Teiologia/La nuova nascita

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LA NUOVA NASCITA

(Da  La nostra fede, di Emil Brunner. Roma: Casa Editrice Battista, 1965, p. 119)

LA NASCITA è un impenetrabile mistero. Il medico può «spiegarci» come avviene, ed è una « spiegazione » che possiamo anche seguire. Ma allorché il medico o uno di noi, anziché riflettere su «un fenomeno che si svolge in una certa maniera», riflette su se stesso e si chiede: che cosa vuoi dire, in realtà, che io sono nato, che pri ma non ero e adesso sono, allora svanisce ogni spiegazione e non ci rimane che confessare, pieni di stupore: non ne so niente! Eppure si tratta della realtà fonda mentale della nostra vita. La nostra vita inizia con un grande mistero, la nascita, e termina con uno altrettanto arcano, la morte. Nascere vuoi dire: eccomi qua, non so perché; eccomi così qual sono, senza saperne il perché. Ma che cosa significa questo «eccomi qua, così qua! sono»?

Non è più il gioioso, naturale semplice « eccomi qua » del bimbo che corre nelle braccia della madre. Non sappiamo pronunciare questo « eccomi qua, così qual sono » senza un gemito, un lamento come di chi, portato in guardina o gettato in prigione senza saperne il perché, guardandosi intorno nella cella, stupito, ribelle, afflitto, angosciato, sussurra: «Eccomi qua, ma per ché mi ci trovo ? » Questo interrogativo segretamente tormenta il cuore di tutti noi, anche se non ce ne accorgiamo, non lo comprendiamo.

Ed ecco che la porta della cella si apre e ci viene spiegato per quale ragione il nostro «eccomi qua, così qual sono» è tanto angoscioso, timoroso, incomprensibile. La Parola di Dio ci rivela il segreto della nostra vita: tu sei stato creato da Dio a sua immagine, ma sei precipitato lungi da lui, sei invischiato nel peccato. Per mezzo della Parola di Dio, di Gesù Cristo, comprendiamo così qualcosa di queste due realtà che ci caratterizzano entrambe: creati da Dio — divenuti peccatori. Ma quando, come è accaduto? Non lo capiremo mai in questa vita, ma qualcosa possiamo dire con estrema certezza, ed è che per quanto indietro risaliamo, troviamo sempre presenti entrambe le realtà: da Dio e contro Dio, creazione e peccato. Entrambe erano presenti quando venimmo al mondo; le ritroviamo nelle fila dei nostri antenati; insomma, ci scopriamo coinvolti nell’una e nel l’altra realtà insieme agli esseri umani di ogni tempo e di ogni luogo. E l’Evangelo mi dice anche che nel mio « eccomi qua, così qual sono» non solo sono infelice, ma non vivo la mia vita autentica, sono tagliato fuori dal vero bene, sono perduto.

Ma la Parola di Dio ci dice anche che Dio ha misericordia di noi e salva le sue povere, perdute creature. Noi siamo contro di lui, ma egli è per noi; senza di lui non possiamo vivere, ed egli viene a noi. In Gesù Cristo, Iddio ci rivolge un’ineffabile parola di perdono e la pro messa di un radicale rinnovamento. In lui ci viene detto: «eccoti là, così tu sei ». Ci viene cioè offerta un’immagine di noi così diversa da quella che siamo abituati a vedere: l’immagine dell’uomo autentico, che riflette senza distorsioni quella di Dio. « Di chi è quell’immagine? », chiediamo noi. «Quello sei tu », ci dice il Cristo. «Sei tu per la grazia di Dio ». Questo è il dono che Dio ti fa, se credi veramente alla sua Parola, se ti lasci davvero attrarre del tutto a lui, se tu credi di cuore in lui, ti affidi a lui.

Quando ciò si verifica, quali ne sono le conseguenze? Quando cioè un uomo diventa attento al discorso di Dio in Gesù Cristo, che cosa accade? La Bibbia risponde con la locuzione «nuova nascita». Avviene cioè un miracolo incomprensibile, denso di mistero come quello della nascita. Allora il tuo grido «eccomi qua, così qual sono» acquista un altro, un nuovo contenuto. «Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove ». Senza dubbio quel che si vede è ancora l’uomo di prima, ma sotto la scorza del vecchio vive ormai l’uomo nuovo, che già comincia ad espellere l’antico. Dal deposito sotterraneo della fede erompe l’amore, che consiste in un nuovo stile di vita, un nuovo orientamento del pensiero, un nuovo modo di parlare, di trattare il prossimo. Non che il vecchio uomo sia semplicemente svanito, ma il nuovo manifesta la sua presenza cagionando certe trasformazioni che danno da riflettere a chi nulla conosce della fede e lo portano a chiedersi: « Come mai è così diverso da prima »?

Ma questi fatti si verificano nella realtà o sono semplice fantasie? No, non sono favole, dice la Bibbia. Uomini di questo tipo esistono nella realtà, sia che portino nomi famosi, come l’apostolo Paolo o Timoteo, oppure siano anonimi, come il carceriere di Filippi. Gli esempi di tale rinnovamento non sono confinati ai racconti del Nuovo Testamento, ma li ritroviamo in ogni tempo e ovunque l’annuncio di Gesù Cristo è stato creduto « con il cuore e non con la testa », come diceva Calvino, ovunque una creatura umana, per la potenza dello Spirito Santo si è ricongiunta nuovamente con il Padre celeste.