Teopedia/Gravitas

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Gravitas

Il concetto di gravitas è un'idea che deriva dall'antica Roma, dove era considerata una delle qualità essenziali di un uomo di successo e di potere. La gravitas era vista come la capacità di una persona di mostrare serietà, dignità e autorevolezza in ogni situazione, con un comportamento riflessivo e rispettoso.

La gravitas era considerata una virtù importante per gli uomini politici, i leader militari, i filosofi e i giuristi romani, e si credeva che fosse fondamentale per avere successo nella vita pubblica e privata. La gravitas era vista come un segno di maturità, intelligenza e buon senso, e coloro che la possedevano erano rispettati e ammirati per le loro qualità.

Il concetto di gravitas nell'antica Roma era un'idea importante che si riferiva alla serietà, all'autorevolezza e alla dignità. La gravitas era vista come una qualità essenziale dei cittadini romani che aspiravano a raggiungere il potere e l'influenza nella vita pubblica e privata.

Origini del concetto

Le origini del concetto di gravitas sono incerte, ma si pensa che risalgano al periodo repubblicano di Roma (509-27 a.C.). La gravitas è stata descritta in molti testi antichi, come le opere del poeta Orazio, del filosofo Cicerone e del politico Tacito, ed è stata ampiamente discussa dagli storici e dai filosofi romani.

Cicerone, in particolare, ha sottolineato l'importanza della gravitas nella sua opera "De Officiis", in cui ha affermato che un uomo deve mostrare dignità e autorevolezza in ogni situazione, mantenendo la calma e la serenità anche di fronte alle difficoltà e alle avversità. La gravitas era vista come una virtù fondamentale per i politici e i leader militari, che dovevano essere in grado di prendere decisioni importanti con saggezza e giudizio.

Con il termine gravitas si faceva riferimento ai concetti di dignità, serietà, ed autorità. Una delle figure rimaste nel mito come esempio di questa virtù fu Gaio Muzio Scevola, protagonista della leggenda da cui nasce il modo di dire “mettere la mano sul fuoco”

Gravitas nella Bibbia

Il termine "gravitas" non viene utilizzato nella Bibbia, poiché si tratta di un concetto che deriva dalla cultura e dalla filosofia romana. Tuttavia, esistono diversi principi e virtù bibliche che possono essere correlati al concetto di gravitas.

Ad esempio, nella Bibbia si parla spesso della saggezza, che è una virtù che condivide molte delle caratteristiche della gravitas, come la capacità di prendere decisioni sagge e ponderate, di mostrare autorevolezza e rispetto, e di comunicare in modo chiaro e persuasivo. Inoltre, la Bibbia enfatizza l'importanza dell'umiltà e della modestia, che sono virtù che possono aiutare a mantenere la gravitas senza scadere nell'orgoglio o nella presunzione.

Inoltre, nella Bibbia si parla spesso di "temere il Signore", che è una virtù che può essere vista come un aspetto della gravitas. Il temere il Signore implica il rispetto per la legge divina e per le autorità costituite, e la consapevolezza della propria responsabilità morale e spirituale. Temere il Signore può aiutare a mantenere la gravitas anche in situazioni difficili o in presenza di oppositori o avversari.

Il cristiano deve essere assennato, deve essere prudente, deve essere “grave”. 

Dante Alighieri e la Gravitas

Ecco in questo che ci viene in soccorso Dante Alighieri, che, attraverso le parole di Beatrice, ci riassume chiaramente in quattro terzine del canto V del Paradiso (vv. 73-84) il concetto della gravitas che deve caratterizzare il cristiano.

Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
non siate come penna ad ogne vento,
e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.

Avete il novo e ‘l vecchio Testamento,
e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida;
questo vi basti a vostro salvamento.

Se mala cupidigia altro vi grida,
uomini siate, e non pecore matte,
sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!

Non fate com’agnel che lascia il latte
de la sua madre, e semplice e lascivo
seco medesmo a suo piacer combatte!

Con parole d'oggi: "Siate, o cristiani, più prudenti nelle vostre mosse: non siate come penne al vento, e non crediate con ogni acqua vi lavi. Avete il Nuovo e il Vecchio Testamento, e il Pastore della Chiesa che vi guida; questo basti alla vostra salvezza. Se l’avidità malvagia vi induce verso cose differenti, comportatevi da uomini e non da pecore irragionevoli, così che il Giudeo in mezzo a voi di voi non rida! Non fate come l’agnello che lascia il latte della madre, e in modo sciocco e irrequieto a proprio piacimenti con se stesso".

Gravitas nel Rinascimento italiano

Il concetto di gravitas è stato utilizzato anche nell'umanesimo rinascimentale, dove è stato associato alla dignità e all'onore, e nella filosofia moderna, dove è stato interpretato come un aspetto della personalità e della moralità.

Nel Rinascimento, il concetto di gravitas era un'idea importante in ambito artistico e letterario. La gravitas era vista come un attributo essenziale dell'arte e della letteratura, in quanto era considerata la qualità che conferiva profondità e significato alle opere d'arte.

Il poeta italiano Ludovico Ariosto, ad esempio, ha utilizzato il termine "gravità" per descrivere la serietà e l'importanza della sua poesia epica "Orlando Furioso". Il critico d'arte italiano Giorgio Vasari ha descritto la gravitas come l'attributo che distingue le grandi opere d'arte da quelle mediocri, affermando che solo le opere che mostrano "peso" e "importanza" possono essere considerate veramente grandi.

Inoltre, l'umanista e filosofo italiano Niccolò Machiavelli ha utilizzato il concetto di gravitas nella sua opera "Il Principe". Machiavelli ha affermato che un principe deve mostrare serietà e rispetto per le istituzioni, e che deve essere in grado di prendere decisioni importanti con calma e razionalità.

La gravitas nel Calvinismo

Il concetto di gravitas non è specificamente legato al protestantesimo o al calvinismo, ma alcuni autori cristiani riformati hanno discusso l'importanza della serietà, dell'autorevolezza e della dignità nella vita cristiana.

Ad esempio, il teologo riformato inglese J.I. Packer ha discusso il concetto di gravitas nella sua opera "Knowing God" (Conoscere Dio), in cui afferma che la gravitas è una qualità che deve essere coltivata dai cristiani, poiché implica l'assunzione della responsabilità morale e spirituale.

Inoltre, il filosofo cristiano riformato Abraham Kuyper ha scritto sulla gravitas nella sua opera "Lectures on Calvinism" (Lezioni sul calvinismo),  che consiste in una serie di lezioni tenute negli Stati Uniti nel 1898. In esse afferma che la gravitas è una qualità fondamentale della fede riformata. Kuyper ha sottolineato l'importanza della serietà, dell'autorevolezza e della responsabilità nella vita cristiana, e ha affermato che la gravitas è una qualità che deve essere coltivata dai cristiani per vivere una vita coerente con la loro fede. La gravitas, secondo Kuyper, è la capacità di assumere la responsabilità della propria vita e delle proprie azioni, di agire con serietà e con un senso di dignità, e di prendere decisioni importanti con saggezza e giudizio.  Inoltre, Kuyper ha sottolineato che la gravitas è una qualità che deve essere espressa in tutti i settori della vita, compresi la politica, l'economia e la cultura. Kuyper ha affermato che i cristiani riformati devono essere presenti e attivi in tutti questi settori, portando con sé la loro serietà e la loro dignità, e contribuendo così alla costruzione di una società più giusta e più equa.

Gravitas nella filosofia moderna

In filosofia moderna, il concetto di gravitas è stato interpretato in vari modi da differenti autori, ma in generale è stato visto come un'aspetto importante della personalità e della moralità.

Ad esempio, il filosofo tedescoImmanuel Kant ha utilizzato il concetto di gravitas nel suo lavoro sulla moralità e sull'etica. Kant ha affermato che la gravitas è una qualità essenziale di una persona morale, poiché implica la capacità di prendere decisioni giuste e di agire in modo coerente con i propri principi e valori.

Inoltre, il filosofo francese Jean-Paul Sartre ha utilizzato il concetto di gravitas nel suo lavoro sulla responsabilità personale e sulla libertà individuale. Sartre ha affermato che la gravitas è una qualità che deriva dalla consapevolezza della propria responsabilità e della propria libertà, e che si manifesta nella capacità di agire con serietà e impegno.

Il filosofo statunitense Robert Pippin ha anche utilizzato il concetto di gravitas per discutere la natura della personalità e dell'identità. Pippin ha affermato che la gravitas implica la capacità di assumere il controllo della propria vita e di agire in modo responsabile e serio, e che questa qualità è fondamentale per la costruzione di un'identità stabile e coerente.

In generale, il concetto di gravitas è stato utilizzato da molti filosofi moderni per discutere l'importanza della serietà, della responsabilità e della moralità nella vita personale e sociale.

Oggi, il concetto di gravitas viene spesso applicato a persone che occupano posizioni di potere e di leadership in diversi settori, come la politica, gli affari, la finanza e la cultura. La gravitas può essere vista come un'abilità di comunicare in modo chiaro e persuasivo, di prendere decisioni importanti con calma e razionalità, e di mostrare rispetto e integrità in ogni situazione.

Citazioni latine sulla gravitas

Ecco alcune citazioni latine che parlano del valore della gravitas, insieme alla loro traduzione in italiano:

  • "Gravitas non est hominis, sed viri" - La gravitas non è di un uomo, ma di un uomo virtuoso.
  • "Nihil est magnum aut praestabile, quod in gravitate et constantia consistat" - Non c'è nulla di grande o di eccellente che non si basi sulla gravità e sulla costanza.
  • "Gravitas est bonum, quod neque dono neque detrimento, neque spernitur, neque invidetur" - La gravitas è un bene che non può essere dato o tolto, né disprezzato o invidiato.
  • "Gravitas, integritas, constantia; tres aeternae virtutes" - Gravità, integrità e costanza: tre virtù eterne.
  • "Gravitas illa et verecundia, quae sublata, omnis est in libidine audacia" - Quella gravità e quella modestia, se rimosse, lasciano spazio solo all'audacia nella libidine.
  • "Sine gravitate non potest dici esse honestatem" - Senza gravità non può esserci onestà.
  • "Gravitas tutela libertatis" - La gravità è la tutela della libertà.
  • "Cum gravitate vivere et in gravitate mori" - Vivere con gravità e morire nella gravità.
  • "In gravitate animi haeret dignitas" - Nella gravità dell'animo risiede la dignità.
  • "Gravitas est solennitas et dignitas animi" - La gravità è la solennità e la dignità dell'animo.

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