Le domande di fondo della vita possono trovare risposta

Domande brucianti

Molte angosciose domande turbano ed aggravano il nostro cuore. Spesso ci causano angoscia e depressione. Pensiamo che a queste domande non esista risposta.

Si racconta che un giorno fu organizzata una riunione di alcune fra le più intelligenti ed istruite personalità leader dei diversi campi dello scibile umano. Ciascuna di esse poteva vantare diversi dottorati in molti campi di erudizione superiore. Si erano incontrati per discutere alcuni fra i problemi più scottanti di cui soffre il mondo. Secondo questo racconto, un giovanotto aveva udito di questo incontro e si era ingegnato in qualche modo per poter avere accesso all'aula dove questi uomini si erano riuniti per il loro summit.

Improvvisamente l'attenzione dei presenti si concentra su questo giovanotto che, con sorpresa di tutti, era riuscito ad introdursi fra loro. Uno di essi così gli chiede: "Che cosa vuoi, ragazzo?". Il giovane risponde di essere venuto per trovare la risposta ad alcune domande che si era sempre posto e che sperava di trovarla proprio in un tale eminente congresso di esperti. "E quali sarebbero queste domande?" gli fanno. Il ragazzo così risponde: "Da dove io sono venuto? Chi sono io? Perché sono qui? Qual è lo scopo della vita? Dove andrò dopo la morte?". A quelle domande, però, nessuno dei presenti era riuscito a trovare risposta.

Alla domanda: "Perché siamo qui?", un famoso paleontologo dell'università di Harvard, di nome Stephen Jay Gould, diede la risposta: "Noi esistiamo perché uno strano gruppo di pesci aveva una singolare anatomia spinale che poteva trasformarsi in gambe per le creature terresti; perché la terra non si congelò interamente durante l'era glaciale; perché una piccola e fragile specie, sorta in Africa un quarto di milione d'anni fa, è riuscita bene o male a sopravvivere. Possiamo aspirare ad avere risposte più elevate di queste, ma il fatto è che una risposta più alta non esiste".

Nella Parola di Dio leggiamo: "poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" (Colossesi 1:16). Ecco la risposta "più elevata"! Noi esistiamo perché Dio, il Creatore, ha portato ogni cosa all'esistenza con la Sua propria potenza e sovranità. Ai più non piace accettare la risposta "più elevata" perché essa implicherebbe che noi siamo responsabili verso Dio, e il modo migliore per evitare questa responsabilità è escogitare una teoria che attribuisce l'esistenza dell'essere umano ad una serie di incidenti casuali. Il prezzo, però, da pagare per evitare questa responsabilità è la disperazione e la rovina eterna. Un prezzo alto da pagare per una vita che non vuole avere freni.

Vi siete mai fatti le domande che si era fatto questo giovanotto? Sapete da dove venite? Sapete perché esistete? Qualsiasi risposta o non risposta alla quale giungerete diversa dalle risposte che si trovano nella Parola di Dio, vi lasceranno solo privi di speranza per questa vita e la vita a venire.

Un altro giovane

Un altro giovanotto entra in un'assemblea di esperti. E' Gesù di Nazareth, all'età di dodici anni. Del fatto ce ne parla il vangelo secondo Luca: "E, quando egli compì dodici anni, essi salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa. Terminati quei giorni, mentre essi ritornavano, il fanciullo Gesù rimase in Gerusalemme; ma Giuseppe e sua madre non lo sapevano. Supponendo che egli fosse nella comitiva, essi fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui. E avvenne che, tre giorni dopo, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a far loro domande. E tutti quelli che l'udivano, stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte. E, quando essi lo videro, rimasero stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!». Ma egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le parole che aveva detto loro. Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste parole nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini" (Luca 2:40-52).

Gesù va nel tempio per ascoltare gli esperti e per fare loro domande. Come tutti noi dobbiamo porci delle domande sul senso della vita. Molti le soffocano in sé stessi perché l'incertezza provoca in loro angoscia, ma, per assurdo, hanno paura anche di trovare risposte, perché trovare risposte vuol dire cambiare, impegnarsi, compromettersi, contrapporsi ad un mondo scettico ed incredulo, e questo produce in loro ulteriore angoscia. Quel giorno nel tempio di Gerusalemme entra qualcuno di veramente unico e speciale.  "E tutti quelli che l'udivano, stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte": è il Signore e Salvatore Gesù Cristo. Certo i Suoi compiti saranno speciali, ma anche noi, come Lui, troveremo la realizzazione ultima della nostra vita "occupandoci delle cose del nostro Padre" celeste. Siamo stati creati per avere un rapporto stretto e dinamico con Dio, nostro Creatore. Avvicinandoci con fiducia al Salvatore Gesù Cristo le nostre angosce taceranno e anche noi potremo veramente "crescere in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio ed agli uomini". Gesù disse: " Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28).

 

Paolo Castellina


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