Teologia/Gloria di Dio

Da Tempo di Riforma Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.

Ritorno


La gloria di Dio

L'idea biblica di gloria di Dio è come un diamante a più facce che riflette e rifrange la luce in molti modi e gradazioni. E' un concetto difficile da analizzare proprio perché ha significati così diversi, tutti collegati l'uno all'altro ed interdipendenti. Presi assieme, essi ci aiutano a comprendere qualcosa del mistero di Dio.

Nell'Antico Testamento vi sono diverse parole che vengono tradotte con "gloria", ma la parola più significativa di queste è kabod, tradotta come doxa (gloria) nella versione dei Settanta (traduzione greca dell'Antico Testamento spesso abbreviata con i numeri romani LXX, appunto "70"). Il significato di base di questa parola è "pesantezza", nel significato di valore (si confronti con l'espressione italiana "il peso di un'argomentazione", cioè la sua rilevanza, importanza). La si usa per descrivere elementi notevoli come la ricchezza (Ge. 31:1, la ricchezza di Labano trasferita a Giacobbe; Sl. 49:16, "Non temere se uno s'arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa"), lo splendore (1 Cr. 22:5, lo splendore architettonico del tempio), l'onore (Sl. 8:5, "Eppure tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l'hai coronato di gloria e d'onore", in riferimento all'uomo), la potenza (Pr. 14:28 "La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza dei sudditi è la rovina del principe"), e la dignità di posizione (Ge. 45:13 "Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e fate che mio padre scenda presto qua", la fama, il potere e l'onore conseguito da Giuseppe in Egitto).

Il concetto di gloria nell'Antico Testamento si usa soprattutto come attributo caratteristico di Dio. Quando si applica questo termine a Dio, esso assume tutte le caratteristiche sopra enunciate, ma pure un significato più trascendente e profondo. "La gloria di Yahweh" denota la rivelazione dell'essere, natura e presenza di Dio fatta all'umanità sia attraverso mezzi naturali che attraverso visioni e manifestazioni soprannaturali.Ilsalmo 19 dice che la gloria di Dio si manifesta nella natura. Tutt'attraverso la storia della redenzione Dio manifesta la Sua gloria in modi insoliti e soprannaturali, chiamati teofanie.

La gloria di Yahweh accompagnava gli Israeliti nel deserto in una nuvola, che di notte brillava di luce (Es. 16:7). A Mosè era stato dato il privilegio di vedere la gloria di Dio e questo rendeva a sua volta luminoso il suo viso (Es. 35:5-8). I libri storici dell'Antico Testamento parlano di Dio che riempie il tempio con la nuvola della Sua gloria (1 Re 8:11; 2 Cr. 7:1-3) alla cerimonia di inaugurazione. Ezechiele descrive la visione Pagina 1 La Gloria di Dio della gloria di Dio ad una figura umana circondata da un arcobaleno di colori. All'annuncio della nascita di Gesù "un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore" (Lu. 2:9). Caratteristiche della gloria di Dio Sono uniche: la gloria di Dio non può essere paragonata a quella dell'uomo.

L'uomo aspira all'eminenza ed al riconoscimento. Dio non ha simili ambizioni. La Sua gloria è il Suo diritto di preminenza in virtù del Suo essere Dio. Attraverso il profeta Egli annuncia: "Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli" (Is. 42:8; 48:11). Ciò che questo versetto esprima è l'unicità divina di Dio, il diritto che solo Dio ha di essere riconosciuto come il Supremo. Sono personali: la gloria di Dio non è un fenomeno fisico impersonale separato da Sé stesso, ma un'espressione personale di Sé stesso all'uomo che esige la risposta dalla fedeltà. Ecco perché la Bibbia parla di Dio come della gloria di Israele: "C'è forse una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, sebbene non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla" (Gr. 2:11).

Quella gloria è personale, Dio stesso. La gloria di Dio nel volto di Cristo La più grande e significativa delle manifestazioni della gloria di Dio è nella Persona di Suo Figlio, Gesù Cristo: "Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. ...E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre" (Gv. 1:1,14). In Ebrei 1:3 di Cristo è detto: "Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi".

Lo "splendore della Sua gloria" significa che Cristo è l'espressione o manifestazione della gloria di Dio. Molte facce della gloria di Dio sono manifestate in Cristo: Come lo splendore del sole è espresso attraverso i raggi o fotoni di luce, così la gloria della santità di Dio si vede nella vita priva di peccato di Suo Figlio, Gesù Cristo. La gloria della compassione di Dio è visibile nelle mani taumaturgiche di Gesù Cristo. La gloria della potenza di Dio è manifesta nella risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

La gloria del dominio sovrano di Dio su cielo e terra sarà rivelata quando Suo Figlio, Gesù Cristo, ritornerà in gloria l'ultimo giorno ed i morti saranno Suo Figlio, Gesù Cristo, ritornerà in gloria l'ultimo giorno ed i morti saranno fatti risorgere e staranno di fronte al trono del giudizio di Cristo. Allora: "ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre" - Fl. 2:11.