Luca 8:1-15

La Parola e le parole

Oggi siamo continuamente bombardati da parole. Il più delle volte sono ciance tanto per intrattenere e per "far compagnia", altre volte sono parole oziose ed inutili, altre ancora dannose. Così noi - per proteggerci - nemmeno più le ascoltiamo, diventano un "rumore di sottofondo" familiare ma a cui nemmeno prestiamo attenzione se non fugacemente. Per pigrizia o per incapacità di far ordine in tutto questo marasma, non facciamo neanche più l’esercizio di discernere le parole che valgono da quelle che non valgono (il predicatore oggi deve fare una fatica tremenda per riuscire a comunicare), oppure ci inganniamo valutando positivamente ciò che solo ha apparenza di verità.

La Parola di Dio così corre il rischio di scomparire e confondersi in mezzo a tutto questo fiume di parole. Essa però vale la pena di essere ascoltata ed isolata dalle altre: è potente ed efficace ed è l’unica ad essere veramente producente di buoni frutti nella nostra vita. La ascoltiamo? e come?

Il mondo del tempo di Gesù era relativamente meno "rumoroso" del nostro eppure, allora come oggi la Parola di Dio "seminata", cioè comunicata incontra diversi tipi di "terreni" o potenziali ricettori.

C’è il distratto ("tirato via") cronico con il quale il diavolo ha buon gioco nell’allontanarlo da ciò che significherebbe la sua salvezza. C’è il superficiale e l’incostante, facile agli entusiasmi e per cui è troppa fatica approfondire. C’è il materialista che non intende il valore delle cose spirituali e che per lui sono solo aleatorie ed astratte, non di immediato "guadagno". Grazie a Dio però, c’è "la buona terra", che ode, riflette, valuta, riceve, si lascia "lavorare" e produce. Che il Signore voglia che tu che ora leggi sia come quest’ultimo.

 

Sezione biblica - Brevi commenti al Nuovo Testamento  - _