Igiene spirituale


L'importanza dell'igiene

Che cos'è l'igiene? È una parola che deriva dal greco e che significa "l'arte che riguarda la salute". L'igiene è quella parte della medicina che si prefigge di conservare la salute e di prolungare la vita, sia del singolo come della collettività. Pensiamo ad esempio all'importante funzione dell'igienista nello studio dentistico. Sull'organismo individuale l'igiene opera allo scopo di rafforzarne la capacità di resistere alle malattie. Sull'ambiente essa cerca di liberarlo da tutto ciò che lo rende malsano, dannoso, nocivo alla vita. Si parla così di "igiene individuale", la cura con cui ciascun individuo riesce a prevenire le malattie, seguendo opportune norme dietetiche, conducendo una vita sana e regolata. Si parla di "igiene personale", cioè la cura e la pulizia di una persona. C'è anche l'igiene pubblica, cioè l'applicazione delle norme con le quali si impedisce o si limita ogni focolaio di infezione epidemica (l'eliminazione di abitazioni malsane, vaccinazione di massa, ecc.). Si parla di "igiene del lavoro", cioè l'osservanza delle cautele e degli accorgimenti che proteggono i lavoratori dal pericolo di malattie professionali. Si dice, infine, "igiene mentale" la prassi psicologica e medica volta alla conservazione della salute mentale o al suo ricupero.

Quanti oggi si rendono conto che, allo stesso modo, esiste, ed è altrettanto importante, quella che potremmo chiamare "l'igiene dottrinale" della fede cristiana, cioè lo sforzo di conservare puro, integro ed inalterato l'originale insegnamento della fede biblica come ci è stato tramandato da generazioni di cristiani fedeli.

Certo, "l'igiene dottrinale" non è, e non deve essere, un'arte fine a sé stessa, come l'opera del conservatore di un museo o di un purista della lingua. Il contenuto della fede cristiana, anche se qualcuno ce lo vorrebbe mettere, non è, infatti, "un pezzo da museo", ma sempre attuale "potenza di Dio, per la salvezza di chiunque crede" (Ro. 1:16). La fede cristiana rimane efficace e produce uomini e donne sani ed equilibrati, quando è predicata e vissuta in modo fedele, sano, "igienico", come dice l'Apostolo: "Ora, fratelli, vi dichiaro l'evangelo che vi ho annunziato, e che voi avete ricevuto e nel quale state saldi, e mediante il quale siete salvati, se ritenete fermamente quella parola che vi ho annunziato, a meno che non abbiate creduto invano" (1 Co. 15:1,2).

Oggi il cristianesimo, come si è sviluppato nella storia e come, per altro, la Scrittura stessa aveva previsto, si è corrotto ed è stato contaminato in molti modi1. Scorie di tradizioni gli si sono accumulate addosso e l'hanno appesantito sfigurandolo e alienandolo. Esso si è mescolato e si mescola con le più svariate ideologie e filosofie estranee. Tutto questo non solo lo hanno reso inefficace, ma ha prodotto altrettanti "cristiani sporchi" ed inefficaci, insieme a chiese e credenti che spesso portano solo il nome di Cristo ma che sono dominate da ben altri signori.

Per questo era ed è quanto mai necessaria la Riforma, cioè una seria e regolare opera di pulizia, di igiene, tesa a restituire non solo la purezza originaria del messaggio, ma anche tesa a produrre chiese e credenti sani, cioè in buona salute e condizioni, esenti da malattie spirituali, robusti e forti, fiorenti e fruttiferi, floridi e freschi…

Il testo biblico

L'immagine dell'igiene, dalla quale siamo partiti in questa riflessione, non è pretestuosa, opportunistica, ma ci è stata suggerita proprio dall'originale aggettivo greco con il quale il testo biblico di oggi definisce l'impegno e l'importanza di una "sana dottrina", una dottrina cristiana "rispondente a criteri di igiene"! Ascoltatelo:

"Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno: predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina. Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, fa' l'opera di evangelista e adempi interamente il tuo ministero" (2 Ti. 4:1-5).

1. Una vibrante ammonizione

L'Apostolo Paolo, che scrive queste parole, è qui come un profeta, un profeta che vede un minaccioso futuro. Gli altri non vedono lontano come lui, minimizzano il pericolo, lo ritengono cosa impossibile. Davanti al suo messaggio rimangono increduli. Da qui la forza di quel "Ti scongiuro" (1) rivolto a Timoteo, quasi questo fosse un esorcismo contro un demone. Ti scongiuro "davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, il quale regna nella mia vita e che mi giudicherà, Lui lo sa che non mento…". Paolo prega insistentemente ed appassionatamente Timoteo (e noi con lui) dicendo: "ti supplico… tieni gli occhi aperti, per carità, sii vigilante, tu non ti rendi ora conto… ma verranno, per te come cristiano e servitore di Dio, tempi difficili in cui la verità, l'immutabile verità, la verità rivelata ed incarnata in Cristo, l'Evangelo eterno, subirà massicci attacchi da parte dei suoi avversari.

2. Peggio che la persecuzione…

A quali massicci attacchi l'Apostolo fa riferimento? Alle persecuzioni contro i cristiani? Certo, queste purtroppo vengono; Satana non sta certo a guardare passivamente i servitori di Dio che annunciano e vivono la verità conquistando a Dio uomini, donne e bambini… Ma c'è qualcosa che è peggio che la persecuzione diretta degli avversari. Sapete cosa? L'indifferenza verso la verità, anzi, di più, le cosiddette verità ed idee "alternative" all'Evangelo che cercheranno di fargli sleale concorrenza, sviando cuori e menti su sentieri falsi ed ingannevoli.

La persecuzione contro i cristiani fedeli ancora oggi miete innumerevoli vittime, ma la persecuzione fisica spesso ottiene proprio l'effetto opposto, come disse un cristiano cinese perseguitato: "Noi cristiani siamo come il bambù: quando ci tagliate cresciamo di nuovo, più alti e più forti". Molto efficace può essere il promuovere "vangeli alternativi" in concorrenza a quello di Cristo, o vangeli falsificati.

Quali ne sono alcune caratteristiche? Il nostro testo dice: "Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole" (3,4).

Un metodo davvero abile, quello dell'Avversario di Dio. Prima fa in modo di tappare le orecchie affinché non odano la sana dottrina, oppure di distrarre la gente con "occupazioni più importanti" di ascoltare la Parola di Dio, e poi apre le loro orecchie all'errore, a ciò che risulta a loro perdizione. Come un crudele rapinatore, egli fa deviare l'anima dalla giusta strada verso un sentiero laterale o un vicolo cieco, e là l'assale, la lega, la deruba e la rende schiava.

Per che cosa si abbandona la verità, per che cosa si cade nell'apostasia?

3. Il nostro tempo?

a. Dice l'Apostolo: "verrà il tempo in cui non sopporteranno la sana dottrina" (3a), cioè il tempo in cui non la tollereranno più, la respingeranno, se la butteranno alle spalle con varie scuse, l'odieranno e la disprezzeranno. Ricordate Pinocchio che tira un martello contro il grillo parlante e l'uccide perché continuava a richiamarlo ai suoi doveri, mentre Pinocchio aveva tutt'altro in testa: marinare la scuola, il paese dei balocchi… L'idea è questa! In un tempo come il nostro dove trionfa il liberalismo, dove cioè si promuove e giustifica la libera espressione di ogni desiderio ed inclinazione, non si può (vuole) certo tollerare la legge di Dio che mette un limite ai nostri sacrosanti desideri e "diritti"! Oggi si è pronti a tollerare ogni sorta di errori e di superstizioni, ma la verità per molti è come "fumo negli occhi". Che cosa non inventerebbero pur di togliersela di mezzo e farla considerare "superata"!

b. …e quando non tollereranno più la verità: "si accumuleranno maestri secondo le loro voglie" (3c). Oggi è il tempo degli "esperti" e dei "consulenti" in ogni campo. Hai un problema? Va' "dallo specialista": ce n'è per tutti i gusti, esperti di medicine ufficiali e di medicine "alternative", dagli scienziati ai maghi e ai cartomanti, dai laureati ai consulenti delle riviste femminili… Abbiamo mucchi di esperti in ogni campo presso i quali si reca oggi la gente. Hanno grande successo, ma chi più si reca dai ministri della Parola di Dio per essere messi a confronto con l'eterna sapienza della Bibbia? Essa non è più "di moda": meglio Nostradamus che la Bibbia! Tanto si critica la Bibbia, ma si dà credito ad ogni ciarlatano e ad ogni insulsa fantasia propagandata ad arte con un'aria di mistero…

c. "…si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie" (3d). Le loro "voglie": ecco l'interessante parola–chiave usata qui dalla Scrittura. Amano le loro voglie, e quindi cercano maestri che non le mettano in questione e che anzi le soddisfino e le giustifichino. Coscientemente e volontariamente permettono così a loro stessi di essere ingannati. La nostra società si crea i propri maestri di comodo. Nel cuore umano corrotto dal peccato si agitano passioni disordinate che vengono ulteriormente promosse dalla moderna società dei consumi che fa grandi affari e si arricchisce proprio facendo leva e promuovendo la concupiscenza. Potremmo dire che alla moderna società dei consumi non torni comodo la fede cristiana autentica: essa, infatti, insegna a fuggire e a mortificare le passioni. Il vero cristianesimo …non promuove l'economia di mercato! Sorprende che venga scoraggiato e represso, come pure sostituito da un "cristianesimo" riveduto e corretto, funzionale al sistema?

d. "…per prurito d'udire" (3b). Avete mai detto: "Per favore, grattami la schiena, mi prude…". Diciamo però anche: "stuzzicami le orecchie con cose nuove, curiose, singolari, popolari, con pettegolezzi e cattiverie, che lusinghino il mio ego… ho voglia di udire, mi 'prudono le orecchie'"… La stampa scandalistica fa affari d'oro proprio per questo. Gli specialisti fanno "analisi di mercato" per vedere "dove prude" alla gente, per correre a grattarla, naturalmente a pagamento! Si, hanno "orecchie che prudono": ecco un'altra ragione che li spinge a cercare falsi maestri. Devono avere maestri che compiacciano i loro umori, solletichino le loro fantasie con novità e curiosità, ma essi, chiaramente, non dovranno in alcun modo toccare i loro vizi.

e. E… "distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole" (4). Risultato e conseguenza di tutto questo, del loro disprezzo per la verità è la perdita della verità e il seguire favole e miti. Strano: proprio oggi che si accusa la Bibbia di presentare favole e miti, i più si affidano ad inverosimili fantasie moderne che parlano di extraterrestri e di reincarnazione, al dio dentro di noi ed a proiezioni astrali, ci si affida ad astrologi, maghi e guru, ai nuovi sacerdoti dai camici d'ogni colore… Nemmeno la scienza è esente da questo: sotto la patina del razionalismo quanti sono gli indimostrati miti della scienza sull'evoluzione o su che altro, che vengono spacciati per verità ed insegnati persino nelle scuole pubbliche?! Insomma, siamo davvero messi male! Tutto questo però era stato predetto.

4. La reazione del fedele

Di fronte a tutto questo, quale sarà la reazione del cristiano fedele al suo Signore ed all'immutabile suo retaggio biblico? La risposta del nostro testo è chiara: l'incrollabile perseveranza ad annunciare e vivere la verità rivelata qualunque siano le circostanze in cui si potrà trovare.

a. Un servizio condiviso. Timoteo aveva un incarico ufficiale da adempiere per il Signore, un ministero, un servizio. Questo vale per i ministri ordinati, ma pure ogni cristiano, secondo i doni che gli sono stati concessi, è al servizio di Dio e della verità rivelata. Questo servizio ogni cristiano lo deve adempiere con integrità, senza nulla trascurare e con coraggio ("interamente" 5d), "a tempo e fuor di tempo" cioè in ogni occasione, favorevole o sfavorevole (2b), con pazienza, sopportandone le sofferenze (5b), stando con gli occhi bene aperti e la mente vigile ("sii vigilante in ogni cosa", 5a). Interessante quest'ultimo punto: in contrasto a coloro che sono intossicati dall'errore, Timoteo (e noi con lui) deve conservare quella chiarezza di mente e di sano giudizio che lo metterà in grado di perseverare nella chiamata che gli ha rivolto il Signore, senza vacillare.

b. La predicazione. In che cosa consiste questo servizio? In primo luogo nella predicazione ("predica la parola" 2a). La Parola di Dio è il deposito oggettivo della verità che è stato affidato per essere custodito all'uomo ed alla donna di Dio (1:14). Non deve dare alla gente "pietre", ma "pane", non pubblicando le proprie opinioni o dando lezioni di filosofia. Suo compito come araldo della grazia di Dio è che egli deve predicare la Parola, l'intera parola, e nient'altro che la Parola, ("tutto il consiglio di Dio" At. 20:27).

c. L'esortazione. In secondo luogo il servizio che deve rendere il fedele servitore di Dio è "riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina" (2c). Non vi può essere risanamento senza pure ferire: il cristiano non deve aver timore di denunciare ciò che è male rispetto ai criteri di Dio, facendo prendere coscienza del peccato e della condanna che esso comporta, e questo prima di incoraggiare con il conforto dell'Evangelo. Il Signore aveva detto al profeta Geremia: "Ecco, oggi ti costituisco sopra le nazioni e sopra i regni, per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere, per edificare e per piantare" (Gr. 1:10). E tutto questo "con ogni pazienza", cioè senza perdere la pazienza né scoraggiandosi se non si ottengono subito risultati.

d. L'evangelizzazione. In terzo luogo il nostro testo mette anche in evidenza un altro aspetto del servizio da rendersi a Dio ed al Suo Evangelo: "fa' l'opera di evangelista" (5b). L'evangelista mette uomini, donne e bambini a confronto con l'appello che l'Evangelo di Gesù Cristo fa alla coscienza umana, li interpella personalmente, li provoca e li sfida, mettendolo davanti al proprio peccato ed al bisogno che hanno di affidare la loro vita al Signore e Salvatore Gesù Cristo. Davvero un compito meraviglioso: essere strumenti di Dio per la salvezza umana!

Conclusione

All'inizio della nostra riflessione siamo partiti considerando l'importanza dell'igiene, quell'arte che si prefigge di conservare la salute e di prolungare la vita, sia del singolo come della collettività. Siamo però di fronte ad una società spiritualmente malata, ed in questo contesto niente di meno che l'igiene spirituale potrà essere quanto mai utile. Essa passa attraverso l'annuncio e la pratica della sana dottrina biblica, quello che abbiamo chiamato "l'igiene dottrinale" della fede cristiana, cioè lo sforzo di conservare puro, integro ed inalterato l'originale insegnamento della fede biblica come ci è pervenuto. È il compito sempre attuale della Riforma. Solo l'annuncio inalterato della sana dottrina potrà produrre chiese e credenti sani, cioè in buona salute e condizioni, esenti da malattie spirituali, robusti e forti, fiorenti e fruttiferi, floridi e freschi… Si tratta di qualcosa che la Parola di Dio ci scongiura di fare soprattutto di fronte alle moderne ed abili strategie del Nemico di Dio che manipola masse intere per la sua gloria e per la loro dannazione, promuovendo false filosofie e false religioni, tutte tese a soddisfare la concupiscenza del corrotto cuore umano. Ciò che i riformatori protestanti hanno riscoperto, lungi dall'essere superato, è quanto mai attuale oggi e lo sarà pure domani, quando, avvicinandoci alla fine dei tempi ed al ritorno di Cristo, verrà sferrato l'attacco finale (patetico, ma di temibili proporzioni) contro Dio e contro la verità. Il Signore Gesù disse: "…e voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato" (Mr. 13:13).

[Paolo Castellina, sabato 1 novembre 1997. Tutte le citazioni, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione Nuova Diodati, ediz. La Buona Novella, Brindisi, 1991].

Nota

1Qualcuno dice che "si è evoluto", ma ciò dipende dai punti di vista e dai frutti che ha prodotto. Sebbene le forme del cristianesimo possano evolversi, la Bibbia non sembra ammettere, anzi condanna, un'evoluzione del contenuto della fede cristiana. Sebbene il cambiamento sia un fenomeno umano, l'eterna Parola di Dio riflette l'immutabilità di Dio stesso.


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