Quanti anni di vita mi rimangono?


Questa domanda, che nella Bibbia si trova in 2 Samuele 19:34 (ND), viene dalla bocca di Barzillai, uno dei più fedeli amici del re Davide. Sebbene questa domanda sia stata posta diversi migliaia di anni or sono, essa rimane rilevante anche oggi. E’ una domanda che faresti bene a porti anche tu: “Quanti anni di vita mi rimangono?”.

Una domanda appropriata. Chi si era posto originalmente questa domanda, era un uomo anziano, ottanta anni, e certamente per lui era una domanda appropriata. Essa è appropriata, però, anche per ognuno di noi, non importa quanti anni abbiamo, perché nessuno ha la più pallida idea di quanto dovrà vivere sulla terra. La lunghezza della vita varia da uno all’altro, come bene mostrano le statistiche. La morte fa visita ad ogni membro del genere umano ad ogni livello, dall’infanzia fino alle fasi più avanzate della vita. Quindi, dato che la lunghezza della tua vita è assolutamente incerta, è appropriato che tu ti faccia in questo stesso momento la domanda: “Quanti anni di vita mi rimangono?”, “Quanto tempo mi rimane?”.

Inoltre, si tratta di una domanda giustamente allarmante. Dato che non puoi sapere quale sarà la lunghezza della tua vita, dovresti essere giustamente allarmato perché, se essa dovesse finire improvvisamente, potresti considerartene preparato? Sì, perché la morte significa l’entrata della tua persona in una diversa dimensione dell’esistenza. E’ assolutamente chiaro, infatti, che, secondo la Bibbia, per quanto a lungo una persona possa vivere, il termine della vita su questa terra non porta a termine alla sua esistenza. Quello che noi comunemente chiamiamo anima continua a vivere. Ebrei 9:27 afferma: “…è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”, o “un giudizio”. Alla morte vi è un giudizio nel quale noi continuiamo in qualche modo un’esistenza consapevole. Dove? O nella condizione che noi chiamiamo “il paradiso”, oppure in quella de “l’inferno” per attendervi la risurrezione. Se vivi oggi ignorando Dio e contravvenendo alle Sue leggi, il che la Bibbia chiama “peccato”, trascurando la tua anima, ed essendo, secondo il linguaggio della Bibbia, un “peccatore”, dovresti molto realisticamente essere allarmato, perché la morte ti potrebbe precipitare inaspettatamente nei tormenti dell’inferno. Luca 16:22,23: “...morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell'Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide…”.

Alla luce di questi fatti, è bene prendere questa domanda molto seriamente. Essa è intesa a farti prendere viva coscienza della necessità di prepararsi per l’eternità. Dato che non sai quanto a lungo dovrai vivere, e dato che potresti in questo momento essere senza Cristo, l’unica nostra speranza di salvezza, è essenziale che tu faccia diversi passi per prepararti ad incontrare Dio. Quali sono? Per cominciare:

(1) Riconosci che esiste UNA SOLA VIA CHE CONDUCE ALLA SALVEZZA. Cristo disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Inoltre:

(2) Comprendi che VI E’ SOLO UN MEZZO PER ACCEDERE A QUELL’UNICA VIA DI SALVEZZA, come dice chiaramente Efesini 2:8,9: “…è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti”. E’ chiaro, quindi, che i peccatori sono salvati mediante la fede. “LA TUA FEDE TI HA SALVATO” (Luca 18:42).

(3) Comprendi che cosa sia una fede che salva. Che cos’è questa fede che salva? Una fede che salva è quella di colui o colei che è persuaso di essere colpevole davanti a Dio e meritevole solo di condanna, come pure della sua incapacità a salvarsi da sé stesso. Paolo dichiara in Romani 3:19,20: “Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio; perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui”. Fintanto che non prendi coscienza di essere colpevole davanti a Dio e di non essere assolutamente in grado di salvarti da solo, non potrai essere salvato, perché Gesù disse: “Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori” (Marco 2:17). Inoltre, la fede salvifica crede che Dio abbia provveduto questa salvezza nel Suo Figliolo inviato nel mondo. Galati 4:4,5 “quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, …, per riscattare quelli che erano sotto la legge”. La fede salvifica, quindi, crede che solo Gesù di Nazareth è il Salvatore promesso. 1 Timoteo 2:5 “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”.

(4) Essendo persuaso di tutte queste verità, la fede salvifica si fonda solo sulla piena sufficienza di Cristo. Il Signore Gesù Cristo: “può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro” (Ebrei 7:25). In altre parole, la Sua morte sacrificale è per noi il pagamento pienamente sufficiente per il nostro peccato, il quale soddisfa pienamente i santi requisiti della legge di Dio.

Tutto attraverso l’Evangelo, i peccatori sono esortati e comandati di confidare in questo Salvatore pienamente sufficiente: “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia” (Atti 16:31). Colui o colei che crede veramente, cessa di confidare nelle proprie opere o giustizia per ottenere salvezza, e SI APPOGGIA DI TUTTO CUORE soltanto su Cristo, comprendendo che la Sua opera sulla Croce è sufficiente per salvare.

(5) Infine, la fede salvifica assicura tutti coloro che confidano in Cristo soltanto, che tutta la Sua giustizia venga loro personalmente applicata. Romani 4:6,7: “…pure Davide proclama la beatitudine dell'uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere, dicendo: «Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti”. Tu puoi avere certezza della tua salvezza, se vuoi, solo: “ravvedetevi e credete al vangelo” (Marco 1:15).

Oggi, così, ti esorto: non importa quanto sarà lunga la tua vita, se vuoi essere salvato dal peccato, dall’ira di Dio che verrà, e dall’inferno: “Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino” (Isaia 55:6).



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