26. Non è immorale avere rapporti sessuali con animali?

"Non ti accoppierai con alcuna bestia per contaminarti con essa; né alcuna donna si accosti ad una bestia per accoppiarsi con essa; è una perversione ripugnante" (Le. 19:26).

Quale cristiano non affermerebbe che un tale atto è immorale? Perché mai persino citarlo? È semplice: il Nuovo Testamento non fa menzione alcuna della bestialità. Si tratta di una proibizione dell'Antico Testamento. Sorge così la questione: la Legge dell'Antico Testamento è ancora vincolante per i membri della Chiesa cristiana? Vi sono molti cristiani che affermano che la Legge dell'Antico Testamento non si applichi ai cristiani a meno che il Nuovo Testamento non riaffermi una particolare legge dell'Antico Testamento. Il Nuovo Testamento, però, non riafferma questa particolare proibizione. Dovremmo concluderne che questa sia una questione "moralmente aperta"? Dio però dice che la bestialità merita la pena di morte: "Chi si accoppia con un bestia dovrà essere messo a morte" (Es. 22:19).

D'altro canto, se accettiamo il principio di interpretazione biblica che le leggi dell'Antico Testamento siano ancora completamente vincolanti per i cristiani a meno che un particolare brano del Nuovo Testamento ci sciolga da quell'obbligo, possiamo allora dire con fiducia che un tale atto sia un'abominazione? "Non rendetevi impuri con qualcuna di queste pratiche. Le nazioni che io caccerò davanti a voi sono diventate impure dandosi a simili pratiche. La loro stessa terra ne è diventata impura, io ho dovuto punirla ed essa ha vomitato i suoi abitanti" (Le. 18:24,25).

…tutti però sanno che quell'atto è immorale. Gli scrittori del Nuovo Testamento presumono che ognuno lo sappia. La luce della sapienza redenta mostra questo a tutti i cristiani. Lo Spirito Santo non condurrebbe i cristiani a fare ciò che a Dio dispiace. Siamo tenuti moralmente, non legalmente, ad obbedire a tali proibizioni.

Non siamo tenuti ad ubbidire a questa legge perché si tratta di una pratica universalmente ritenuta un male? Certamente non era riconosciuta come un male dai cananiti, e se i cristiani dovessero giungere a conseguire influenza politica, non dovrebbero essi forse rendere illegali tali pratiche, affinché la terra non vomitasse fuori un'intera popolazione?

Questa legge è vincolante? Se è così, perché? Perché "è logico"? Logico per chi? Rispetto a quale criterio? O forse perché "tutte le persone giuste sanno di non dover praticare un tale atto?" Come possiamo però determinare ciò che è giusto indipendentemente dalla proibizione?

Se questa legge è vincolante, allora perché le altre leggi dell'Antico Testamento non dovrebbero essere vincolanti? Perché non dovremmo sposare nostra sorella o nostro fratello, o zia, o zio? L'Antico Testamento proibisce tali matrimoni (Le. 18:6-8), e il Nuovo Testamento non contiene una tale proibizione. Forse che questo significa che il Nuovo Testamento l'autorizzi? Se la Parola di Dio non è l'autorità, sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, allora che cosa lo è? La moralità temporanea di qualche nazione o Chiesa temporanea? Come possiamo distinguere il giusto dallo sbagliato se escludiamo i precetti legali dell'Antico Testamento? Come possiamo evitare l'etica umanistica che relativizza l'etica legandola alla situazione? Come possiamo evitare il giudizio di Dio?

Per lo studio ulteriore

Levitico 22:31-33; Matteo 5:17-20; 23:23; Romani 8:3,4.

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