1 L'apertura del culto

L'apertura di un evento dovrebbe impostare il tono di tutto ciò che segue. Questo vale per un concerto, una conferenza, una tavola rotonda, una manifestazione ecc. e vale pure per un culto. Il modo con cui inizia un evento non deve solo stabilire la sua finalità implicita od esplicita, ma pure lo spirito di fondo che lo caratterizza nella sua integrità.

Il primo luogo, ciò che caratterizza l'apertura del culto dovrebbe stabilire chiaramente le finalità che si pone chi partecipa al culto. Esso deve evidenziare che nel culto una comunità è chiamata a prestare ascolto a Dio e a rispondergli fiduciosamente attraverso la preghiera e l'ubbidienza. Questo suggerisce tre tipi di azione: (1) una chiara affermazione dell'invito che Dio ci fa di rendergli culto, (2) l'opportunità per la comunità di rispondervi con la lode, ed (3) un qualche gesto che rafforzi la natura comunitaria e pubblica del culto.

In secondo luogo, le azioni introduttive del culto - che già iniziano con la preghiera preliminare prima che il culto inizi, sono importanti per stabilire uno spirito di preghiera, di attesa, di umiltà e di gioia. Esse dovrebbero comunicare come il culto può essere meglio promosso non da uno spirito di paura o di colpevolezza, ma di gratitudine. Questo spirito è ispirato non solo dalle parole che vengono usate, ma anche dallo spirito con il quale vengono pronunciate.

Sebbene la stessa motivazione fondamentale e spirito del culto dovrebbe caratterizzare l'apertura del culto, non ogni particolare inizierà allo stesso modo. Vi possono essere accentuazioni diverse - di gioia oppure di afflizione, di esuberanza oppure di umiltà, per esempio - a seconda del periodo dell'anno e del contesto pastorale.