John Wyclif (~1328-1384)

Una stella luminosa rischiarò le tenebre del Quattordicesimo secolo, gettando la sua luce sulla Gran Bretagna e sul resto del continente europeo.

  Era l'ora più buia della lunga notte dell'oppressione papale. Su quelle tenebre e su quel silenzio mortale, dall'Avon al Tevere, uscì un suono da Lutterworth; una luce dal centro della Gran Bretagna. Quel piccolo villaggio è un luogo memorabile, con la sua vecchia, barcollante chiesa, ancora in piedi. In quella zona, Riccardo III costruì la sua armatura per la battaglia di Bosworth. Lì vicino cadde Wolsey, e con lui il potere del papato in Inghilterra. Sempre in quel luogo, si trova la piccola area di Naseby, dove Cromwell e la libertà trionfarono sullo sconfitto despota Carlo.

  Lutterworth! L'influenza che ebbero le vicende a lei associate sono più potenti del fragore degli eserciti o della caduta dei re. La voce isolata che uscì di lì, la luce che brillò da quel luogo nel Quattordicesimo secolo, ancora si sentono e si vedono -devono echeggiare ed illuminare in ogni tempo, per tutta l'eternità. Essa fu la voce e la luce della verità -la verità, che una volta generata, è immortale. Le catene non possono imprigionarla; il tempo non può indebolirla. La sua natura è eterna; l'eternità è il suo guardiano(1). John De Wickliffe, parroco di Lutterworth, fu lo strumento scelto per annunciare quella verità, e per innalzare quella torcia fiammeggiante attraverso la valle dell'ombra di morte di questo mondo.

  John Wickliffe nacque presso le rive del fiume Tee, nello Yorkshire, nel 1324. Con Bradwordine, Occam, Dunn e Scotus, i luminari del tempo, egli passò i primi anni della sua maturità all'Università di Oxford. Entrò nell'ordine clericale, e poteva ambire ai più alti onori della "Chiesa". Ma, come nel caso di Lutero, la Parola di Dio aveva trovato accesso nel suo cuore, e, in obbedienza al suo insegnamento, egli si liberò delle ragnatele e delle bende dell'errore che lo avevano intrappolato e reso insensibile. Così, passo dopo passo, egli avanzò a fatica nella luce, fino a quando, sulla Bibbia e solo sulla Bibbia, prese la sua sublime e coraggiosa posizione. Tra i princìpi che egli propugnava c'erano che la Chiesa consiste solo dei credenti -i salvati; il battesimo è un "segno della grazia già ricevuta", e di conseguenza dovrebbe essere amministrato a coloro che professano di avere ottenuto la "grazia".

  "Era il 1371," ricorda Walsingham, "quando Dunn e Wickliffe lessero le opinioni dei Berengeriani, una delle quali riguardava senza dubbio il rifiuto del battesimo dei bambini."(2) Thomas Walden, che era familiare con le opere scritte di Wickliffe, lo indicò, citando l'Apocalisse, come "una delle sette teste salite dall'abisso, perché rifiutava il battesimo dei bambini, attenendosi quindi a quell'eresia dei Lollardi dei quali era una guida così autorevole." Ed in più, Wickliffe, nell'undicesimo capitolo dei suoi "Trialogues", come citato da Danvers, afferma che "i credenti sono gli unici soggetti del battesimo."

  Nella sua adesione alla Bibbia come unica regola di fede e di vita, nel suo rifiuto alla comunicazione della grazia o del perdono attraverso il battesimo, nella sua opposizione al battesimo cristiano dei bambini, e nella sua chiara definizione della Chiesa come assemblea di credenti battezzati -WICKLIFFE si comportò da “battista”. Il suo nome va iscritto tra quelli degli eroi e martiri battisti. Come tale fu insultato mentre era in vita, e, quaranta anni dopo la sua serena morte, i suoi resti furono violati dai nemici della verità.

  Ma Wickliffe non era solo. In migliaia erano con lui e lo seguivano. Marchiati, bruciati ed esclusi dai circoli umani, questi Wickliffiti si trovarono ad essere dispersi per tutta l'Inghilterra. "Essi erano numerosi," osserva Sir William Newbury, nella sua 'Storia dell'Inghilterra', "come la sabbia del mare."

  Abbiamo così trovato queste persone nella metà del Quattordicesimo secolo. Ma da dove venivano questi battezzatori? Nacquero con Wickliffe? La "stella mattutina" della Riforma si manifesta con l'avvento dei battezzatori, dei quali in precedenza non vi era alcuna traccia? Andiamo avanti. Milnar, nella sua 'Storia del Cristianesimo', afferma:

   "Venivano denominati 'Lollardi' coloro che professavano un più alto grado di attenzione verso gli atti di pietà e devozione, rispetto al resto della popolazione. Tra questi, Walter Reynard, un olandese, fu arrestato e messo al rogo a Colonia. Questi è l'uomo che avevo già indicato con l'appellativo di Reynard Lollardo, Valdese, da cui i Wickliffiti si suppone abbiano ereditato il nome di Lollardi."

   È evidente che questi Lollardi fossero “battisti”. Il rifiuto del battesimo dei neonati, che abbiamo già messo in evidenza, era la "più grande eresia dei Lollardi." Nel Martirologio olandese si fa riferimento ad un certo L. Clifford, annoverato tra i Lollardi, il quale fu abiurato per aver riconosciuto che il suo gruppo rinunciava al battesimo dei bimbi. E Fox, nel suo Martirologio, ha potuto estrarre dal registro del Vescovo di Hereford, una delle colpe a carico dei Lollardi -"che la fede doveva precedere il battesimo."

  Tra questi “battisti” Lollardi fu William Sawtre, il primo nome di quella illustre lista di martiri che morirono per la libertà della fede in Gran Bretagna; e subito dopo, alla mezzanotte, un centinaio di quei cristiani perseguitati, riuniti per adorare Dio, nella boscaglia di St. Giles, vicino Londra, sperando, a quell'ora e in un luogo non frequentato, di essere liberi dal controllo e dalle molestie, furono catturati ed uccisi dal re e da un gruppo di suoi cortigiani.

  Tra i Lollardi ci fu un uomo illustre, titolato, ricco e coraggioso, Sir John Oldcastle, Conte di Cobham. Egli fu arrestato e portato in giudizio davanti ai Vescovi. Affrontò loro e le loro accuse senza alcuna paura. Con nobiltà d'animo dichiarò e confessò le dottrine che avevano distinto i Battisti in ogni tempo. Onore e gloria erano a sua disposizione nel caso avesse rinnegato; disgrazia, ignominia e morte sarebbero state il suo premio se fosse rimasto fermo in quelle convinzioni. Egli scelse di essere annoverato tra i disprezzati, perseguitati, "volgari" eretici; di affrontare la vergogna e la sofferenza, piuttosto che abbandonare o tradire i princìpi immortali che li ispiravano.

  La fede, l'incrollabile, sincera fede, risplendente senza ombra nelle profondità di un essere umano, che rivela la verità eterna delle cose cui si crede -la fede che riposa su una roccia che la folle corsa di un universo naufrago non può smuovere -questa è l'anima del vero eroismo. Mai è esistito un eroe senza tutto ciò. Trascinato, tra gli insulti, a Tyburn per essere appeso per la cintura ed arso a morte nel fuoco, i suoi possedimenti confiscati, la sua famiglia impoverita, il suo nome maledetto, Sir John Oldcastle non vacillò mai. Questa fu la vittoria che vinse il mondo, la sua fede. Nella morte egli esortò il popolo a non seguire altro se non le Scritture; pregò per i suoi nemici, ed esclamò, "Muoio in trionfo!"

  E così egli ricevette la corona che possono indossare solo i conquistatori celesti. Pietà e rammarico non trovarono luogo nei cuori di questi assassini moralisti. "Egli fu un Anabattista," disse Parsons, rappresentante della chiesa inglese, "e meritò di morire come un traditore."(3)

   "Non soddisfatto della sua morte," [riporta Fox,] "il clero indusse il Parlamento ad emanare nuovi statuti contro i Lollardi. Divenne legge, tra le altre cose, la regola che chiunque avesse letto le Scritture in inglese, avrebbe perso terre, beni, ricchezze, e la vita, e sarebbe stato condannato come eretico, impiccato per tradimento verso il re, e quindi messo al rogo per eresia contro Dio."(4)

  "Da quando questo atto passò in Parlamento, in pochissimo tempo si scatenò una violenta persecuzione contro i Lollardi."(5)

   In una vecchia storia dei battisti del Galles sono riportate le opere e le sofferenze di un intelligente ed attivo credente laico, che, dal Galles, arrivò in Inghilterra in compagnia di un predicatore. Il suo nome era Walter Brute. Arrestato e portato davanti al Vescovo dello Herefordshire, confuse i suoi avversari mostrando loro di non avere nessuna paura e dando prova di una profonda conoscenza delle Scritture. È parte del suo processo, riportato da Fox, la sua risposta scritta al Vescovo:

   "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, io, Walter Brute, peccatore, laico, uomo sposato e cristiano, di stirpe inglese, sono stato accusato davanti al Vescovo dello Herefordshire di essere caduto nell'errore in tema di fede cristiana. In merito a tale accusa mi è stata fatta richiesta di dare una risposta scritta.

  "Se qualsiasi persona proveniente da qualsiasi condizione o gruppo, mi mostrerà che sono nell'errore in ciò che scrivo o dico, attraverso l'autorità delle Sacre Scritture, o con argomenti basati ragionevolmente su di Esse, io riceverò con gioia la sua correzione. Ma per quanto riguarda il semplice parlare di qualunque insegnante, (eccetto Cristo) io non gli darò credito, a meno che egli non possa stabilire i suoi ragionamenti attraverso la verità dell'esperienza e dell'esempio della Parola di Dio." 

  Tale fu l'intrepida rinuncia agli insegnamenti episcopali ed ecclesiastici, che i Lollardi osarono proclamare, secoli prima della nascita di Lutero, la quale è ancora la loro caratteristica principale. Walter Brute fu condannato come Anabattista.

  Ma occorre passare per le diecimila sofferenze dei poveri Lollardi. Oggi è ancora possibile vedere il triste monumento delle loro miserie sulle rive del Tamigi -la Torre dei Lollardi del Lambert Palace di Londra. Adibito a palazzo delle loro torture dal Vescovo di Canterbury, nel 1414, si erge come testimone del trionfo della verità. Esso parla con un'eloquenza terribile e profetica nello stesso tempo, del futuro dei credenti che negavano il battesimo dei bambini.

  Ma sorge ancora la domanda, questi Lollardi, Wickliffiti - Da dove vengono? Fu quindi Wickliffe il loro padre e fondatore?

  Va ricordato che Wickiffe fu denominato dai suoi persecutori, "Il capo dei Lollardi." È evidente che migliaia di questi Lollardi lo acclamavano come una grande luce, che Dio aveva suscitato e mandato tra le tenebre. Che egli adottò i loro princìpi, e divenne uno di loro, c'è poco da dubitare. Ma perché essi furono chiamati Lollardi? Mosheim, con cui c'è un generale accordo tra gli storici, afferma che "Walter, un olandese di notevole eloquenza, famoso per le sue opere scritte, che venne da Mentz a Colonia, fu lì messo al rogo nel 1322."(6) Fuller e Perrin riportano che egli arrivò in Inghilterra durante il regno di Edoardo III "provenendo dai Valdesi, tra i quali egli era un anziano o pastore." È evidente che questo nome si riferisce a Walter Reynard, e, "Lollardo", un termine accusatorio, fu dato a lui ed ai suoi fratelli perché essi erano caratterizzati dal cantare salmi ed inni. Abelly sostiene che la parola derivi da loben, "lodare" e herr, "Signore." Tuttavia potrebbe darsi, il fatto è incontestabile, che Walter il Lollardo, una luce risplendente nella mezzanotte della tenebra papale, dopo essere passato di paese in paese, facendo sentire la sua eloquente voce e seminando sui freddi campi invernali i germi della verità, arrivò in Inghilterra per riunire il gregge di Cristo lì disperso, e quindi spirò la sua grande anima tra i fuochi del martirio, prima che John Wickliffe nascesse.

  È fuori questione che questo Walter Lollardo seguisse il battesimo dei credenti. Egli veniva dai “battisti” Valdesi in Inghilterra, e trovò lì dei battisti, che furono da allora chiamati Lollardi. E tali battisti inglesi, che accolsero questo eloquente insegnante, possono essere tracciati ad una data ancora precedente. Al tempo in cui i nobili Normanni di Guglielmo il Conquistatore stavano distruggendo lo spirito, la lingua, e la nazionalità degli inglesi; quando un sacerdozio straniero ed una lingua straniera erano imposti attraverso editti crudeli ai Sassoni prostrati -c'erano quelli che ancora osavano dichiarare il loro attaccamento, a costo della vita, alle semplici verità della Cristianità primitiva. Durante i regni di Guglielmo e di suo figlio Rufo, essi furono soggetti ad insulti e persecuzioni, e furono denunciati dallo straniero Vescovo Papale, Lanfranco di Canterbury.(7) La Guascogna e la Guyana, domìni del Ducato di Normandia, furono, alla conquista, annessi all'Inghilterra. Le relazioni tra quest'ultima ed i Pirenei, divennero sempre più stretti. "Gli eretici in Guascogna," afferma lo storico Sir William Newbury, "erano numerosi come la sabbia del mare." Una compagnia di eretici battezzatori fu trovata in Inghilterra nel decimo secolo, ed è così descritta da Enrico nella sua storia della Gran Bretagna, che in sostanza, conferma gli scritti di Napier, Collier, e Lyttleton:

   "Una compagnia di circa trenta uomini e donne attrassero l'attenzione del governo per la singolarità delle loro pratiche ed opinioni religiose. Essi furono arrestati e presentati davanti al Consiglio del Clero ad Oxford. Essendo interrogati sulla loro religione, il loro insegnante, di nome Gerardo, uomo colto, annunciò a nome loro che essi erano cristiani, credenti nella dottrina degli apostoli. Attraverso indagini più specifiche, si trovò che essi rifiutavano diverse dottrine ricevute dalla chiesa, e, rifiutando di abbandonare le loro eresie, furono condannati come eretici incorreggibili, e lasciati al braccio secolare per essere puniti. Il re, (Enrico II,) istigato dal clero, li condannò ad essere marchiati con un ferro incandescente sulle loro fronti, frustati per le strade di Oxford, coi loro vestiti accorciati fino al busto, per essere portati nei campi all'aperto, essendo severamente proibito al popolo di dare loro qualsiasi tipo di rifugio o ristoro. Questa crudele sentenza fu eseguita col massimo rigore, ed essendo in pieno inverno, queste infelici persone furono uccise dal freddo e dalla fame".

   Un ulteriore resoconto riguardante queste persone ed il trattamento brutale loro riservato, si trova nel Martirologio olandese, o "Specchio dei Martiri"(8), che pone la data nel 1161, e dà un'abbondante evidenza del fatto che essi erano eretici battezzatori. Il loro capo fu marchiato sulla fronte e sul mento, e, mentre erano portati, sanguinanti e seminudi, fuori nei campi, d'inverno, per morire, egli alzò la sua voce in trionfo, cantando -

 "Siete benedetti quando siete odiati,  battuti, e disprezzati", ecc.

   Ma essi non perirono tutti. C'era tra i Sassoni oppressi un odio verso gli oppressori stranieri, re e sacerdoti, ed una comune simpatia per coloro che soffrivano della crudeltà dei normanni. Il seme era stato gettato, e mezzo secolo più tardi, Walter Reynard il Lollardo predicò tra questi stessi eretici battezzatori e Valdesi fuggiti in Inghilterra.

  I Lollardi, i Wickliffiti - i sofferenti, combattenti pionieri della Riforma - li abbiamo così trovati come luce fra le tenebre del Medio Evo -  deboli, ma senza paura; pochi, ma potenti; poveri ma forti - sublimi nelle loro sofferenze, e trionfanti nelle loro prostrazioni. Essi furono battezzatori dei credenti, indipendentemente dal fatto che fossero rappresentati da Wickliffe, o dal Lollardo, o da Gerardo. Né il potere degli uomini, né le porte dell'inferno poterono prevalere su di loro.

  Ma dai Lollardi, e dall'Inghilterra, benedetti ed elevati dalle verità che essi ci hanno insegnato, andiamo avanti, ricordandoli come pietre miliari nel corso del tempo.

   

Da S.H. Ford, "The Origin Of The Baptists",

Bogard Press, Texarcam 1950, (Texas), pp.105

 

(1) Bancroft

(2) Storia dei Puritani di Neal

(3) Dr. Thomas Fuller, Storia della Chiesa, vol. ii, p. 488.

(4) Fox, Atti e Monumenti.

(5) Ib., Libro dei Martiri, p.224.

(6) Storia, p.356

(7) Fuller, Storia Ecclesiastica, vol. i.

(8) Questo testo si trova nel Collegio dei Gesuiti di St. Louis.


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