Latimer, Hugh (ca.1485-1555)

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Hugh Latimer nacque a Thurcaston, nella contea inglese del Leicester, nel 1485 circa, da una agiata famiglia di latifondisti. Nel 1506 il padre lo inviò a studiare a Cambridge, dove ottenne il baccalaureato nel 1510 e divenne maestro in arti nel 1514. Iniziò quindi lo studio della teologia, e nel contempo si impegnò, come strenuo difensore della religione cattolica, in accesi dibattiti con i riformatori.
Anche dopo la laurea in teologia conseguita nel 1524, L. iniziò l'insegnamento all'università, presso la Clare College, e mantenne una posizione cattolica, finché non fu convertito da Thomas Bilney diventando, da quel momento, un fervente predicatore della Riforma luterana, fino a che non gli fu impedito di predicare da parte di West, vescovo di Ely.
A L. non restò che trovare conforto nel convento agostiniano di Cambridge, presso il quale si era organizzato il circolo dei luterani di Cambridge, fondato dallo stesso Bilney e soprannominato Piccola Germania, che annoverava personalità come il priore Robert Barnes (1495-1540), Miles Coverdale, traduttore della prima versione dell'Antico Testamento in inglese, e vari cattedratici dell'università.
Nel 1531, in seguito al suggerimento di Thomas Cranmer, docente universitario alla Jesus College di Cambridge, di consultare le principali università europee a proposito dell'annullamento del matrimonio di Enrico VIII con Caterina d'Aragona, fu interpellato anche L., che espresse parere favorevole, entrando quindi nelle grazie di Enrico VIII.
L. iniziò a predicare la dottrina riformista a West Kingston, nella contea del Wiltshire, ma nel 1532 fu scomunicato dalla Chiesa Cattolica, per la sua posizione contraria alla venerazione dei santi e alla dottrina del purgatorio.
L'amicizia di Cranmer e del potente Vicario Generale Thomas Cromwell fece sì che nel 1535 a L. venisse dato il seggio di vescovo di Worcester, ma solo quattro anni dopo, nel 1539 fu costretto a dimettersi per essersi rifiutato di sottoscrivere i Sei Articoli (The Six Articles), di forte ispirazione cattolica, che confermavano, tra l'altro, la validità del dogma della transustanziazione, l'Eucaristia sotto una sola specie, il celibato per i prelati, le Messe private e la confessione.
L. fu anche imprigionato in seguito per questa sua posizione (meglio comunque del destino del suo confratello Robert Barnes, bruciato sul rogo nel 1540), ma fu riabilitato nel 1547, sotto il re Edoardo VI, durante il cui regno si limitò al ruolo di semplice predicatore.
Ma alla salita al potere della cattolica Maria Tudor nel 1553, questa si ricordò dei prelati che avevano avvalorato il ripudio di sua madre, Caterina d'Aragona da parte di Enrico VIII.
Fece quindi imprigionare Cranmer, L. e Nicholas Ridley, vescovo di Londra, nella torre di Londra e condannarli a morte.
Il 16 ottobre 1555 L. e Ridley furono portati per essere bruciati sullo stesso rogo. Mentre le fiamme lambivano i condannati, L., esortando Ridley ad un comportamento più coraggioso, pronunciò le famose parole: Oggi accenderemo una candela, che, per grazia di Dio, confido non verrà mai più spenta in Inghilterra.

 

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