​​​​​​Teopedia/Teonomia/Radici Ricostruzione/Conflitto con lo stato

Da Tempo di Riforma Wiki.
Versione del 6 nov 2020 alle 15:09 di Pcastellina (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


Presa di Posizione Numero 1

1. Il conflitto con lo stato umanista

Negli anni recenti, sotto l’influenza da un lato dell’umanesimo e dall’altro del pietismo, la chiesa si è ritirata da molte delle sue storiche funzioni basilari. Ora, ove la chiesa comincia a rivitalizzarsi e a riprendere il dovuto ministero, ne risulta il conflitto con lo stato umanista. È importante perciò esaminare alcuni dei doveri storici necessari della Chiesa Cristiana.

La chiesa può essere compresa in parte dalle parole che la Bibbia usa per descriverla. La parola fondamentale nel Nuovo Testamento è assemblea o congregazione, in greco, ecclesia  nel Vecchio Testamento qahal ed edah. Giacomo 2:2  chiama la chiesa una sinagoga, sebbene sia tradotta con assemblea o adunanza. Nel vecchio Testamento, il governo della sinagoga era esercitato da anziani o presbiteri; questo ufficio continua nella sinagoga cristiana, con gli stessi requisiti basilari per quell’ufficio richiesti dalla sinagoga (1Tm. 3:1-13, ecc.). Il clero del Vecchio Testamento era diviso in due classi, sacerdoti e Leviti. Il lavoro del sacerdote consisteva essenzialmente nei sacrifici e le offerte. Per i cristiani, questo aspetto del ministero dell’Antico Testamento terminò con Cristo. Perfino quelle denominazioni che chiamano i loro chierici sacerdoti lo fanno con una differenza tale che il sacerdozio del Vecchio Testamento è considerato finito. Invece, la funzione del ministero Levitico era l’istruzione (Dt. 30:10). Come risultato, l’educazione era basilare alla vita della sinagoga e del ministero Levitico. Un noto proverbio Ebraico dice che un uomo che non abbia insegnato al proprio figlio la Torah (cioè il Vecchio Testamento) e un mestiere ne ha fatto un ladro. Di conseguenza, Israele era unica nell’antichità in virtù dell’educazione pressoché universale prodotta dal ministero della sinagoga.

Lo storico del primo secolo, Giuseppe Flavio, scrisse che la scuola Ebraica ebbe le proprie origini con Mosè (“Antichità dei Giudei” , 4.8.12). In “Contro Apione” (2025), e di Mosè scrisse: “Egli comandò di istruire i figli negli elementi della conoscenza, ad insegnare loro a camminare secondo le leggi, e di conoscere le opere dei loro padri. Quest’ultima, affinché potessero imitarli, la prima affinché crescendo con le leggi, potessero non trasgredirle né avere la scusa dell’ignoranza.”  Mentre la maggior parte degli studiosi siano scettici riguardo ad un’origine Mosaica per le scuole, è chiaro che Deuteronomio è fortemente interessato dell’istruzione sia di adulti che di bambini.

L’influenza di questa regola di vita fu grande. Il famoso rabbino Hillel sosteneva che: “Un uomo ignorante (ignorante cioè della Torah) non può essere veramente pio…Maggiore l’insegnamento della Legge, maggiore la vita, più scuola, più saggezza; maggiore il consiglio e più ragionevole l’azione” (Detti dei Padri, 2.5, 2.7). Questo livello educativo, cito Barclay: “Lasciò il proprio marchio profondamente impresso sul mondo, perché in ultima analisi mira ad educare il bambino in modo da renderlo adatto ad essere un servo di Dio, è un’istruzione di figli per Dio” (William Barclay “Train Up a Child. Educational Ideals in the Ancient World” p. 48 ;1959)

La chiesa primitiva, la chiesa Medievale, la chiesa della Riforma e le chiese fondamentaliste e ortodosse contemporanee, cercano di continuare questo antico mandato educativo. Come ha indicato un noto teologo: la chiesa è: “Il reame di dominio in cui il Signore risorto continua ad operare”. La chiesa primitiva entrò in conflitto con Roma, perché Roma cercava di autorizzare, regolare, controllare e tassare tutte le religioni e la chiesa rifiutò di sottomettersi ai controlli. La sua resistenza era basata sulla signoria o sovranità di Cristo: il dominio di Cristo non può essere sotto il dominio di Cesare. Cesare è sotto Cristo il creatore e Signore, non Cristo sotto Cesare. La chiesa perciò intraprese diverse attività non autorizzate:

  1. Teneva riunioni che erano incontri d’istruzione e di adorazione, senza permessi.
  2. Raccoglieva bambini abbandonati (come parte della sua opposizione all’aborto), e li dava a varie famiglie della chiesa, li allevava ed istruiva; venivano mantenuti anche degli orfanotrofi.
  3. A motivo della natura Levitica della chiesa molto presto cominciarono ad essere costruiti centri d’istruzione, biblioteche e scuole. Più tardi si svilupparono scuole cattedrali e università.

La dottrina della libertà accademica è un cimelio dei giorni in cui l’accademia era parte della chiesa e delle sue funzioni e perciò aveva diritto alle relative immunità. Quanto seriamente questo aspetto fosse considerato come basilare alla vita della chiesa appare dal fatto che, a partire dal terzo secolo, non appena venivano costruite delle chiese, biblioteche e scuole ne facevano parte. Lo storico cristiano, Bingham, citando da Eusebio, Girolamo, Agostino, e Basilio scrisse “C’erano tali luoghi anticamente attigui a molte chiese, dal tempo in cui le chiese cominciarono ad essere erette tra i cristiani”. Bingham fa riferimento anche ad un canone attribuito al Sesto Concilio Ecumenico, a Costantinopoli nel 680-681 d.C. in cui si richiedeva che i presbiteri in città e villaggi rurali mantenessero scuole per tutti i bambini. E aggiunse, riassumendo tutte le evidenze: “Possiamo concludere che le scuole erano anticamente molto comunemente accessorie sia alle cattedrali che alle chiese di campagna” (Libro VIII, cap. VII, sez. 12). Si può trovare difetto nell’affermazione di Bingham solo sul merito che non erano “accessorie” ma un aspetto basilare della vita della chiesa, sia che fossero separate dalla chiesa o al suo interno. Le tendenze altamente ecclesiastiche di Bingham lo portarono a sottolineare maggiormente la vita liturgica della chiesa piuttosto che quella educazionale. Molti studiosi critici negherebbero che le scuole esistessero ad una data così precoce; troppo spesso i loro presupposti assumono una chiesa senza radici, cioè una chiesa senza sullo sfondo e come sua origine la realtà della sinagoga e del Levita. Inoltre, non bisogna dimenticare che il cristianesimo è la religione del libro, la Bibbia. Saper leggere e scrivere e l’istruzione erano perciò concomitanti naturali della conversione. Ma non è tutto. Essere la religione del Libro significò che furono fatte traduzioni in varie lingue e per fare in modo che fossero lette fu sollecitata l’istruzione. In Armenia fu creato un alfabeto per la traduzione della Bibbia, e una nuova cultura si sviluppò come risultato del nuovo apprendimento in quel nuovo alfabeto della Bibbia. Vero che invasioni, guerre, l’arretratezza di molti dei popoli appena convertiti (come nel Nord Europa) a volte rallentarono lo sviluppo di scuole e dell’apprendimento ma è chiaro che: 

  1. il cristianesimo considerò l’istruzione basilare alla sua vita e una necessaria funzione della chiesa, e 
  2. l’istruzione nel mondo Occidentale è uno sviluppo unico nella storia e una figlia della chiesa.

Inoltre, dobbiamo ricordare che, nella chiesa primitiva, il servizio del culto era Levitico o istruttivo. Alla conclusione dell’istruzione (o sermone), c’erano domande designate a mettere gli ascoltatori in grado di acclarare punti difficili o mal compresi. Poiché non tutti i partecipanti erano credenti, ma talvolta erano visitatori, oppure erano il marito o la moglie non credenti di un cristiano, certe volte le domande potevano essere contenziose. Alle donne era proibito intraprendere questi dibattiti o sfidare il pastore o l’insegnante. Paolo dice:

 Tacciano le vostre donne nelle chiese, perché non è loro permesso di parlare, ma devono essere sottomesse, come dice anche la legge.

E se vogliono imparare qualche cosa interroghino i propri mariti a casa, perché è vergognoso per le donne parlare in chiesa. (1 Co. 14:34-35).

Il punto è che la chiesa stessa nel Nuovo Testamento era più una scuola che un tempio. La Riforma, e più tardi il Puritanesimo, riportarono negli incontri di chiesa questa enfasi sull’istruzione. Questa enfasi storica si sta nuovamente delineando. In alcuni servizi di culto del mattino negli Stati Uniti è stato ripreso il formato domanda e risposta, esso è più comune nei servizi serali. Ancor di più, oggi molte chiese statunitensi stanno stabilendo scuole, come basilari alla vita della chiesa stessa, a volte come ecclesiali, altre volte come entità separate. Queste sono spesso scuole primarie e secondarie, licei Biblici, seminari, e così via. Queste non sono considerate innovazioni né attività estranee alla chiesa ma anzi centrali ad essa. Ogni qual volta e ogni dove c’è o c’è stato un approfondimento del fondamento Veterotestamentario della fede cristiana, insieme con un enfasi sulla signoria e sovranità di Gesù Cristo, c’è un corrispondente e necessario sviluppo della natura Levitica del ministero, ovvero il suo aspetto educazionale. A quel punto l’educazione diviene essenziale al ministero. L’avvertimento di Geremia 10:2: “Non imparate a seguire la via delle nazioni” viene preso seriamente.

Viene sottolineato pure un altro fattore. Il battesimo, secondo il tipo di denominazione, implica un voto esplicito o implicito che il battezzato, sotto pena di maledizione, è proprietà di Gesù Cristo. Egli e i suoi figli devono essere istruiti nella parola del Signore. Una volta era comune richiedere a tutti i cristiani battezzati di mandare i propri figli in scuole della chiesa e molti ruderi  di scuole cristiane e musei nelle valli valdesi lo ricordano tutt’oggi. Quel mandato sta ritornando ancora a motivo della convinzione che un bambino che sia proprietà di Cristo in virtù del suo battesimo o di quello dei genitori, non può essere posto in una scuola umanistica. Ne è risultato il Movimento delle Scuole Cristiane e della scuola genitoriale. 

Lo storico Tedesco, Ethelbert Stauffer, nel suo importante studio “Cristo e i Cesari” (Germania 1952; U.S. 1955), mostrò chiaramente che le radici dell’antico conflitto tra chiesa e stato sono religiose. Dove lo stato dichiari di essere dio in terra, dichiarerà la propria sovranità e cercherà di controllare ogni area di vita e di pensiero. Una società libera diventa impossibile. La dichiarazione cristiana non è che la chiesa è sovrana sul mondo, poiché non lo è, la signoria o sovranità è un attributo di Dio e non dell’uomo. Ma i cristiani s’ostinano che la chiesa deve essere libera dai controlli dello stato o di qualsiasi altro agente, perché è “il reame di dominio in cui il Signore risorto continua ad operare”. Questa ostinazione cristiana include inoltre una negazione della dottrina delle sovranità dello stato. La stessa parola sovranità è assente nella Costituzione degli Stati Uniti a motivo del contesto teologico di quel periodo. È invece presente nella Costituzione italiana che nominalmente la affida al popolo anche se effettivamente è ostaggio dei partiti, in ogni caso è attribuita erroneamente all’uomo anziché a Dio e questo rende conto per l’avanzata dello stato su tutte le aree di vita che Dio affida invece agli individui o alle famiglie.

In Italia la scuola è stata per 1500 anni nella mani della chiesa. È vero che il tentativo di avocarla a sé da parte dello stato è cominciato in alcuni regni e granducati della penisola già nel 1700, ma la cosa riuscì effettivamente solo col fascismo e poi con la costituzione del 1948. Naturalmente, tanto dai tempi del fascismo che dal varo della costituzione attuale il governo  Italiano ha costantemente avanzato dichiarazioni di sovranità sempre più stringenti  e invasive. Allo stesso tempo, è diventato sempre più umanistico nella sua prospettiva della legge ed ha fermamente stabilito l’umanesimo quale religione delle scuole “pubbliche” o statali soppiantando la religione di un cristianesimo cattolico esso stesso già molto intriso di umanesimo.

La novità nel conflitto che auspico scoppi anche in Italia non è che la chiesa o i genitori cristiani stiano rivendicando delle immunità o diritti storicamente nuovi, ma che lo stato italiano sta rivendicando una giurisdizione mai esercitata o esistente precedentemente. La novità è da parte dello stato. È un prodotto della sua rivendicazione della sovranità. Questa rivendicazione pone lo stato in un corso di collisione con la chiesa, e ancor di più, con Dio, il solo Sovrano.

Ad ogni modo, sull’istruzione dei figli la costituzione italiana lascia ancora uno spazio di giurisdizione ai genitori seppur limitato dalle direttive del MIUR, spazio che finora gli evangelicali non hanno voluto utilizzare, anzi se hanno fatto qualche lotta si sono spesi per una maggiore laicità della scuola che si è tradotta in maggiore umanismo. Nella foga di essere sempre e a prescindere contro il cattolicesimo romano anche nel caso dell’istruzione hanno buttato il bambino con l’acqua sporca. 

Sulla questione dell’istruzione il nemico principale non è tanto la chiesa romana quanto lo stato e le sue dichiarazioni di sovranità. La dottrina gravemente immorale e disonesta della dispotica sovranità dello stato, giudice esclusivo dei propri obblighi e non responsabile ad alcun potere in terra o in cielo per la loro violazione è diventata visibile anche ai ciechi prima con gli obblighi vaccinali e ora con il lock down per il coronavirus. I cristiani sono chiamati a togliere i loro figli dalla scuola statale umanista per essere istruiti e pienamente formati non come sudditi dello stato ma come servi di Dio onnipotente.

Il conflitto è lo stesso conflitto religioso che vide Roma e la chiesa primitiva in amara guerra e con molti cristiani martirizzati. È Cristo contro Cesare. Per il cristiano non può esserci compromesso. Ciò che è in palio non è la sua proprietà, il suo interesse, o il suo reddito, ma il dominio di Cristo, “il reame di dominio in cui il Signore risorto continua ad operare” Dell’istruzione in Italia Wikipedia dice: Nel medioevo, l'istruzione e la scolarizzazione in Italia erano fornite interamente dalla Chiesa, e non è documentata l'esistenza di scuole laiche. La fine dell'Impero romano aveva comportato anche la fine delle istituzioni scolastiche pubbliche, in particolare delle scuole a carattere municipale. Come in altri campi, furono le istituzioni ecclesiastiche a riempire il vuoto[1]. Noi cristiani dobbiamo farlo di nuovo sulle ceneri della società umanista e dobbiamo cominciare ora. ( 10/05/ 2020

Traduzione e adattamento by G. M. 2020 Roots of Reconstruction: Conflict with the State. A Chalcedon Position Paper. P. 1