Le lezioni di una cometa


Gesù entra trionfalmente

Vorrei cominciare oggi subito con un testo biblico: l'ingresso di Gesù a Gerusalemme nella domenica che viene da noi celebrata come "la domenica delle Palme".

Gesù entra nella capitale del regno e suscita grande aspettative. Per questo la folla lo accoglie trionfalmente. Ascoltiamo:

"Il giorno seguente, una grande folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui, gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra come sta scritto: Non temere, o figlia di Sion; ecco, il tuo re viene, cavalcando un puledro d'asina. Or i suoi discepoli non compresero sul momento queste cose, ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui e che avevano fatte queste cose a lui. La folla dunque, che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori dal sepolcro e l'aveva risuscitato dai morti, gli rendeva testimonianza. Perciò la folla gli andò incontro, perché aveva udito che egli aveva fatto questo segno. I farisei allora dissero tra di loro: Vedete che non guadagnate nulla; ecco, il mondo gli va dietro" (Gv. 12:12-19).

Ecco dunque una folla con grandi aspettative e desideri che si chiede se questo famoso Gesù li potrà soddisfare... Ce ne sono le premesse. Ecco dunque grandi aspettative, desideri, desideri profondi, forse anche i vostri.

1. Desiderio

Sapete qual è l'origine, l'etimologia, della parola: "desiderio", "desiderare"? Fino a qualche giorno fa io non la conoscevo, ma un breve articolo che ho letto a proposito dell'apparizione in questo periodo della cometa Hale-Hopp me l'ha spiegato, e questo mi ha molto colpito.

Che cosa c'entra la stella cometa con il desiderare? Molto, perché "desiderare" deriva dalla parola latina "de" che vuol dire "senza", "privazione" e "sidera", che voleva dire stelle, astri. Desiderare, così, originalmente, voleva dire: "constatare l'assenza di un astro, rimpiangere, sentire la mancanza di ...una stella". Era un termine che usavano gli astrologi quando nel preparare un oroscopo, non riuscivano a trovare "la buona stella" che sarebbe stata "di buona sorte"... Essi "desideravano" la buona stella. Forse che in qualche modo non la cerchiamo pure noi?

Nell'antichità l'apparizione di una stella cometa causava apprensione perché la credevano un segno che preannunciava o catastrofi o grandi cambiamenti nella storia, magari la nascita di un grande personaggio. Vi è certamente ben noto il racconto della stella cometa che guidava i Re Magi presso il luogo dove era nato il Salvatore Gesù Cristo. Essi desideravano sapere chi o che cosa indicasse l'apparizione di quella stella cometa...

Chissà quale impulso ancestrale spinge altresì molti di noi a uscire di notte e con il naso per aria, cercare di vedere la cometa Hale-Hopp... Forse la speranza di essere partecipi di qualcosa di grande, di vivere un momento decisivo della storia, oppure l'inconfessata superstizione che, vedendo quella stella, noi si possa esprimere un nostro profondo desiderio e vederlo realizzato....

Quel giorno a Gerusalemme

Il ben noto racconto evangelico dell'ingresso trionfale del Signore Gesù in Gerusalemme pochi giorni prima della Sua sofferenza e morte violenta, che celebriamo come "la domenica delle Palme", per quella gente doveva essere come l'apparizione di una stella cometa... Quali e quanti desideri quell'uomo, Gesù di Nazareth, aveva suscitato nel cuore della gente, e da Lui si attendevano grandi cose, sia a livello personale come a livello sociale. Gesù aveva dato largamente prova, poi, di saper effettivamente soddisfare le esigenze più profonde e fondamentali dell'essere umano: guarire anime, cuori, menti, corpi; dare senso e direzione a vite sbandate, rovinate, frustrate; soddisfare la fame di cibo e di giustizia; far conoscere da vicino il volto di Dio... Quella gente, quel giorno, aveva saputo o persino assistito alla risurrezione di Lazzaro.

Quella folla, quel giorno, era venuta a Gerusalemme certamente con grandi desideri ed aspirazioni e il loro entusiasmo dimostrava che "l'astro", il Salvatore, di cui sentivano la mancanza, si sarebbe manifestato finalmente per loro quel giorno.

Per molti di loro, probabilmente, Gesù di Nazareth non sarebbe stato quello che 'esattamente' essi avrebbero voluto. Presto molti sarebbero stati certamente delusi da Gesù. Giuda, il traditore, probabilmente era uno che era stato deluso da Gesù perché non rispondeva ai criteri di come Lui avrebbe dovuto essere il Salvatore.

Gesù è "la risposta" appropriata e definitiva per i nostri più profondi desideri ed aspirazioni, ma Egli è Salvatore nei Suoi termini, non nei nostri, e questo è molto importante che noi lo comprendiamo perché sennò anche noi rischieremmo di esserne delusi. Delusi non perché Gesù non sia un Salvatore adatto, ma perché maggiore della nostra è la Sua sapienza e spesso noi ci inganniamo su quali siano i reali bisogni del nostro cuore, cuore che Egli conosce molto bene e a fondo.

Una parabola moderna

Ritorniamo ora alla nostra stella cometa, e specificatamente al breve articolo che ho letto al suo riguardo. Vorrei usare questo articolo come una parabola di quel desiderio profondo, di quella profonda aspirazione del cuore umano che solo il Signore Gesù Cristo può soddisfare. L'articolo in questione non fa riferimento alla fede cristiana, ma lo ritengo ugualmente significativo. Esso ha per titolo "Cinque lezioni da una cometa" e come sottotitolo: "Hale-Hopp parla dal cielo anche a chi non riuscirà a trovarla". Naturalmente terremo in debito conto quanto ci insegna la Parola di Dio.

1. Troppa luce

L'autore scrive: "La prima cosa la cometa Hale-Hopp ce la dice quando ancora non la vediamo. Non è la tenebra, a nasconderla, ma la troppa luce: quella situazione urbana che una metafora indignata bolla come "inquinamento luminoso".

Interessante quel "è la troppa luce... a nasconderla". Una stella è la sorgente luminosa più forte che conosciamo, eppure vi sono "luci della terra" che ci impediscono di vederla, troppe luci.

Quante sono le "piccole luci della terra" che pretendono di essere chissà chi e che distraggono la nostra attenzione deviandola dalla "vera luce". Il Vangelo secondo Giovanni dice: "Egli (la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto. Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto" (Gv. 1:9-11).

Le pretenziose (piccole) luci di questo mondo ci abbagliano e deviano la nostra attenzione impedendoci di vedere "la grande luce". Quant'è vero che le cose di questo mondo ci sembrano gran cosa, ma solo ci tengono lontani da ciò che veramente potrebbe soddisfare i nostri desideri più profondi, cioè il Signore e Salvatore Gesù Cristo! Sembriamo il terreno pieno di spine che riceve il buon seme: "E quello che ha ricevuto il seme fra le spine è colui che ode la parola, ma le sollecitudini di questo mondo e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola; ed essa diviene infruttuosa" (Mt. 16:22).

2. Sgombrare la vista

L'articolo continua e dice: "Anche la seconda cosa la cometa ce la insegna senza aver bisogno di apparire: è la sua ricerca. Bisogna, tenendo gli occhi bassi, cercare il luogo sgombro da ostacoli verticali e sanamente buio: sfuggire i lampioni, spegnere le lampadine, ripararsi dai riverberi delle città anche lontane. Trovato il sito, alzare gli occhi e proseguire la ricerca nel cielo: guardare nella giusta direzione, orientarsi".

Anche questo può essere per noi una magnifica illustrazione. In Cristo vi sono le promesse di grandi tesori spirituali. Non si può cogliere però tutto questo senza una diligente ricerca personale, senza una preparazione interiore che implichi "lo spegnere" tutto ciò che ci potrebbe distrarre, per poi "guardare nella giusta direzione".

La folla che quella domenica attorniava Gesù non avrebbe inteso il Suo segreto fermandosi alle apparenze delle cose ed alle impressioni superficiali. Un uomo su un asinello in sé avrebbe detto l'opposto di ciò che Gesù veramente era e che poteva essere inteso solo con un attento e paziente esame delle cose. La nostra generazione è perduta perché è una generazione superficiale e frettolosa, che non ha più la pazienza di "scavare" nelle cose, o meglio, di "spegnere" tutte le luci minori ed alzare lo sguardo cercando "la giusta direzione", L'apostolo Pietro scrive: "Anche voi per questa stessa ragione usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l'autocontrollo, all'autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l'affetto fraterno e all'affetto fraterno l'amore. Perché, se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo" (2 Pi. 1:5).

3. Le sorprese della vita

L'articolo poi dice: "La terza cosa la cometa l'ha insegnata a una persona che ieri l'ha vista, e me l'ha raccontato. Stava rincasando di sera, in macchina: la strada era leggermente in salita e proprio sopra nell'asse di questa rampa, eccola lì, per la meraviglia dell'automobilista. I più fortunati la vedranno senza averla cercata, come un regalo della coda della cometa alla coda dell'occhio (regalo probabilmente immeritato)".

...la vedranno senza averla cercata! Noi dobbiamo cercare diligentemente il volto di Dio che risplende nel volto di Cristo, eppure molti o, come dice l'articolo, "i più fortunati", ricevono la grazia di comprendere chi è Gesù. La scrittura dice: "Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me" (Ro. 10:20). La sovranità e la grazia di Dio che rifulge nella subitanea illuminazione di un'anima che magari neanche cercava Dio e che certamente non lo meritava è qualcosa di meraviglioso. Sia lode a Dio!

E' la libera e sovrana grazia di Dio che elegge chi, dove e quando vuole e previene la sua stessa scelta. Gesù disse ai Suoi discepoli: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo" (Gv. 15:6). In fondo è solo apparente la nostra scelta di seguire Cristo, perché il nostro cuore è così corrotto ed avverso a lui che se dipendesse da noi, chi mai potrebbe essere salvato? E' ciò che l'Apostolo Paolo osserva quando dice: "Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo è morto per gli empi... Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Ro. 5:7-10).

4. Il tempo favorevole

Il nostro articolo continua con un quarto aspetto dell'apparizione della cometa, la nostra parabola: "La quarta cosa la cometa ce la dirà dopo essere sparita: è il desiderio. Gli antichi indovini "desideravano" quando nel cielo non c'erano stelle ( sidera ) da cui trarre auspici, e quindi ne sentivano la mancanza. Viene di lì il legame tra le stelle e i desideri. Ma la cometa (come tale) non condivide la rapidità della sparizione delle perseidi estive: non cade ma transita lenta, enorme e ritorna di notte in notte, resa invisibile dalle nostre luci, laboriosa da trovare".

Questo ci dice molto sul fatto che quando la grazia di Dio ci viene presentata, dobbiamo coglierla subito, senza attendere. Tornerà ancora a presentarsi, ma allora per noi sarà forse troppo tardi. Dovremo aspettare tremila anni per rivedere ancora Hale-Hopp, ma certo allora non ci saremo... Cogliamo ora l'occasione della grazia di Dio. La Scrittura dice: "Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza. Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza." (2 Co. 6:2). Rimandare a domani la scelta per Cristo sarebbe stupido, domani potrebbe non ripresentarsi più per noi il tempo della grazia!

5. Un'occasione mancata

...e se non riuscissimo a vederla questa cometa? Se la mancassimo? Certo non succederebbe nulla. Grave però sarebbe se non riuscissimo mai nella nostra vita ad intendere che cosa vuol essere per noi Gesù Cristo: il nostro Salvatore, il nostro Maestro, la nostra Guida sicura.

Nella parabola della cometa l'articolo termina dicendo: "L'ultima cosa questa cometa ce la dirà se non saremo capaci di trovarla. E' della cometa indicare una direzione e andarci, tracciare un segno e spostarlo: concedere un po' di senso a quel vasto nonsenso che è il cielo stellato, e abrogarlo subito dopo".

Interessante questa osservazione, non è vero? La stella dà un significato a "quel vasto nonsenso che è il cielo stellato". Se non troveremo Cristo, se non diventerà per noi il Signore ed il Salvatore, ebbene, la nostra vita continuerà ad essere assurda e senza senso, un vero e proprio nonsenso, qualcosa di invivibile. Gesù disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà" (Gv. 11:25). Si, Gesù è Dio con noi, il Signore della vita, il Creatore, Colui che ha dato un senso ad ogni cosa e senza il quale non c'è senso alcuno nella vita: si mangia per lavorare e si lavora per mangiare... e poi il nulla. L'apostolo Paolo, avendo affidato la sua vita al Salvatore poteva dire: "Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e neppure muore per se stesso, perché, se pure viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore, dunque sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore" (Ro. 14:7,8).

Conclusione

Senza dubbio la nostra cometa "parla", anche a chi non riuscirà a trovarla, e le sue "cinque lezioni" sono molto importanti per noi se le vediamo dalla prospettiva cristiana.

Solo la comunione con Dio tramite il Signore Gesù potrà soddisfare il profondo desiderio del nostro cuore. Spesso però troppe pretenziose piccole luci ce ne nascondono lo splendore. E' necessario perciò "sgombrare" dalla nostra prospettiva ogni impedimento. Se Dio vorrà potremmo avere da Dio la grazia di intenderlo improvvisamente, ma se oggi Egli si è presentato a noi, non rimandiamone l'incontro a chissà quando: potrebbe essere l'ultima occasione. Già, non lasciamoci sfuggire l'occasione di trovare oggi in Gesù Colui che solo può dare un senso alla nostra vita. Solo così Egli non sarà passato invano!

[Paolo Castellina, sabato 22 marzo 1997. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991. L'articolo citato è di Stefano Bartezzaghi, in "La stampa" del 20/3/1997].


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