Una via di comunicazione
Fin da tempi remoti la Bregaglia e stata una via di comunicazione. La strada che proviene da sud si biforca a Chiavenna: a sinistra conduce a nord sopra il valico dello Spluga, a destra sopra il Settimo o il Maloja. I due tracciati confluiscono a Coira per proseguire verso Zurigo e il Lago Bodanico. Già nel quarto secolo la vai Bregaglia era percorsa da una strada romana ed essa restò per secoli uno dei principali passaggi sopra le Alpi. La storia della Bregaglia e indissolubilmente legata alla storia della sua strada. La Valle e sempre stata aperta agli influssi provenienti sia da sud che da nord.
Il cristianesimo giunse in Bregaglia da sud (4° secolo). Uno dei più importanti evangelizzatori fu Gaudenzio, vescovo di Vercelli, nell’Italia settentrionale. Più strano è il fatto che pure la Riforma entrò in Valle da sud. La conversione avvenne nella prima meta del 16° secolo ad opera di profughi italiani che erano passati alla nuova fede. Il contatto con la Riforma a nord delle Alpi (Coira, Zurigo e Ginevra) si stabili solo in un secondo momento. All’epoca della Riforma l’attuale Grigioni formava uno stato autonomo (Rezia) che comprendeva tre leghe: la Lega Caddea, la Lega delle dieci Giurisdizioni e la Lega Grigia. Dall’inizio del 16° secolo la Rezia dominava sulle terre soggette di Chiavenna, Bormio e Valtellina. Le grandi potenze dell’epoca, sia la Spagna e l’Austria che la Francia e Venezia, sollecitavano l’alleanza della Rezia per assicurarsi il passaggio sulle Alpi.
Nel 16° secolo la crescente repressione dei moti riformatori in Italia spinse molti esuli verso la Repubblica retica. Il messaggio della Riforma trovò un’eco, sia nelle Valli meridionali come pure nei paesi soggetti; richiamò pero sempre maggiormente in causa anche le forze della Controriforma. Nel corso dei torbidi dei Grigioni (1618-1639) la Rezia dovette cedere temporaneamente alla Spagna il dominio sulle terre soggette; lo riconquistò con il Capitolato di Milano (1639) a condizione che la pratica della confessione riformata vi restasse vietata.
Nell’era napoleonica il dominio della Rezia su Chiavenna, Bormio e la Valtellina andò perso per sempre. Le terre soggette passarono alla Repubblica Cisalpina per fare poi parte dell’attuale Italia. Soltanto allora il confine a Castasegna divenne frontiera statale. La Bregaglia si orienta sempre più verso nord. Quando il Grigioni entrò a far parte della Confederazione (1803) la situazione cambia di nuovo: la capitale dove si prendevano le decisioni di politica estera non era più Coira, bensì la lontana Berna. Con l’apertura del Gottardo, i valichi del Settimo e del Maloja perdono gran parte della loro importanza. La Bregaglia divenne sempre più una valle periferica fuori mano.