Teopedia/Cani nella Bibbia

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Cani nella Bibbia

Frequentemente menzionati sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, erano usati dagli ebrei come cani da guardia (Isaia 58:10) e da pastore (Giobbe 30:1). Vi erano anche branchi vaganti di cani selvatici che si nutrivano di carogne e rifiuti (1 Re 14:11; 16:4; 21:19, 23; 22:38; Salmo 59:6,14).

Dato che il cane era considerato un animale impuro, e quindi non commestibile, il termine "cane", "testa di cane" erano usati come termini di riprovazione e di umiliazione (1 Samuele 24:14; 2 Samuele 3:8; 9:8; 16:9). Quest'uso è eminentemente una caratteristica della cultura mediorientale del tempo diffusa nel parlare comune derivante probabilmente dal fatto che i cani randagi si nutrivano di carogne contaminate e quindi inadatte alla nutrizione umana (noi abbiamo, per esempio, il termine dalle connotazioni negative "sciacallaggio") [vedi nota 1]. L'Apostolo Paolo chiama "cani" (riprovevoli) i falsi apostoli (Filippesi 3:2). Coloro che saranno esclusi dal regno dei cieli sono pure designati "cani" (Apocalisse 22:5). I persecutori sono pure chiamati in questo modo (Salmo 22:16). Le parole di Azael, «Ma che cos'è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose tanto grandi?» (2 Re 8:13) sono dette in derisione a causa della bassezza della condizione del cane in quel tempo, cioè, è impossibile che uno così disprezzabile arrivi ad avere una tale potenza.

Nella Bibbia i cani sono menzionati molte volte, ma mai i gatti. Nel mondo antico i cani erano comuni, e spesso utili. I gatti erano semplicemente decorativi. Nei tempi della Bibbia si badava alle cose utili ed essenziali, inoltre i gatti erano associati all'Egitto, e per gli antichi Israeliti tutto ciò che aveva a che fare con l'Egitto era considerato anatema.

Cani selvatici

Nell'antica Palestina vi erano branchi di cani selvatici che vagavano nelle campagne e per le strade delle città. Non appartenevano ad alcuno, erano animali spazzini (come gli sciacalli) e probabilmente in loro permaneva molto materiale genetico del lupo. Senza dubbio erano scacciati dall'ambito delle città, ma vi ritornavano. Vivevano prevalentemente presso i depositi di spazzatura fuori dalle mura delle città dove potevano trovare avanzi di cibo. Erano così feroci e selvaggi che i nemici di Israele erano spesso paragonati a dei cani, pericolosi e dannosi. Era a causa di questo tipo di cani che gli autori della Bibbia avevano in generale una così bassa opinione dei cani. Eccone alcune descrizioni:

"Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito" (Proverbi 26:11). "Egli disse: «Buttatela giù!» Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Ieu le passò sopra, calpestandola; poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: «Andate a vedere quella maledetta donna e sotterratela, poiché è figlia di un re». Andarono dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le mani. E tornarono a riferir la cosa a Ieu, il quale disse: «Questa è la parola del SIGNORE pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tisbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d'Izreel; e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d'Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in modo che non si potrà dire: 'Questa è Izebel'"» (2 Re 9:33-37). "I guardiani d'Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza;sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l'essere sazi; sono pastori che non capiscono nulla; sono tutti vòlti alla propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all'ultimo" (Isaia 56:10-11).

Cani da caccia

Le persone facoltose e le classi dirigenti avevano tenevano spesso delle mute di cani da caccia. La caccia era considerata un passatempo adatto alla nobiltà, prova di resistenza e coraggio. Questi cani erano trattati molto meglio dei cani selvatici, con cibo regolare ed esercizio. Erano allevati perché sviluppassero un corpo muscoloso e zampe lunghe come i levrieri da caccia capaci di correre velocemente nelle praterie e carpire le loro prede con mascelle potenti. Potevano abbattere dei leoni. Apprezzato era il loro udito ed olfatto fino.

Cani domestici

Erano più simili ai cani addomesticati dalla buona natura che oggi conosciamo, ma probabilmente non erano altrettanto ben trattati.

"«C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri" (Luca 16:19-21). "Ella però venne e gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, aiutami!» Gesù rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». Ma ella disse: «Dici bene, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni»" (Matteo 15:25-27).

Sembra che a questi cani fosse permesso a volte di entrare in casa e forse tenuti anche come animali da compagnia. Il cane menzionato qui sopra dalla donna cananea era in casa e gli era permesso di avvicinarsi alla mensa per mangiarne gli avanzi come i cani moderni. Troviamo un riferimento ai cani domestici nel libro apocrifo di Tobia.

"Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri.(...) Allora s'incamminarono tutti e due insieme. Poi Raffaele gli disse: «Prendi in mano il fiele». Il cane li seguiva" (Tobia 6:1; 11:4). Cani da lavoro

Si può dire che fossero gli eroi non celebrati del mondo antico. Anche la famosa scena dell'annuncio della nascita di Gesù ai pastori - che sicuramente avevano dei cani, non li menziona. Senza i cani, infatti, portare al pascolo pecore e capre non sarebbe stato possibile e la civiltà sarebbe progredita molto meno in fretta.

I cani erano scelti: (1) per la loro capacità di lavorare sotto la supervisione diretta del pastore, (2) per la loro resistenza al caldo ed al freddo; (3) per la loro lealtà al pastore ed al suo gregge.

Sommario

La Bibbia cita frequentemente i cani. Erano usati come da guardia per le case e proteggevano e controllavano greggi di pecore e di capre. Erano allevati specialmente per la caccia. Vi erano numerosi branchi di cani selvatici che vivevano fuori città presso i depositi di rifiuti. Erano così feroci e temuti che nemici crudeli erano spesso loro paragonati. Il cane era considerato impuro e quindi non lo si poteva mangiare. Nonostante la sua utilità, il suo nome era usato come impropero.

Note

[1] Hanno una connotazione negativa di questo tipo la maggior parte dei riferimenti allo sciacallo nella finzione, dal romanzo di Dickens "Racconto di due città" (in cui il personaggio di Sydney Carton è soprannominato "Lo Sciacallo") ai fumetti Marvel dell'Uomo Ragno, in cui "Sciacallo" è lo pseudonimo di un supercriminale.