Luce nelle tenebre

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La vita: una scommessa?

Soprattutto quando qualcuno dei nostri cari ci viene strappato da un momento all’altro, improvvisamente, senza preavviso alcuno, come nel caso del nostro L., siamo portati a concluderne che la vita sia priva di senso. Essa ci appare come un gioco d’azzardo dove si fanno le nostre puntate sperando di vincere una grossa somma: a volte la si vince, ma si può anche perdere tutto. La vita ci appare - peggio ancora - come una roulette russa: un unico colpo nel tamburo della pistola puntata alla nostra tempia: il più delle volte ti va bene, ma puoi sempre incontrare il colpo fatale, e tutto improvvisamente finisce.

La vita: in balìa di forze oscure?

Nel buio e nella mancanza di certezze più totale della nostra vita, allora, si comincia a credere alla dea Fortuna, al dio Destino, oppure "alle stelle" immaginando che siano questi a determinare la nostra esistenza. Si dice: "la Fortuna non gli ha arriso", "è stato per lui un tragico destino", oppure: "...era scritto nelle stelle". Allora si cerca di conquistarci il favore di queste "divinità" misteriose rendendo loro un vero e proprio culto: si ci circonda di oggetti di buon augurio auspicandoci che "ci portino bene", si "scongiura" il "crudele destino" oppure si consultano gli "esperti" di astrologia chiedendo loro consiglio affinché si possa vivere in armonia con "buone congiunzioni" celesti. Come quei bambini che nel buio immaginano minacciosi e terribili mostri oppure fate buone, nelle tenebre della nostra vita ci immaginiamo soggetti a queste divinità illusorie: non esiste però nessuna dea Fortuna, nessun Fato e nessuna strana influenza celeste. E’ tempo e denaro sprecato occuparsene, per quanto "consolatorio" tutto questo possa essere. Certo tutto questo è comprensibile, giustificabile, ma è primitivo e pagano.

Una risposta migliore

Posso dire questo perché, di fronte a quella che è spesso la tragedia dell’esistenza umana, io conosco una spiegazione ed una risposta migliore di tutto questo: affidare la propria vita a Colui che ha detto: "Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv. 8:12): cioè il Signore e Salvatore Gesù Cristo. Per questo nel lontano 1949, nel giorno della sua confermazione, un ministro di Cristo aveva donato al nostro L. un quadro raffigurante il Signore Gesù, con quella Sua parola che diceva:; "Tu, seguimi" (Gv. 21:22).

Si, segui fiduciosamente Colui che ha detto: "Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre... io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo" (Gv. 12:46).

Colui che non ha mai ingannato o deluso alcuno che avesse riposto in Lui la propria fiducia è ancora oggi e sarà ancora nel futuro "la vera luce" (1 Gv. 2:8) che può dare un senso alla nostra esistenza. Il problema è che, come disse lo stesso Signore Gesù, "la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" (Gv. 3:13). ...E io non finirò mai di soprendermi come si possa rimanere nel buio della disperazione o come si possa compiacersi dell’inganno e delle tenebre della superstizione quando da secoli la luce meravigliosa e brillantissima della Persona, Parola ed opera del Signore e Salvatore Gesù Cristo brilla alle nostre latitudini attraverso la predicazione dell’Evangelo e nelle nostre stesse case per mezzo delle Sacre Scritture, spesso pateticamente abbandonate in qualche angolo della casa, chiuse, impolverate, e magari intatte dal giorno che una mano misericordiosa ce ne ha fatto dono.

Sapienza ed intelligenza

Eppure, per quanto l’esistenza umana possa essere dolorosa, nella Bibbia ci viene rivelata la Parola di Dio, la sola che possa farci vedere chiaro nella nostra vita, sconfiggere le tenebre della nostra ignoranza e disinformazione.

Nel parlare loro di realtà spirituali, l’apostolo Paolo dice ai cristiani di Corinto: "...fratelli, non voglio che siate disinformati. Voi sapete che quando eravate pagani eravate trascinati dietro agli idoli muti secondo come vi si conduceva" (1 Co. 12:1). Gli idoli non parlano, e se qualcuno li fa parlare, qual che ne esce è solo menzogna: noi abbiamo un Dio vivente e verace che si compiace di comunicarci come stanno le cose veramente.

Lo stesso apostolo, ai cristiani di Tessalonica, al riguardo di ciò che accade al riguardo della morte, dice: "Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati" nella morte avendo affidato a Lui tutta la loro esistenza (1 Ts. 4:13).

In un altro testo l’apostolo di Cristo dice che: "In Lui abbiamo la redenzione mediante il Suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della Sua grazia, che Egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e di intelligenza, facendoci conoscere il mistero della Sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di Sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra" (Ef. 1:7-10).

Pensate: in Cristo Dio ci ha dato per grazia "ogni sorta di sapienza e di intelligenza" : di fronte ad un simile meraviglioso dono, potremmo ancora lamentarci? Se siamo nelle tenebre, se la vita ci sembra vuota, assurda e priva di senso, la colpa è solo nostra. Le tenebre non sono ineluttabili!

L’intelligenza di Cristo

In che cosa consiste la sapienza e l’intelligenza che Dio ci impartisce attraverso la Sua Parola? Nulla di meno della sapienza e dell’intelligenza di ciò che il Salvatore Gesù Cristo può rappresentare per noi se molto seriamente lo assumiamo come Signore e Salvatore dell’intera nostra esistenza.

La Scrittura dice che "Cristo è stato fatto per noi sapienza" (1 Co. 1:30): ecco perché chi riceve Cristo come Signore e Salvatore della propria vita può dire di avere l’intelligenza spirituale atta a comprendere e fare proprie le divine realtà che rimangono nascoste all’incredulo, come pure quella sapienza, o intelligenza pratica, di trasformare in azione questa sapienza in tutte le molteplici situazioni della nostra vita. Intelligenza è infatti quella conoscenza che ci permette di vedere il cuore delle cose, che le conosce come realmente sono. La sapienza è quella comprensione che conduce alla retta azione.

Si, la fede cristiana, rettamente intesa e praticata, ci permette di affrontare ogni situazione della nostra esistenza nella prospettiva di un modo particolare di vedere le cose e di reagire a ciò che accade, secondo una filosofia di vita che si rivela costruttivamente in grado di ispirare forza, pace, serenità, speranza, amore, giustizia ed equilibrio.

La Parola di Dio a noi rivelata ci fa intendere chi siamo, perché ci troviamo in questa situazione, dove stiamo andando, come diventare liberi da tutto ciò che in noi e intorno a noi ci opprime e ci allontana da ciò che nei progetti iniziali di Dio dovevamo essere. La Parola di Dio ci fa intendere che cos’è la vita e che cos’è la morte. La Parola di Dio ci fa intendere con chiarezza chi è Dio, come rapportarci con Lui ed essere resi partecipi delle Sue caratteristiche di eternità e santità. La Parola di Dio ci fa intendere il valore unico ed ineguagliabile che la Persona del Salvatore Gesù Cristo può avere per la nostra esistenza.

Abbiamo bisogno noi tutti di intelligenza e di sapienza del vivere? Certamente e disperatamente. Rimarremo noi nel buio della disperazione e del nichilismo? Non c’è alcun profitto in questo. Continueremo noi a correre dietro ad ogni nuova filosofia e profeta, dimenticandoci che il Messia è venuto una volta per sempre in Gesù Cristo e che Egli stesso ci ha messo in guardia contro i falsi cristi e falsi profeti che sarebbero venuti dopo di lui per confondere le idee della gente? No, sarebbe stupido e autolesionista il farlo. Continueremo noi ad essere influenzati dalla mentalità scettica, incredula e sempre sospettosa che caratterizza questo nostro tempo? No, basta con il cieco conformismo.

Gli elementi della nostra sapienza

Accogliamo ciò che l’apostolo Paolo, ispirato ministro di Dio, ci dice proprio nel testo in cui ci parla della sapienza ed intelligenza di vita a noi disponibile.

Egli parla di straordinarie benedizioni (3) che sono disponibili per noi in Cristo: ne vorremmo rimanere privi?

Egli ci parla del destino a cui siamo stati chiamati già da prima della creazione del mondo, cioè ad essere santi ed irreprensibili dinanzi a Dio (4): vorremmo continuare ad essere sporchi, ingiusti e corrotti, privi della presenza di Dio che salva? Certo no.

Egli ci parla del privilegio che possiamo avere in Cristo di essere adottati come figli di Dio (5) e di essere fatti eredi delle Sue eterne ricchezze (11). Preferiremmo rimanere orfani e miseramente erranti per le strade di questo mondo? No di certo.

Egli ci dice che in Lui, in Cristo possiamo essere redenti cioè riabilitati dinanzi a Dio, riconciliati con Lui, e questo perché Dio è venuto in questo mondo in Cristo per pagare Lui, sacrificando Sé stesso, il prezzo del nostro peccato (7)."Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?" (Eb. 2:3).

Egli ci dice che in Lui, in Cristo, possiamo ricevere "il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia" (7). Vorremmo forse continuare a vivere con il pesante senso di colpa che ci tiene lontani da Dio? No, accetteremo la Sua mano tesa in Cristo.

Conclusione

Ecco così che quando qualcuno dei nostri cari ci viene strappato da un momento all’altro, improvvisamente, senza preavviso alcuno, come nel caso del nostro L., siamo portati a concluderne che la vita sia oscura, assurda e priva di senso.

Può essere diversamente se noi guardiamo alla nostra esistenza e viviamo secondo la costruttiva prospettiva del Signore e Salvatore Gesù Cristo, forti della Sua sapienza e della Sua intelligenza. Che il Signore voglia che per ciascuno che oggi ascolta questo messaggio possano valere le parole che l’apostolo Paolo scrisse ai cristiani di Efeso: "In Lui voi pure dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria" (Ef. 1:13).

[Paolo Castellina. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Riveduta", Società Biblica di Ginevra, 1994].

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