Tre ritratti di Cristo
Una galleria di ritratti
Nel Museo della Ciäsa granda di Stampa vi è un grande dipinto del pittore Verlin che rappresenta la gente del villaggio di Bondo. Il medico, il maestro, l'infermiera, il contadino ed altri personaggi ancora oggi riconoscibili, vengono dipinti in modo tale che, benché il quadro non sia proprio una fotografia, dal loro volto traspare la loro personalità, il loro carattere, la loro vita, almeno come li aveva percepiti l'occhio dell'artista. Lo stesso possiamo dire per i ritratti e le sculture di altri artisti che sono esposti alla Ciäsa granda. Non sono opere "realiste", ma indubbiamente le loro forme "moderne" e "deformate" riescono in modo misterioso ad esprimere molto bene, in qualche modo, l'anima del personaggio rappresentato.
Come quando entriamo in una galleria d'arte, leggere il libro biblico dei Salmi significa altresì entrare ad ammirare una galleria di ritratti, ritratti profondi, significativi, importanti.
Il Salmo numero uno, l'abbiamo visto la volta scorsa, ci presenta la contrapposizione fra due tipi di persone: l'uomo giusto, in pace con Dio ed in armonia con la Sua volontà, e l'uomo empio, che vive come se Dio non esistesse. Una semplice fotografia, un'impressione superficiale di questi due personaggi, ci direbbe poco su di loro, tanto da farceli apparire fondamentalmente simili. L'occhio dell'artista, però, in questo caso lo scrittore del Salmo, sa farcene penetrare l'anima e ci fa prendere coscienza come il destino del giusto e quello dell'empio siano, in realtà, molto diversi: il destino dell'empio è quello di un'eterna rovina.
Il testo biblico
Oggi vorrei esaminare con voi il Salmo numero due. Per continuare ad usare l'analogia della galleria d'arte, potremmo intanto dire che si tratta di un trittico, un quadro composto di tre sezioni, che ci presentano lo stesso personaggio da tre punti di vista diversi. Leggiamo il Salmo, e cerchiamo di scoprire chi sia questo personaggio.
"(1) Perché tumultuano le nazioni, e i popoli tramano cose vane? (2) I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano insieme contro l'Eterno e contro il suo Unto, (3) dicendo: "Rompiamo i loro legami e sbarazziamoci delle loro funi". (4) Colui che siede nei cieli riderà, il Signore si farà beffe di loro. (5) Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo grande sdegno li spaventerà, (6) e dirà: "Ho insediato il mio re sopra Sion, il mio santo monte. (7) Dichiarerò il decreto dell'Eterno. Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato. (8) Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione. (9) Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d'argilla"". (10) Ora dunque, o re, siate savi, accettate la correzione, o giudici della terra. (11) Servite l'Eterno con timore e gioite con tremore. (12) Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui" (Salmo 2).
Figura di Cristo
Speranza di libertà.
Quando nei grandi imperi dell'antico Oriente i potenti sovrani morivano, un fremito percorreva le regioni: nei popoli sottomessi risorgeva l'impeto alla libertà, e l'idea della successione al trono sembrava offrire ai vassalli l'opportunità di infrangere le catene della servitù. Così spesso il primo e più urgente compito del nuovo re nel salire al trono era sopprimere la ribellione dei principi e popoli sottomessi per consolidare di nuovo e ristabilire la potenza del suo impero. Questo, probabilmente, era il contesto immediato in cui questo Salmo era stato scritto, da cantarsi forse per l'intronizzazione di un nuovo re di Israele, il cui diritto divino ne stabiliva la legittimità e l'autorità.Una valenza religiosa. Le espressioni di questo Salmo, però, sono troppo grandi e le pretese di questo re sono troppo "megalomani" per poter essere attribuite ad un re di un periodo qualsiasi della storia di Israele. Bisogna andare oltre la superficie e comprendere come questo Salmo abbia valenza religiosa ed usi immagini terrene per rappresentare realtà celesti. Il re in Sion è "l'Unto di Dio", il Cristo, il Messia, che sta all'ombra del Suo celeste Signore. La Sua signoria universale è ben stabilita e la sua "assenza" dalla scena di questo mondo è solo apparente. Non ne approfittino le creature umane per ribellarsi a Lui e spezzando i legami che a Lui li vincolano vantare illecita e folle autonomia. Se non si sottomettono alla Sua legittima autorità, Egli saprà far rispettare la Sua lesa maestà.
Immagine di Cristo. Ed ecco così che il Salmo ci dipinge una triplice immagine del Signore e Salvatore Gesù Cristo. Che esso parli del Cristo, del Messia, del Salvatore del mondo, è cosa che viene ampiamente proclamata dal Nuovo Testamento che, per altro, legge tutto l'Antico Testamento nella Sua luce. E' infatti persuasione degli scrittori ispirati del Nuovo Testamento che "l'ombra" del Signore Gesù sia proiettata in ogni pagina dell'Antico Testamento. Gesù stesso afferma che le Scritture testimoniano di Lui.
Nel libro degli Atti. Nel libro degli Atti, al capitolo 4, troviamo che gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni proclamano con l'evidenza di opere potenti che veramente Gesù è il Salvatore del mondo. Per questo vengono avversati da quelle stesse autorità politiche e religiose che avevano fatto crocifiggere Gesù e viene loro ingiunto di tacere pena altrettante gravi sanzioni. Essi però rispondono: "Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito" (At. 4:19,20). Le persecuzioni non li sorprendono: sanno che erano pure state predette. Citando il Salmo 2, così pregano: "Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: "Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane? I re della terra si sono sollevati e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo. Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza, stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesù" (At. 4:24-30).
Nella lettera agli Ebrei. Ebrei 1, nel proclamare la dignità universale di Gesù Cristo, ben maggiore di quella degli angeli, pure cita il Salmo 2, dicendo: "E a quale degli angeli disse egli mai, "Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi"?" (Eb. 1:13). Quale ne sia il contesto immediato, il Salmo numero due proclama con forza che Cristo, il Messia, l'Unto di Dio, trionferà alla fine su ogni suo nemico ed avversario.
Quali sono, dunque, questi tre ritratti di Cristo, che sembrano venir dipinti nel Salmo? Quali sono le prospettive rispetto alle quali si può guardare Cristo?
- Cristo, agli occhi del mondo
Ribellione generalizzata. La prima prospettiva che ci viene data su Cristo in questo Salmo è come il mondo Lo guarda. La figura che ci viene data è appunto quella di una cospirazione mondiale contro di Lui, cospirazione fatta di odio e di ribellione. Re della terra e principi, leader delle nazione e potenti, tutti si coalizzano per sbarazzarsi del dominio di Cristo e per disconoscere ogni legame con il trono di Cristo. Vi sembra esagerato? Anche però solo l'indifferenza può essere forse più pesante che un'aperta opposizione.
Nella storia biblica. La storia è piena dell'opposizione dell'uomo a Dio e non è meglio oggi. Si tratta, però, di un'opposizione patetica e vana. Il complotto per spodestare Dio è vano, non servirà a nulla. Era stato Adamo il primo ribelle a Dio nel giardino dell'Eden. Prima del Diluvio, il cuore dell'uomo era pieno di ribellione e di malvagità: "Ora l'Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo" (Ge. 6:5). Era così grave che Dio aveva deciso di disfarsene una volta per sempre. La grazia di Dio, però, salvò Noè e la sua famiglia. Anche dopo il diluvio l'umanità aveva degenerato in ribellione contro Dio. "E dissero: "Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra"" (Ge. 11:4). Furono però dispersi. Il Faraone aveva cercato di frustrare i propositi di Dio verso il popolo di Israele. Il genocidio e l'infanticidio, però, non funzionarono. Dio liberò il Suo popolo con l'angelo della morte la notte della prima Pasqua.
La sorte di Cristo. Gesù: "è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto" (Gv. 1:11). Si può ancora udire il grido della folla che gridava verso Gesù: "Sia crocifisso! Sia crocifisso!". Si trattava però di un vano complotto. Gesù risorge dai morti!
Oppositori coalizzati. La cosa ironica in tutto questo è che coloro che insieme complottano e collaborano a questo fine è gente così diversa con ben pochi interessi in comune. Pensate alle diverse filosofie ed ideologie politiche che vi sono al mondo; moltiplicate questo con il numero di interessi religiosi e gruppi di pressione che esistono in ogni nazione ed in ogni luogo, e vi renderete conto che ciascuno di essi combatte per i propri diritti e per i propri interessi. Eppure c'è un solo luogo in cui i cuori degli uomini trovano un terreno comune: cioè nella loro opposizione a Cristo e a Dio. Era già successo prima. Luca 23:12 ci dice che quando Gesù era stato portato di fronte a loro legato, Erode e Pilato erano persino diventati amici! "In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici". Le loro concezioni del mondo erano del tutto opposte, ma i loro cuori erano stati concordi quando si era trattato di condannare Gesù. E' ancora così oggi. Tutte le filosofie atee e non cristiane, come pure la moltitudine di gruppi religiosi che si agitano in tutto il mondo, improvvisamente trovano di aver molto in comune quando si tratta di prendere posizione contro Gesù. Il loro odio verso di Lui è autentico, la loro opposizione tangibile. La rivolta è totale. Materialisti e spiritualisti, fascisti e comunisti, liberali e sette di ogni tipo: il fronte è comune nell'opporsi a Cristo, alla Parola di Dio. Per quanto diversi possano essere seguaci della New Age e i cosiddetti Testimoni di Geova, adoratori della scienza e mussulmani, buddisti, ecologisti, e "liberi pensatori" e ne ho citati solo alcuni tutti sono concordi su un solo punto: ostacolare e combattere il cristianesimo! Non vi sembra la cosa "piuttosto strana"? Quanti complotti! Persino il complotto del silenzio: l'indifferenza! Quanta opposizione a Cristo nel cuore umano, nel mio e nel vostro cuore! Non ci avete mai riflettuto?
Vanità della ribellione. Ma tutto questo è "cosa vana", inutile. Ci hanno provato in mille modi di far tacere la Parola di Dio e chi l'annunziava e la viveva. Sono forse riusciti a sopprimerla? No. Ascoltate la proclamazione del Nuovo Testamento: " Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete, egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste. Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto" (At. 2:22-24).
2) Cristo agli occhi di Suo Padre
Una ribellione patetica.
Si, la rivolta del mondo a Dio è cosa vana. C'è uno dal cielo che osserva tutta la scena. Da' uno "sguardo panoramico" sui tentativi del mondo di abbattere la gloria ed il trono del Salvatore. Guarda, e ridendo, si fa beffe di loro. Non deve neanche "alzarsi" dal Suo trono: solo guarda, e scuote la testa con commiserazione.L'indefettibilità del Cristo. Iddio ha stabilito Cristo come Re delle nazioni degli uomini. Al proprio Figlio Egli ha fatto la promessa e la prospettiva di dominio universale e di sovranità. Tutto ciò che accade nel mondo svanirà alla manifestazione ultima della gloria di Colui che Dio ha risuscitato dai morti, ed a cui ha dato gloria. Quello stesso Gesù, che con ignominia, umiliazione, e sofferenza, ha offerto l'intera sua vita in sacrificio, sarà vendicato davanti agli occhi del mondo e si mostrerà trionfatore su tutto e su tutti.
Scrive il libro dell'Apocalisse: "Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: "I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli". Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio, dicendo: "Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare. Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra"" (Ap. 11:15-18).
Un grande conforto. Questa parola giunge come un grande conforto per il popolo di Dio fedele che, in questo mondo soffre sotto dura opposizione, spesso tra le fiamme della persecuzione. Il nostro più grande incoraggiamento non è il modo in cui appaiono le cose. Spesso, come cristiani che vogliono essere fedeli al loro Signore, siamo tristi e scoraggiati semplicemente perché la nostra prospettiva è completamente sbagliata. Dobbiamo "mettere le ali" e, guardando le cose dal punto di vista di Dio, vedere quanto siano vuoti e privi di significato gli slogan e tutte le espressioni derisorie e sufficienti del mondo.
3) Cristo agli occhi del Suo popolo
Riconoscono la Sua sovranità.
Lo scopo della linea di pensiero di tutto il Salmo è mostrare che di fronte all'umana ribellione, Dio sta dietro al Re di Sion come realtà viva, come il vero Signore della terra, che regna con la Sua imperturbabile volontà. Questa realtà è vista con chiarezza dal Suo popolo fedele. Esso comprende la serietà della posizione dell'uomo davanti a Dio: la vita consiste solo nel tenersi nel timore di Dio. Chi non teme Dio perderà "per via" la sua vita, poiché sta sotto l'ira di Dio. Il fine dell'intero Salmo è che Dio è il Signore, e sarà riconosciuto come tale, volenti o nolenti. I credenti sanno chi sono: creature che tutto devono a Dio, la cui vita sarà realizzata solo in sottomissione fiduciosa a Lui, per questo Lo amano, Lo servono e Gli ubbidiscono volentieri. I credenti sanno chi è Dio e chi è il Suo Cristo: il Re dei re ed il Signore dei Signori, il Creatore ed il Sostenitore di ogni cosa. Colui che è tre volte santo e degno di ogni adorazione e lode.Dio ha concesso loro ravvedimento. Hanno ricevuto correzione ed istruzione. La Parola di Dio in Cristo un giorno mi ha raggiunto ed ha toccato il mio cuore. Mi ha corretto e portato al ravvedimento dalla mia ribellione, mi ha aperto gli occhi su me stesso e su Dio, istruendomi in ogni giustizia. Per questo mi stidio di servirlo con grande rispetto e diligenza.
Gli sono sottomessi. Si rallegrano in Lui, si sono a Lui sottomessi, o, come dice un'altra traduzione, "lo hanno baciato". Essi si "rifugiano" fiduciosamente in Lui. Sanno che solo in Lui v'è pace perfetta. Dove altrimenti potremmo trovare una vita completamente realizzata, se non in comunione con Colui che questa vita ha creato e regolato? Essi hanno udito i consigli dell'Evangelo, e si piegano in sottomissione ed in servizio di fronte a Colui che fa bene ogni cosa, affinché la loro vita pure sia bene in ogni cosa.
Conclusione
La conclusione del Salmo 2, in forma di "consiglio" ai "re ed ai giudici della terra" è quanto mai appropriata, anche per chi non né "giudice", né "re", e che pure si arroga il diritto di giudicare con sufficienza le cose di Dio e di ergersi a solo re di sé stesso. L'invito a loro rivolto è "siate saggi, siate ragionevoli: che mai pensate di fare o di ottenere così? Ravvedetevi dalla vostra follia e sottomettetevi a chi ha titolo e diritto di essere Signore prima che ne siate frantumati come dei vasi d'argilla". Si, "sottomettetevi al Figlio, rendetegli omaggio, baciatelo, deponete le armi". Il testo originale usa l'espressione "baciare a lui i piedi" come atto di sottomissione e di omaggio. Questo è il segno di chi veramente è stato riconciliato con Lui. Il messaggio dell'Evangelo è messaggio di riconciliazione. Confidate in Lui, dipendete da Lui. Prostratevi e affidatevi completamente all'opera di Cristo.
Tre immagini di Cristo, dunque, come in una galleria d'arte. Spesso in queste gallerie troviamo pure le antiche e crude rappresentazioni medioevali del destino umano: le sofferenze inaudite dell'inferno e la gioia del paradiso. Queste immagini sono strettamente dipendenti dal primo trittico che riguarda il Cristo. Come noi ci rapportiamo a Lui: sarà la nostra la prospettiva dei fedeli?
Parteciperemo noi al culto celeste descritto nell'Apocalisse? "Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani. E gridavano a gran voce, dicendo: "La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all'Agnello".E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: "Amen! La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen!"" (Ap. 7:9-12).
© Paolo Castellina, sabato 10 luglio 1999. (Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione © Nuova Diodati, Ediz. la Buona Novella, Brindisi, 1991).
Letture supplementari
1. Ebrei 1:1-11 La superiorità di Gesù Cristo.
2. Isaia 43:1-15 L'Eterno è l'unico Salvatore e Redentore di Israele.
3. Atti 4:8-31 Pietro e Giovanni proclamano la Signoria di Gesù come Cristo
Documenti di "E' sempre... Tempo di Riforma"
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