Non basta dire “Gesù ti ama” (Matteo 3:1-12)

28 Novembre 2022 Paolo Castellina 0

“Gesù cominciò a predicare e a dire: ‘Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino’” (Matteo 4:7): questo era il messaggio del Salvatore Gesù Cristo sin dall’inizio della Sua missione come lo troviamo riportato nei vangeli. Ribadito in tutte le Sacre Scritture, l’appello al ravvedimento rimane essenziale all’annuncio dell’Evangelo cristiano autentico. Che cos’è il ravvedimento e perché è così importante? E se è così importante, perché lo udiamo così poco dai pulpiti moderni? La risposta la troviamo nel testo biblico di cui ci occuperemo oggi, Matteo 3:1-10 e che riguarda la predicazione di Giovanni il battezzatore, il profeta che “ha aperto la strada” a Gesù.

Chi si aspetta “il peggio” e chi si aspetta “il meglio” (Isaia 2:1-5).

22 Novembre 2022 Paolo Castellina 0

Chi ha ragione: i pessimisti o gli ottimisti? Oggi c’e ben motivo di essere pessimisti sul futuro di questo mondo. La realtà è tragica e le cose sembrano andare di male in peggio. Sono molti che considerano con apprensione le profezie “apocalittiche” di varia natura che si odono in giro. Il popolo di Dio, però, non può essere pessimista, perché guarda con speranza le sicure promesse di Dio che riguardano la vittoria del Signore e Salvatore Gesù Cristo su ogni male. Questo è il messaggio comunicatoci nel periodo dell’Avvento. Esso non ci fa semplicemente “attendere”, ma ci impegna, con speranza di successo, a proclamare e a vivere l’Evangelo. Il popolo di Dio non è “sognatore”, ma sulla scia dei profeti biblici, annuncia il certo giudizio di condanna degli empi e la salvezza dei redenti. Consideriamo questo oggi sulla base del testo d’Isaia 2:1-5.

La perdurante rilevanza della regalità di Cristo (Colossesi 1:11-20)

15 Novembre 2022 Paolo Castellina 0

Questa domenica celebriamo la festa di Cristo Re. In tempo di democrazia il potere dei re e delle regine che rimangono è molto limitato o solo simbolico. Sono altri che detengono un potere assoluto – più o meno legalmente. Confessare che Cristo è Re non vuol dire conferirgli un potere molto limitato o solo simbolico, ma riconoscere e promuovere la Sua sovranità su ogni aspetto della vita. Il testo biblico che esaminiamo oggi, Colossesi 1:11-20, afferma la regalità di Gesù Cristo sull’intero universo creato. Un’esagerazione?

I veri protagonisti nel teatro della storia (Luca 21:5-19)

7 Novembre 2022 Paolo Castellina 0

Riepilogo. Il discorso profetico di Gesù che troviamo in Luca 21 ha trovato effettivo compimento decenni dopo la Sua morte e risurrezione con la distruzione d’Israele, la persecuzione dei cristiani e la loro dispersione nel mondo. Esso è stato e rimane tutt’ora oggetto di speculazioni e d’interpretazioni contrastanti che lo vedono come predizione degli ultimi tempi prima del Suo annunciato ritorno. Sebbene Gesù parlasse anche di un futuro allora lontano, esso non ci è dato per spaventarci. Esso vuole rassicurarci che la storia si muove nell’ambito dei sovrani eterni propositi di Dio e che anche nelle peggiori circostanze i cristiani sono chiamati a rendere fedele e fiduciosa testimonianza all’Evangelo, sicuri che a Lui appartengono e non ne rimarranno delusi. Di questa storia i protagonisti sono coloro che il Cristo ha redento.

Degni di avere parte al mondo a venire (Luca 20:27-38)

1 Novembre 2022 Paolo Castellina 0

Due tendenze divergenti si sono sempre manifestate nelle chiese cristiane. Una la si potrebbe chiamare “ultramondana”, vale a dire la fede cristiana intesa esclusivamente come “salvezza dell’anima”, quella focalizzata nell’aldilà come unica realtà che realmente importi e verso il quale impegnarsi. L’altra tendenza è quella “intramondana”, che vede la rilevanza della fede cristiana solo nella trasformazione, nella “salvezza”, di questo mondo intesa come miglioramento delle condizioni di vita di singoli e della società. Di fatto nelle Sacre Scritture vi è equilibrio e integrazione fra ogni aspetto della realtà, spirituale e materiale, presente e futuro. Gesù operava nel presente, ma teneva sempre in considerazione “il dopo”, “l’oltre”, e lo faceva parlando della risurrezione, Sua e dei Suoi. Anche allora Egli veniva per questo considerato irrazionale e non biblico. Come aveva reagito? Vediamolo tramite il testo di Luca 20:27-38.