Etica/Cremazione

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La cremazione

Considerazioni bibliche

Fra le istruzioni che il Signore diede all'Israele dell'Antico Testamento, a proposito delle pratiche funerarie troviamo queste parole "Voi siete i figli dell'Eterno, il vostro DIO; non vi farete incisioni e non vi raderete tra gli occhi per un morto; poiché tu sei un popolo santo all'Eterno, il tuo DIO, e l'Eterno ti ha scelto per essere un popolo suo, un tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra" (De. 141,2).

Da queste parole apprendiamo che anche il modo in cui seppelliamo i morti è una questione che riguarda l'Alleanza che ci lega a Dio. Le usanze funerarie di Israele dovevano manifestare che Israele apparteneva a Dio mediante un'elezione sovrana. Il Signore stesso aveva fissato un limite al loro lutto, un limite fondato su una precisa implicazione un giorno la vita avrebbe sconfitto la morte nella persona e nell'opera di Gesù Cristo. Come componente dello stile di vita stabilito dall'Alleanza, allora (ed oggi) i funerali dei credenti dovevano essere una testimonianza verso il mondo che ci guarda alla Sorgente ed al Sostenitore della vita, il Signore Iddio del cielo e della terra. Il modo in cui vengono trattati i corpi dei morti è pure, quindi, una questione religiosa ed etica. La valutazione della legittimità o meno della crescente popolarità che sta avendo la cremazione in luogo della sepoltura in Occidente, deve essere fatta in questo contesto.

Argomenti in favore della cremazione

Per difendere la permissibilità della cremazione sono stati avanzati cinque tipi di argomenti economici, igienici, ecologici, estetici, e teologici.

L'argomentazione economica afferma che la cremazione sia preferibile perché è meno costosa dell'inumazione. I costi connessi con l'acquisto di un lotto al cimitero, di un'impresa si pompe funebri, di una bara, di una lapide, come pure il costo per conservare la tomba pulita ed in ordine, non si applicano per la cremazione. A questo rispondiamo sebbene sia vero che la cremazione sia meno costosa che l'inumazione, a meno che le ceneri non siano disperse o custodite privatamente, e non conservate in un cimitero, quest'argomentazione da sola non è sufficiente per giustificare la scelta della cremazione. L'argomentazione economica convincerà solo coloro che per altre ragioni già hanno scelto la cremazione.

L'argomentazione igienica ed ecologica afferma che la cremazione sia preferibile perché costituisce una minore minaccia o pericolo per la salute umana e dell'ambiente. In questo contesto alcuni sostengono che l'inumazione esiga troppo spazio prezioso. Risposta i regolamenti e le procedure funerarie moderne non sono una minaccia per la salute pubblica. L'argomentazione ecologica - spaziale è certamente diffusa in Occidente. Persino in Olanda, che è uno dei paesi più densamente popolati del mondo, non c'è alcun comune che abbia adottato la cremazione a causa di penuria di spazio per le tombe.

L'argomentazione estetica insiste che la cremazione sia preferibile a causa del processo non estetico della corruzione e della decomposizione associata all'inumazione. Risposta la corruzione e la decomposizione non sono gradevoli, ma neanche ciò che è connesso con il bruciare la carne. Inoltre ben pochi di noi avranno mai a che fare con un corpo in decomposizione in una bara o con un corpo che brucia in un forno crematorio. L'argomentazione, così, non è da sola sufficiente per giustificare o la sepoltura o la cremazione.

L'argomentazione teologica suggerisce che la cremazione sia permissibile in vista dei nuovi corpi di risurrezione che noi riceveremo. La Bibbia ci insegna che il nuovo corpo che verrà fatto risorgere certamente manifesterà una continuità con il corpo naturale che è morto, e naturalmente sarà un corpo glorificato. Questo non verrà in alcun modo condizionato da ciò che accade al corpo naturale prima e persino dopo la sepoltura. Quindi, e pure per questa ragione, la cremazione non può essere respinta per principio. Risposta il lettore sia avvertito che sebbene tutto questo sia perfettamente vero, non può essere un'autorizzazione per accettare in linea di principio la cremazione, ma solo per non respingerla sulla base dei suoi effetti sul corpo naturale. Quest'argomentazione, quindi, non è di fatto ragione della cremazione.

La Bibbia tende alla sepoltura

Senza alcun dubbio, gli esempi biblici indicano come sia la sepoltura ad essere preferibile come metodo di trattare i cadaveri. In negativo, la Bibbia parla di cremare cadaveri di solito nel contesto del giudizio di Dio contro l'empietà (Sodoma e Gomorra, Achan e la sua famiglia). Troviamo tutt'attraverso la Scrittura molti esempi positivi di sepoltura. Abrahamo dovette faticare molto per poter comprare una grotta per seppellirvi la sua amata moglie Sara (Ge. 233-20). Più tardi Isacco ed Ismaele seppellirono il loro padre, Abrahamo accanto a Sara in quella che sarebbe diventata la tomba di famiglia dei patriarchi e delle matriarche dell'Antico Testamento. Ci viene detto persino che l'Eterno seppellì Mosè nella valle del paese di Moab (De. 346). I re di Israele e di Giuda furono sepolti accanto ai loro antenati. Nel Nuovo Testamento leggiamo della sepoltura di Giovanni Battista, di Lazzaro, e del ragazzo di Nain, di Stefano, e del Signore Gesù Cristo. La sepoltura di Gesù era stata proclamata dai profeti dell'Antico Testamento (Is. 539), fu preparata dall'unzione da parte di Maria (Mt. 2612; Mr. 148), e che fu necessaria per la nostra redenzione (Catechismo di Heidelberg, D&R 41).

Il rapporto fra sepoltura e risurrezione viene evidenziato dall'apostolo Paolo come modello per la vita cristiana. Alla comunità cristiana di Roma Paolo scrive "Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita" (Ro. 64). Alla Chiesa di Colosse, lo spirito di Cristo dice "nel quale siete anche stati circoncisi di una circoncisione, fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti" (Cl. 211,12). Lo stesso simbolismo viene applicato in 1 Corinzi 15 per la nostra propria risurrezione fisica.

Per riassumere, potremmo trarre due conclusioni dalle evidenze bibliche. La prima ü che la bibbia non presenta alcun comandamento esplicito e necessario sul come seppellire i morti. In secondo luogo, la Bibbia offre un esempio coerente dei credenti sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, e questo offre una testimonianza coerente sul maggiore valore da darsi alla sepoltura dei morti.

La sepoltura come testimonianza cristiana

Al riguardo della seconda conclusione, dobbiamo certo ammettere che le usanze della Bibbia non siano necessariamente un criterio infallibile per regolare le nostre usanze. Quindi, gli esempi che troviamo nella Bibbia non sono di per sé stessi decisivi per regolare la nostra condotta. Questi esempi, però, non si trovano nella Bibbia "da soli"! Essi sono presentati nel contesto dell'attività di Dio, dell'opera di Gesù Cristo nella Sua umiliazione ed esaltazione. Questi atti ubbidienti del Signore Gesù Cristo, includono la Sua sepoltura, cosa che persino confessiamo nel Credo apostolico. I seguaci di Cristo stanno percorrendo la via che attraversa la morte, la sepoltura, la risurrezione e l'ascensione in gloria. 1 Corinzi 15 parla di una transizione dalla mortalità all'immortalità, dalla corruttibilità all'incorruttibilità. In questo processo la nostra sepoltura è fase molto importante. I nostri corpi vengono affidati alla terra, da cui provengono, e come conseguenza del giudizio di Dio sul nostro peccato, essi ritornano alla polvere di cui erano stati fatti.

Queso messaggio di mortalità, dissoluzione e risurrezione, un messaggio che trova espressione nella sepoltura, non viene evidenziato dalla cremazione. "Seminare" il corpo nella terra, sapere che tornerà in polvere, comunica un messaggio diverso dal bruciare il corpo fino alla cenere, polverizzare le ossa fino alla polvere, e disperdere il tutto nel vento.

La scelta dunque diventa rendere testimonianza, nella nostra morte, all'Evangelo del nostro Signore Gesù Cristo. Indipendentemente dal fatto che dopo un po' il risultato sia lo stesso (polvere e cenere non sono molto diversi alla fine), la sepoltura è un'espressione più chiara e coerente della cremazione del sentiero percorso prima dal nostro Salvatore, in vita ed in morte, e seguito dai Suoi discepoli.

La sepoltura è preferibile a meno che…

Se pure noi sosteniamo che la Bibbia non ci dia espliciti comandi di seppellire, dobbiamo dire che la Bibbia non contiene alcuna esplicita proibizione contro la cremazione. Possono insorgere situazioni in cui la cremazione è inevitabile. Pensate alle epidemie dove motivi di salute pubblica esigono che i cadaveri siano distrutti per prevenire il diffondersi dell'infezione. Pensate ai tempi di guerra, dove grandi numeri di persone morte rendono impossibili le procedure di sepoltura.

Inoltre, in quei paesi dove la fede cristiana ha poca o nessuna influenza, la sepoltura è o impossibile, o estremamente difficile. In Giappone, per esempio, oltre ai problemi di spazio, l'influenza del Buddismo e i costi esorbitanti dei funerali rendono la cremazione necessaria. Anche in paesi dove il Cristianesimo ha perduto una posizione di influenza, la sepoltura può diventare un'eccezione che comporta difficoltà per i credenti, le stesse che devono affrontare i cristiani giapponesi. La possibilità di perdere il privilegio di seppellire i nostri morti esige che noi conserviamo questa libertà il più a lungo possibile.

La cremazione è uno dei tre modi in cui la cultura umana ha usato nelle sue pratiche funerarie, insieme alla sepoltura ed all'esposizione ad uccelli rapaci. Nel contesto della tradizione delle Scritture, si considera la cremazione un metodo eccezionale, praticato in circostanze eccezionali (ad es. 1 Sa. 3112 in cui "tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono tutta la notte e tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli; poi tornarono a Jabesh e qui li bruciarono", quando bisognava procedere in fretta prima che i Filistei se ne fossero impossessati) oppure condizioni particolarmente gravi, come nel caso di esecuzioni di criminali (Ge. 3824; Le. 2014; 219; Gs. 715-25). L'orrore con il quale veniva guardata la cremazione può essere rilevato in Amos 21 in cui troviamo scritto "Così dice l'Eterno "Per tre misfatti, di Moab, anzi per quattro, io non revocherò la sua punizione, perché ha bruciato le ossa del re di Edom, riducendole in calce". Essa veniva considerata un oltraggio.

La cremazione come procedura funeraria non è attestata nel Nuovo Testamento, con la sola possibile eccezione di una lettura variante del testo 1 Cor. 133. Si tratta però del martirio, non di una cremazione dopo la morte. I padri della Chiesa preferivano "l'antica e migliore usanza di seppellire nella terra" rispetto alla cremazione., praticata nel mondo romano. Le eccezioni più grandi alla cremazione nel mondo antico erano quelle dell'Egitto, di Israele e della Cina. Giacobbe venne imbalsamato per ordine di Giuseppe (Ge, 502). Giuseppe stesso fu più tardi imbalsamato e "posto in Egitto in una bara" fino a che i suoi discendenti non gli riservarono un sepolcro nella terra dei suoi padri. Il giuramento che aveva fatto loro fare era frutto della sua fede nel Dio di Abrahamo, Isacco e Giacobbe (Ge, 5024-26) Per fede egli diede ordine affinché le sue ossa fossero sepolte (Eb. 1122).

La nostra speranza in questo breve saggio sulla cremazione è dunque che, in quest'area come in ogni altra di vita o di morte, si trovi il modo migliore per dare onore e gloria a Dio.

Bill Campbell, Pioneer Christian Monthly - April, 1999 (Chiesa Riformata del Canada)

Letture raccomandate

  • A Dictionary of Comparative Religion, S.G.F. Brandon, ed., New York, Scribner, 1970
  • Earth to earth Considerations on the Practice of Cremation, S.M. Houghton, Banner of Truth, Issue No. 70, pp. 37-46
  • Baker's Dictionary of Christian Ethics, Carl F. Henry, ed., Baker Book House, Grand Rapids, Michigan
  • Felix, Minucius, Octavias, 34 [Third Century Document] Oxford Classical Dictionary, 1950 Edition, [Article on the Disposal of the dead].
  • Paolo Castellina, sabato 19 giugno 1999. (Tutte le citatazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione © Nuova Diodati, Ediz. la Buona Novella, Brindisi, 1991).