendendo le intenzioni dello scrittore quando scriveva le espressioni che sembrerebbero limitare le facoltà della donna ma che devono essere comprese nel loro contesto. La critica, quindi, non è rivolta alla Bibbia, ma all'interpretazione (fallibile) che alcuni le danno.

Uno dei princìpi del Protestantesimo, infatti, è che la Riforma dev'essere costante nella Chiesa, allorché scopra che certe sue idee o pratiche non sono conformi al messaggio biblico allo spirito di Cristo, e che quindi devono essere cambiate. Questo riguarda sicuramente la condizione ed il ruolo della donna nella chiesa.

La nostra, si potrebbe anche dire, è pure una rivalutazione di una posizione "di minoranza" che percorre tutta la storia della chiesa cristiana (non è "modernismo" perché l'argomento non è nuovo!). Donne teologhe e predicatrici esistevano per tutta la storia della chiesa, come pure dimostrano queste immagini. Spesso onorate come sante, la loro funzione è stata in larga parte emarginata e soppressa secoli dopo la chiesa primitiva.

Il dogmatismo e il letteralismo insostenibile che ispira le posizioni tradizionaliste di alcuni nostri critici è un fenomeno preoccupante che ricorre spesso anche in campo evangelico e che rende il cristiano più simile agli antichi Farisei che a Cristo e che sicuramente ostacola e rallenta la chiesa dal realizzare la sua vocazione evangelica. A tutto questo sicuramente Satana non è estraneo. In ogni caso ci proponiamo gradualmente di rispondere qui alle argomentazioni contrarie. Lo faremo appena possibile.

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