Scipione Lentolo,
testimone della fede evangelica nell'Italia controriformata
Emanuele
Fiume
Scipione Lentolo (1525-1599).
"Quotidie laborans evangelii causa"
Claudiana editrice, Torino, "Società di Studi valdesi" 19, pp. 256 + 8
di ill. f.t. ,Euro 19,50, cod. 88-7016-465
Un uomo "che si affatica
quotidianamente per la causa dell'evangelo" , un pastore riformato nel
contesto della storia religiosa italiana del XVI secolo , una vita di
impegno ardente e profondo per la fede evangelica
Un ricco e documentato studio sulla figura affascinante
e complessa di Lentolo: frate carmelitano, predicatore evangelico nella
penisola italiana, carcerato dell'Inquisizione romana, studente a Ginevra
presso Calvino, pastore, polemista e storico nelle Valli valdesi durante le
persecuzioni della metà del XVI secolo nonché pastore riformato in
Valchiavenna.
La vita, il pensiero storico, teologico e politico di
Lentolo nel contesto della storia religiosa italiana del XVI secolo. Quello
di Fiume è uno studio biografico — incentrato su fonti archivistiche — sulla
figura di Scipione Lentolo, la cui vita impegnata ed errabonda sembra
racchiudere le esperienze archetipiche della Riforma in Italia. Nato a
Napoli nel 1525, Lentolo fu infatti frate carmelitano, quindi predicatore
evangelico nella penisola italiana, carcerato dell’inquisizione romana,
studente a Ginevra presso Calvino, pastore, polemista e storico nelle Valli
valdesi durante le persecuzioni della metà del XVI secolo e, infine, pastore
riformato in Valchiavenna. Prendendo quale chiave ermeneutica la teologia
riformata del tempo, Fiume si sforza di comprenderne la figura, il pensiero
storico, teologico e politico nel contesto della storia religiosa italiana
del XVI secolo e della rete di rapporti, soprattutto epistolari, del
protestantesimo internazionale in cui Lentolo era pienamente inserito. Ne
emerge il ritratto di uomo che, senza dubbio, “si è affaticato
quotidianamente per la causa dell’evangelo.
Emanuele Fiume, nato nel 1969 a Trieste, ha conseguito il dottorato di
ricerca all'Università di Zurigo nel 2002 con una tesi su Lentolo. È
attualmente pastore evangelico a Felonica Po e Ferrara.
INTRODUZIONE
Scipione Lentolo è un
personaggio particolare della storia religiosa italiana del XVI secolo
perché racchiude nella sua biografia le esperienze archetipiche della
Riforma in Italia. Fu frate carmelitano, poi predicatore evangelico nella
penisola italiana, carcerato dell’Inquisizione romana, studente a Ginevra
presso Calvino, pastore, polemista e storico nelle Valli valdesi durante le
persecuzioni che sfociarono nella prima guerra di religione in Piemonte, e
infine pastore riformato in Valchiavenna. Tuttavia, non facendo egli parte
di quella schiera di dissidenti religiosi classificabili come «eretici»
(refrattari cioè tanto alla rigidità dogmatica ginevrina quanto a quella
romana), su cui la ricerca storica italiana si è concentrata nella seconda
metà del XX secolo pur essendo numerica mente più modesta rispetto agli
italiani divenuti evangelici, Scipione Lentolo non figura se non in accenni
o, tutt’al più, in profili biografici in completi e tutto sommato modesti.
La prima indagine sulla
biografia di Lentolo è dovuta alla penna di Teofilo Gay, che scopri il
manoscritto bernese della Historia delle grandi e crudeli persecutioni.
Nell’introduzione a un’opera del Nostro contro i nicodemiti, inserita nell’Historia
e pubblicata separatamente dal Gay con il titolo Sofismi mondani questi
traccia una modesta biografia del napoletano, utilizzando comunque le
scarsissime fonti documentarie a sua disposizione. Assai impreciso è pure il
profilo biografico dovuto a Paola Buzzoni, che comunque è mossa da interessi
meramente linguistici. Delio Cantimori ne tratta solamente per quanto
riguarda l’azione antieretica nei territori soggetti ai Grigioni,
definendolo apoditticamente «...il duro Scipione Lentulo, napoletano di
patria, valdese di origine, ostilissimo agli eretici, contro i quali aveva
già proceduto rigorosamente a Monte presso Sondrio, dove da ultimo era
predicatore» In questo modo — fatte salve alcune eccezioni tra cui è
doveroso citare l’opera postuma di Conradin Bonorand — la personalità del
napoletano sembrava comporsi di due frammenti: polemista e storico della
guerra di religione nel le Valli valdesi (1560-61); implacabile oppositore
dell’eterodossia in Val tellina e Valchiavenna. Come si avrà modo di
evincere da questa ricerca, il profilo biografico e teologico di Lentolo è
in realtà assai più ricco e sfaccettato.
Il nostro lavoro vuole
offrire un profilo biografico del Nostro utilizzando le fonti giacenti nelle
biblioteche e negli archivi e collocandolo nel suo tempo. Archivi svizzeri,
italiani, vaticani e inglesi custodiscono documenti ancora largamente
inediti e, per una certa parte, non ancora utilizzati dagli storici. La
nostra indagine si è concentrata sulla ricerca archivistica alla caccia
degli scritti del napoletano e di notizie che lo riguardano, assaporando il
fascino particolare della ricerca documentaria e il rapporto umanamente
intensissimo che questa è in grado di comunica re allo studioso che vi si
appassiona. Tuttavia l’utilizzo, per quanto preciso, di documenti non
costituisce di per sé una garanzia di correttezza dell’indagine storica.
L’interpretazione e la contestualizzazione dei documenti non è affatto una
parte secondaria della ricerca storica. Trattandosi di una ricerca su un
pastore riformato del XVI secolo, per di più con notevoli interessi nei
campi della storia e della politica, abbiamo considerato la teologia
riformata del suo tempo (non limitata alla dogmatica stricto sensu, ma con
le abituali attualizzazioni anche in altri campi del sapere e dell’agire)
quale chiave ermeneutica della nostra ricerca. La fede evangelica ha
costituito il fondamento della vita impegnata ed errabonda del napoletano e
le Scritture ne sono state l’unica sua misura per pensare la chiesa, la
società e la vita. Abbiamo cercato di comprendere quella fede per
comprendere la sua intera e complessa vicenda umana e per illuminare i
documenti storici con la luce ideale sotto la quale il Nostro li ha redatti
o letti. In questa operazione ermeneutica ci auguriamo di essere riusciti a
non proporre né tanto meno a imporre un punto di vista confessionale e
partigiano, anzi al contrario di avere interpretato i fatti storici e
biografici in un confronto esplicativo e allo stesso tempo dialettico e
critico con gli ideali di fede che li hanno così fortemente ispirati.
La collocazione della
ricerca biografica nella storiografia contemporanea è ancora oggetto di
discussione nel mondo scientifico. La riduzione dell’ampiezza della ricerca
e la parzialità dal punto di vista (necessariamente vicino o addirittura
coincidente a quello dell’oggetto biografico) sono le principali critiche
che vengono mosse per ridimensionare il valore della ricerca biografica
nell’ambito della disciplina storica. Tre scopi hanno determinato la nostra
scelta di lavoro. Innanzitutto l’ambizioso progetto di comprendere il
personaggio entro il contesto storico. Poi abbia mo cercato di comprendere
motivi e intenzioni che hanno prodotto determinate scelte. Terzo, abbiamo
cercato di affrontare la dimensione umana di chi ha vissuto i grandi ideali
religiosi e politici del XVI secolo, senza ridurli a mero fenomeno
soggettivo, ma allo stesso modo evitando di circoscriverli in un’oggettività
assoluta e disincarnata che non renderebbe onore alla loro profonda
incidenza sulla dimensione umana della storia.
In una sua lettera,
Lentolo dichiara che è necessario affaticarsi ogni giorno per preservare la
chiesa incontaminata dall’eresia. Ampliando la prima parte di questo
concetto (che nel contesto specifico è riferito alla lotta contro
l’eterodossia presente a Chiavenna) e specchiandolo nella vita del
napoletano prendendoci la licenza di una modesta parafrasi, possiamo
definire il Nostro come “quotidie laborans evangelii causa”: un uomo che si
è affaticato quotidianamente a motivo dell’Evangelo. Questa fatica
quotidiana, spesa in contesti diversi come la diaspora italiana, le Valli
valdesi e la Valchiavenna, caratterizza un impegno ardente e profondo nei
confronti della propria vocazione (interpretata nei campi pastorale,
apologetico, storico e politico), seppure sovente limitato dalla salute
malferma. Anche la sua prolificità di scrittore, che include pure la sua
modestia di traduttore di altrui opere, sta a dimostrare che si è trattato
di un uomo “quotidie laborans evangelii causa”.
Come ogni identità umana,
anche il profilo di Scipione Lentolo è costituito da rapporti con altre
personalità e altre idee del suo tempo. Un nostro particolare sforzo è stato
fatto per mettere in evidenza la rete di rapporti, soprattutto epistolari,
del protestantesimo internazionale in cui il napoletano era pienamente
inserito. Tali rapporti rivelano nel Nostro una multiforme ricchezza di
aspetti, pari soltanto alla diversità di situazioni in cui egli si adoperò
quotidianamente e con fatica per una chiesa e per una società che
riconoscessero nella parola di Dio il loro unico fondamento e la loro unica
guida. Questi sono i criteri che abbiamo seguito nell’indagine e nella
riflessione che hanno prodotto questo lavoro.
Desideriamo inoltre
ringraziare tutti coloro che hanno profuso aiuti, consigli ospitalità e
contributi, tutti necessari affinché questo lavoro ve desse la luce.
Intendiamo ringraziare in particolare: il Consiglio ecclesiastico della
Chiesa evangelica riformata del Canton Zurigo; la Chiesa evangelica di
lingua italiana del Canton Zurigo e diaspora; l’ing. Gianni Enrico Rostan;
l’Istituto per la storia della Riforma svizzera di Zurigo, in particolare i
sigg. Reiner Heinrich e Kurt Jakob Rietschi; la Dr. Paola de Paola, la Prof.
Dr. Susanna Peyronel Rambal di; il Prof. Dr. Pierroberto Scaramella; il Past.
Fadri Ratti; il Past. E. Matthias Rüsch; il sig. Jacques Picot; il Dr. Mark
Taplin; il Dr. Daniele Tron; la Dr. Mariella Tagliero; il Dr. Marco di
Pasquale; il sig. Franco Palaia; la sig.ra Alice Sausele; il Dr. Pierluigi
Vassallo; la Dr. Cathe rine Chiavia.
E. Fiume, Felonica (Mn), 6
aprile 2001
INDICE DELL’OPERA
Abbreviazioni e sigle
Introduzione
Parte prima
Gli inizi e il ministero
nelle valli valdesi (1525-1566)
I. Da Napoli a Ginevra
1. L’infanzia, la
formazione e la conversione
2. L’attività
riformatrice, la detenzione e la fuga
Il. Le valli valdesi.
Situazione della Chiesa Riformata
1. Arrivo di Lentolo alle
Valli
2. La penetrazione della
riforma nelle Valli
3. La pianura tra
evangelizzazione e nicodemismo
III. La campagna del
Signore della Trinità
1. Cateau-Cambrésis e le
Chiese Riformate del Piemonte
2. Gli editti e i
missionari
3. Primi fatti d’arme e
trattative
4. Le dispute del
Chiabazzo
5. I preparativi alla
campagna e la scelta di resistere
6. Battaglie, trattative
ed echi internazionali
IV. La convenzione di
Cavour: dalla firma all’ottemperanza (1561-1565)
1. La firma della
Convenzione
2. La vita religiosa e
civile dei Riformati delle Valli
3. L’inasprimento della
situazione nel 1565 e l’espulsione di Lentolo
Parte seconda
Il ministero a Chiavenna
(1567-1599)
I. Le Chiese Riformate nei
territori soggetti alla Rezia e il ministero a Monte di Sondrio
1. L’introduzione e il
rafforzamento della Riforma nelle valli soggette ai Grigioni
2. Il ministero di Lentolo
a Monte di Sondrio
II. La Chiesa Riformata di
Chiavenna all’arrivo di Lentolo
1. Gli inizi e il
rafforzamento della Riforma a Chiavenna
2. Zanchi e la frattura
della Chiesa
3. L’arrivo di Lentolo a
Chiavenna
III. La lotta contro
l’eresia, l’editto delle Tre Leghe e il colloquio pastorale di Chiavenna
1. Gli inizi dell’eresia a
Chiavenna
2. L’inizio dell’azione
antieretica di Lentolo e l ‘editto delle Tre Leghe
3. L’opposizione
all’editto e la polemica con Bartolomeo Silvio
4. Dal Sinodo di Coira al
colloquio di Chiavenna
IV. Rapporti epistolari
con le chiese di Coira, di Zurigo e di Basilea
1. I rapporti personali
tra Lentolo e i suoi corrispondenti
2. Il contenuto teologico
della corrispondenza
3. Il contenuto politico
della corrispondenza
V. L’attività pastorale
nel tentativo di consolidamento e di vigilanza
1. Il consolidamento della
Chiesa di Chiavenna
2. Gli interrogativi
teologici e pratici
3. I contrasti sinodali e
la definitiva sconfitta dell’eterodossia a Chiavenna
VI. La pressione della
Controriforma
1. Tra Coira e Milano: la
chiesa cattolica romana nei territori soggetti
2. La scuola pubblica di
Sondrio
3. 1 rapimenti e i
sequestri
4. Le dispute teologiche
VII. Le difficoltà degli
ultimi anni e la morte
1. Gli ospiti stranieri e
gli ultimi contatti
2. La solitudine, la
malattia e la morte
Parte terza
Il pensiero storico,
teologico e politico
I. L’opera storica di
Lentolo nella genesi della storiografia valdese
II. La disputa del
Chiabazzo con il Possevino: da Angrogna all ‘Europa
III. Il pensiero polìtico
IV. Il pensiero teologico
V. I componimenti poetici
Conclusione
Bibliografia
Fonti manoscritte
Fonti pubblicate
Letteratura secondaria
Enciclopedie
indice dei nomi