della fede cristiana riformata
Il Catechismo Minore di Westminster del 1648, rielaborato nel 1864 da C.H. Spurgeon con testi biblici probanti e breve commento a cura del past. Paolo Castellina
52. Qual è il quinto comandamento?
Il quinto comandamento è: "Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l'Eterno, il tuo DIO ti dà (Es. 20:12).
53. Che cosa si prescrive nel quinto comandamento?
Nel quinto comandamento si prescrive che venga preservato l'onore, e l'adempimento dei doveri, che spettano a ciascuno che, in diversi luoghi e rapporti, ci sia superiore (1), inferiore (2), od eguale (3).
1. Ef. 5:21,22. Sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore.
Ef. 6:1,5. Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto... Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore.
Ro. 13:1. Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c'è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono istituite da Dio.
2. Ef. 6:9. E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce sapendo che il loro e il vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c'è alcuna parzialità.
3. Ro. 12:10. Nell'amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri; nell'onore, usate riguardo gli uni verso gli altri.
54. Qual è la ragione che viene annessa al quinto comandamento?
La ragione annessa al quinto comandamento è la promessa di una vita lunga e prospera (fintanto che sia utile alla gloria divina e il loro bene), a tutti quelli che osservano questo comandamento (1).
1. Ef. 6:2,3. «Onora tuo padre e tua madre» questo è il primo comandamento con promessa, «affinché tu stia bene ed abbia lunga vita sopra la terra».
Commento. Incluso in questo comandamento è il dovere di accettare di buon grado e di obbedire alle legittime autorità. Ogni autorità legittima è data da Dio e il rispetto dell'autorità equivale a rispettare il Signore. Quando Dio aveva creato l'uomo, era la famiglia ad essere l'unica istituzione di vita comune. Dopo la caduta, però, sono state date due altre importanti istituzioni: la Chiesa e lo stato. Dio ha dato alla Chiesa il compito di insegnare l'Evangelo ed esercitare governo spirituale su coloro che professano fede in Cristo. La famiglia è il prototipo delle altre istituzioni e nella Bibbia le autorità spesso sono equiparate a padri e madri. Dio ha dato allo stato il compito di coordinare ed amministrare la società e di reprimere il crimine ed il male nel mondo. L'autorità però ha un limite (la sovranità di Dio, e la propria sfera particolare di azione). La promessa connessa all'obbedienza a questo comandamento sottolinea come si possa vivere bene solo quando si rispettano gli ordinamenti che Dio ha predisposto.
55. Qual è il sesto comandamento?
Il sesto comandamento è: "Non ucciderai".
56. Che cosa si proibisce nel sesto comandamento?
Il sesto comandamento proibisce il togliersi la vita (1), o sopprimere ingiustamente la vita del nostro prossimo (2), o qualunque altra cosa che lo favorisca (3).
1. At. 16:28. Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non farti alcun male».
2. Ge. 9:6. Chiunque spargerà il sangue di un uomo, il suo sangue sarà sparso per mezzo di un uomo, perché DIO ha fatto l'uomo a sua immagine.
3. Pr. 24:11,12. Libera quelli che sono trascinati verso la morte e trattieni quelli che sono portati al macello. Se dici: «Ecco, noi non lo sapevamo» Colui che pesa i cuori non lo vede?
Commento. L'essere umano è stato creato ad immagine di Dio, e perciò nessuno ha diritto di ledere o togliere la vita ad alcun essere umano (e nemmeno a sé stessi): esso promuove il massimo rispetto per ogni essere umano, e non solo vieta la violenza fisica, ma nelle parole di Gesù persino quella verbale, e tutto ciò rechi danno o renda difficile la vita di chiunque. Però (1) la Bibbia non dice che uccidere animali per nutrirsene sia assassinio (e questo dal Diluvio in poi, Cfr. Ge. 1:30; 9:3), e mantiene una netta distinzione fra animale e uomo. (2) Per lo stesso motivo nemmeno l'omicida Caino può essere toccato (Ge. 4:15). Secondo la Bibbia, però, non è omicidio, quando una legittima autorità permette il togliere la vita a qualcuno come ultima istanza per proteggere la vita di altri, e soprattutto dei più deboli ed indifesi (la legittima difesa personale e collettiva). Il sesto comandamento, così, non ha solo a che fare con atti di violenza, ma implica l'attiva preservazione e promozione della vita a tutti i livelli. In questo è inclusa la proibizione del rischio gratuito e la prevenzione.
57. Qual è il settimo comandamento?
Il settimo comandamento è: "Non commetterai adulterio" [Es. 20:14].
58. Che cosa si proibisce nel settimo comandamento?
Nel settimo comandamento si proibisce ogni pensiero (1), parola (2) ed azione (3) non casta.
1. Mt. 5:28. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
Cl. 4:6. Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come vi conviene rispondere a ciascuno.
2. Ef. 5:4. ...lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali sono cose sconvenienti.
2 Ti. 2:22. Ora fuggi le passioni giovanili, ma persegui la giustizia, la fede, l'amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore.
3. Ef. 5:3. Ma come si conviene ai santi, né fornicazione né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi.
Commento. Non c'è nulla di male nel sesso, né è sbagliato soddisfare il proprio impulso sessuale nei limiti stabiliti da Dio. Il sesto comandamento proibisce l'abuso e la perversione della sessualità, la soddisfazione illecita del proprio impulso sessuale. Qui è proibito (1) il rapporto sessuale fuori dal matrimonio (fornicazione). "Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e l'afferra, e si giace con lei... ella sarà sua moglie, perché l'ha disonorata" (De. 22:28,29); (2) l'adulterio, cioè l'avere rapporti sessuali con una persona sposata; (3) la bestialità, cioè avere rapporti sessuali con un animale; (4) l'omosessualità, cioè avere rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso. "Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole" (Le. 18:22).
Come Dio ci rende capaci ad essere padroni del nostro impulso sessuale? (1) Ad alcuni Dio ha dato il dono della continenza, la capacità di astenersene (Mt. 19:12), (2) per la maggioranza però è il matrimonio il mezzo che Dio ha fornito per controllare l'impulso sessuale. In ogni caso esso deve essere solo "nel Signore", cioè fra due credenti (1 Co. 7:39).
Ad infrangere però il settimo comandamento non è solo l'atto esteriore, ma pure, per Gesù, il pensiero, l'intenzione; l'adulterio comincia dal cuore (Mt. 5:28). Per questa ragione dobbiamo resisterne gli inizi, non cadere in tentazione. Promuovere infine un giusto atteggiamento verso il sesso è di capitale importanza in una società come la nostra dove gli scrupoli e i limiti paiono cadere l'uno dopo l'altro.
59. Qual è l'ottavo comandamento?
L'ottavo comandamento: "Non ruberai" [Es. 20:15].
60. Che cosa si proibisce nell'ottavo comandamento?
L'ottavo comandamento proibisce tutto ciò che possa ingiustamente privare gli altri di quanto possiedono od ostacolare il loro diritto al lavoro, alla proprietà o al benessere (1). Il che include anche la negligenza nel lavoro che ci è utile per sostentare noi stessi e quanti dipendono da noi (2).
1. 1 Ti. 5:8. Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
Pr. 28:19. Chi lavora la sua terra avrà pane in abbondanza, ma chi va dietro a vanità avrà una grande povertà.
Pr. 21:6. Ottenere tesori con lingua bugiarda è un vapore fugace di chi cerca la morte.
2. Ef. 4:28. Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno.
Commento. La Bibbia insegna che Dio è proprietario ultimo di tutte le cose (Sl. 89:11), e l'essere umano, per il beneplacito di Dio, non è che un amministratore tenuto a rendere conto della sua amministrazione. E' Dio che dà a ciascuno le capacità necessarie ad acquisire una certa misura di ricchezza ed è Lui che richiede di avvalersene. Il diritto alla proprietà privata è un'ordinanza di Dio, se no non ci verrebbe ordinato di non rubare. Vi sono due modi legittimi di acquisire proprietà: (1) per eredità (Nu. 36:7-9: 2 Co. 12:14; Ef. 4:28; Fl. 4:18), e (2) tramite il proprio lavoro (Ef. 4:28). La ricchezza ottenuta in questi due modi non è un male. Non è il denaro la radice di tutti i mali, ma l'amore smodato per il denaro. E' necessario per altro lavoro diligente (Pr. 27:23,27; 1 Ti. 5:8). Rubare è perciò acquisire ricchezza in modo illecito (acquisire qualcosa non datoci in dono, né guadagnato con il nostro lavoro). Il gioco d'azzardo è dunque un furto, come pure la pigrizia, la negligenza, lo sperpero (Pv. 18:8), e la frode. E' solo quando ci rendiamo conto che pure il nostro lavoro è in realtà servizio reso a Dio, che noi come dipendenti, avremo l'antidoto alla tendenza di rubare.
61. Qual è il nono comandamento?
Il nono comandamento è: "Non farai falsa testimonianza contro al tuo prossimo" [Es. 20:16].
62. Che cosa si prescrive nel nono comandamento?
Nel nono comandamento si prescrive il mantenimento e la difesa della verità nel contesto dei rapporti sociali (1), del buon nome nostro (2) e del nostro prossimo (3), specialmente nel rendere testimonianza (4).
1. Za. 8:16. Queste sono le cose che dovete fare: parlate in verità ciascuno al suo prossimo. Alle vostre porte date giudizi secondo verità, giustizia e pace.
2. 1 Pi. 3:16. ...avendo una buona coscienza affinché, quando vi accusano di essere dei malfattori, vengano svergognati coloro che calunniano la vostra buona condotta in Cristo.
At. 25:10. Allora Paolo disse: «Io sto davanti al tribunale di Cesare... io non ho fatto alcun torto ai Giudei, come tu stesso sai molto bene».
3. 3 Gv. 12. Demetrio ha ricevuto testimonianza da tutti e dalla verità stessa; e anche noi gli rendiamo testimonianza; e tu sai che la nostra testimonianza è verace.
4. Pr. 14:5,25. Il testimone fedele non mentisce, ma il testimone falso proferisce menzogne... Un testimone verace salva delle vite.
Commento. Il Dio della Bibbia è Dio di verità (Sl. 31:5; Tt. 1:2), mentre il padre di tutte le menzogne è Satana (Gv. 8:44). Fintanto che l'uomo accettava la Parola di Dio e vi ubbidiva, egli conosceva e diceva solo verità. Non aveva più detto però la verità quando, ingannato da Satana, aveva assunto sé stesso e la ragione come metro ultimo per giudicare la verità. La verità è dunque ciò che è in accordo con la mente di Dio, ed è solo la persona rigenerata - la persona che si è ravveduta e crede - che può di nuovo imparare a dire la verità. Certo il credente sbaglierà ancora, ma verità deve essere il suo proposito ed obbiettivo. Due cose allora sono essenziali (1) E' necessario dire ciò che noi sinceramente crediamo essere verità, (2) ma è pure necessario dire ciò che è conforme alla realtà (Cfr. Le. 19:16; Sl. 15:3). La menzogna talora può essere giustificata? (1) Le piccole menzogne di cortesia sono condannate dalla Bibbia (1 Gv. 2:21; Sl. 12:3); (2) le menzogne di convenienza, ma non ci è lecito avocare il male affinché ne venga un bene (Ro. 3:8); (3) le menzogne di necessità? A noi però è concesso in particolari circostanze di trattenere parte della verità, ma non mentire. In 1 Sa. 16:1-5 Dio in effetti dice che gli uomini malvagi possono non avere il diritto di conoscere tutta la verità che potremmo loro dire, ma non dice che abbiamo il diritto di mentire! Come imparare l'obbedienza della verità? (1) Pensare prima di parlare (Pv. 10:19; Gm. 3:5); (2) Talora il silenzio può essere peggio della menzogna, perché può essere interpretato come un tacito consenso al male (Le. 5:1); (3) Bisogna pensare a compiacere prima Dio che l'uomo: è l'unica cosa che conti più di tutte.
63. Qual è il decimo comandamento?
Il decimo comandamento è: "Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo; né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo" [Es. 20:17].
64. Che cosa si proibisce nel decimo comandamento?
Nel decimo comandamento si prescrive ogni insoddisfazione e malcontento della nostra propria condizione (1), invidia o avvilimento per i beni del nostro prossimo (2), ogni brama disordinata e voglia per tutto ciò che gli appartenga (3).
1. 1 Co. 10:10. E non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, per cui perirono per mezzo del distruttore.
2. Ga. 5:26. Non siamo vanagloriosi, provocandoci ed invidiandoci gli uni gli altri.
3. Cl. 3:5. Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria.
Commento. La legge di Dio richiede più che un conformarvisi esteriore: richiede santità o rettitudine interiore di cuore. Magari non abbiamo commesso molti dei peccati che i Comandamenti condannano, ma nella nostra mente quante volte li abbiamo infranti? Il desiderio può essere inteso come la radice di tutti i mali (Gm. 1:14,15). La brama di ciò che altri possiedono comincia da un cuore insoddisfatto, confrontandosi con altri. L'accontentarsi con ciò che Dio ci ha dato è la chiave per non commettere peccati dei quali poi ce ne dovremmo pentire. Questo non significa che non possiamo migliorare il nostro benessere e la nostra condizione esteriore: dobbiamo usare diligentemente le capacità che Dio ci ha dato. Dobbiamo però accontentarci dei limiti sia delle nostre capacità che delle nostre opportunità, senza lamentarci se qualcuno possa più di noi (Ga. 5:26; Gm. 3:14,16). C'è un senso in cui possiamo dire che non siamo stati creati uguali. Come possiamo allora giungere ad essere soddisfatti di ciò che abbiamo? Non lo impareremo mai fintanto che Dio stesso non diventerà la nostra ricompensa. Quando noi troviamo in Dio il nostro tutto, cosa mai di più potremmo desiderare? Egli, e le ricchezze eterne conservate nel cielo, valgono più di tutto quanto potremmo avere qui sulla terra, e queste benedizioni sono nostre in Gesù Cristo (Mt. 6:19-21; 2 Pi. 3:12). "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Co. 12:31).