Isaia 10:20-34
Grazia e giustizia
Quando il Signore avrà eseguito il Suo
giudizio contro l’Assiria, Egli, manifesterà sia la Sua grazia
che la Sua giu-stizia. In che modo?
I. Opererà la conversione di un residuo
del popolo di Israele per continuare attraverso di esso i Suoi progetti
di redenzione nell’umanità. I Suoi propositi non sono mai
vanificati o frustrati dall’infedeltà del Suo popolo. I salvati:
una minoranza? Sì, “Molti sono chiamati, ma pochi eletti”
(Mt. 22:14); “Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come
la sabbia del mare, solo il residuo sarà salvato” (Ro. 9:27).
II. Iddio consumerà gli altri. Lo strumento
di questo ancora sarà l’esercito assiro. Esso sarà
la “causa seconda” di questi avvenimenti, ma la “causa prima” sono
i Suoi decreti e precisa determinazione. Quelle che noi chiamiamo
“cause naturali” di un avvenimento (comprensibili), comportano “un
regista dietro le quinte” (Dio) i cui propositi (per princi-pio
buoni e giusti) spesso ci sfuggono. Davanti ad essi ci dobbiamo
piegare senza metterli in questione. Questo giudizio avverrà
come un’inondazione irrefrenabile, ma non sarà quindi “casuale”,
ma rifletterà sapienza ed equità. È giusto
che Dio consumi così il Suo popolo che lo provoca con infedeltà
e peccati, ma saggiamente egli porrà un limite al suo giudizio.
Fin qui e non oltre.
Giustizia e amore sono ugualmente attributi di Dio. Egli manifesta
la Sua giustizia eseguendo il giusto giudizio di sui peccatori.
Egli però manifesta pure il Suo amore conceden-do la Sua
grazia eleggendo a salvezza un certo numero fra di loro. In Cristo
otteniamo grazia e perdono. Non si tratta, però, semplicemente
di cancellare la giusta pena. La nostra pena se la assume Cristo:
solo allora noi potremo andarcene liberi. “Lui ha Dio preordinato
per far l'espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare
così la sua giustizia per il perdono dei peccati (…), per
manifestare la sua giusti-zia nel tempo presente, affinché
egli sia giusto e giustifica-tore di colui che ha la fede di Gesù”
(Ro. 3:25,26).
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