Usa, boom delle Chiese cristiane: milioni di persone a caccia di spiritualità
STEFANO TRINCIA - Il Messaggero - 26.8.01
Benvenuti al supermarket della fede
NEW YORK. ... La voglia di chiesa ha dimensioni bibliche, dicono le statistiche. Ne sono protagonisti innanzitutto, i figli del benessere postbellico. Ormai arrivati alla mezza età, sposati
con figli ed un sostanzioso conto in banca, si accorgono che l'anima ha bisogno di assistenza e la prole di guida spirituale. Si tratta di oltre 30 milioni di cinquantenni con famiglia che
sono progressivamente ritornati in chiesa negli ultimi anni, andando ad aggiungersi ai 20 milioni di "fedelissimi", in genere Protestanti conservatori, che non hanno mai lasciato l'ovile. Ma
il pellegrinaggio interessa anche una fascia demografica più giovane in cui compaiono alcune decine di milioni di investitori, lasciati in braghe di tela dal crack di Wall Street dell’ultimo
anno e mezzo e dall'attuale congiuntura economica. A loro in particolare è da attribuire il formidabile fenomeno del Christian Pop: colossale mercato dell’intrattenimento religioso giovanile
che ha un fatturato di oltre 3 miliardi di dollari - seimila miliardi di lire circa - in dischi, concerti, film, serie televisive - tipo Bibleman - e libri. Ultimo fra i quali La preghiera
di Jabez di Bruce Wilkinson: storia di un personaggio minore dell’Antico Testamento la cui richiesta di ricchezze materiali viene esaudita dal padreterno, e che grazie proprio a questo
messaggio spiritual-capitalistico ha venduto otto milioni di copie. Del grande risveglio sembrano giovare, in misura maggiore o minore, buona parte delle denominazioni religiose
nordamericane. Come miracolate da una cura di Gerovital si svecchiano sinagoghe, cattedrali cattoliche, chiese Metodiste, Battiste, Presbiteriane, Pentecostali, si riempiono di nuova linfa
templi fondamentalisti, culti e sette finora del tutto minoritari acquistano credito e seguito senza precedenti. Aprire le porte ed allargare le braccia al gregge di ritorno però non basta
per crescere. Bisogna cambiare: «Il fenomeno dei baby boomers ha alterato i connotati alla chiesa Usa - spiega Wade Clark Roof dall'Università della California - La nuova richiesta di fede
non ha nulla in comune con la tradizione di un tempo. Giovani, baby boomers, ex yuppies non arrivano tanto a convertirsi, quanto a scegliere ciò che più si adegua ai loro bisogni». A
differenza dai revival religiosi del passato, il "movente" della massa di neo fedeli è innanzitutto il desiderio di socializzazione, aiuto concreto piuttosto che trascendenza, svago
spirituale piuttosto che catechesi, voglia di comunione fra eguali piuttosto che indottrinamento gerarchico. «I più giovani in particolare - osserva ancora Roof - visitano chiese e
congregazioni come fossero ristoranti o negozi. Se non trovano quello che cercano se ne vanno altrove. L’abbiamo ridefinita, cafeteria-religion, la religione da mensa aziendale, prendi ciò
che più ti aggrada». Ed i sacerdoti della fede, alla costante ricerca di proseliti, si adeguano. Studiano il "nuovo mercato" del bisogno di Dio e aggiustano la mira. C'è perfino una società
di "marketing" che analizza il boom religioso cercando di trovare risposte manageriali al fenomeno. Si chiama Church Growth Movement, movimento per la crescita della chiesa. Centro di
consulenza per il clero del 2000, utilizza gli strumenti modernissimi della finanza, dell'industria e della pubblicità per individuare strategie di conquista del mercato. Giudica i ministri
della fede non in base al rispetto di Bibbia e Vangelo ma col metro del successo: numero dei fedeli, totale delle donazioni, congruità dei bilanci. «La regola numero uno - spiega un esperto
del settore - è che una chiesa non può mai crescere oltre le dimensioni del parcheggio che ha davanti». In altre parole, senza investimenti strutturali ed ampliamento degli spazi della fede,
si rimane a secco. La parola d'ordine - per gli anni '90 come per il nuovo secolo - è ancora "gigantismo" architettonico, polifunzionalità. Nella famosa "Bible Belt" - la "cintura della
Bibbia" che attraversa da Est a Ovest il meridione degli Usa - dove il fenomeno è più accentuato, sono nate ed ora proliferano "megachiese" con decine di migliaia di fedeli che offrono
svaghi fisico-spirituali di ogni genere: campi sportivi, centri di aerobica, piste da golf e da jogging, sale giochi, sale da concerti che ospitano orchestra e coro, spettacoli. Altrettano
ricco è il "menù" dei servizi: a disposizione dei fedeli ci sono iniziative di aiuto a favore dei malati di Aids e dei sanzacasa, gruppi di incontro per gay e lesbiche, alcolisti,
tossicodipendenti, divorziati, scapoli, seminari anti nevrosi, sedute collettive di auto affermazione della personalità, conferenze su come avere successo nella vita. L'indottrinamento
religioso viene facilitato in ogni modo, «al fine di evitare la noia», ha spiegato il reverendo battista Jess Moody, inventore della "KwikBible", Bibbia abbreviata e semplificata assorbibile
in sole 30 sedute, e alfiere del "sermone lampo", 18 minuti massimo di durata. Le Assemblee di Dio, arcipelago principe del "tele evangelismo", sono anch'esse meta del nuovo gregge di
fedeli. Messi in soffitta gli scandali dei reverendi sessuomani Jim Bakker e Jimmy Swaggart, vittime penitenti del richiamo delle carne, i seguaci di Jerry Falwell, Pat Robertson e della
Christian Coalition sono in vertiginosa ascesa. Sono dieci milioni di persone raccolte in oltre 15.000 chiese. Chiedono ed ottengono l'intercessione divina per qualsiasi problema quotidiano
facendo ricorso ad una scenografia avanzatissima stile Las Vegas: schermi giganti, effetti speciali in scena, mega orchestre e per il Natale "tableaux vivant" con centinaia di comparse,
animali esotici, giochi d'acqua e di laser. Come per gran parte del neocontinente religioso Usa - Reverendo Moon fra gli altri - il loro programma politico - sociale è all'insegna della
conservazione: lotta all'aborto, tradizione, disciplina e preghiera a scuola, appoggio incondizionato al Pentagono ed alle spese militari. Con questo formidabile serbatoio di voti sono
riusciti, anche se di miusura, a trascinare alla vittoria George W. Bush: ed ora chiedono, grazie all’enorme potere economico e mediatico di cui dispongono, il pagamento di cambiali molto
salate. Pena la sospensione del consenso e la resa dei conti con il presidente che li ha traditi nelle elezioni di metà mandato del prossimo anno.
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