Cercare e trovare le cose più preziose che esistono


L'esperienza del profondo rinnovamento spirituale che avviene in una persona quando, ad un certo punto della sua vita, incontra la persona del Salvatore Gesù Cristo, è qualcosa di così grande e meraviglioso che spesso non si trovano le parole adatte a descriverla, specialmente per chi non la conosce.

Per descriverla domenica scorsa abbiamo usato una prima immagine biblica, quella della morte e della risurrezione. Oggi lo stesso testo ci descrive l'esperienza della conversione come cercare e trovare ciò che al mondo è più prezioso.

Ascoltiamo però ancora il nostro testo:

"Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra non a quelle che sono sulla terra, poichè voi moriste e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria" (Cl. 3:1-4).

Cercare e trovare... questo fa venire in mente la parabola del mercante di perle che dice: "Il regno dei cieli è simile ad un mercante, che va in cerca di belle perle; e trovata una perla di gran prezzo, se n'è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l'ha comprata" Mt. 13:45,46).

Si, trovare una perla di gran prezzo e concentrare su di essa tutta la nostra attenzione.

E il nostro testo dice: noi abbiamo trovato qualcosa di così gran valore che tutta la nostra attenzione è ora concentrata su di essa, cose "di sopra", "del cielo".

Si tratta di un'affermazione che ci lascia forse allibiti, perchè ad alcuni questo può parere quasi alienante, quasi un vivere sempre "con la testa sempre nelle nuvole", nell'irreale, nel fantastico, mentre ad altri questo pare una "fuga dalla realtà" e dalla soluzione dei problemi contingenti di questo mondo... Per altri ancora, questo significherebbe vivere di fantasie e di illusioni, mentre sarebbe più saggio, o impegnarsi "nel reale". Non avvalorerebbe questo quel détto che la religione è "oppio dei popoli", quasi un allucinogeno...?

Eppure quest'esortazione è parte integrante della Parola di Dio e va compresa e vissuta, anche se talvolta si è caduti proprio in quegli errori che i nostri critici temono. Il Cristo della Bibbia, è ben lontano, però, dal negare ai suoi fedeli occasioni di sincera gioia, mentre nessuno più di Lui si è occupato più concretamente dei problemi reali di questo mondo.

L'affermazione: "cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra non a quelle che sono sulla terra", va dunque ricevuta senza pregiudizi ed approfondita, sicuri che essa è per noi, che essa è buona ed utile, che essa ci porterà a vivere meglio, noi e gli altri! Che significa, allora?

 

Cercare e pensare

Esaminiamo prima i verbi "cercare" e "aver l'animo a", nella lingua originale.

"Cercare" qui significa avere uno scopo, un obiettivo da raggiungere. Esso sottointende ricerca approfondita, indagine, sforzo e tensione della nostra volontà come fa quel mercante che cerca la perla più preziosa, oppure la parabola di quella donna che rovista tutta la casa e che non si dà pace fintanto che non avrà trovato la moneta che aveva smarrito (Mt. 13:45; Lc. 15:8). Questo cercare è un preciso proponimento della nostra volontà, tanto che questa frase potrebbe essere resa così: "Abbiate come obiettivo fondamentale della vostra vita ciò che riguarda il cielo". Anche la predicazione di Gesù invita pressantemente a cercare Dio, cioè a mettere a disposizione del Regno di Dio tutta la nostra vita: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in più" (Mt. 6:33).

"Aver l'animo a", "pensare" significa aspirare alla conquista dei beni che il cielo tiene in serbo, essere orientati verso ciò che è elevato, avere un pensiero dominante. Qual è il tuo pensiero dominante? L' orientamento di fondo della tua vita?

Come si esprime la Bibbia, molti sono orientati verso "la carne", cioè solo verso il materiale, tutta la loro vita (pensieri e desideri) è rivolta verso ciò che è solo umano, e quindi transitorio. Le aspirazioni, invece, di coloro che vivono secondo lo Spirito di Dio sono orientate a condurre una vita secondo le promesse e le esigenze dello Spirito, non verso sè stessi, ma verso Dio e verso gli altri. Per quest'ultimo atteggiamento interiore c'è una promessa di "vita e pace" (Ro. 8:6). Le aspirazioni della "carne", invece, preludono a ciò che è "morte", perchè implicano rifiuto ed opposizione verso Dio e la Sua volontà (Ro. 8:7).

In Marco 8:33, Pietro viene ammonito da Gesù perchè il suo modo di pensare e di volere è una presa di posizione non per le cose di Dio, ma per quelle dell'uomo.

Per quanto spiacevole, attraverso l'estremo sacrificio di Cristo, Dio aveva un piano da realizzare, ma Pietro protesta a questa prospettiva, e, opponendosi alla volontà di Dio, fa in realtà gli interessi di chi si oppone a Dio, anzi, egli fa la parte stessa di Satana che ben sa che cosa realizzerebbe il sacrificio di Cristo.

Cercare ed aver l'animo alle cose del cielo è visto qui come un atteggiamento costante; pensieri della mente ed aspirazioni del cuore devono essere tenuti fissi nella prospettiva di Dio. Dice Giovanni: "Non amate il mondo, né le cose che sono in questo mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui" (1 Gv. 1:15).

Un fatto pertinente alla vita cristiana

Il nostro testo, poi, ci indica come il cercare e l'aver l'animo alle cose di sopra non sia "facoltativo" né che sia qualcosa che riguarda solo chi scelga di dedicarsi alla vita monastica e contemplativa. Questo non riguarda solo le persone "particolarmente religiose", ma è un fatto intrinseco al cristianesimo stesso, qualcosa che deve caratterizzare ogni persona che si dica cristiana.

In Filippesi 3:20 Paolo afferma che i cristiani sono "cittadini del cielo". Essi, per loro natura, non fanno più parte di questo mondo visibile ma effimero, ma già appartengono al mondo di Dio, mondo in cui sono presenti i beni imperituri della salvezza, beni che essi otterranno un giorno pienamente.

Il cristiano sa che il regno di Dio è caratterizzato da amore, giustizia, misericordia, pace, armonia. Egli ha viste tutte queste buone cose manifestate nella persona di Cristo e non si lascia scoraggiare da un mondo che ispira solo pessimismo. Anzi, mantenendo "lo sguardo fisso sulla realtà di Dio", comincerà senza paura a vivere fin da oggi quelle stesse qualità, nella convinzione che non è tempo sprecato. Saranno infatti proprio queste qualità un giorno a prevalere quando Cristo tornerà a realizzare pienamente ciò che un tempo aveva iniziato, mettendo a tacere per sempre tutto ciò che si oppone alla volontà di Dio.

"Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo", se la nostra vecchia natura corrotta è stata fatta morire tramite la nostra conversione a Cristo, e la Sua risurrezione ha significato per noi nuova vita, allora non possiamo fare altro che cercare e aver l'animo alle cose "di sopra".

Se è vero che Cristo è nostro Signore e Salvatore personale, se è vero che in Lui abbiamo trovato il senso della nostra vita, se è vero che in Lui abbiamo ricevuto il perdono dei nostri peccati e nuove opportunità di riabilitazione agli occhi di Dio, se siamo cristiani davvero, allora cerchiamo ed abbiamo l'animo alle cose di sopra.

Che cosa sono le cose "di sopra"

Arriviamo così alla domanda cruciale: che cosa sono queste "cose di sopra" che noi dobbiamo cercare e alle quali dobbiamo aver l'animo?

Esse sono le cose "che appartengono o concernono Gesù Cristo", "seduto alla destra di Dio". Evidentemente non è questione di "sopra" o "sotto". Questo è solo un modo di dire, perchè il regno di Dio non si trova "sulle stelle", come se con un viaggio spaziale lo potessimo raggiungere... Quando la Bibbia divide la realtà fra "alto" e "basso", lo fa solo in senso figurativo. Dio è Creatore dell'universo nella sua interezza e non c'è luogo ove egli sia assente.

Il parlare di Dio come "abitante lassù nel cielo", esprime la contrapposizione fra un Dio santo ed eterno, ed un uomo peccatore e transitorio, fra ciò che è luminoso ed onesto e pulito, e ciò che è oscuro, disonesto e sporco, fra amore e odio, bellezza e bruttura, categorie queste che per la Bibbia sono ben definite.

Di Gesù è detto che "viene dall'alto", mentre i suoi nemici vengono "dal basso" (Gv. 8:23), e Gesù a Dio è destinato a tornare. Dio, in Gesù "scende", si umilia per venire nei "bassi fondi" di questo mondo come Colui che non ha paura di sporcarsi del nostro fango per tirarcene fuori e per salvarci.

La Bibbia ci dice di aver la mente fissa sulle cose "nobili" che appartengono a Dio, e non lasciarci coinvolgere nelle brutture di questo mondo, e questo non per sfuggirne ma proprio per combattere queste brutture, per non dare ad esse spazio alcuno. L'apostolo ci dice: "Fratelli, prendete in considerazione (concentratevi su) tutto ciò che è vero, buono, giusto, puro, degno di essere amato ed onorato, tutto quel che viene dalla virtù ed è degno di lode" (Filippesi 4:8).

"Lassù" è lo spazio o la dimensione dove Cristo è insediato molto praticamente come Signore, Guida, Maestro, in contrasto con ciò che Paolo denuncia in Filippesi 3:19, persone per cui "il ventre è il loro dio, ma chec stanno camminando verso la rovina ...pensano solo alle soddisfazioni di questo mondo".

Il "cielo" esiste dunque dovunque si verifichi una realtà che corrisponsa qui ed ora al volere di Dio. "Pensate e cercate, dunque, a come Cristo possa sempre di più incidere nella vostra realtà, e trasformarla in vera, giusta, buona e pura".

Perchè dobbiamo farlo

Perchè pensare e cercare "le cose di sopra". Dobbiamo farlo perchè questo innanzitutto è la base stessa per cui il nostro impegno in questo mondo possa trovare realmente un esito positivo, e poi perchè quei doni che la grazia di Dio ci ha dato quando siamo stati convertiti all'Evangelo devono essere coltivati, nutriti, "investiti".

Il senso della nostra vita, infatti, non va ricercato nel contesto di questo mondo, ma all'esterno, in Dio! L'uomo non potrà mai elevarsi al di fuori dal pantano in cui si trova se non cesserà di ...guardarsi le scarpe e considerarare reale e degno di attenzione solo quello che si trova sotto i suoi piedi.

Non si potrà dare sapore alla minestra limitandosi solo a rimestarla, ma aggiungendovi -dall'esterno- quel "sale" che solo le potrà dar sapore. L'essere umano non può essere la misura d'ogni cosa, e non potrà mai trovare dentro a sè stesso quelle risorse che lo potranno salvare, e non vi potrà trovare tanto meno Dio, ma solo, nella migliore delle ipotesi, un idolo, o la propria immagine riflessa.

Ecco la maggiore critica che la fede cristiana fa alla cultura umanistica contemporanea: al centro della nostra attenzione non deve stare l'uomo, ma il volere di Dio rivelato: solo così si potrà davvero servire gli interessi dell'uomo! Solo "proiettandosi" verso l'esterno, l'uomo potrà trovare la sua gloria più autentica.

Come vedremo domenica prossima, se noi abbiamo "nascosto", conservato, incluso, la nostra vita in Cristo, se noi abbiamo riposto in Dio soltanto la soluzione dei nostri problemi, pronti ad ascoltarLo e ad ubbidirGli secondo la Sua Parola rivelata, allora, quando egli sarà "visibile a tutti", vedremo anche "la nostra gloria, assieme alla sua". Se non guardiamo "alle cose di sopra", sarà soltanto visibile la nostra miseria, una miseria considerata insanabile ed ineluttabile.

Una vita nascosta in Cristo

Vedete allora che poi non è tanto avventato ascoltare quella Parola che ci dice di concentrare la nostra attenzione alle "cose di sopra" e che scoprirne il valore è un'esperienza senza pari. Non è avventato, perchè come dice la Bibbia, "in Lui sono nascosti tutti i tesori della conoscenza e della sapienza", giacchè Lui è la fonte della vita.

Si potrebbe dire che solo chi ha la vista corta ritiene che "lassù" non vi sia nulla, ma là sta la sorgente di ogni cosa buona alla quale noi aspiriamo. Dice la Scrittura: "Quello che nessuno ha mai visto ed udito, quello che nessuno ha mai immaginato, Dio lo ha preparato per quelli che lo amano" (1 Co. 2:9).

Qualche nostro ascoltatore raccoglierà la sfida che la Bibbia gli propone?


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