Preghiera/La via stretta che conduce alla vita

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LA VIA STRETTA CHE CONDUCE ALLA VITA

di W. Nichols

Quante domande su Dio sorgono nel cuore della gente! La maggior parte infatti, conosce poco di Dio e quello che magari ha udito spesso non sono che immagini distorte. Molti si creano un "dio" a proprio piacimento, un "dio" che esiste solo nella loro immaginazione. Credere però ad un dio di fantasia, non salva nessuno, anzi, conduce all'inferno tanto quanto non averne alcuno. Possiamo essere in errore su alcune cose, ma essere in errore sulla salvezza può essere un fatto irreparabile, può essere fatale per la nostra anima immortale.

Questo opuscolo è stato pensato proprio per aiutare quelli che ne sono interessati ad acquisire una migliore comprensione di chi sia Dio e di quali siano i requisiti che Egli pone a tutti coloro che desiderano seguirLo. Accedere al paradiso non è facile. Gesù disse: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno" (Lu. 13:24). E' di importanza vitale che ciascuno prenda queste parole con estrema serietà.


Il messaggio di questo opuscolo si potrebbe riassumere in questo modo:

1. DIO È IL NOSTRO CREATORE; NOI SIAMO QUINDI RESPONSABILI VERSO DI LUI, SIA DI SEGUIRLO, SIA DI UBBIDIRGLI.

2. DIO È SANTO: PER QUESTO EGLI ODIA OGNI PECCATO. DIO È GIUSTO E RETTO, PER QUESTO EGLI DEVE PUNIRE IL PECCATO.

3. OGNI ESSERE UMANO NASCE CON UN CUORE SPIRITUALMENTE CORROTTO CHE AMA IL PECCATO ED ODIA DIO. QUESTA CORRUZIONE FA SI CHE CIASCUNO VOGLIA SEGUIRE SOLO LA PROPRIA VIA, CHE CIASCUNO VOGLIA FARSI SOLO GLI AFFARI PROPRI, E CHE INFRANGA LA LEGGE DI DIO.

4. LA PERSONA DI GESÙ CRISTO È LA SOLA RISPOSTA CHE DIO FORNISCE AL PROBLEMA DEL PECCATO.

5. SEGUIRE GESÙ COSTA MOLTO. GESÙ RICHIEDE CHE EGLI STIA AL PRIMO POSTO NELLA NOSTRA VITA, ALTRIMENTI NON POTREMO ESSERE SUOI SEGUACI.

6. DIO RICHIEDE CHE UNA PERSONA CHE VOGLIA VENIRE A LUI DEBBA PRIMA RAVVEDERSI (VOLTARE LE SPALLE A TUTTI I SUOI PECCATI) E PIEGARSI DIFRONTE A GESÙ CRISTO COME PROPRIO SIGNORE.

Confidiamo che tu, essendo arrivato a leggere fino a questo punto, sia abbastanza interessato per continuare ad esaminare questo messaggio in maggiore dettaglio. Quanto vale la tua anima a tuo giudizio? Gesù disse: "Che giova infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi rovina sé stesso e va in perdizione?" (Lu. 9:25).

COM'È DIO?

DIO È IL NOSTRO ONNIPOTENTE E SOVRANO CREATORE

Dio si rivela a noi nella Bibbia come l'onnipotente e sovrano Creatore dell'universo e di tutto ciò che esso contiene, incluso l'essere umano. "Poiché in Lui (Dio) sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili... tutte le cose sono state create per mezzo di Lui ed in vista di Lui" (Colossesi. 1:16).

Dato che Dio è il nostro Creatore, noi abbiamo precise responsabilità verso di Lui: sia di seguirLo che di obbedirGli. Non possiamo disporre di noi stessi a nostro piacimento. "Riconoscete che l'Eterno è Dio, è Lui che ci ha fatti, e non noi da noi stessi; noi siamo il Suo popolo ed il gregge del Suo pascolo" (Salmo 100:3).
Come nostro Creatore, è Dio che stabilisce che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Noi siamo stati amorevolmente creati a Sua immagine e somiglianza. Noi non siamo animali, né siamo robot o macchine. Proprio perché Egli è il nostro Creatore, Dio può disporre della nostra vita a Suo piacimento; noi siamo responsabili verso di Lui, e totalmente dipendenti da Lui.

DIO È SANTO, RETTO, E GIUSTO

Dio è un Dio santo. Egli è assolutamente puro e di perfetta eccellenza morale. Gli esseri celesti Gli rendono culto per la Sua santità. I Serafini (creature simili ad angeli) circondano il trono di Dio e gridano: "Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria" (Isaia 6:3). Nessun'altra caratteristica di Dio viene ripetuta sempre tre volte nella Bibbia. La santità di Dio viene riflessa nella purezza della Sua legge morale. "Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono" (Ro. 7:12). Proprio perché Dio è santo, Egli odia il peccato e tutto ciò che si oppone alle Sue leggi.

Dio è pure giusto e retto. Questo significa che Egli sempre compie ciò che è giusto ed agisce in ogni cosa con completa giustizia. La giustizia divina esige che ogni ribellione contro l'autorità di Dio ed ogni violazione della Sua legge morale comporti una pena corrispondente. Quando sulla terra si commettono crimini, noi ci aspettiamo che essi vengano puniti, a maggior ragione dobbiamo aspettarci che un Dio santo punisca coloro che si ribellano contro di Lui e violano le leggi del cielo.

PROPRIO PERCHÈ DIO È SANTO, RETTO E GIUSTO, L'IRA DI DIO
È GIUSTIFICATA

L'ira è quella caratteristica di Dio che molti preferiscono ignorare o persino di negarla cercando di "spiegare" quei brani biblici che ne parlano. In realtà nella Bibbia troviamo molti più riferimenti all'ira di Dio che al Suo amore. "L'ira di Dio è la santità di Dio che viene messa in azione contro il peccato". Il peccato è un qualsiasi atto o forma di ribellione contro l'autorità oppure le leggi di Dio. "Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà ed ingiustizia degli uomini" (Romani 1:18).
L'inferno è reale. L'inferno è un luogo di eterna punizione e di eterno fuoco. Cercare di dirti qualcos'altro, nasconderti questa realtà o ignorarla equivarrebbe a mentirti. Tutti coloro che in questa vita continuano a respingere l'autorità di Dio sulla loro vita e violano le Sue legge, passeranno l'eternità all'inferno. Dato che il peccato comporta nulla di meno che questa grande punizione, è molto importante che noi apprendiamo di più ciò che riguarda il peccato.

IL PECCATO E LA TOTALE CORRUZIONE DEL CUORE UMANO

"Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno ricercato molti artifici" (Ecclesiaste 7:29).

Pochi osano negare la realtà del peccato, ma la maggior parte non vede il peccato come un problema che li tocchi personalmente. Da dov'è venuto il peccato? Come ha fatto il mondo a finire nelle condizioni in cui lo troviamo ora? La risposta a queste domande può essere trovata solo nella Bibbia. Abbiamo visto come Dio abbia creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza. Il primo uomo, Adamo, era stato creato santo e giusto da Dio. Adamo era qualcosa di più che solo "il primo uomo". E' piaciuto a Dio di rendere Adamo il rappresentante federale o capo legale dell'intera famiglia umana che sarebbe nata da lui. Egli venne così sottoposto ad un test per determinare se avesse oppure no obbedito e servito il suo Creatore e fosse stato soggetto alla Sua autorità. "E l'eterno Dio comandò l'uomo dicendo: Mangia pure, liberamente, di ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno in cui tu ne mangerai, per certo morrai" (Genesi 2:16,17). Adamo volontariamente e in piena coscienza scelse di disobbedire a Dio tanto che l'intera razza umana in Lui divenne legalmente colpevole. "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato" (Romani 5:12). La morte, la pena del peccato, è sopraggiunta su tutti gli uomini, perché tutti - secondo questo principio legale - hanno peccato in Adamo, il capo federale dell'intera razza umana. Il peccato di Adamo è stato imputato, o messo a carico, a tutti i suoi discendenti.

Il peccato di Adamo ha portato con sé molte severe conseguenze. La stessa natura umana (il cuore dell'uomo) a causa del peccato si è totalmente corrotta. Ogni bambino che viene alla luce in questo mondo nasce con un cuore corrotto. "Questi empi si sono corrotti fin dal grembo materno; questi bugiardi si sono sviati fin dalla nascita" (Salmo 58:3). Nessun bambino ha bisogno che gli si insegni a peccare o a fare il male. Una delle prime parole che esce dalla bocca di un bambino è un "No!" pronunciato con tono di sfida verso l'autorità. Il più grande problema umano è la corruzione del cuore: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente malato" (Geremia 17:9). Il cuore corrotto dell'uomo fa si che egli voglia andare per la sua propria strada e che nutra ostilità verso Dio, la Sua autorità, e le Sue leggi. L'uomo naturale ama sé stesso ed odia Dio tanto che "Quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio" (Romani 8:8).

La corruzione del cuore umano è dimostrata da:

1) Pensieri ed azioni egoiste. L'egoismo che c'è in noi tutti dimostra che il nostro cuore è corrotto. L'egoismo opera nella mia vita secondo il principio che farò tutto quello che mi torna più utile o più comodo. Se di fronte a me vi sono due scelte, io sceglierò quella che maggiormente mi aiuta o mi è di beneficio. La Bibbia dice: "Noi tutti come pecore eravamo erranti, ed ognuno di noi seguiva la propria via" (Isaia 53:6). E' questa l'essenza del peccato: seguire la nostra propria via e allo stesso tempo ignorare quella indicata da Dio. La Bibbia però insegna chiaramente che questo è peccato, perché nel seguire la mia propria via, ho fatto di me stesso il re della mia propria vita, anziché Dio. Ho negato a Dio il Suo legittimo posto come Sovrano e Signore della mia vita, ed ho esaltato me stesso come il dio della mia vita. Questo è un male terribile. Una tale tendenza in ciascun essere umano dimostra la totale corruzione del cuore umano.

2) Disobbedienza alle leggi di Dio. Essendo divenuto legalmente colpevole in Adamo, noi sommiamo questa colpa al fatto di scegliere volontariamente e coscientemente di infrangere le leggi di Dio. Quando infrangiamo le leggi di Dio noi diventiamo colpevoli di lottare contro Dio. Uno dei migliori brani biblici atti a farci comprendere appieno la legge di Dio è i Dieci Comandamenti in Esodo 20:1-17. Consideriamone alcuni più da vicino.

"Non avrai altri dei davanti a me" (Esodo 20:3). Quali sono le cose che oggi la gente mette al posto di Dio? Molti oggi rendono il loro culto al denaro, alle proprietà materiali, alla popolarità, ai vestiti, alla fame, al potere, al piacere, o anche a sé stessi. Ci si consacra totalmente a cose diverse da Dio, diamo loro il nostro cuore, facciamo si che queste diventino oggetto del nostro culto più devoto.
"Non ruberai. Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non ucciderai. Non commetterai adulterio" (Esodo 20:15,16 & 13,14). Rubare, mentire, uccidere, commettere adulterio: tutte queste cose sono proibite da Dio. Dio considera peccato ogni forma di furto. Dio considera peccato ogni menzogna, anche le bugie che noi consideriamo "innocenti".

a legge di Dio regola non solo le azioni esteriori, ma anche i nostri pensieri interiori. Gesù spiega nel Suo Sermone sul Monte che Dio considera l'odio e la rabbia coltivata nel cuore tanto grave quanto l'omicidio, ed i pensieri impuri tanto quanto l'adulterio. Come ti senti di fronte a ciò che Dio ci impone nella Sua legge? Qual è la tua reazione quando confronti la tua vita con le leggi di Dio? Secondo te come dovrebbe Dio trattare quelli che infrangono le Sue leggi?

iacomo ci dice: "Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti" (Giacomo 2:10). Appena una violazione soltanto della legge di Dio, sia in pensiero come in azione, rende una persona colpevole di aver violato tutte le leggi di Dio. Noi siamo colpevoli nel peccato originale di Adamo. Noi siamo colpevoli di esaltare egoisticamente e di onorare noi stessi al posto di Dio. Noi accumuliamo colpa dopo colpa ogni giorno della nostra vita infrangendo la legge di Dio. Il nostro cuore è totalmente corrotto dal peccato. Il nostro peccato è indubbiamente molto grande.

LA SOLUZIONE PROPOSTA DA DIO: LA PERSONA DI GESÙ CRISTO

PROFETA RE SACERDOTE (De.18:18) (Eb. 7:17,21,22) (Ap. 19:16)

La soluzione che Dio fornisce al problema del corrotto cuore umano si trova nella Persona di Gesù Cristo. Proprio perché Dio è santo, giusto, e retto, solo una perfetta obbedienza alle Sue leggi potrebbe dare ad una persona i titoli necessari per accedere al paradiso. Il peccaminoso cuore umano lo rende però incapace ad una perfetta obbedienza alle leggi di Dio.

ella Persona di Gesù Cristo, Dio divenne letteralmente uomo e visse una vita perfetta di giustizia in obbedienza alle Sue leggi in favore dei Suoi figlioli. Avendo perfettamente obbedito alla legge, Cristo di buon grado è morto per i peccatori. La divina giustizia deve essere soddisfatta. Il peccato contro le sante leggi di Dio comporta come punizione la morte. "Infatti il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23). Quando Gesù è morto, Egli ha portato su di Sé l'ira, la collera e la punizione stabilita da Dio per il peccato. Cristo è morto come sacrificio per i peccati, soddisfacendo così le esigenze della divina giustizia, e prendendo su di Sé la punizione dovuta ai peccati. Dopo essere morto per i peccatori, tre giorni più tardi Cristo risorse dai morti. Dopo essere apparso ai Suoi seguaci per un periodo di 40 giorni, Egli ascese al cielo dove ora regna come Re e Signore di tutta la creazione.

GESÙ CRISTO – MEDIATORE RA DIO E L'ESSERE UMANO

"Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Gesù Cristo è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini. L'unica speranza che l'essere umano ha di essere salvato dai suoi peccati risiede nella Persona di Gesù Cristo. Come mediatore, Cristo ricopre tre funzioni: Profeta, Sacerdote, Re. Come Profeta, Cristo ci insegna a vedere nel nostro proprio cuore. Colui al quale Cristo come Profeta insegna, vede l'orribile corruzione e il male che c'è nel Suo cuore, quanto sia privo di valore ciò che il mondo offre quando lo si compara con le ricchezze celesti, e il bisogno che abbiamo di essere da Lui istruiti su come seguirLo in obbedienza a tutti i Suoi comandamenti.

Come Sacerdote, Gesù adempie ad ogni giustizia obbedendo perfettamente alla legge di Dio. Come i sacerdoti dell'Antico Testamento offrivano i loro sacrifici a Dio in favore del popolo, così Gesù Cristo è divenuto il sacrificio perfetto e finale, morendo come uomo per gli uomini. Facendo così Egli prese su di Sé la pena per il peccato dell'uomo affinché Dio potesse giustamente offrire di salvare dai loro peccati quelli che fossero venuti al Signore Gesù Cristo per ricevere perdono e riconciliazione a Dio. "ma ora, una volta sola, alla fine delle età, Cristo è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di sé stesso" (Ebrei 9:26).

Come Re Egli deve vedere la nostra volontà arrendersi a Lui, affinché ci sottomettiamo al Suo governo e sovranità su di noi, obbedendo di tutto cuore ai Suoi comandamenti. Molti desiderano i benefici della morte di Cristo e il perdono, ma non sono disposti a sottomettersi al Suo governo su di loro. Essi desiderano Cristo, ma nel contempo anche i loro peccati. Quelli però che non vogliono che Cristo regni sulla loro vita non possono beneficiare di Lui come Salvatore. Coloro che rifiutano Cristo come loro Re dovranno un giorno avere a che fare con Lui come loro Giudice. Cristo deve essere ricevuto da tutti coloro che intendono venire a Lui, in tutte le Sue funzioni, quelle di Profeta, di Sacerdote, e di Re, con buona volontà e con amore. Non puoi dividere la Persona di Cristo.

CALCOLARNE IL COSTO

Gesù spesso metteva in guardia le folle che lo ascoltavano dell'alto costo di divenire Suoi seguaci. Più di una volta Gesù aveva respinto potenziali seguaci perché sapeva che non erano disposti a sottostare al livello di impegno che Gesù esigeva da parte loro (Giovanni 6:60-66 & Luca 9:57-62). E' molto importante che chiunque stia considerando di divenire seguace di Gesù, prima si sieda e ne calcoli il costo. Gesù, nell'avvertire che seguire Lui sarebbe costato molto, disse: "Chi di voi, infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine?" (Luca 14:28). J. J. Packer ha scritto: "Onestamente noi non dobbiamo nascondere il fatto che in un certo senso ricevere gratuitamente il perdono ci costi ogni cosa".

Consideriamo ciò che Gesù richiede da quelli che stanno considerando di seguirLo. "Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me, e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me" (Matteo 10:37). Qui Gesù dice che il nostro amore per Lui deve essere molto più grande di quello per chiunque altro, persino di quello per la nostra famiglia. Nessun rapporto famigliare di sorta dovrebbe impedirci di seguire Gesù, anche se questo significasse interrompere quel nostro rapporto.
"E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me" (Matteo 10:38). Ai tempi di Gesù la croce era uno strumento di tortura e di morte. Colui che ama la sua vita più di Gesù non è degno di diventare Suo seguace. Gesù dice che la devozione verso di Lui deve essere più grande dell'amore per sé stessi, fino al punto da dare la nostra vita per Lui.

Così dunque ognuno di voi che non rinuncia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo" (Luca 14:33). Gesù deve avere priorità su ogni cosa ed ogni cosa che noi possediamo. Se noi amiamo le cose o i possedimenti più di Dio, non possiamo essere Suoi seguaci. Gesù esige di avere la priorità assoluta nella nostra vita, in caso contrario non possiamo essere Suoi discepoli. Cristo deve essere una priorità maggiore della famiglia, una priorità maggiore di noi stessi; una priorità maggiore di qualunque possedimento.

CALCOLARE E CONFRONTARE

Dovresti inoltre considerare un ulteriore fattore. I benefici del venire a Cristo dovrebbero avere un peso maggiore del sacrificio di rinunciare a tutto per seguire Lui. Il vescovo J. C. Ryle nel suo libro Santità aveva elencato diverse cose che bisogna considerare nel calcolare il costo del vero cristianesimo. Eccole qui riassunte:

1) Calcola i profitti e le perdite. Tu potrai certo perdere alcune delle cose di questo mondo, ma guadagnerai la salvezza della tua anima.

2) Calcola e confronta la lode e il rimprovero. Potresti ricevere il dileggio e il rimprovero di ciechi uomini peccatori, ma riceverai la lode di Dio.

3) Calcola e confronta i piaceri temporanei del peccato in confronto alla felicità del seguire Dio. I piaceri che offre questo mondo sono insipidi, temporanei, e non soddisfano veramente. La felicità e la gioia che provengono dal seguire Cristo non ti lasceranno mai, neanche alla morte. Quella gioia è durevole e non dipende dalla salute o dalle circostanze.

4) Calcola e confronta i fastidi che il Cristianesimo ti può apportare con i grossi guai che i malvagi riceveranno per tutta l'eternità all'inferno. Un giorno solo all'inferno sarà peggiore di qualunque immaginabile giorno cattivo che mai potremmo avere qui sulla terra.

LA RISPOSTA CHE DIO RICHIEDE: RAVVEDIMENTO E FEDE

Nel rivolgersi alla folla sull'Areopago di Atene, l'apostolo Paolo aveva dichiarato su Dio: "Ma ora, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano" (Atti 17:30). Anche Gesù aveva parlato della necessità del ravvedimento quando disse: "Se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo" (Luca 13:3). Dato che Gesù dichiara che se una persona non si ravvede, quella perirà, è essenziale comprendere che cosa sia il ravvedimento.

CHE COS'È IL RAVVEDIMENTO?

Il ravvedimento è il riconoscimento sincero che una persona fa della malvagità e della corruzione interiore del proprio cuore. Questa corruzione interiore è il risultato della consapevole umana ribellione contro Dio e della consapevole infrazione delle Sue leggi. La persona che veramente si ravvede vede il suo peccato e persino la sua vita come cattiva e malvagia di fronte al Dio santo, e desidera abbandonare completamente la sua vita di peccato e volgersi di tutto cuore verso Dio per vivere in obbedienza a Lui. "Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all'Eterno, che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente" (Isaia 55:7).
Il ravvedimento esige l'abbandono di ogni peccato di cui si abbia coscienza e l'abbandono di una vita spesa a compiacere sé stessi, con piena determinazione di vivere in obbedienza e nel servizio reso a Dio da quel momento in poi. Paolo scrisse ai cristiani di Tessalonica: "Vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire al Dio vivente e vero" (1 Tessalonicesi 1:9).

Il ravvedimento non è semplicemente paura di essere castigati. Il ravvedimento non è ripulire la nostra vita di alcuni peccati. Il peccatore ravveduto odia ogni peccato (specialmente il proprio) inclusi quei peccati che un tempo tanto amava, e volta loro le spalle, volgendosi ora completamente verso Dio, per amarlo e per servirlo per sempre. Il ravvedimento richiede un radicale cambiamento di atteggiamento.

CHE COS'È LA VERA FEDE?

La fede di cui parla ed esige il Nuovo Testamento da ogni essere umano è la fede in una Persona. Questa Persona è il Signore Gesù Cristo; però, la fede è molto di più che semplicemente credere ad alcuni fatti su Gesù e sulla Sua morte per i peccatori. Solo una persona che vede il suo bisogno disperato può venire a Cristo con genuina fede. Una persona consapevole dei suoi peccati è d'accordo con Dio nel fatto che Dio è solo giusto da mandarlo per l'eternità all'inferno, come pure che in sé stesso egli non è che una bancarotta spirituale senza speranza alcuna. Una persona che esprima fede salvifica vedrà Gesù Cristo come sola sua speranza. Egli vedrà la giusta vita di Cristo come l'unica sua speranza per adempiere la legge di Dio. Egli vedrà la morte di Cristo per i peccatori come l'unica sua speranza per ricevere perdono per i suoi peccati. Egli vedrà la sottomissione all'autorità di Cristo su di lui come sola sua speranza di essere liberato dalle sue passioni, dal desiderio di passare la sua vita come meglio gli aggrada, dall'influenza del mondo, e dalle catene del peccato.

La fede genuina implica la resa dell'intera vita a Gesù come Signore e la sottomissione alla Sua autorità sulla vita intera. La parola "Signore" significa governante o padrone. Un padrone è qualcuno che ha autorità su di noi. Quando ci arrendiamo a Gesù come Signore, noi neghiamo a noi stessi il diritto sulla nostra stessa vita, rinunciamo ad esso e volonterosamente ci sottomettiamo all'autorità di Gesù Cristo: "...poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:9).

La fede genuina implica pure la disponibilità ad obbedire. Gesù disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna" (Giovanni 10:27,28). Seguire Gesù è il risultato naturale di credere in Lui. Parlando di Gesù lo scrittore di Ebrei disse: "divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono" (Ebrei 5:9). Non puoi separare la fede dall'obbedienza. Non intendiamo suggerire che il credente possa vivere una vita di perfezione priva di peccato. Coloro che credono in Cristo commettono di fatto peccati, ma il desiderio del cuore di ciascun vero credente e la direzione dell'intera sua vita è l'obbedienza a Dio. Un vero cristiano odia il peccato e desidera compiacere a Dio attraverso una vita di obbedienza.

Avendo considerato fin ora tutto questo, diventa molto importante per te considerare nel tuo cuore le seguenti domande...

SEI PRONTO AD ABBANDONARE TUTTO CIÒ CHE DIO CONSIDERA PECCATO E A PERSEGUIRE DI TUTTO CUORE -DI CONSEGUENZA- UNA VITA DI GIUSTIZIA?

SEI PRONTO A RINUNCIARE AL DIRITTO CHE RITIENI DI AVERE SULLA TUA VITA PER SOTTOMETTERTI ALL'AUTORITÀ DI GESÙ CRISTO?

SEI PRONTO AD ESSERE OBBEDIENTE A GESÙ CRISTO IN OGNI ASPETTO DELLA TUA VITA PER DIVENTARE SUO SEGUACE PER SEMPRE?

ISTRUZIONI PER CHI ANCORA NON È CONVERTITO

Medita sulle domande seguenti, ed investiga in tuo cuore usando le istruzioni qui riportate:

1) Non lasciarti trarre in inganno da una falsa pace. Se sai nel profondo del cuore che Cristo non è al primo posto nella tua vita, allora proponiti di cercare Dio finché non lo troverai.

2) Medita sui tuoi peccati. Chiedi a Dio di mostrarti come Egli considera il peccato. Fintanto che uno non è veramente disgustato dal peccato tanto da odiare i propri peccati, questi non potrà venire a Cristo. Pensa al numero dei tuoi peccati. Pensa ai tuoi peccati passati commessi durante gli anni in cui eri in stato di ribellione contro Dio. Medita sui peccati commessi nella tua vita di pensiero, i peccati delle tue parole, i peccati dei tuoi atti. Pensa al giusto castigo che i tuoi peccati meritano. Renditi conto che se morirai mentre ancora i tuoi peccati non sono stati perdonati, l'infinita ira di un Dio santo ti punirà per essi per tutta l'eternità. Chiedi a Dio di darti la profonda consapevolezza di essere colpevole davanti a Lui e che ti aiuti ad odiare ogni peccato, anche i peccati che ti piacciono di più.

3) Renditi conto che non c'è nulla che tu possa fare per salvarti da solo. Senza l'opera di Dio nel tuo cuore, tu non potrai essere salvato. Fintanto che conti sul tuo proprio potere e capacità di venire fuori da solo dalla tua condizione, o soltanto sul fatto che "hai preso la decisione" di seguire Dio, tu non sei come dovresti essere. La tua unica speranza è in Dio, che Egli abbia misericordia di te. Gesù disse: "Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27). Quindi, chiedi l'aiuto dello Spirito Santo ed in preghiera chiediGli di metterti in grado di ravvederti e di voltare le spalle a tutti i tuoi peccati. Chiedi a Dio di aiutare a renderti il cuore disponibile alla resa di tutto ciò che hai a Gesù Cristo e di renderlo supremo Signore di tutta la tua vita. Chiedigli di trasformare il tuo cuore ed imploralo di aver pietà di te.

Inoltre non trascurare gli strumenti che Dio ti ha fornito per illuminarti. Cogli ogni opportunità possibile per andare ad ascoltare la Parola di Dio predicata. Leggi la Bibbia e medita su quello che essa dice. Quando poi cercherai Dio, i seguenti brani biblici ti potranno essere utili: Romani 3:10-18; Salmo 51:1-17; Luca 18:9-14; Isaia 53:3-12 (questi versetti parlano di Gesù Cristo) e Luca 5:12,13.
Continua a cercare ed a chiedere che Dio ti usi misericordia fintanto che non sarai certo che Egli ti abbia risposto. Non lasciarti ingannare da mutevoli sentimenti. Cerca autentiche evidenze di cambiamento nella tua vita. Cerca Dio continuamente fintanto che non lo trovi. Quando sarai certo che Egli ti abbia risposto, di' a qualcuno che sai essere un vero cristiano quella che è stata la tua esperienza e condividi la tua gioia con lui.

[Paolo Castellina, 09 giugno 1997. Tutte le citazioni bibliche qui riportate, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizione 1991, La Buona Novella, Brindisi].