Nel maggio del 1553, così scrive al Duca del Suffolk: “...i sintomi sempre più preoccupanti della malattia del Re, non possono che allarmare chi ama il nostro Paese, né posso pensare che quell'ignorante e bigotta Maria succeda al trono, senza un moto di orrore (...) Ho pensato così ad un espediente che non riesco a togliermelo dalla testa, e così ho pensato ad un piano di cui vorrei che voi e la Duchessa del Suffolk, veniate a conoscenza, prima che io proceda a comunicarlo al Re. Voi sapete che suo padre, Re Enrico, pensava appropriato scartare la successione delle sue due figlie, Maria ed Elisabetta, alla Corona di Inghilterra, dopo Edoardo, facendole dichiarare illegittime; sebbene più tardi egli avesse ristabilito i loro diritti. Però, la religione di Maria è ragione sufficiente per scartare le sue pretese, ed Elisabetta nopn può essere nominata ad esclusione di sua sorella. La prossima in diritto di successione è Maria, principessa di Scozia ma, essendo una straniera, deve naturalmente essere esclusa. Vengono così i diritti della vostra Duchessa, a causa di sua madre, nipote di Enrico. Quello che vorrei ottenere, è persuadere la Duchessa ad accettare la Corona, se Edoardo dovesse proclamarla suo successore; oppure, nel caso di un suo rifiuto, esortare vostra figlia, Jane, ad accettarla (...) Senza dubbio mi si accuserà che questo mio progetto sia dovuto alle mie ambizioni al riguardo di mio figlio, ma (...) per amore della religione e del mio paese, lascerò che la gente lo dica pure (...) pur sapendo che non è così”.