Mattia Flacio Illirico


I Centuriatori di Magdeburgo

Nel 1559 appare a Basilea i primi tre volumi in foglio di un'opera intitolata: Ecclesiastica Historia . . . . . secundum singulas centurias . . . . . per aliquot studiosos et pios viros in Urbe Magdeburgicâ". E' prodotta da un gruppo di studiosi che sarà poi chiamato "i centuriatori di Magdeburgo" a causa del modo in cui divisero la loro opera (per centurie, cioè per secoli) e dal luogo dove per la maggior parte venne composta quest'opera.

Ideatore e guida di quest'opera è Mattia Flacio, ed è considerata la prima storia comprensiva della Chiesa dai tempi di Eusebio nel IV secolo.

Sostituì la storiografia del tempo fatta soprattutto di fantasiose vite di santi, più che di accurata documentazione. Di Flacio è detto: "E' il vero fondatore della storia critica del Medioevo" (Marc Fumaroli).

Con questa storia, però, Flacio si proponeva di scardinare la legittimità storica del Cattolicesimo romano, in cui pone tutt'una serie di circa 400 testimonianze anti-papali che diventano poi famose ed influenti: "Catalogus testium veritatis qui ante nostram ætaem Pontifici Romano eiusque eroribus reclamarunt" (Basilea, 1556; enlarged ed., Strasburg, 1562; ed. by Dietericus, Frankfort, 1672), raccogliendo così tutti coloro che, nel corso della storia, protestarono contro "l'Anticristo papale".

Già dal 1553 Flacio aveva cercato finanziatori per quest'opera, intesa a "rivelare gli inizi, lo sviluppo, e i propositi senza scrupoli dell'Anticristo". I principi tedeschi in questo lo aiutarono generosamente, in particolare quelli di Augusta e Norimberga, ma nessun appoggio ebbe dai sostenitori di Melantone.

Il materiale fu ricercato per tutt'Europa con il suo fedele collaboratore Markus Wagner, di Weimar. Studi recenti hanno rilevato come in questo fosse stato assistito da simpatizzanti della Riforma come Caspar von Nydbruck, consulente imperiale, e capo della Biblioteca di Vienna.

Anche a Jena e nelle successive peregrinazioni, Flacio conservò la direzione dell'opera. Nel 1624 l'edizione completa dell'opera fu pubblicata in 6 volumi in folio a Basilea da Louis Lucius, omettendo il nome degli autori.

L'idea originale dell'opera, che determinò la scelta e l'uso del materiale era di mostrare che: "all'inizio la Chiesa non aveva alcuna dottrina papista anti-cristiana, ma evangelica. La prima, però, prevalse" dalla morte dell'ultimo apostolo fino al "ristabilimento della vera religione ad opera di Martin Lutero". Allora "la Chiesa aveva errato, traviata dall'Anticristo romano". Di conseguenza "fin dal secondo secolo vediamo errori insinuarsi nell'insegnamento di Clemente, Giustino martire e Ireneo, soprattutto sulle dottrine fondamentali del libero arbitrio e della giustificazione".  "I segni dell'Anticristo compaiono chiaramente con il Papa Alessandro III, di cui si dice abbia adorato dei stranieri, rafforzato e confermato gli insegnamenti del diavolo e coltivato grande apprezzamento per il baalismo". "Attraverso i secoli nessun crimine è stato maggiormente mostruoso di questo, nessuna storia più incredibile... quella di bloccare ogni ricordo della verità da parte degli occupanti della Sede di Pietro".

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