Il peccato della lussuria

Una società che “se la vuol godere”

Un’impressionante descrizione della società del nostro tempo l’ha fatta un giornalista, quando, recentemente, sul quotidiano “Il Giornale”, commentando l’attuale fenomeno della pedofilia scrive:

“…e qui scatta un’altra questione di fondo: c’è un clima favorevole alla pedofilia. Su, non giriamoci intorno, diciamo la verità: si respira troppa morbosità sessuale in giro, in video, nella vita; si benedice troppo la trasgressione e la pornografia, si ripete da troppe parti che prima di tutto c’è il piacere. La famiglia diventa, per le fabbriche della nuova morale, una variabile secondaria e arretrata dell’accoppiamento. Anche chi ama il sesso e lo pratica con felice assiduità non può disconoscere che la nostra sembra una società di maniaci sessuali: si usa il sesso dappertutto, perfino per vendere le brioscine. E poi si respira troppa violenza, troppo compiacimento per il sangue e per l'efferatezza. Sesso e sangue diventano una miscela devastante. Chi osa sollevare la questione passa per bigotto e antimoderno. Ma c'è una legittimazione culturale e sociale, quasi un incoraggiamento pubblico e multimediale, a godere come pazzi e chisenefrega del resto. Questo probabilmente non crea comportamenti criminali, ma sicuramente li favorisce, fa cadere le ultime distinzioni fra il bene e il male, fa crollare gli ultimi freni inibitori, che sono un bene, e invece nella sociologia corrente passano per un male, al punto che oggi si dice malato chi non è sfrenato ma chi si frena: ha complessi, poverino, è da curare o da isolare. Poi non lamentatevi se crescono i pedofili e se le folle esasperate si danno al linciaggio: entrambi pensano che il miglior modo per vivere nella nostra società sia sfogare tutto e subito, consumare crimini e vendette sul posto, come un picnic della barbarie” (M. Veneziani,  "Il Giornale" del 23.8.2000).

Questa descrizione rappresenta l’uomo e la donna d’oggi tesi soltanto a “godere come pazzi”, senza più freni, limiti, anzi, che si arrabbiano molto quando qualcuno rammenta loro (per il loro stesso bene) che dei limiti ci debbono pur essere… Quale illustrazione potrebbe essere più appropriata di questa, di uno dei sette peccati capitali, peccati di cui oggi non si parla più, ma che sembrano oggi “andare molto forte”. Parliamo oggi della lussuria.

Il termine e la fenomenologia del problema

Il concetto. Che cos’è la lussuria? Il termine “lussuria” deriva dal latino “luxuria” (esuberanza, lusso, sfrenatezza), ma non si riferisce tanto a abbondanza di beni materiali, ma a un desiderio ardente per ciò che è sessualmente proibito. La lussuria, dice il vocabolario, è uno sfrenato impulso ai piaceri sessuali, la pratica smodata di tali piaceri. Sinonimi sono: la lascivia, la libidine, la dissolutezza, l’impudicizia, la depravazione, la carnalità, la sensualità, la concupiscenza. I peccati del lussurioso sono il turpiloquio (il “parlare sporco”, l'infedeltà coniugale, la depravazione e la violenza, l'egoismo, lo scandalo, l'abbandono delle pratiche religiose, l'avversione contro Dio, e la morale, il disprezzo per la vita futura,  il disgusto delle cose celesti, la perdita della fede… Contrari sono: la castità, la morigeratezza, il pudore, valori che oggi, per altro, sono tipicamente oggetto di derisione…

Ossessione. E’ vero, noi viviamo in una società ossessionata e saturata di sesso. Se la lussuria dovesse cessare domani per sempre, anche il nostro paese precipiterebbe nella più grande depressione economica della storia... Perché? Perché “l’industria del sesso”, oggi, è molto fiorente! Si tratta, però, soltanto di un’espressione moderna di un fenomeno antico. Non ci voleva Freud o Hugh Hefner, creatore di Play Boy, per scoprire che la lussuria è “divertimento”! La sessualità è cosa buona: è stata creata da Dio, ma anche per questa Dio ha posto delle buone e salutari regole, regole per proteggerci, ma la tentazione di uscire da queste regole e di negarle con varie giustificazioni all’insegna di un godimento “libero” e indiscriminato, tocca veramente tutti, nessuno escluso.

Effetti rovinosi. La lussuria è veramente in grado di distruggere vite e rovinare intere famiglie.  Comporta effetti malefici che non devono essere assolutamente minimizzati. La lussuria crede che il sesso sia la via per la felicità, e più sesso si faccia, e più felici si sia: è un’illusione ed un inganno. La lussuria crede che tutto sia ammesso, e che se lo puoi ottenere,  dice: “approfittane”! La lussuria dissipa e divide l’anima, desiderando ogni corpo attraente. La purezza di cuore, invece, caratterizza la personalità equilibrata, che ama Dio perché conosce la Sua sapienza e grazia.

Tipica della degradazione dell’essere umano. La lussuria è il primo sintomo di una società decadente e di una personalità degradata. Questo è evidente fin dai primi racconti biblici. Fin dal tempo del diluvio essa è un fenomeno tipico della degradazione umana. Al tempo di Abrahamo troviamo come molti guardassero, con ammirazione e cupidigia, sua moglie, desiderandola per loro stessi. Le città di Sodomia e Gomorra, in Genesi 18, erano centri di lussuria organizzata. Non solo abbondava la promiscuità sessuale, ma, in questo caso, essa aveva superato ogni limite e scrupolo. Nel libro della Genesi, ne vediamo un chiaro caso quando la moglie di Potifarre (Ge. 38,39) cerca di sedurre il giusto Giuseppe, e quando lui rifiuta di unirsi a lei nel peccato, questa si  vendica, accusandolo di violenza carnale e facendolo incarcerare per molti anni. La lussuria è un peccato molto antico.

In fondo, la lussuria significa ripudiare la sapienza e la provvidenza di Dio. La lussuria pensa di saperne meglio di Dio, pensa di assicurarsi soddisfazione meglio di ciò che potrebbe dare Dio. Se siamo tentati dalla lussuria – e in fondo al nostro cuore lo sappiamo, anche se gli altri potrebbero non vederlo – allora riflettiamo attentamente sui suoi pericoli e rimedi.

La sindrome del re Davide

Non c’è migliore illustrazione di questo problema che le vicende e la personalità del re Davide. Grande, grandissimo re, della Bibbia, prototipo spirituale addirittura di Cristo. Davide, però aveva un grosso problema, riguardava il sesso… La Bibbia ce ne parla esplicitamente, senza vergogna, perché ci vuole mettere in guardia contro la lussuria. Tipica è la vicenda che lo lega a Bath-Sceba:  donna che gli piace molto… e se la prende. C’è però un “piccolo problema”: è già sposata… Che fare? Beh, ammazziamone il marito… “Semplice”, no? …il “grande” Davide non poteva forse permetterselo? Aveva cercato Bath-Sceba, aveva consapevolmente peccato, non aveva fatto nulla per bloccare la cosa, e per questo era del tutto in peccato.

Grande successo con le donne… Davide era un re di successo, acclamato ed adorato da tutto il popolo, e certamente non meno, in particolare, dalle donne. Volete sapere come fosse stato Davide? Era una mescolanza di Kevin Costner, Robert Redford e Tom Cruise, tutti insieme. Era veramente un uomo di bell’aspetto, istruito, soldato coraggioso, poeta, cantante e valente musicista. Prima di diventare re, Saul si era molto ingelosito di Davide, che sembrava avere molto più successo di lui: tutte le donne erano innamorate di questo nuovo playboy! Davide aveva tutto ciò che le donne potevano desiderare… Che cosa non faremmo, noi uomini, per essere un tale oggetto di desiderio? Arriveremmo ad uccidere? Alcuni si, …a proprio danno.

Al centro dell’attenzione. A Davide piaceva, certo, essere al centro dell’attenzione, e specialmente provocare le donne che gli correvano dietro. I tempi non sono cambiati. La dinamica del comportamento umano è sempre stata la stessa. Uno dei problemi più pericolosi e conosciuti anche dei ministri di culto è quello di ricevere troppa attenzione dal sesso opposto.

Abigail

Un’ulteriore indicazione della tendenza di Davide ad attrarre le donne la si ritrova in 1 Samuele 25. Davide sta movendosi con le sue truppe ed arriva nei pressi di un grande campo da attraversare. Chiede così al proprietario, Nabal (che in ebraico vuol dire sciocco, stupido) di permettere a lui ed ai suoi uomini di passare e di rifocillarsi. Nabal rifiuta e Davide estrae la spada. Apprestandosi ad attaccare ed a massacrare l’intero villaggio, la moglie di Nabal, Abigail, raggiunge Davide con doni, implorandolo a non eseguire la sua vendetta. I suoi doni non erano molti e, avendo voi letto già la storia, vi domanderete come Abigail abbia potuto convincere Davide così in fretta… Alcuni commentatori attribuiscono l’annullamento di questo disastro alla sapienza o alla pietà di Abigail, oppure che David, in fondo, fosse stato un uomo ragionevole ed aperto alla pacificazione. Se però si legge fra le righe, si vede subito come Davide  avesse concesso questa tregua come un favore concesso ad una donna molto attraente, Abigail. Era la moglie di qualcun altro, la quale avrebbe dovuto rimanere al fianco di suo marito, ma lei pensava che suo marito fosse troppo sciocco, preferendo piuttosto i favori dell’eroe del momento, Tom Cruise, che, fra l’altro, sapeva benissimo suonare la chitarra…

Davide avrebbe ben potuto capire questa mossa ed evitare così le suppliche della donna. Possiamo certo anche ammirare Davide per la sua misericordia, ma non possiamo fare a meno di compatirlo per la sua ingenuità (perché di questo si trattava), oppure per aver accolto “la sfida” di camminare su un terreno minato… Abigail, però, non è migliore: sembrava furba ed interessata, che avesse avuto mire più alte che proteggere il piuttosto sciocco suo marito… più interessata a Davide che al proprio marito. Non passano 10 giorni che suo marito muore per un “provvidenziale” attacco cardiaco, ed immediatamente Davide chiede di sposarla (1 Sa. 25:39)! Lei accetta la proposta immediatamente. Non mi dite che non ci fosse sotto qualcosa… “In fretta”, così, sale sul suo asino, prende con sé cinque serve e va con i messaggeri di Davide per diventare sua moglie. Non mi sembra una donna molto afflitta dal suo recente lutto… e tutto questo solo dopo 10 giorni dalla morte di suo marito! Forse che, in tutto questo, Davide era innocente? Non sembra neanche possibile! Davide doveva faticare per non affascinare tutte le donne che incontrava e sembrava esserne molto compiaciuto. Sebbene non avesse infranto la lettera della legge, anche in quei primi giorni della sua carriera, egli stava violando lo spirito della legge e certo non onorava la fedeltà al matrimonio che Dio richiede. A questo punto potrebbe anche non aver commesso adulterio, ma certo non avrebbe qui soddisfatto l’interpretazione che Gesù fa della legge in Matteo 5, dove Egli insegna che il desiderio ardente per una donna, comincia nel cuore, dove già si commette adulterio.

I cristiani, maschi e femmine, devono stare molto in guardia nell’ambito della seduzione sessuale. Incomincia spesso presto, in modo apparentemente innocente, e prima di rendercene conto, ci troviamo affetti da una “sindrome di Davide” pienamente sviluppata. Responsabili di chiesa, ministri, politici, direttori, tutti i cristiani, dovrebbero imparare bene  questa lezione e stare costantemente in guardia.

Danze provocanti…

Un altro episodio in cui Davide entusiasma le donne – modo sensuale – è in 2 Samuele 6. Dopo un’epica vittoria Davide fa ritornare l’arca dell’alleanza a Gerusalemme. Le celebrazioni sono grandi. Ancora una volta Davide si comporta in modo sconveniente, ma non abbastanza per essere davvero colto sul fatto. Eccolo che, insieme ad altri celebranti, danza di fronte al Signore, “Davide danzava con tutte le sue forze davanti all'Eterno” (v. 14). Quanto era religioso! Cosa ci potrebbe essere meglio di avere uno spirito festivo e danzare “spiritualmente”? Nulla di male, ma questo è frammisto con un po’ di sensualità. Sembra che Davide danzasse con ben poco addosso (14,20). Portava un efod di lino (da non confondersi con la lunga veste dei sacerdoti), un pullover senza maniche che raggiungeva i fianchi, solo questo… Più roteava nella danza, più le ragazze andavano in estasi. La sua (terza) moglie, Mikal, lo vide mentre faceva così fremere tutte le donne, e sapeva esattamente come egli apparisse ai loro pruriginosi interessi. Gli uomini possono anche pensare di ingannare il resto del mondo, ma le nostre mogli ci conoscono, non è vero? Così sorgono nel suo cuore, verso di lui, sentimenti di disprezzo. Ritornato a casa dopo quella danza, lei lo rimprovera: «Quanto degno di onore è stato oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi come si scoprirebbe un uomo del volgo!» (2 Sa. 6:20).

Notate come in questa stessa conversazione, più che accettare la correzione della moglie o difendere la sua purezza morale respingendo le sue accuse di scorrettezza sessuale, il v. 22 rileva l’orgoglio di Davide, la sua ostinazione, volontaria ribellione, e non disponibilità a ravvedersi: “…mi abbasserò anche più di così e mi renderò spregevole ai miei occhi ma, in merito alle serve di cui tu hai parlato io sarò onorato proprio da loro” (2 Re 6:22). Davide sembrava molto più interessato in eccitare le ragazze che nel rappresentare Dio. Davide sembra in rotta di collisione contro l’immoralità. Sembra aver perduto ogni umiltà e consapevolezza che pure lui è un essere umano soggetto alla legge di Dio. Ecco un leader che si arroga tutte le eccezioni possibili. A questo punto pare che nulla più lo possa fermare. La lussuria non è un peccato isolato; è un’abitudine, un modello di comportamento”.

Il “fattaccio” con Bath-Sceba

La dinamica della lussuria. Tutto questo non è che il preludio al maggior fallimento morale della carriera di Davide. Da quanto abbiamo osservato fin ora potete ben già comprendere come “il fattaccio” che gli avviene con Betsabea non fosse un piccolo ed isolato puntino su un grafico. Al contrario, già aveva flirtato con questo problema, e sembrava solo crescere. Il suo peccato aveva una storia. Non appare così come dal nulla. Allo stesso modo cresce un “insospettabile” cancro nel nostro corpo. Il peccato non scompare mai da solo. Non riesco a pensare ad un solo singolo caso, nell’intera storia dell’umanità, in cui Satana, ed il peccato, lasci così di punto in bianco, facilmente, chi una volta se ne sia liberato! Il peccato non ci lascia in pace. Cresce, fintanto che raggiunge la sua logica conclusione – la morte. Esso deve essere sradicato. Il peccato cresce e si sviluppa come un cancro irreversibile, se non lo si blocca con la potenza dello Spirito Santo ed un’obbedienza radicale.

Una spirale infernale… Nella vita di Davide, il peccato non era stato sradicato, ma cresceva. Se non lo si sarebbe bloccato, avrebbe distrutto Davide.   La maggiore caduta di Davide ci viene descritta in 2 Samuele 11-12. Osservate, ve ne prego, le tre fasi di questa tragica caduta: (A) le premesse; (B) il peccato stesso; (C) la copertura.

(A) Le premesse. Al vers. 1 troviamo che “il conduttore” del popolo, “non conduce”, non fa quello che si suppone dovesse fare. Davide evita le sue responsabilità ed è distratto – fa cose diverse di quelle alle quali è stato chiamato. Normalmente, erano i re che conducevano le proprie truppe alla guerra. Davide, però, vi manda un sostituto, Joab, invece che esserne personalmente coinvolto. E’ già cattivo segno che Davide non faccia ciò che avrebbe invece dovuto fare: guidare il suo popolo.

(B) Il peccato stesso. La seconda fase della sua caduta è nei vv. 2-5. Essi descrivono il crimine stesso, e come avrebbe potuto essere evitato. Invece di combattere con le sue truppe, Davide, pigramente se la sta godendo, compiacendosi nella lussuria. La Bibbia ci dice “una sera Davide si alzò dal suo letto” (2). Una sera? O Davide si era appena alzato dopo una notte di baldoria, oppure faceva …una siesta troppo lunga (invece di condurre le sue truppe). Egli così inizia la sua giornata – quando il resto della gente laboriosa sta completando la loro – e comincia un’altra notte di bagordi. Dal terrazzo di casa sua nota una donna che sta facendo il bagno. Nota subito la bellezza di questa donna e manda uno dei suoi corrieri ad informarsi su chi sia (2,3). Bath-Sceba, probabilmente, non era priva di colpa nel suo esibizionismo.

Fermarsi in tempo. Fermatevi un attimo, e chiedetevi: “Che cosa avrebbe potuto fare Davide in questo momento di tentazione?”. La risposta corretta sarebbe stata confessare immediatamente il suo peccato, cercare di bloccare sul nascere questa seduzione e non procedere ulteriormente in questa maniera. Certamente non avrebbe dovuto informarsi su questa donna bella ed attraente. E’ pericoloso perseguire una relazione sbagliata, quando tu sai che andrebbe fuori dai limiti. Per dei leader una buona regola potrebbe essere: Nella misura in cui una persona del sesso opposto ti è particolarmente attraente – e certamente sai quando ci si trova in questa situazione – se il grado di attrazione è alto, allora altrettanto e più alto dovrebbero essere le contromisure di deviazione, di fuga. Davide, però, non stronca sul nascere questi sentimenti, ma permette loro di crescere e di infestare tutta la sua personalità.

Un patto con gli occhi. A questo punto Davide avrebbe dovuto fare come fece Giobbe, quando dice: “Io avevo stretto un patto con i miei occhi; come potevo quindi fissare lo sguardo su una vergine?” (Gb. 31:1). Rammentiamoci di questo versetto, donne e uomini allo stesso modo, perché si applica a noi tutti. Il problema di Davide è quello di non riuscire a tenere gli occhi sotto controllo. Gesù disse che i nostri occhi sono la finestra della nostra vita. Il posto dove porre una forte guardia sono proprio i nostri occhi. Davide, però, il leader, si sentiva immune dagli attacchi del peccato. Nessuno, però, è immune dagli assalti violenti del peccato. Nessun cristiano è immune dalle tentazioni.

Nessuna scusante. Il servitore di corte di Davide ritorna non solo con il nome della donna (3), ma include pure indicazioni specifiche che la donna era sposata, e che era moglie di un uomo specifico, di nome Uriah, di estrazione ittita (3). Davide avrebbe potuto essere soddisfatto di questa informazione e non andare più in là. Però no, il problema del peccato non è carenza di informazioni. Pensava di essere, in qualche modo, esente da tutto questo e di essere magari esente da tutto questo, e che sarebbe stato in grado di resistere alla tentazione se fosse andato avanti, oppure che, dato che lui era il re, egli avesse speciali prerogative per abrogare la moralità. Davide, però, stava per scoprire ciò che Mosè aveva detto in Numeri 32:23: “state pur certi che il vostro peccato vi ritroverà”. Nessuno può essere così sciocco da pensare che il suo peccato, adulterio o altro, alla fine non lo ripagherà amaramente. Il vostro peccato vi ritroverà! Davide, così, va a far prendere Beth-Sceba (4) e “si corica con lei”. Il nostro testo, che non è un racconto moderno, e salta tutti i particolari (“il più bello”, direbbe qualcuno) dice solo che alla fine “la donna rimase incinta” (5). Logica conseguenza, ed ora vengono i guai!

(C) La copertura. I versetti 6-17 e 25ss mostrano il contrasto fra Uriah, giusto e retto e il connivente Davide. Anche il migliore fra i leader ha debolezze, così non confidate in esse, ma solo nel Signore. Davide cerca così di nascondere la sua immoralità, manda dei messaggeri a prendere Uriah dal fronte e gli fa dare un congedo (6): Uriah, infatti era stato fra i trenta uomini più valorosi di Davide (23:39). Il re così dice ad Uriah di tornare a casa e passarci un weekend… Gli fa avere persino un dono (una bottiglia di Champagne?) per godersi quei giorni (8). Spera che si corichi così con sua moglie e si possa così addebitare a lui il fatto che lei sia incinta. Uriah, però, è troppo giusto per godersi quel beneficio, mentre i suoi compagni sono là sul campo di battaglia, non vuole avere alcun privilegio e così, con la bella Beth-Sceba che aspetta a casa, dorme nel palazzo con gli altri servi (9). Che devozione!

Infranti tutti i comandamenti! Davide apprende che il piano non è riuscito e lo esorta ancora ad andare  a casa e a coricarsi con sua moglie. Davide, uno dei maggiori leader della storia, certo a questo punto raggiunge il punto più basso. Uriah rifiuta e difende le sue azioni (11). Il peccato di Davide lo porta più avanti ancora. Organizza un banchetto per Uriah e intenzionalmente lo fa ubriacare, pensando che sicuramente ora sarebbe andato a letto con sua moglie. Uriah però ha una determinazione incrollabile. Benché ubriaco, non torna a casa, ancora una volta dorme a palazzo con gli impiegati della reggia. Se qui c’è un eroe, è sicuramente Uriah l’ittita! Davide così abbandona questi stratagemmi e decide di rimandarlo al fronte, perché sia assassinato “legalmente” finendo “stranamente” ucciso in prima linea! Davide finalmente riesce nel suo intento: ASSASSINARLO. Fermatevi per un momento e contate il numero dei 10 comandamenti (specialmente la seconda tavola) che Davide infrange: #5 – Non rispetta la moralità dei suoi genitori; #6 – Uccide; #7 – Commette adulterio; #8 Ruba la moglie di un altro; #9 – Rende falsa testimonianza; #10 brama d’avere la moglie altrui, ciò che di più prezioso aveva. Vedete come sia vero che i sette peccati capitali non vadano mai da soli, ma che generino molti altri?

Durezza ed insensibilità. Joab fa riferire a Davide che la cosa è fatta: Uriah è morto. Gli dice di non preoccuparsi perché “tanto” queste cose succedono spesso, “…la spada divora or uno or l’altro” (11:25). Notate la durezza ed insensibilità che il peccato produce. Davide non cerca di bloccare i suoi impulsi sessuali incontrollati. Non è una vittima, né un “sexaholic”, dipendente dal sesso. Tutta la Scrittura è unanime nell’ammonirci a fare attenzione alla lussuria come preludio dell’adulterio.

Il Nuovo Testamento

E’ colpevole anche quella “virtuale”. Il Nuovo Testamento è altrettanto chiaro sui problemi causati dalla lussuria. In Matteo 5 Gesù insegna sulla lussuria nel nostro cuore. Riafferma il comando dell’Antico Testamento contro l’adulterio e lo estende anche a “l’adulterio virtuale” commesso solo nel cuore, ma altrettanto colpevole: “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt. 5:28). La cosa qui è categorica, non ammette eccezioni e riguarda tutti, uomini e donne (non è solo un peccato maschile!). La cosa è tanto grave, mortale, che addirittura Gesù afferma che sarebbe meglio, per assurdo, amputare parte del nostro corpo, piuttosto che cadere in questo peccato! Non lo dobbiamo fare, ma dobbiamo prendere coscienza delle sue fatali conseguenze, pensiamo a Davide!

La sua dinamica. La dinamica, la patologia della lussuria ci viene mostrata in Giacomo 1:13-15, dove essa conduce se non la si blocca in tempo: “Nessuno, quando è tentato dica: «Io sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza. Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte”. E’ interessante questo, perché ci insegna molte cose: (1) Che non possiamo per questo trovare scusanti, o …dare la colpa a Dio che ha messo in noi questi desideri! (2) E’ la concupiscenza che ci seduce e ci prende prigionieri; (3) la concupiscenza “concepisce” e “partorisce” il peccato, e quando esso è cresciuto, (4) conduce alla morte. Ecco perché questo peccato è mortale!

Il suo rimedio. Ecco che cosa ci insegna il NT su come trattare il problema della lussuria: "Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria" (Cl. 3:5); "Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione. che ciascuno di voi sappia possedere il suo vaso in santità ed onore, non con passioni disordinate, come i gentili che non conoscono Dio" (1 Ts. 4:3-5); "Or fuggi le passioni giovanili, ma persegui la giustizia, la fede, l'amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore" (2 Ti. 2:22); "...perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo" (1 Gv. 2:16). "Basta a noi infatti il tempo della vita che abbiamo trascorso a soddisfare le cose desiderate dai gentili, quando camminavamo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, nelle baldorie e nelle abominevoli idolatrie" (1 Pi. 4:3).

Qualcuno di voi sta trastullandosi con la lussuria, la concupiscenza? Fermatevi subito, è una trappola, non vi rendete conto come vi potrebbe portare al disastro. Non illudetevi! Preveniamo i problemi, prima che sia troppo tardi! La purezza del cuore deve essere, per il cristiano, l’obiettivo primario della sua vita. Solo i puri di cuore vedranno Dio!

Cercare la gioia nel posto giusto

Molti pensano oggi che la fede cristiana voglia negare all’uomo ed alla donna, ogni godimento, ogni gioia, ogni felicità. Non è vero. Vuole salvare l’essere umano dalle trappole dell’apparente godimento, dalla falsa gioia, e dall’apparente felicità per indirizzarlo là dove veramente la gioia può essere trovata. Vuole darci una vita equilibrata e farci evitare le inevitabili conseguenze negative del praticare ciò che è sbagliato, cioè che è peccato. Ad alcuni potrebbe non importare, e per un attimo di godimento, sono pronti ad accettare – dopo – guai senza fine e a pregiudicarsi persino la salvezza della propria anima. Una vera follia: una gioia sana e equilibrata è possibile nell’ambito di Dio, ma a tutto questo satana vorrebbe renderci ciechi!

 Nell’ambito del matrimonio. Il desiderio e la passione sessuale è legittima, possibile e soddisfacente quando è coltivato nell’ambito del matrimonio. Non cerchiamo altrove illusorie più facili soluzioni: sono una trappola, attraggono, ma… Il libro dei Proverbi dice: “Bevi l'acqua della tua cisterna e l'acqua corrente del tuo pozzo. Dovrebbero le tue fonti spargersi al di fuori, come ruscelli d'acqua per le strade? Siano per te solo e non per gli estranei insieme a te. Sia benedetta la tua fonte e rallegrati con la sposa della tua gioventù. Cerva amabile e gazzella graziosa, le sue mammelle ti soddisfino in ogni tempo, e sii continuamente rapito nel suo amore. Perché mai, figlio mio, invaghirti di una donna adultera e abbracciare il seno di un'estranea?" (Pr. 5:15-20).

La gioia in Dio. C’è inoltre un piacere che i più non conoscono e per questo negano e disprezzano, quello che solo Dio può dare. Il Catechismo di Westminster mette come scopo ultimo della vita umana dare gloria a Dio e godere della Sua presenza per sempre.  E’ possibile ed auspicabile godere Dio! Il salmista scrive: “Tu mi hai messo più gioia nel cuore di quanto ne provano essi, quando il loro grano ed il loro mosto abbondano” (Sl. 4:7). In altre parole: Dio gli ha dato più gioia di tutto ciò che il mondo poteva offrirgli. Tommaso d’Aquino scrisse: “L’uomo non può vivere senza gioia; quindi, quando egli è privato delle vere gioie spirituali è necessario che egli diventi dipendente dai piaceri carnali”. Spesso il sesso è un sostituto per Dio. La passione più profonda dell’anima è intesa per Dio. Quando subentra il vero Dio, i falsi dei se ne vanno. Per vincere la lussuria, bisogna deviare la nostra attenzione e concentrarla su Dio.

La lussuria e la concupiscenza, che tanto oggi “vanno forte” esprimono un reale bisogno dell’uomo e della donna. Ci mettiamo però in guai serissimi, ci esponiamo a gravi conseguenze, quando vengono espressi verso l’oggetto sbagliato. Che il Signore aiuti ciascuno di noi a respingere le menzogne del mondo e a fare esperienza del meglio che solo in Dio si può trovare!

(Paolo Castellina, sabato 26 agosto 2000 . Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione “La Nuova Diodati”, edizioni La Buona Novella, Brindisi 1991).

LettURE BIBLICHE

1.      Inizio culto: Salmo 5 – Si rallegrino tutti quelli che trovano rifugio in Te.

2.      Prima lettura: 2 Samuele 11:1-18, 25-27 – Davide e Bath-Sceba.

3.      Seconda lettura: 2 Samuele 12 – Davide, ripreso da Nathan, si pente.


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