L’università è un frutto unico della civiltà giudeo-cristiana

di Vishal Mangalwadi

Le persone non possono fare la volontà di Dio a meno che non sappiano quale sia la Sua volontà su un determinato argomento. La Chiesa ha inventato l’università per permetterci di trovare la volontà di Dio attraverso l’indagine. I pionieri dell’educazione cristiana consideravano le indagini intellettuali come cacce al tesoro che ci conducono alla verità, a condizione che siano guidate dagli indizi rivelati dal nostro Padre. La Bibbia dice: “La gloria di Dio è nascondere una questione. La gloria dei re è scoprirla” (Proverbi 25: 2). Questa visione biblica del mondo istituzionalizzava la libertà accademica. Nuove intuizioni nella verità (volontà di Dio) devono essere applicate anche se ciò richiede la riforma dei vecchi modi di fare le cose. Ora, le università Post-cristiane e Post-verità stanno distruggendo la libertà di trovare la verità ed esprimerla nella libertà di parola e negli scritti. Nel nostro prossimo libro, “La terza rivoluzione dell’istruzione”, il Dr. Pablo Munoziturrieta spiega questa crescita dell’intolleranza accademica che si impadronisce delle università occidentali.

Lui scrive,”L’università è un frutto unico della civiltà giudaico-cristiana (Dales, 1980, p. 208; Haskins, 1965, p. 1). La vita della mente è stata istituzionalizzata all’università perché i cristiani credevano che la dialettica del dibattito fruttuoso sarebbe stata consentire alla comunità di insegnanti e studiosi di trovare risposte ai problemi umani. L’università secolare non crede che Dio abbia le soluzioni ai nostri penultimi bisogni. Tuttavia, cercare la volontà di Dio su ogni questione rimane una questione centrale per ogni figlio di Dio. La ricerca della volontà di Dio fa della teologia la regina di tutte le scienze. Conoscere Dio diventa la chiave per comprendere le complessità del mondo e per vivere la propria vita con saggezza.

La civiltà cristiana rispettava l’università perché cercava di interpretare il mondo risolvendo ogni controversia in un rapporto appropriato con il divino. L’università è nata dal grembo della chiesa perché i cristiani volevano che la volontà di Dio fosse fatta sulla terra. La rivelazione divina ha incoraggiato la mente cristiana a darsi il grande compito di creare un’istituzione che insegnasse la “conoscenza universale”. L’università cristiana nasce per allargare i confini del sapere e diffondere il sapere raccolto. L’università non può darci luce senza essere guidata da un insieme di ideali formati all’interno di una civiltà libera.

John Newman ha sottolineato efficacemente questo punto in “The Idea of ​​the University”. (Newman, 1959, p. 7). L’università post-cristiana sostituisce la ricerca della “conoscenza universale” con teorie superficiali, mode superficiali e dettami ideologici. Tali tendenze sociali passeggere sradicano la ragione dal suolo della verità ultima. Le folle manipolate ora richiedono alle università di obbedire alle loro richieste, ragionevoli o stravaganti. Saggezza non ben ragionata, ma le folle ora esercitano autorità nei campus universitari “.

Dalla wikipedia: “Nel corso del Medioevo, ed in particolar modo nel XII secolo la Chiesa raggiunse una grande egemonia intellettuale, spirituale e culturale del mondo occidentale, grazie al lavoro di riscoperta della cultura classica del mondo antico, greco-romano. Determinante fu in questo senso l’opera dei monasteri e dei monaci amanuensi ma soprattutto anche il contatto tra l’Europa ed il mondo arabo. Diversi appartenenti al clero cominciarono a tenere lectiones magistrales in cui si discuteva prevalentemente di filosofia aristotelica, la parte più sistematizzata del sapere dell’antichità. Questo fenomeno si diffuse rapidamente in Europa, acquistando ben presto il carattere di vere e proprie riunioni assembleari, tanto frequentate che richiesero ben presto un’organizzazione più razionale. Esse vennero perciò regolamentate e protette da bolle imperiali e papali. Lo stato giuridico di Clericus vagans e i suoi statuti interni assicuravano ampia libertà di movimento a docenti e studenti dell’Europa medioevale, unitamente all’immunità e indipendenza dai poteri locali”.