Il pane della vita

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Il pane

Il profumo, la fragranza del pane fresco, appena uscito dal forno veramente irresistibile. Chi saprebbe resistere ad un panino soffice e caldo? A Vicosoprano il fornaio in questi ultimi tempi si sbizzarrisce nel creare e nel fornire alla sua clientela sempre nuovi tipi di pane, pane ticinese, pane con noci, pane per tutti i gusti, di ogni forma e dimensione, e vi assicuro che non c'è pubblicità migliore per il suo negozio, anche se il prezzo che oggi il pane ha raggiunto qui da noi alquanto discutibile. Il pane simbolo di ci che veramente serve alla vita, del nutrimento essenziale ed indispensabile per la vita del nostro corpo.

I Vangeli ci raccontano che tanta gente era attratta dalla persona di Gesù. Gesù era davvero una persona meravigliosa: nella Sua straordinaria disponibilità verso gli altri, Egli era pronto a soddisfare, al di l di quanto chiunque altro avrebbe potuto fare, ad ogni sorta di bisogno. Egli possedeva la virtù di guarire coloro che, malati nel corpo, nell’anima, o nella mente venivano a Lui con fede. La Sua Parola di sapienza saziava la mente ed il cuore. Tramite Lui il lontano ed astratto Dio della religione tradizionale diventava vicino e desiderabile.

Un giorno, poco prima della festa della Pasqua, una grande folla lo aveva seguito e Gesù avrebbe per loro tutti provveduto, miracolosamente, anche il cibo loro necessario per quel giorno. E’ quello che stato tramandato fino ad oggi come "il miracolo della moltiplicazione dei pani", dove venne provveduto cibo in abbondanza per tutti.

Potete immaginare il clamore suscitato da un simile gesto: tanto l’entusiasmo che la folla l’avrebbe voluto persino fare di Gesù un re: dove avrebbero pi trovato un politico che tanto si preoccupasse per il benessere dei cittadini? Questi contadini galilei dovevano lavorare duramente per i loro padroni, in cambio ricevevano appena il minimo necessario per sopravvivere. Ecco per che compare Uno che, in cambio del loro servizio, poteva dare loro cibo in abbondanza!

Un segno

Per Gesù, e per noi, questo per non era che un segno, un segno rivelatore che indicava una verità profonda che loro dovevano capire, e noi con loro. Infatti: come Dio ha provveduto in questo mondo, per il nostro sostentamento fisico nel tempo, il pane e innumerevoli altri cos Dio, nella Sua straordinaria misericordia e generosità, ha provveduto nella persona di Gesù Cristo il sostentamento a vita eterna della nostra anima.

Questo un messaggio che rimane quantomai importante oggi, proprio perché siamo in un’epoca accecata dal materialismo. Ci occupiamo della salute e del benessere del nostro corpo, trascurando, ignorando, e addirittura negando che, come esseri umani, abbiamo pure una dimensione spirituale che va nutrita con altrettanta e forse maggiore cura di quanto facciamo per la nostra dimensione materiale. Non ci rendiamo conto che come il corpo malnutrito deperisce e muore, cos la nostra anima, quando manca di nutrirsi del cibo che le compete, ciò Cristo Gesù, perisce miseramente. Ci adoperiamo di sopravvivere per questi brevi anni di vita sulla terra, e non ci adopereremmo di nutrire la nostra dimensione spirituale destinata a vivere ben pi di quelli? Ci ispira angoscia e tristezza vedere la denutrizione e la morte per fame di tanti nostri contemporanei. Non ci dovrebbe ispirare altrettanta e se non maggiore tristezza vedere uomini e donne che periscono spiritualmente senza Cristo? Il problema che molti, come anche al tempo di Gesù, non vedono tutto questo, non lo capiscono o peggio lo rifiutano.

Una dottrina strana ed incomprensibile?

Gesù spiega tutto questo nel discorso che Egli fa il giorno seguente al miracolo della moltiplicazione dei pani. Sarebbe stato un discorso tale da scandalizzare ed inorridire molti. Persino diversi suoi discepoli, dopo questo discorso, avrebbero abbandonato Gesù! Per loro, quanto Gesù aveva detto quel giorno sarebbe stato davvero troppo! Gesù avrebbe proclamato Sé stesso come il pane della vita, il cibo che noi tutti dobbiamo mangiare per vivere una vita significativa ed eterna. Leggiamo che cosa dice Gesù al capitolo 6 dell’Evangelo secondo Giovanni. Scandalizzerà forse anche noi o lo accoglieremo come il magnifico e benedetto annuncio della nostra personale salvezza a vita eterna? (...)

I. Preludio

Troviamo cos la folla che era stata tanto beneficata da Gesù che va alla ricerca spasmodica di questo Gesù che vuole sfuggire loro. No, Gesù non fugge dalla loro presenza, ma non vuole che le sue intenzioni siano equivocate, anzi, non appena la folla Lo trova, Egli vuole mettere subito in chiaro chi Lui sia e quale sia la Sua missione.

(25) Avendolo trovato al di l del mare, gli dissero: "Maestro, quando sei venuto qui?". (26) Gesù rispose loro e disse: "In verità, in verità vi dico, che voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati.

"Voi mi cercate soltanto perché vi ho dato da mangiare a sazietà e sperate da me di ottenere facilmente e senza fatica ulteriori benefici materiali. Si, certo, io non ho mai negato ad alcuno l’aiuto che gli era necessario, ma io sono venuto per qualcosa di pi importante ancora. Vorrei che voi intravedeste in me e nelle mie opere la presenza stessa di Dio. Vorrei farvi conoscere il volto di Dio, vorrei riconciliarvi con Lui affinché con Lui viveste in armonia e comunione, conoscendo la Sua buona e giusta volontà e sottomettendovi fiduciosamente ad essa". E cos il Signore Gesù esorta loro e noi dicendo:

2. Il punto

(27) Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell’uomo vi dar, perché su di lui il Padre, ciò Dio, ha posto il suo sigillo".

E’ vero, per molti la vita dura, e la vita spirituale può parere un lusso che non possono permettersi. Eppure spesso questa non che una patetica scusa. Gesù dovrebbe dire anche a noi, e con tristezza: "L’unica cosa che vi interessa e per la quale concentrate tutte le vostre energie il cibo materiale, i "generi di consumo", i beni di questo mondo. Senza dubbio possono essere necessari ma ricordate che lo sono solo temporaneamente. Sono importanti, per sono qualcosa che dura poco. Sono come il pane, pure necessario, ma che secca, ammuffisce e si decompone, come questo nostro stesso corpo... Le cose temporanee meritano il nostro interesse ultimo? Datevi da fare, piuttosto, per procurarvi quel cibo che non si guasta e che vi sarà utile per nutrire la vostra anima a vita eterna.

Se venite da me per procurarvi quel genere di cibo, allora, io sono la persona giusta. Io infatti ho avuto l’autorizzazione, il "certificato firmato" da Dio Padre, che posso legittimamente fornirvelo". Si, come se andaste nel negozio di ferramenta per comprare del pane... Al limite ve lo potrebbe anche dare, ma la sua licenza riguarda ben altri beni! Che cos'è questo cibo dell’anima? E’ l’insegnamento morale e spirituale dell’Evangelo, conoscere le promesse e virtù della persona di Cristo che esso propone. Cristo Gesù ne pienamente fornito, ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo, suggello di Dio.

(28) Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?".

Finalmente pare che ora abbiano capito. Comprendono che Gesù non venuto per provvedere loro cibo materiale senza fatica. Comprendono che Gesù un maestro e che i segni che Egli compie sono dimostrazione di lezioni che essi devono apprendere. Gli propongono cos una questione finalmente pertinente. Gli chiedono: "Per poter ottenere il cibo materiale Dio ci ha comandato di lavorare con il sudore della nostra fronte. Che cosa dobbiamo allora fare, secondo la volontà di Dio, per ottenere il cibo spirituale del quale Tu ci parli? E’ qualcosa di altrettanto arduo?". Vivere duro per molti, ma molti preferiscono scansare il pi possibile le fatiche. Forse anche per questo che tanti non vogliono impegnarsi anche "a livello religioso". Gli interlocutori di Gesù, per, dimostrano serietà e diligenza: non sono quel sabato presenti in sinagoga per nulla...

(29) Gesù rispose e disse loro: "Questa l’opera di Dio, che crediate a colui che Egli ha mandato".

"Se opera si può chiamare, tutto quello che Dio richiede da voi per nutrire la vostra anima a vita eterna stabilire uno stretto rapporto con me come vostro Salvatore e Signore, Colui che Dio ha mandato". Ecco il punto essenziale anche per noi: per comprare del pane io mi debbo recare dal fornaio autorizzato con licenza e devo dargli fiducia che ...non mi avvelenerà. Per nutrire la mia anima io mi debbo recare da Cristo Gesù, l’unico autorizzato a nutrire la mia anima a vita eterna. Devo entrare in rapporto con Lui con fiducia ed ubbidienza. E’ Gesù fattivamente il vostro Signore e Salvatore, Colui che provvede a nutrirvi spiritualmente?

3. Atteggiamento sbagliato: riluttanza e incredulità

Il discorso ora chiaro, ma gli uditori di Gesù non paiono per nulla disposti ad accoglierLo come Signore e Salvatore: quelle di Gesù sembrano loro pretese arroganti e blasfeme. Il testo dice:

(30) Allora essi gli dissero: "Quale segno fai tu dunque, affinché lo vediamo e ti crediamo? Che opera compi? (31) I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come scritto: "Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo".

I Giudei vogliono avere la sicurezza che Gesù veramente chi dice di essere chiedendogli un miracolo, un’opera soprannaturale: "Quale garanzia ci puoi dare per certificare che tu sei veramente colui che Dio ha mandato a questo scopo? Mosè aveva dimostrato di essere davvero il servitore di Dio dando al popolo che egli guidava la manna, vero "frumento del cielo"". Strano che avessero cos presto dimenticato il segno della moltiplicazione dei pani: non era forse "pane dal cielo?". Non c'è peggiore cieco di chi non vuole vedere...

(32) Allora Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi d il vero pane che viene dal cielo. (33) Poiché il pane di Dio quello che discende dal cielo, e d vita al mondo" (34) Essi allora gli dissero: "Signore, dacci sempre di questo pane". (35) E Gesù disse loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai pi fame e chi crede a me non avrà mai pi sete.

"Non stato per altro Mosè," ribatte Gesù, "a dare agli antichi Israeliti, il pane dal cielo, ma Dio, quello stesso Dio che ora provvede alla vostra salute spirituale attraverso una Persona discesa dal cielo, la mia Persona, che vi può dare pane spirituale incorruttibile, e non solo per Israele, ma anche per uomini e donne del mondo intero! Il vero cibo dell’anima non scende dall’aria come la manna, ma dal cielo della gloria, da Dio, come ho fatto io abbassandomi ed assumendo carne umana per la salvezza del mondo". Gesù in persona si manifesta cos come pane della vita, il solo che possa soddisfare appieno l’anima umana. Come pane fragrante che sazia il corpo, Gesù sazia l’anima di chi Lo accoglie con fiducia nella propria vita come Signore, Maestro e Salvatore.

4. Un’iniziativa di Dio

Gesù sembra aver ora suscitato ora l’entusiasmo dei Suoi uditori che si dispongono a ricevere i doni di Gesù: si tratta per di una disponibilità superficiale ed incredula, quasi una sfida: se cos, allora avanti: dov'è questo pane? Non certo questo l’atteggiamento confacente a quanti vogliono ricevere il generoso dono di Dio. Difatti Gesù replica:

(36) Ma io ve l’ho detto: voi mi avete visto, ma non credete. (37) Tutto quello che il Padre mi d verrà a me; e colui che viene a me io non lo caccerò fuori, (38) perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. (39) E questa la volontà di Colui che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. (40) Questa infatti la volontà di Colui che mi ha mandato; che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in Lui abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno".

Gesù rileva in queste parole quanto sia duro ed ostinato il cuore umano corrotto dal peccato, quanto sia ottusa la mente umana accecata dall'empietà. Gesù ha gi fatto notare ai suoi uditori come essi siano carenti di visione spirituale. Ora ritorna alla sua accusa. Hanno visto, ma senza percepire veramente, hanno udito, ma senza comprendere veramente. Chi mai potrà capire ed accogliere Gesù come personale Signore e Salvatore, se queste sono come sono le condizioni in cui ci troviamo? Solo quella persona in cui opera sovranamente la misericordia e la grazia rigenerante di Dio. E’ solo per grazia di Dio che la durezza del cuore e l'ottusità della mente umana può essere vinta. E’ per grazia di Dio che uomini e donne possono esercitare fede, ed per Sua volontà che tutti coloro che vedono la Sua gloria rivelata nel Figlio, e che compiono la resa della fede riceveranno la vera vita che viene ora offerta e che rimarrà loro per sempre. Allo stesso modo come il Figlio in piena sintonia con la volontà del Padre, Egli la compirà ricevendo volentieri tutti quelli che vengono a Lui, senza altri requisiti, anche tu che pensi di non esserne degno.

E’ la volontà e proposito di Dio che chi vede il Figlio (che illuminato nella conoscenza di Lui), che si ravvede del proprio peccato ed aderisce a Lui in completa fiducia, abbia vita eterna e sia liberato dalla morte. Allo stesso modo in cui Dio ha stabilito il Figlio Suo Gesù Cristo come Salvatore, cos Egli ha stabilito il mezzo della fede per riceverLo a salvezza e vita.

La durezza del cuore umano, l'incapacità ad andare oltre il sensibile e ragionare a livello spirituale dimostrata proprio dalle parole che seguono, come pure qui ribadita la necessita che Dio rigeneri il cuore umano affinché veda le cose come veramente stanno.

(41) I Giudei dunque mormoravano di lui, perché aveva detto: "Io sono il pane che disceso dal cielo", (42) e dicevano: "Non costui Gesù, il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può egli dire: "Io sono disceso dal cielo?"". (43) Allora Gesù rispose e disse loro: "Non mormorate fra di voi. (44) Nessuno può venire a me se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (45) Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Ogni uomo, dunque, che ha udito e imparato dal Padre, viene a me.

Gli uditori di Gesù non comprendono come Egli possa dire di essere disceso dal cielo quando ben conoscono i suoi genitori, e magari lo hanno visto pure crescere. Gesù sembra dire: "Non mi meraviglio che voi non comprendiate queste cose, né che non veniate a me per fede per goderne; venire a me, infatti, risultato di un movimento sovrannaturale dello Spirito di Dio. E’ Dio Padre il solo che possa, con la Sua onnipotenza mettere in funzione la volontà paralizzata dell’uomo affinché possa unirsi a me per fede, contro l’inclinazione della sua natura corrotta.

La vita spirituale Il beneficio che trovano in me tutti quelli che a me si rivolgono, di essa sarà compimento sarà la vita eterna mediante la beata risurrezione. Sono gli stessi antichi profeti ad affermare che tutti gli eletti ed i figlioli di Dio che abbiano udito la Sua Parola, riceveranno nel loro cuore una viva impressione di questa verità per la potenza dello Spirito Santo che genera in loro la fede.

5. Nutrirsi di Cristo

Ed ecco la parte pi dura per gli uditori di Gesù: non solo Gesù afferma di essere il pane del cielo, ma afferma l’assoluta necessita di nutrirci della Sua carne.

(46) Non che alcuno abbia visto il Padre, se non Colui che da Dio; questi ha visto il Padre. (47) In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna. (48) Io sono il pane della vita. (49) I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. (50) Questo il pane che discende dal cielo, affinché uno ne mangi e non muoia. (51) Io sono il pane vivente che disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; ora il pane che dar la mia carne, che dar per la vita del mondo".

Con Gesù Dio non pi qualcosa di misterioso ed astratto perché Gesù, l’unico che come Figlio abbia esperienza diretta con Dio Padre, essendo parte della essenza di Dio. Gesù ci rivela Dio, non solo, ma Egli ha il potere di rigenerare le facoltà spirituali umane e di impartire nuova vita. Come lo fa? Tenendosi a "debita distanza" dalla realtà umana? Facendo un miracolo di "pane dal cielo"? No, prendendo pienamente su di Sé la natura umana e sacrificandosi, donandosi completamente a noi.

I popoli antichi rendevano culto a Dio sacrificando sull’altare degli animali nella convinzione che tramite essi potessero ricevere il favore di Dio, e poi li mangiavano, dichiarando cos di fare proprio ci che nel sacrificio era significato. Qui per Dio stesso in Cristo, si coinvolge personalmente nel sacrificio. Non rimane pi un atto esterno alla Sua Persona. Gesù dice: "Io sono il cibo dell’anima, in quanto che io offrirò me stesso alla morte in sacrificio espiatorio per i peccati del mondo". Cos, quando il credente riceve Cristo nel suo cuore, le Sue parole, la Sua vita, le Sue virtù risanatrici, il valore eterno del Suo sacrificio espiatorio per i nostri peccati, egli se ne nutre e assimila in sé tutto ci che Cristo ed ha compiuto.

6. Beato chi non se ne scandalizza!

Gli uditori di Gesù pensano di trovarsi davanti ad un pazzo che li sta invitando a nutrirsi di Lui come cannibali. Evidentemente non comprendono, ne rimangono offesi e scandalizzati. C'è un'incomunicabilità di fondo fra Gesù e questi Suoi particolari uditori, perché essi continuano pensare in termini materialistici, mente le parole di Gesù sono "spirito e vita" (Gv. 6:63).

(52) Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro, dicendo: "Come può costui darci da mangiare la sua carne?" (53) Perciò Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. (54) Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (55) Poiché la mia carne veramente cibo e il mio sangue veramente bevanda. (56) Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui. Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, cos chi si ciba di me vivrà anch’egli a motivo di me.

Oggi queste stesse verità ci vengono riproposte inalterate, perché Cristo, la Sua persona, le Sue parole, la Sua opera, il Suo sacrificio e il significato di esso sono valori eterni. Abbiamo noi compreso? Abbiamo noi compreso che come il pane in tutta la sua fragranza il sostentamento del corpo, Cristo, in tutta la fragranza della Sua Persona ed opera il cibo insostituibile della nostra anima? Come il pane, che pure si secca, nutrisce il nostro corpo, che pure vedrà la corruzione, cos Cristo, il Vivente, può nutrire la nostra vita spirituale per condurci alla vita eterna, in cui la nostra personalità, al di l dei limiti della materia e del tempo, chiamata dalla grazia di Dio a perdurare accanto a Lui per sempre.

(58) Questo il pane disceso dal cielo; non come la manna che mangiarono i vostri padri e morirono; chi si ciba di questo pane vivrà in eterno. (59) Queste cose disse nella sinagoga, insegnando a Capernaum.

Queste cose Iddio ha voluto comunicare a noi oggi affinché ciascuno di noi faccia questo passo di fede verso Cristo, si nutra di Lui e viva una vita significativa ed eterna. Che possa essere cos per ciascuno di noi oggi.

(Paolo Castellina, 13 agosto 1994. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, Ediz. La Buona Novella, Brindisi 1991).

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