Predicazioni/Galati/Una logica imprescindibile

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Una logica imprescindibile

Oggi tendiamo a pensare che tutto sia simile ai mondi immaginari rappresentati dal cinema. Ciascuno immagina la realtà che preferisce, crede che sia vera e che possa funzionare. Dicono: "Quel che è vero per te non è vero per me. Ciascuno avrà quel che crede. Mondi e realtà parallele, ciascuno con le sue leggi, la sua logica, la sua razionalità... Quindi "rimaniamo tolleranti"... No, si tratta di fantasie, un ingannare noi stessi. Esiste una realtà oggettiva e leggi universali valide per tutti, una logica, una razionalità. Che piaccia o non piaccia. Raccoglieremo quel che seminiamo. I semi hanno proprietà oggettive, non dipendono da ciò che noi crediamo. È una logica imprescindibile. Lo ribadisce il testo di oggi: Galati 6:7-8. "Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna" (Galati 6:7-8).

Le responsabilità che competono ai cristiani, come sono state illustrate fin ora, presentano due modi di vivere opposti fra di loro: la via dello Spirito e quella della "carne" (o "natura peccaminosa"). Per i cristiani della Galazia è tempo ora di decidere: quel che sceglieranno conseguirà necessariamente dei risultati, comporterà inevitabili conseguenze. Non possono rimanere neutrali: o si lasciano condurre dallo Spirito di Cristo, oppure dalla gratificazione dei desideri della loro natura peccaminosa. Ognuno, a livello personale, deve scegliere.

Così come in agricoltura si raccoglie quel che si semina, così c'è un'imprescindibile logica anche nelle decisioni che facciamo a livello esistenziale: Illudersi di raccogliere cose diverse da quelle che si sono seminate è da stupidi. Crederlo significa ingannare sé stessi. Altrettanto da stupidi è pensare di potersi beffare di Dio e farla franca. C'è forse qualcuno che pensa di riuscirci? Povero illuso... Eppure c'è sempre qualcuno che pensa che per lui vi sia un'eccezione: "Sebbene questo possa essere vero per tutti gli altri, non è vero per me. Io posso seminare tutto ciò che voglio e, ciononostante, aspettarmi un buon raccolto". È un discorso irrazionale. La razionalità e la logica fanno parte della natura delle cose e di Dio. Davvero vale qui il dettô di Geremia: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?" (Geremia 17:9). La capacità che abbiamo di ingannare noi stessi è veramente stupefacente, fino a sfidare ogni logica e buon senso. Ciò che Dio afferma nella Sua Parola è davanti a noi chiaro ed inequivocabile, eppure riusciamo sempre a razionalizzare ed a giustificare le nostre scelte ed opinioni e credere che sarà, invece, come diciamo noi. Quel che facciamo è però solo ingannare noi stessi e presumere di poterci nascondere da Dio, come Adamo ed Eva che si erano nascosti dietro un cespuglio ritenendo ...di non essere visti da Dio. Davvero ridicolo, come ridicole sono spesso le giustificazioni che diamo a certo nostro operato. L'ammonimento di Paolo, allora lo dobbiamo riascoltare spesso per metterci in guardia contro anche le nostre più brillanti patetiche giustificazioni: "...chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna" (8).

Siamo di fronte, così, ad una decisione che determinerà il nostro destino. Non siamo vittima del fato o della sfortuna. Se "seminiamo" secondo la nostra natura peccaminosa, quale ne sarà il risultato inevitabile, e quale pure sarà se seguiamo la via indicata dallo Spirito di Dio? Coloro che vivono avendo per obiettivo solo quello di soddisfare i loro istinti naturali, di fatto distruggono i loro rapporti con gli altri: si mordono, si divorano e si consumano a vicenda, provocandosi ed invidiandosi l'un l'altro (5:15,26).

"Seminare per lo Spirito" significa "servire gli uni gli altri per mezzo dell'amore" (5:13), rialzare chi viene sorpreso in colpa (6:1), portare i pesi gli uni degli altri (6:2), dare generosamente a coloro che nella chiesa ci ammaestrano (6:6) e non scoraggiarsi a fare del bene a tutti (6:9). "Seminare per lo Spirito" significa edificare rapporti amorevoli con gli altri. Portare i fardelli gli uni degli altri significa partecipare intensamente ai loro dolori ed afflizioni. "Seminare per lo Spirito" significa fare il bene degli altri. Se seminare per la carne significa indulgere egoisticamente a compiacere sé stessi, seminare per lo Spirito significa servire amorevolmente gli altri senza nulla risparmiare.

"Seminare per lo Spirito" significa "mietere vita eterna". Dalla prospettiva di Paolo, cristiani sono coloro che già "sono stati sottratti al presente secolo malvagio" (1:4) e già sono "nuove creature" (6:15). La lotta fra lo Spirito e la carne (la natura peccaminosa), però, non è ancora terminata (5:17). In Cristo già abbiamo un nuovo rapporto con Dio e l'uno con l'altro. Non ci rapportiamo più con Dio come servi, ma come figli che si rivolgono a Lui come Padre (4:6-7), come pure ci rapportiamo l'uno con l'altro superando qualsiasi distinzione razziale, sociale e di genere, trovando in Cristo il nostro comune punto di riferimento. Dato, però, che la lotta fra lo Spirito e la carne continua, noi viviamo fra incoerenze e contraddizioni. Coloro che, però, continuano a crescere in questi rapporti mediante la potenza dello Spirito Santo, alla fine godranno la pienezza della vita eterna - armonia perfetta in rapporto con Dio e con gli altri.

Preghiera. Signore, giustifico fin troppo facilmente le mie scelte illudendomi che alla fine tutto andrà comunque bene. Non considero così la ferrea logica della causa e dell'effetto e, quel che più conta, la tua volontà rivelata. Perdonami. Fa sì che, mortificando le mie "tendenze naturali" e seguendo lo Spirito di Cristo io mi avvii verso un certe e ricco raccolto alla Tua gloria. Amen.