Importa ciò che gli altri pensano di noi?
Una meditazione di John Piper

La vita `troppo breve per sprecare tempo ed energie nel preoccuparci ciò che gli altri pensano di noi.  Oppure dovremmo preoccuparci di ciò che gli altri pensano perché, in questa breve vita, questo è ciò che in realtà più importa? Dovremmo essere radicalmente liberi da quel che pensano gli altri per non essere accusati di essere un pecorone o uno che vuol solo compiacere gli altri? Oppure ancora dovremmo tenere d’occhio ciò che gli altri pensano su ciò che facciamo, per non essere accusati di essere maleducati, insensibili e sgradevoli? La risposta non è semplice. Alcuni testi biblici sembrano suggerire che di fatto importa ciò che gli altri pensano di noi. Altri, invece, sembrano dire che non importa.

Per esempio, Gesù ci ammonisce dicendo:

Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Luca 6:26

Ed i Suoi nemici vedevano in Lui indifferenza a ciò che gli altri pensavano di Lui.

Essi andarono da lui e gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità.
Marco 12: 14

Paolo diceva che se avesse cercato sol di compiacere gli altri, non sarebbe piû stato un buon servitore di Cristo.

Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.
Galati 1:10

Come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.
1 Tessalonicesi 2:4

Sembra così che I cristiani non si debbano tanto preoccupare di ciò che pensano gli altri.

D’alro canto, Proverbi 22:1 dice:

La buona reputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all'argento e all'oro

Sembrerebbe così che la reputazione importa. Anche Paolo vigilava a che non fosse criticato nel modo in cui amministrava il denaro raccolto per i poveri.

Evitiamo così che qualcuno possa biasimarci per quest'abbondante colletta che noi amministriamo; perché ci preoccupiamo di agire onestamente non solo davanti al Signore, ma anche di fronte agli uomini.
2 Corinzi 8:20-21

Importava l’opinione altrui. Paolo insegnava così alla chiesa di Roma:

Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione.
Romani 15: 1-2.

Inoltre, egli insegnava che una delle qualifiche di un responsabile di chiesa dovesse essere quella dell’irreprensibilità.

Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo
1 Timoteo 3:7

Allo stesso modo Pietro ci comanda di preoccuparci di ciò che pensano i pagani:

avendo una buona condotta fra i pagani, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà..
1 Pietro 2: 12.

Domanda
In che modo si può risolvere la tensione esistente fra questi due gruppi di versetti?


Risposta
Rendendoci conto che il nostro scopo nella vita è che
Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte.
Philippesi 1 :20

In alter parole, Paolo ritiene della massima importanza ciò che gli altri pensano di Cristo. La loro stessa salvezza dipende da ciò che pensano di Cristo. La nostra vita, perciò, deve manifestare la Sua verità e la Sua bellezza. Dovremo preoccuparci di ciò che gli altri pensano di noi come rappresentanti di Cristo. L’amore lo esige.

Non dovremmo, però, preoccuparci molto di ciò che gli altri pensano di noi di per noi stesi. La nostra preoccupazione ultima deve essere per la reputazione di Cristo, non per la nostra. L’accento non cade sul nostro valore o sulla nostra eccellenza, oppure virtù, potere o sapienza. Cade sul fatto se Cristo è onorato dal modo in cui la gente pensa di noi. Il nostro modo di vivere promuove la buona reputazione di Cristo? La nostra vita manifesta l’eccellenza di Cristo? E’ questo che dovrebbe importarci, non se noi stessi riscuotiamo le  lodi della gente.

Notate ancora questa distinzione cruciale. La cartina di tornasole della nostra fedeltà nel manifestare la verità e la bellezza di Cristo nella nostra vita, non è l’opinione degli altri. Noi vogliamo che essi vedano Cristo in noi e che noi Lo amiamo. Quando Giovanni Battista disse: Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca (Gv. 3:30), egli parlava pure di ogni vero cristiano. Dobbiamo insistere sul fatto che non importa tanto ciò che siamo o facciamo, se non in funzione di Cristo e della Sua reputazione. Io devo apparire di meno come persona e Cristo deve essere esaltato in me. Devo vigilare a che la mia ombra non cada su Cristo, ma la Sua su di me.

Sappiamo, altresì, che gli altri possono essere spiritualmente ciechi nel Suoi riguardi, e non perché non abbiano di Lui una buona opinione. Gesù disse:

Basti al discepolo essere come il suo maestro e al servo essere come il suo signore. Se hanno chiamato Belzebù il padrone, quanto pi chiameranno così quelli di casa sua!
Matteo 10:25

Essi possono pensare che Gesù sia un diavolo e noi persino peggio. Gesù voleva che gli uomini Lo ammirassero ed avessero fiducia di Lui. Questo sarebbe stato la loro salvezza. Egli, però, non cambiava chi Lui era solo per conquistare la loro approvazione. Neanche noi dovremmo cambiare chi Lui era, o chi noi siamo in Lui.

Si, noi vogliamo che la gente ci guardi con approvazioone quando facciamo vedere quanto Gesù sia per noi infinitamente prezioso. Noi non oseremmo, però, rendere l’opinione altrui la misura della nostra fedeltà. Essi possono essere ciechi e resistenti alla verità. Allora il biasimo che portiamo non sarà segno della nostra infedeltà o mancanza di amore.

Padre, a volte la via di Cristo è complessa
per la nostra mente limitata e macchiata di peccato.
Perdonaci le volte in cui abbiamo giustificato
la nostra vanità nel nome di una buona reputazione.
O Signore, concedici, in questa breve vita,
la sapienza ed il coraggio
di compiacere agli altri o di dispiacere agli altri
solo per il nome di Cristo
e non per la nostra propria gloria.
Nel nome di Gesù. Amen.

John Piper
Tratto da
Life Is A Vapor
©2004 Desiring God Foundation

 

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