Teologia/Dieci affermazioni bibliche sulla regalità universale di Cristo

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Dieci affermazioni bibliche sulla regalità universale di Cristo 

La regalità è potere. Quindi, ogni qual volta vedete che il potere è attribuito a Gesù, non si tratta del suo ufficio di Maestro, né di quello di Sommo Sacerdote, ma riguarda quello di Gesù in quanto Re. La Scrittura ci testimonia in termini inequivocabili, almeno per dieci volte, come a Cristo sia stato conferito potere su ogni cosa.

In primo luogo in Matteo 11:27 dov'è scritto: "Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce appieno il Figlio, se non il Padre, e nessuno conosce appieno il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo".

In secondo luogo in Luca 10:22, dove leggiamo: "Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio e nessuno conosce chi è il Figlio, se non il Padre, né chi è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo”".

In terzo luogo, in Giovanni 3:35 dov'è detto: "Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa in mano".

In quarto luogo in Giovanni 5:22, dove Gesù dichiara: "Oltre a ciò, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio". Perché per definizione il giudizio appartiene al Re ed è il potere per il quale decisioni sono prese, persino sulla vita e sulla morte.

In quinto luogo in Giovanni 13:3, dove Giovanni ci dice: "Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani, che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava"

In sesto luogo in Giovanni 17:2 dove Gesù inizia la sua preghiera sacerdotale con le parole: "... perché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato".

In settimo luogo, in Matteo 28:18 dove Gesù, giusto prima della sua ascensione annuncia: "E Gesù, accostatosi, parlò loro, dicendo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra".

In ottavo luogo, in 1 Corinzi 15:27, dove l'apostolo dice: "Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi, ma, quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa ne è eccettuato".

In nono luogo, in Ebrei 2:8, dove si dice: "... tu gli hai posto ogni cosa sotto i piedi”. Con il sottoporgli tutte le cose, egli non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte".

In decimo luogo in Efesini 1:20-22 dove ci vien detto che Dio: "Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha messa in opera in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato e autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire. Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e l'ha dato per capo supremo alla Chiesa".

Sembra quasi come se fosse fin dall'inizio si fosse sentita l'esigenza di entatizzare la regalità di Cristo temendo che in seguito questa verità, nella Chiesa di Cristo, sarebbe rimasta come impacchettata. Perché, e possibilmente per quella ragione, nessun'altra verità sembra esserci stata comunicata così ripetutamente nelle Scritture e, con tali termini assoluti e decisivi, che questo fatto inamovibile che nulla è escluso dal potere di Cristo, perché tutte le cose, con l'unica eccezione di Dio Padre, sono state affidate a lui e poste sotto i suoi piedi.

(A. Kuyper, Pro Rege, 3 volume, p. 292).