Sei pronto ad incontrare Dio?

D. Ma che razza di domanda è mai questa? Certo che lo sono! Non sono poi così cattivo come tanti altri! Sono stato battezzato e vado ogni tanto in chiesa. E’ un dato di fatto che nella mia vita io abbia fatto più bene che male. Certamente questo conta qualcosa agli occhi di Dio, non è vero?

R. La realtà è diversa. Da noi stessi noi non possiamo vantare proprio nulla che possa contribuire alla nostra salvezza. Essere membro di una chiesa o aver partecipato a delle cerimonie religiose (battesimo, confermazione, confessione, partecipazione alla Cena del Signore) non elimina la nostra fondamentale colpevolezza davanti a Dio e il fatto che meritiamo, per la Sua giustizia, d’essere da Lui condannati senza appello. La Bibbia si esprime molto chiaramente al riguardo dell’errore e della follia di tali pretese, come pure sulla totale nostra incapacità a rimediare con le nostre risorse alla nostra condizione di peccatori.

“Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” (Tito 3:5); “Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro,tutta la nostra giustizia come un abito sporco; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento” (Isaia 64:6); “com'è scritto: «Non c'è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:10).

D. Se questa è la mia condizione davanti a Dio, quale sarà il castigo che dovrò subire?

R. La Bibbia insegna che tutti i peccatori saranno radunati, alla fine del mondo, davanti a Dio per ricevere il loro giusto castigo, l’inevitabile conseguenza della loro ribellione a Dio.

“Il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23); “il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù” (2 Tessalonicesi 1:7,8), “Infatti il fuoco della mia ira si è acceso e divamperà fino in fondo al soggiorno dei morti; divorerà la terra e i suoi prodotti e infiammerà le fondamenta delle montagne” (De. 32:22); “Egli farà piovere sull'empio carboni accesi; zolfo e vento infuocato sarà il contenuto del loro calice” (Salmo 11:6); “E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere (...) E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco (…)“Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda” (Apocalisse 20:12,15; 21:8); “Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per una eterna infamia” (Daniele 12:2).

D. Dio è un Dio amorevole e, come tale, non manderà certo nessuno in un luogo di eterni tormenti e castighi. Non è forse vero?

R. E’ vero che Dio è un Dio d’amore. Il Suo amore, però, non è generico, ma si rivolge solo a coloro che sono stati resi giusti dall’opera compiuta da Cristo. Nel Suo grande amore Egli ha provveduto salvezza eterna a tutti coloro che si affidano a Cristo.

“La via dell'empio è in abominio al SIGNORE, ma egli ama chi segue la giustizia” (Proverbi 15:9); “il SIGNORE conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina” (Salmo 1;6).

E’ pure vero che Dio è un Dio di giustizia. Dio non prova alcun piacere nel mandare i peccatori all’inferno. Nella Sua perfetta giustizia, però, Egli deve punire il peccatore. Se non lo facesse, Egli non sarebbe giusto e la legge che Egli ha stabilito sul comportamento delle creature umane non sarebbe una cosa seria.

“…tu non sei un Dio che prenda piacere nell'empietà; presso di te il male non trova dimora. Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi;tu detesti tutti gli operatori d'iniquità” (Salmo 5:4,5); “Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice DIO, il Signore, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?" (Ezechiele 33:11).

D. Vorresti dirmi che, secondo l’Evangelo, se io mi affido consapevolmente a Cristo, non dovrò soffrire il castigo dell’inferno? Come può essere?

R. Questo accade perché Cristo, che non conobbe peccato, divenne Egli stesso peccato in favore di tutti coloro che si affidano a Lui. Egli, cioè, prese il posto del peccatore ravveduto e credente in Lui, come suo Sostituto. Come tale Egli soffrì, in vece loro, l’eterno castigo dell’inferno, quello che loro avrebbero meritato. Coloro che davvero affidano la loro vita alla Persona ed all’opera del Salvatore Gesù Cristo, non dovranno più temere che la giusta ira di Dio per i loro peccati si scateni contro di loro e d’essere condannati. Il prezzo della loro salvezza è stato pagato.

“Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati” (Matteo 1:21); “voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c'è peccato” (1 Giovanni 3:5); “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2 Co. 5:21); “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36).

D. Vedo come la Bibbia affermi essere fondamentale credere al Signore Gesù Cristo come mio proprio Salvatore. Credere, però, non significa semplicemente accettare ciò che la Bibbia dice su di Lui?

Si, ma “credere” implica molto di più che un semplice assenso intellettuale con le verità che la Bibbia afferma sulla creazione, sul peccato, sul giudizio, sull’ira di Dio, ecc. Credere significa voltare le spalle a ciò che Dio considera peccato, abbandonarlo decisamente, ed affidare l’intera nostra vita a Cristo come Suoi discepoli ed al Suo servizio, fare di Lui di fatto il nostro Signore.

“Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati” (Atti 3:19); “Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5); “Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti” (1 Giovanni 2:3); “Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona” (Luca 16:13).

D. Vuoi forse dire che non vi sia altro modo per sfuggire all’inferno se non attraverso Cristo? Vi sono così tante persone che seguono altre religioni! Saranno forse anche loro tutti all’inferno?

R. E’ inutile illuderci sfuggendo con i nostri ragionamenti a ciò che la Bibbia dice con tanta chiarezza: sì, è così. Coloro che seguono altre religioni non possono godere di un Sostituto che prenda su di sé, al posto loro, le conseguenze dei loro peccati. Non c’è nessun altri che Gesù Cristo che sia in grado e pienamente qualificato di venire a capo della nostra ineludibile colpevolezza e che ci salvi dall’ira di Dio che giustamente meritiamo a causa dei nostri peccati.

“Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo dell'iniquità” (Abacuc 1:13); “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvato” (Atti 4:12); “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5); “…ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato” (Romani 3:24,25); “…Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio” (Ebrei 10:12).

D. Debbo riconoscere di essermi sbagliato e di avere fatalmente confidato in me stesso per essere salvato, e non in Cristo. Ciononostante, è ancora possibile per me la salvezza?

R. Si, per la grazia e misericordia di Dio. Riconosci che è Dio solo che ti può salvare e che Egli lo fa attraverso la Persona e l’opera del Suo Figlio Gesù Cristo. La Bibbia insegna chiaramente questo. Prega che Dio ti faccia odiare di tutto cuore ciò che Dio considera peccato e che ti dia la forza per abbandonarlo.

“Io, io sono il SIGNORE, e fuori di me non c'è salvatore” (Isaia 43:11).

Coloro che umilmente Lo cercano e con tutto il cuore Lo invocano di salvarli dai loro peccati avendo misericordia di loro, e sono pronti a sottomettergli l’intera loro vita per viverla nella Sua prospettiva, possono avere la certezza che non dovranno più affrontare le pene dell’inferno. Ciò che affronteranno, al contrario, è l’eterna beatitudine in presenza del Signore Gesù.

“…egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili” (Giacomo 4:6); “Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto; tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato” (Salmo 51:17); “Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, abbi pietà di me, peccatore!" (Luca 18:13), “poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?» Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»” (Atti 16:30,31); “Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate»” (Apocalisse 21:3,4).

D. Come posso fare per affidarmi a Cristo? Conosco così poco di Lui e della Bibbia!

R. Un fatto veramente meraviglioso che la Bibbia afferma, è che la fede è un dono che Dio concede affinché noi crediamo a Lui. Dato che la Bibbia afferma che la fede viene dall’udire la Parola di Dio, dovrai cogliere ogni occasione possibile per udirla, leggerla e studiarla. Essa sola è la Parola ispirata di Dio.

“Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17); “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8); “Oh, quanto amo la tua legge! È la mia meditazione di tutto il giorno” (Salmo 119:97); “Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Efesini 6:17).

D. Questo vuol dire che dovrò partecipare regolarmente alle attività di una comunità cristiana?

R. Non c’è nulla che facciamo che possa di per sé stesso salvarci. In ubbidienza alla Bibbia, però, il luogo dove dobbiamo cercare la verità, noi dovremmo diligentemente cercare una comunità cristiana fedele alla Parola di Dio che Lo onori e Gli renda culto.

“…non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” (Ebrei 10:25).

D. Devo davvero affidare a Dio tutta la mia vita? Ora come ora non mi sento proprio di farlo. Potrei rimandare la cosa ad un momento più favorevole della mia vita?

R. La Bibbia rivela che potrebbe non esserci più abbastanza tempo. Se tu dovessi morire quando ancora non avessi “sistemato le cose” con Dio, quando il Signore tornerà per giudicare, puoi essere certo che solo l’inferno sarà la tua destinazione finale, perché è scritto che lì i peccatori dovranno pagare le conseguenze eterne del loro peccato. Potresti rischiare questo?

“La vita dell'uomo sulla terra è come quella di un soldato; i suoi giorni sono simili ai giorni di un mercenario” (Giobbe 7:1); “Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!” (2 Corinzi 6:2); “Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino” (Isaia 55:6); “Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina” (Giacomo 5:8); “Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita». E disse loro questa parabola: «La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: «Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti»". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio»” (Luca 12:15-21).

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Tempo di Riforma, a cura del past. Paolo Castellina