"Ma noi abbiamo questo
tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio
e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti
all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati;
atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù,
perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; infatti, noi che
viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la
vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.
Di modo che la morte opera
in noi, ma la vita in voi. Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è
espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato»,
anche noi crediamo, perciò parliamo, sapendo che colui che risuscitò il
Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi
alla sua presenza. Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che
abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone, moltiplichi il
ringraziamento alla gloria di Dio.
Perciò
non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.
Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più
grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo
intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono;
poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono
sono eterne"
(2 Co. 4:7-18). |
Una
ditta commerciale si vantava che la sua crema “anti-invecchiamento” poteva
“bandire le rughe” e le fu chiesto di provarlo in tribunale. Le verifiche
provarono che di fatto questa crema poteva tirare la pelle, ma che questo
avveniva solo temporaneamente. Le rughe sarebbero presto ricomparse. Milioni
di persone si bevono le ardite ma fallaci affermazioni della pubblicità
perché credono al mito che sta loro dietro: che il processo di
invecchiamento sia inaccettabile e che fermarlo sia possibile. Esse
concentrano la loro attenzione sugli effetti visibili – tutti temporanei –
il che è fonte di grande scoraggiamento per coloro che credono in essi.
In 2
Corinzi 4:16, Paolo mette in rilievo come il declino fisico sia inevitabile.
Dice: “il nostro uomo esteriore si va disfacendo”. Paolo, però, non
si perdeva di coraggio. Ecco perché: “il nostro uomo interiore si rinnova
di giorno in giorno”. Proprio a causa di questo rinnovamento interiore
quotidiano, non è necessario che il nostro sguardo sia intento sulle cose
visibili, esteriori, tutte cose temporanee, ma esso si concentra sulle cose
invisibili di valore eterno.
Quando
ciò che è eterno diventa oggetto del nostro “sguardo”, della nostra
prospettiva ultima, possiamo sempre meglio vedere la natura temporanea delle
nostre afflizioni. Paolo considera queste “momentanee” e “leggere” in
confronto al più grande e smisurato “peso” della gloria riservata in Cristo
a noi che abbiamo riposto in Lui la nostra incondizionata fiducia. Questa
non è una vana speranza, un’affermazione campata in aria per illuderci e
spingerci a “comprare il prodotto”, ma che ci lascerà ben presto delusi: è
la promessa della Parola di Dio, garantita dalla Sua potenza. Questo lo
possiamo credere!
Le
afflizioni terrene sono come un’ombra che scompare di fronte alla luce delle
celesti gioie.
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