Il sinergismo e i suoi oppositori


Il sinergismo (dal greco synergo, coopero) indica in teologia la dottrina della cooperazione fra Dio e l'uomo nella salvezza. Il sinergismo cerca di riconciliare due verità paradossali: la sovranità di Dio e la responsabilità morale dell'uomo. In nessun altro luogo come nella teologia della conversione si intersecano queste due verità.

Una tradizione cristiana, l'agostinismo, mette in rilievo la sovranità di Dio nella conversione (monergismo, o monergismo divino). Calvino e Lutero si posero in questa linea. Nel Catechismo minore, Martin Lutero scrive: "Io credo che per la mia propria ragio0ne o forza io non posso credere in Gesù Cristo, mio Signore, o venire a Lui. Lo Spirito Santo, però, mi ha chiamato attraverso l'Evangelo, mi ha illuminato con i Suoi doni, e santificato e preservato nella vera fede".

L'altra tradizione, quella pelagiana, mette in rilievo la responsabilità morale dell'uomo. Modificata da cattolico romani come Erasmo da Rotterdam e da protestanti come Giacomo Arminio e John Wesley (posizione semipelagiana), essa sottolinea la libertà della volontà umana (libero arbitrio). Erasmo disse: "Il libero arbitrio è il potere di applicare sé stessi alla grazia".

Durante la Riforma luterana esplode la controversia sinergista. Gli studiosi discutono se Filippo Melantone sia stato o non un sinergista. Certamente egli scrisse che: "l'uomo è totalmente incapace di fare il bene", e che nelle "cose esterne" (questioni secolari), vi è libero arbitrio, ma non nelle "cose interne" (questioni spirituali). Nella seconda edizione dei suoi Loci, però, (pubblicata nel 1535), Melantone scrive che nella conversione "Tre cause concorrono: la Parola, lo Spirito Santo, e la volontà, la quale non è del tutto inattiva, ma, resistendo alla propria debolezza... Dio attira, ma attira chi è disponibile... e la volontà non è una statua, e che l'emozione spirituale non è impressa come se fosse una statua".

I seguaci di Melantone furono chiamati filippiti, i suoi oppositori gnesio luterani o luterani genuini. La posizione di Melantone fu incorporata nell'Interim di Lipzia (1548). Johan Pfeffinger (1493-1573), il primo sovrintendente luterano di Lipzia, cercò di esporre la posizione filippita in De Libertate Voluntaris Humanae e in De libero arbitrio (1555), attribuendo alla conversione cause attive concorrenti con "lo Spirito Santo che si muove attraverso la Parola di Dio, la mente nell'atto del pensiero, e la volontà che non resiste, ma si adegua ogni qual volta mossa dallo Spirito Santo".

Nicholas von Amsdorf, amico di Lutero, chiamato "il vescovo segreto della Chiesa luterana", attaccò Pfeffinger nel 1558 per aver insegnato il sinergismo. Victorinus Strigel (1524-69), professore a Jena, e Johan Stolz (1514-56), predicatore di corte a Weimar, furono coinvolti nel dibattito.

Mattia Flacio, professore a Jena, divenne il principale avversario dei filippiti. Insegnava che "l'uomo naturale" è comparabile ad un blocco di legno o ad un pezzo di pietra, ed è ostile verso l'opera di Dio. In seguito alla sua influenza, Giovanni Federico II firmò il Libro di Weimar delle Confutazioni (1558-59), causando l'imprigionamento di Strigel per esservi opposto. Sostenuto strettamente dal corpo pastorale, Giovanni Federico, nel 1561, privò i ministri dal diritto di sostenerlo, sulla base del decreto del Concistoro di Weimar. Flacio si oppose a questo cambiamento e fu espulso da Jena nel 1561, mentre Strigel fu riammesso nell'insegnamento, firmando un documento ambigio. Johan Stossel (1524-78), cercando di giustificare la posizione di Strigel, non ebbe per risultato che riaccendere la controversia A Giovanni Federico successe Giovanni Gugliel,o nel 1567. Desiderando risolvere la controversia, proclamò un editto il 16 gennaio 1568, facendo si che i filippiti lasciassero Jena, ed i flacianiti (ma non Flacio) ritornassero.

Un Colloquio di Altenburg (1569-69) non riuscì a risolvere la controversia. Nel 1571, però, il Rapporto Finale e la Dichiarazione dei Teologi di Entrambe le Università, Lipzia e Wittemberg, affermò: "considerazione ed accoglimento della Parola di Dio e l'inizio volontario dell'ubbidienza nel cuore sorge da ciò che Dio ha iniziato a fare per grazia in noi".

La Formula di Concordia (1577) respinse il sinergismo, tornò ad appoggiare l'agostinismo, evitò la retorica del flacianismo e le tendenze del filippismo, insegnando che: "attraverso la predicazione e l'ascolto della Parola di Dio. Dio è attivo, infrange i cuori, ed attira l'uomo, cosicché, attraverso la predicazione della legge, l'uomo impari a riconoscere i propri peccati... e faccia esperienza di terrore genuino, contrizione ed afflizione per essi... ed attraverso la predicazione del santo Evangelo, si accende in lui una scintilla di fede, la quale accoglie il perdono dei peccati per amore di Cristo".

C. G. Fry (Elwell Evangelical Dictionary)

http://mb-soft.com/believe/txc/synergis.htm

Bibliografia
T G Tappert, ed., The Book of Concord; C Manschreck, Melanchthon: The Quiet Reformer; H L J Heppe, Geschichte der lutherischen Concordienformel und Concordie and Geschichte des deutschen Protestantismus in den Jahren 1555 - 1581; G F Schott, The Encyclopedia of the Lutheran Church, III.

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