La Confessione di Magdeburgo (1550): il manifesto contro ogni tirannia

10 Aprile 2021 Paolo Castellina 0

Il 13 aprile ricorre l’anniversario della pubblicazione della Confessione di Magdeburgo (1550), una confessione luterana poco conosciuta, ma che pone le basi bibliche e teologiche della necessaria resistenza da opporsi ad autorità civili e religiose inique. Per quanto sia vero che, come dice la Scrittura: “chi resiste all’autorità, resiste all’ordine di Dio; e quelli che vi resistono attireranno su di sé la condanna” (Romani 13:2), questo vale solo al riguardo di autorità fedeli alla Parola di Dio, non quelle inique e malvagie. In particolare la giusta resistenza verso di esse la possono e debbono opporre autorità di rango inferiore che così le si sostituiscono in difesa della legge di Dio e del popolo.

Altre risurrezioni (Giovanni 20:19-31)

6 Aprile 2021 Paolo Castellina 0

Non sono pochi oggi coloro che lamentano il “fallimento storico” del movimento cristiano, pregiudicato sia dalla sua corruzione interna che dall’apparente invincibilità dei suoi molti nemici che appaiono prevalere. Si tratta della stessa frustrazione che hanno quando non riescono a sopprimere i fratelli dei cristiani, cioè il popolo ebraico. L’antisemitismo, infatti, risorge sempre in nuove forme. Di fronte a tutto questo molti cristiani si lasciano sopraffare dallo scoramento e dalla depressione. Si tratta della stessa che aveva comprensibilmente colto i discepoli di Gesù dopo la Sua crocifissione. Qualcosa avviene a dare loro nuova vita e speranza: il Signore Gesù è vivo ed insopprimibile, e si presenta loro più volte per perdonarli, incoraggiarli e fortificarli con il Suo Spirito. Lo troviamo nei racconti delle apparizioni del Risorto. Qui, però, non è solo Gesù ad essere risorto. La Pasqua, infatti, annunciando la risurrezione di Gesù, esemplifica e promette anche altre “risurrezioni”: quelle dei suoi discepoli, ieri e oggi.

Incontrare Gesù risorto (Giovanni 20:1-18)

30 Marzo 2021 Paolo Castellina 0

Soprattutto nel Nord-Europa, i cimiteri si trovano ancora attorno agli edifici di culto usati normalmente la domenica dalle comunità cristiane. Per molti, questi cimiteri sono spesso motivo di disagio e possono comunicare un’idea sbagliata della fede cristiana. Oggi, infatti, oggi tendiamo sempre di più a rimuovere il pensiero stesso della morte dalla nostra consapevolezza: la morte ci fa paura. Non è nemmeno raro trovare chi associa “la religione” alla morte. La fede cristiana, però, annuncia il Dio dei viventi, non dei morti, viventi qui ed ora e viventi presso Dio. Nel testo biblico di questa domenica (Giovanni 20:1-18), troviamo una donna che molto aveva amato Gesù, che si reca tristemente alla tomba dov’era stato posto il corpo di Gesù. Vi trova, però, una sorpresa ed essa fa esperienza che la vita, e non la morte, è la caratteristica determinante della fede cristiana, un’esperienza che può essere fatta pure oggi.