Teopedia/Credo apostolico

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Credo apostolico

Il "Symbolum apostolicum" si sviluppò fra il secondo ed il nono secolo. E' il credo più popolare usato dai cristiani dell'Occidente nel culto. Le sue dottrine centrali sono quelle della Trinità edi Dio il Creatore. Una leggenda racconta come, a scrivere questo credo, fossero stati gli stessi apostoli il decimo giorno dopo l'ascensione di Cristo al cielo. Non si tratta, però, del caso. Ciascuna delle dottrine che si trovano in questo documento, però, possono essere ritrovate in affermazioni correnti del periodo apostolico. La versione più antica è forse il Credo interrogatorio di Ippolito (circa AD 215). La forma corrente la si riscontra per la prima volta negli scritti di Cesario di Arles (m. 542).
Questo credo fu apparentemente usato come sommario della dottrina cristiana per candidati al battesimo nelle chiese di Roma. Per questo esso viene pure chiamato il Simbolo romano. La versione di Ippolito si presenta nel formato di domande e risposte: i candidati al al battesimo rispondevano affermativamente che essi credevano ad ogni sua affermazione.

Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, Suo Figlio unigenito, Signore nostro;
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nato dalla vergine Maria;
soffrì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò dai morti;
ascese al cielo; siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
da dove verrà per giudicare i vivi ed i morti.
Io credo nello Spirito Santo;
la santa Chiesa universale;
la comunione dei santi;
la remissione dei peccati;
la risurrezione della carne;
la vita eterna.
Amen.


Generalmente un credo mette in rilievo quelle credenze che si contrappongono agli errori che i suoi compilatori ritengono nel proprio tempo i più pericolosi. Il credo apostolico mette in rilievo la vera umanità di Gesù (inclusa la materialità del Suo corpo, perché questi erano i punti negati dagli eretici del suo tempo (gnostici, manichei, marcioniti, e manichei posteriori, cfr. 1 Gv. 4:1-3).
Il Credo, così, dice:

  1. "Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra" (gli gnostici credevano che l'universo fisico fosse cattivo e che non fosse stato Dio a farlo).
  2. "E in Gesù Cristo, Suo Figlio unigenito, Signore nostro; il quale fu concepito di Spirito Santo, nato dalla vergine Maria" (gli gnostici affermavano che i cristiani ortodossi errassero in supporre che Dio avesse preso la natura umana o un corpo umano. Alcuni fra loro facevano una distinzione fra il Cristo (che in qualche modo consideravano divino) e l'uomo Gesì, il quale - dicevano - era soltanto uno strumento per il quale Cristo parlava. Essi dicevano che l'uomo Gesù non fosse divenuto il portatore o lo strumento del Cristo se non quando lo Spirito era disceso su di Lui al momento del Suo battesimo, e che lo Spirito Lo avesse abbandonato poco prima della crocifissione, tanto che lo Spirito aveva soltanto avuto un breve e debole rapporto con la materia e l'umanità. Altri affermavano che mai vi fosse stato un uomo di nome Gesù, ma soltanto una parvenza d'uomo, attraverso le cui apparizioni i primi Suoi discepoli avessero ricevuto saggi insegnamenti. Contro questo i cristiani ortodossi affermavano che Gesù fosse stato concepito per azione dello Spirito Santo, negando così la posizione gnostica che lo Spirito non avesse avuto alcun rapporto con Gesù se non al Suo battesimo, che Egli era nato (il che significa che Egli aveva un corpo fisico reale, non soltanto una parvenza), da una vergine (il che significa che Egli doveva essere speciale sin dal primo momento della Sua vita, non soltanto al Suo battesimo.
  3. "Soffrì sotto Ponzio Pilato" (vi erano allora molti racconti che parlavano di dei morti e risorti, ma essi venivano francamente presentati come miti, come racconti non storici simboleggianti il rinnovamento della vegetazione ogni primavera dopo l'apparente morte dell'inverno. Se si domandava: "Quando Adone è morto", la risposta era: "Molto tempo fa in un luogo lontano", oppure: "La sua morte non è un avvenimento che si possa calcolare secondo il tempo della terra". Gesù, d'altro canto, era morto in un tempo ed in un luogo preciso della storia, sotto la giurisdizione di Ponzio Pilato, procuratore della Giudea dal 26 al 36 AD., o durante gli ultimi dieci anni di regno dell'imperatore Tiberio).
  4.  "Fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi" (qui il credo stabilisce fermamente che Egli fosse realmente morto. Non era stata un'illusione. Era stato inchiodato ad un legno. Era morto. Aveva un vero corpo, ed un cadavere era stato posto nella tomba. Egli non era semplicemente in stato di incoscienza. Il Suo spirito aveva abbandonato il Suo corpo ed aveva raggiunto il regno dei morti. Si crede generalmente fra i cristiani che in questa occasione Egli avesse recuperato le anime di coloro che erano morti confidando nelle promesse dell'antico patto - Abramo, Mosè, Davide, Elia, ed altri - e che le avesse fatte uscire dal regno dei morti per trasferirle nel regno della gloria. Il credo, però, non si interessa di questo. Il riferimento alla discesa agli inferi (Hades, o Sheol) serve qui per chiarire come la morte di Gesù non fosse solo apparente, come in un comaq, ma morte nel senso proprio del termine.
  5. "Il terzo giorno risuscitò dai morti; ascese al cielo; siede alla destra di Dio Padre onnipotente; da dove verrà per giudicare i vivi ed i morti. Io credo nello Spirito Santo; la santa Chiesa universale" (gli gnostici credevano che le dottrine più importanti della fede cristiana fossero riservate a poche persone elette. La fede ortodossa afferma che la pienezza dell'Evangelo doveva essere predicata all'intera razza umana. Da qui il termine "universale" (cattolica), che li distingueva dagli gnostici.
  6. "La comunione dei santi; la remissione dei peccati" (gli gnostici consideravano che ciò di cui gli uomini avevano bisogno non era il perdono, ma l'illuminazione. Alcuni di essi, credendo che il corpo fosse solo un'illusione e una trappola, conducevano vite di grande ascetismo. Altri, credendo che il corpo fosse separato dall'anima, sostenevano che non fosse importante ciò che fa il corpo e che esso non avesse alcuna influenza sull'anima. Essi vivevano così in modo molto permissivo. In ogni caso l'idea di remissione dei peccati er era loro estranea.
  7. "La risurrezione della carne; la vita eterna. Amen" (l'obiettivo principale dei gnostici era quello di liberarsi della macchia della materia e delle catene del corpo, e di ritornare nella sfera celeste come puri spiriti. Essi respingevano totalmente l'idea della risurrezione del corpo.